Spero che conosciate Federico Faggin.
In ogni caso, 36 minuti che vi faranno riflettere.
A prescindere da come la pensiate....
Mostra l’umana visione parziale accecata dall’egocentrismo.
Ha visto che la coscienza é universale, ma rifiuta che l’albero sia parte di questa coscienza e riduce il pensiero ad appropriarsi di quella parte di coscienza. Vuol fare la rivoluzione copernicana mantenendo il se al centro del sistema rifiutando l’appartenenza all’universo. Per uno scopo. Sentirsi Dio, sostituirsi a Dio, volendo creare una coscienza artificiale.
Mostra solo miopia.
Quell’ “amore” universale di cui accenna all’inizio é il fulcro. Come la differenza che passa tra una proteina che vive sopravvivendo meccanicamente attraverso un adattamento ambientale sorretta dall”amore” per la vita che la vita stessa dimostra vivendo e combattendo per essere vivente.
Ed una proteina sintetizzata artificialmente.
Se la prima é alimento per la vita, la seconda alla meglio è commestibile. Più probabilmente velenosa.
L’ia non essendo appartenente e parte integrante/integrata a quella luce che descrive all’inizio, anche qualora divenisse coscienza, sarebbe tossica.
Tossica come può esserlo un parassita. L’ia non nasce da quella luce, da quella appartenenza, ne é spin off, ne é derivata, strutturata ed alimentata artificialmente dall’origine, per cui la tossicità sarà pienamente realizzata qualora diventasse autosontentante ed autoriproducente.
Studia e fa studiare i veda a scopo, perdendo il significato essenziale del messaggio.