I donaculi del gold aspettando il ritorno di marcelo

SERIO
il gold dovrebbe salire, ma i margini dell' argento sono maggiori
ciao
 
oil in correzione ...mah fino a 38 mi sta anchebene ..poi si deve tornare su
 
non sono in pensioneeeeeeeeeeeeeeeeee :D
mi chiamo cosi perche non avro mai la pensioneeeeeeeeeeeeeeeeee :D
il mio nick è provocatorio......taccitua io sto lavorando per te :wall::wall::D

Pensa che ho 70 anni e sono in pensione da quindici. In pensione mi ci hanno mandato di forza dopo 40 anni di banca come lavoratore precoce pioche con una fusione sono finito negli esuberi e chicca delle chicche sono andato in depressione....:'(:'(:'(:'(:'(:'(:'(:'(:'(
 
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nnn penzo anzi...col debito che hanno unica speranza che hanno $ forte...hai mai studiato economia:D

Loro hanno bisogno di inflazione e di un dollaro debole per mettere in scacco la Cina e ritornare competitivi con le esportazioni: sino a che misura lo deciderà, come al solito, la FED.

Con una economia in apparente ripresa e WS forte, grazie ai soliti noti e al QE infinito, il debito non è un problema: non lo è mai stato a partire dal 2008, men che meno ora, dopo la reazione post Covid.

Come ho detto ieri, il 3Q sarà, quasi certamente, in netto miglioramento.

La FED non può desiderare di meglio per avere un'economia sostenuta, WS a nuovi massimi e un dollaro che si svaluta e che rende gli yankees più competitivi, almeno sino a metà del prossimo anno (intoppi a parte) dove, se le cose dovessero continuare positivamente e con una possibile svolta del problema Covid (vaccino o altri kapzi) Powell tirerà i remi in barca e riprenderà la strada interrotta a fine 2018, alzando gradualmente i tassi e "ritirando" massa monetaria in eccesso, con la riduzione/cancellazione del QE.

Studia, donaculo, studia, che ti mancano proprio i fondamentali.....!!!!:D:D:D:p:p:p
 
Loro hanno bisogno di inflazione e di un dollaro debole per mettere in scacco la Cina e ritornare competitivi con le esportazioni: sino a che misura lo deciderà, come al solito, la FED.

Con una economia in apparente ripresa e WS forte, grazie ai soliti noti e al QE infinito, il debito non è un problema: non lo è mai stato a partire dal 2008, men che meno ora, dopo la reazione post Covid.

Come ho detto ieri, il 3Q sarà, quasi certamente, in netto miglioramento.

La FED non può desiderare di meglio per avere un'economia sostenuta, WS a nuovi massimi e un dollaro che si svaluta e che rende gli yankees più competitivi, almeno sino a metà del prossimo anno (intoppi a parte) dove, se le cose dovessero continuare positivamente e con una possibile svolta del problema Covid (vaccino o altri kapzi) Powell tirerà i remi in barca e riprenderà la strada interrotta a fine 2018, alzando gradualmente i tassi e "ritirando" massa monetaria in eccesso, con la riduzione/cancellazione del QE.

Studia, donaculo, studia, che ti mancano proprio i fondamentali.....!!!!:D:D:D:p:p:p

Mi inchino davanti (non come intendete voi rekkiazze) a tanta erudizione, parlo seriamente, ma sono mesi che su questo 3d si dice che i fondamentali sono saltati e che tutto lo decidono le "mani forti"......:bow::bow::bow::bow:
 
In effetti se c’è una differenza rispetto al 2008, essa è rappresentata da uno stimolo fiscale e al contempo monetario, di proporzioni considerevoli. In ogni caso, l’incremento del deficit federale e, a monte, della domanda aggregata, promettono di scavare un ulteriore solco nella bilancia corrente degli Stati Uniti, per il quale si renderebbe cogente una svalutazione del cambio. Il deterioramento delle finanze pubbliche si accompagna, storicamente, alla svalutazione del dollaro nonché, ad evidenza, ad una contrazione del multiplo che gli investitori sono disposti a pagare per comprare azioni.

Un punto cruciale in una previsione altrimenti agevole è proprio questo: Cina ed Eurozona contano per il 40% dell’interscambio commerciale americano. Il solo euro costituisce 1/3 del paniere del Bloomberg Dollar Index. Una svalutazione marcata del biglietto verde passa necessariamente per un rafforzamento di monete che di questa forza spropositata farebbero volentieri a meno. La sensazione è che le ambizioni di svalutazione vadano ponderate. È vero che gli Stati Uniti possano vedere di buon occhio, al di là delle dichiarazioni ufficiali, un dollaro debole; ma il discapito è insostenibile per i partner commerciali. A giugno, un peso massimo del calibro di Stephen Roach, ex strategist di Morgan Stanley, ha trovato ospitalità sulle colonne di Bloomberg, prevedendo a più riprese un crollo del 35% in termini medi ponderati.
Siamo confidenti che la previsione di flessione del dollaro, a partire da questo semestre, possa iniziare a trovare realizzazione, a vantaggio di tutta una serie di trade correlati (long di oro e metalli preziosi, long di commodity, long sulle economie emergenti, long di euro contro yen, ecc.), almeno sulla carta.
 
