Oro: le bullion banks stanno raschiando il fondo del barile
In questo articolo riassumiamo il contenuto delle ultime notizie pubblicate dal nostro sito di riferimento per le analisi sul mercato dell'oro, cioè Bullionstar.
Queste notizie sono importanti, perché vanno tutte nella stessa direzione, segnalando indizi molto concreti di due fenomeni concomitanti:
1. una cronica scarsità di oro fisico nei forzieri delle banche che si occupano di questo mercato, e
2. un aumento delle richieste di conversione dei contratti futures in oro fisico da parte di traders che per anni non si erano mai occupati di questo aspetto.
Abbiamo già segnalato questi due fenomeni nel corso di questi mesi. Quindi per chi ci legge non sono una novità.
Il fatto nuovo è che oggi assistiamo a un peggioramento della situazione.
La scaristà di oro e la mancanza di fiducia nel mercato dei futures, a lungo andare stanno mettendo a dura prova la capacità delle bullion bank di trovare oro fisico sul mercato, costringendole a "raschiare il fondo del barile", cioè a racimolare gli ultimi lingotti rimasti un po' dove capita.
Infatti, a conferma di cio', Bullionstar ci dice che:
- la CME, cioè la società che controlla i futures dei preziosi in America, ha creato un nuovo contratto legato a un tipo di lingotto di grandi dimensioni (400 once) mai usato prima come collaterale.
Questo denota che i lingotti usati normalmente (da 100 once) sono sempre piu' rari e vanno integrati con altri tipi.
Inoltre, approvando ufficialmente l'uso di altri tipi di lingotti, la CME ha potuto allargare (e di molto) l'elenco delle raffinerie da cui è consentito approviggionarsi di metallo fisico. Infatti:
- La CME ha incluso ben 267 nuove raffinerie, sia di oro che di argento, perché quelle finora utilizzate non ce la fanno a soddisfare le richieste da parte dei traders che, come abbiamo detto, vogliono cambiare i loro certificati con metallo fisico.
Considerando che fino all'anno scorso le richieste di metallo fisico in cambio di futures erano prossime allo zero, è facile intuire che anche in passato le disponibilità di fisico erano scarse e che solo ora sta venendo alla luce la reale consistenza (quasi nulla) delle riserve di oro e argento.
Dato che i futures servivano proprio a nascondere questa scarsità, moltiplicando per cento o piu' l'oro fisico a disposizione, è un segno del destino che proprio da questo mercato stia partendo un salutare "reset" della contabilità delle riserve ufficiali.
E per dare ancora piu' drammaticità alla cosa, il buon Bullionstar, nell'articolo già citato, ci informa che alcune di queste raffinerie appena incluse nell'elenco sono praticamente in disuso o quasi chiuse. Un segno di disperazione da parte delle bullion bank che evidentemente hanno chiesto la parziale ripresa delle attività di queste ditte fantasma, alla ricerca di qualsiasi canale di approviggionamento, anche ufficioso o temporaneo.
Se mettiamo in relazione queste notizie con l'ultimo articolo che avevamo pubblicato, in cui dicevamo che la banca centrale americana è ormai con le spalle al muro e deve rinunciare a controllare l'inflazione (rinunciando cosi' a calmierare il prezzo dell'oro con le sole armi dell'economia monetaria), si comprende che il trend rialzista dell'oro è piu' che mai basato su solide fondamenta.
Non potendo manipolare il prezzo dell'oro con il mercato dei futures e dovendo rinunciare a modulare i tassi d'interesse per frenare l'inflazione e il conseguente aumento automatico dell'oro, c'è davvero molto poco da fare per la Federal Reserve.
Per ora, finché non intervengono altri fattori, l'oro non puo' che andare in una sola direzione: in alto (fatti salvi i normali ritracciamenti di breve o medio termine).
Il team di Segnali di Borsa
....indovina dove
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