L'intrattenimento nei cabaret di Berlino, Monaco e altre città ruotava spesso attorno a due temi: il sesso e la politica.
Storie, barzellette, canzoni e balli erano intrecciati con allusioni sessuali. Con il progredire degli anni '1920, questo lasciò il posto a manifestazioni aperte di nudità, al punto che la maggior parte dei cabaret tedeschi aveva almeno alcuni ballerini in topless.
Alcuni cabaret erano frequentati anche da uomini omosessuali, lesbiche e travestiti. In precedenza costretti a nascondere la loro sessualità, questi individui si sono avvalsi del rilassato liberalismo della scena del cabaret per mostrarlo e discuterne apertamente.
Il Kurfürstendamm è un viale di Berlino dallo splendido passato.
Sul Kurfürstendamm si concentravano caffè di lusso e locali popolari, gallerie d'arte e balere, teatri seri e sale di varietà, cinema, giostre, circhi equestri ed altre, stravaganti, attrazioni. Inoltre su di esso si trovavano i caffè letterari che furono il principale luogo di incontro delle avanguardie intellettuali e artistiche berlinesi del primo trentennio del XX secolo.
Il lusso caratterizzò i commerci, i ristoranti e i caffè, soprattutto nella parte più orientale del boulevard.
I ristoranti le pasticcerie e i caffè del centro non erano locali solo lussuosi, bensì veramente raffinati. Ammobiliati nella moda dannunziana del tempo, essi offrivano cibi di prima qualità (nei caffè tedeschi è usuale anche pranzare e cenare), mettevano a disposizione dei clienti tutti i giornali tedeschi e i principali giornali stranieri ed avevano quasi sempre un'orchestra che, a partire da metà pomeriggio, allietava i clienti sino a tarda sera.
Dopo la guerra, Il “Café des Westens”, che nel 1913 si era trasferito ed era diventato più chic, non attirava più il pubblico degli intellettuali. Questi presero invece a frequentare invece il “Romanisches Café” (caffè "romanico"). Ma, a differenza del "Café des Westens", solo per alcuni di loro esso era il luogo dove passare la giornata a discutere e lavorare.
Tra questi vanno ricordati gli espressionisti, a cui si aggregò Döblin, i pittori, e i vecchi esponenti della Bohème. Anche Pirandello durante il soggiorno berlinese del 1928-1930, aveva in questo locale un tavolo fisso, dove si recava ogni giorno. Alcuni personaggi noti preferivano invece altri locali. Per esempio, Brecht aveva un suo tavolo al ristorante “Schlichter”, non lontano dal Kurfürstendamm.
La gente di teatro si ritrovava nel caffè ristorante “Schwanneke”, i cineasti nella Gaststätte Josty, a Potsdamer Platz. Tuttavia il “Romanisches Café“ rimase, durante tutto il periodo di Weimar, il caffè letterario di Berlino per eccellenza, quello in cui era possibile incontrare amici, colleghi e finanziatori, il luogo in cui ci si dava comunque appuntamento, anche se poi si andava a mangiare (meglio) altrove
gran bel post
Ricordo che anni fa accennavi allo sviluppo del
jazz proprio a Berlino.
Infatti dopo la nascita del Dixieland in Louisiana, questo genere musicale si trasferì a Chicago e Kansas city, ma le ristrettezze in cui cadde il pubblico statunitense con la crisi del '29 suggerì di spostarsi in Europa. E la
Berlino di quei tempi era una vera oasi: giardini verdissimi, cultura, arte e prosperità, i
die Goldenen Zwanziger ritratti da Chris Isherwood
Così nacquero molti
club, all’interno dei quali poter
consumare alcolici, ascoltare e perfino ballare questa nuovissima musica, detta Swing, e si esibirono le maggiori band di provenienza americana, divenendo un genere addirittura altolocato.
Il primo fu forse il
Delphi Palace costruito da Bernhard Sehring come sala da ballo nel celebre quartiere di Charlottenburg (non lontano dalla Ku'damm
) tra il 1927 e il 1928 . A cavallo degli anni Quaranta il locale divenne un vero e proprio crocevia per i musicisti swing, che si esibirono numerosissimi al suo interno: il popolare Teddy Stauffer, la leggenda Dizzy Gillespie.
Nel 1975, poi, il genovese Giorgio Carioti ha acquistato lo stabile e ribattezzò il locale “Quasimodo”.
Passando ai giorni nostri, sempre nello stesso quartiere va ricordato l’
A-Trane, fondato nel 1992, che ha raccolto in pieno lo stile americano dei primi anni Trenta. Il nome del locale deriva dal noto musicista John William Coltrane (soprannominato “Trane”) e dal celebre "Take The A Train" di Billy Strayhorn, composto nel 1938. Più di recente si è esibita anche Diana Krall.