Mi inchino davanti (non come intendete voi rekkiazze) a tanta erudizione, parlo seriamente, ma sono mesi che su questo 3d si dice che i fondamentali sono saltati e che tutto lo decidono le "mani forti"......:bow::bow::bow::bow:

Ciao Esodo, il donaculo romagnolo sa perfettamente cosa io intendo per "fondamentali"....:D:D:D:D
 
SERIO
il gold dovrebbe salire, ma i margini dell' argento sono maggiori
ciao

Ma va?

Scherzo ma non troppo, l'argento con il gold a 2.200-2.300, dove pare vada di questo passo a fine anno, lo aspetto a 30-35.
 
Oggi prevedo sparata fcel:D

Potrebbe essere, come potrebbe essere un pullback sulla dinamica. Anche gli indicatori non sembrano propensi

GPPWjCa9.jpg
 
Torniamo ai vecchi tempi: erezione mattutina e inkiulata notturna.:D:D:D

Ho idea che i bankster vogliano riprendere il controllo della situazione a tutti i costi.


Nel nostro ultimo articolo sull'oro avevamo dato un' informazione di grande pregio, cioè una notizia che finora è trapelata solo nei siti specializzati sull'argomento.

Avevamo detto infatti che il mercato dei futures dove vengono manipolate a ribasso le quotazioni di oro e argento sembrano aver perso, almeno finora, il controllo della situazione.

Ora, è accaduto che il 28 luglio l'oro stava per toccare la soglia psicologica di 2000$. Soglia che le banche centrali temono come la morte, perché mostrerebbe la reale entità, sia della perdita di valore del dollaro, sia dell'inflazione potenziale che le loro politiche monetarie potrebbe scatenare.

Per tale motivo, le banche che controllano il mercato dei futures avevano fatto il loro primo, serio tentativo di sopprimere la tendenza al rialzo dell'oro (freccia rossa):

def558be0d592545e8c578d6a95ae9ba.jpg

Ma, come si vede dal grafico, l'oro è riuscito a recuperare quasi tutto il gap a ribasso, mostrando una forza superiore alle capacità di manovra delle banche.

Da questo momento in poi ritengo sia ufficialmente iniziato il duello all'ultimo sangue tra l'oro e le banche centrali.

Per capire la posta in gioco di questo duello e quanto sia importante per le quotazioni dell'oro, chiariamo che l'oro in realtà NON ha un prezzo in sé.

La quotazione dell'oro è solo un riflesso del valore delle valute fiat, soprattutto del dollaro.

Percio', quando diciamo che l'oro è salito da 1300 a 1900 dollari vogliamo solo dire che il dollaro è sceso al punto da rendere necessari 1900 dollari, non piu' 1300, per comprare un'oncia di oro.

Di norma quindi, il prezzo dell'oro è un indicatore, anzi il piu' preciso indicatore del reale valore di una valuta.

Tuttavia, le banche centrali avevano interrotto questa spontanea relazione tra oro e valute fiat, impedendo cosi' all'oro di svolgere questa funzione. E lo hanno fatto in due modi:

- impedendo che le loro politiche monetarie innescassero una inflazione sui bendi di consumo, e
- manipolando a ribasso il prezzo dell'oro.

In questo modo, le banche erano riuscite a dare all'oro una quotazione propria, come fosse un qualsiasi bene di consumo, e a mantenere sempre bassa tale quotazione.

Oggi invece, data la crescente difficoltà delle banche a sostenere questa manipolazione, la relazione spontanea tra prezzo dell'oro e inflazione (cioè potere d'acquisto delle valute fiat e suo riflesso nei mercati dei beni e delle materie prime) si sta ricostituendo:

afa092f8d3bfc27c224608652cf4d07a.jpg


Come si vede dal grafico, dal 2011 al 2019 il prezzo dell'oro era addirittura sceso, rispetto all'inflazione (cosa del tutto innaturale, per un asset che dovrebbe riflettere fedelmente l'inflazione).

Ma dopo la crisi successiva alla pandemia e la perdita di controllo delle quotazioni da parte delle banche centrali, il prezzo dell'oro ha iniziato a recuperare il suo reale valore rispetto all'inflazione.

E' proprio questo grafico ad aver ispirato l'ipotesi di Goldman Sachs e JP Morgan sulle quotazioni del metallo giallo che potrebbero arrivare a 3000$ (ne avrai sentito parlare, dato che è su tutti i notiziari).

Infatti, se le banche che controllano il mercato dei futures non riusciranno a manipolare a ribasso le quotazioni dell'oro, allora questo metallo romperà la parte superiore del triangolo tratteggiato in giallo.

E la rottura potrebbe "liberare" del tutto la spontanea relazione tra oro e inflazione, portando il prezzo dell'oro verso l'origine della parte superiore del triangolo, cioè la quotazione del 1979.

In altre parole, il livello a 2.200$ è la resistenza-chiave, che se viene rotta porterebbe facilmente l'oro a 3.000$.

Ecco perché è cosi' importante osservare il duello tra oro e banche centrali.

Se queste ultime riusciranno a sopprimere la volata verso la soglia dei 2000$, non avremo mai piu' l'opportunità di rivedere l'oro a questi livelli.

Ma se la soglia verrà superata, allora cambia tutto; e non solo per le quotazioni dell'oro, ma per tutta la narrativa delle banche centrali e l'efficacia delle loro politiche.

Data l'importanza dell'argomento, non solo per l'oro, ma per tutti i settori dell'economia e della politica mondiale, stiamo monitorando costantemente gli sviluppi di questo mercato.
 
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