Secondo me invece certi trend c'erano solo che non volevamo vederli:
1) il commercio on-line: molti negozi sfitti e ancora in vendita-affitto a prezzi che sono fuori da ogni logica. Il virus ha semplicemente accelerato questo, prossimamente gli spazi commerciali resteranno abbandonati, o venduti a poco per altri usi
2) Smart-working: l'Italia era indietro su questo e il virus non ha fatto altro che dare una bella accelerata. Molti uffici diventeranno virtuali o condivisi.
3) Green: secondo me qualche correlazione tra inquinamento e virus c'è quindi il virus secondo me ha portato anche ad un accelerazione nella riduzione dell'inquinamento.
4) Capitalizzazione delle PMI. Oggigiorno le PMI sono troppo piccole per riuscire a reperire i capitali necessari in fase di crisi. Questo era già evidente dalle progressive incombenze burocratiche ed il virus ha dato il colpo di grazia.
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Nuove evidenze:
A) ristorazione, turismo: il virus ha bloccato tutto questo settore. Nell'ipotesi che sia un blocco temporaneo, e che un domani si ritorni alla normalità, rimane un problema di tener duro nell'attesa che passi la crisi. Le soluzioni flessibili (adattare il modello di business alle circostanze) ne verranno fuori meglio e fagociteranno le più rigide.
B) trasporti: sia per i grossi (aerei) che sotto sotto anche per i piccoli è un discorso di capitalizzazione/impiego risorse.
c) mobilità personale: il virus è stato usato come scusa per lanciare una mobilità più green che però secondo me non ha nulla a che fare con il virus ma con il green.
d) spettacolo: questo settore subisce secondo me il colpo più duro. Per il tipo di attività non sarà più come prima.
Su A) e B) dipende molto dalla burocrazia. Se lo Stato lascia ridimensionarsi, licenziare e assiste vi saranno impatti più temporanei.
Secondo me i mondo dopo il virus sarà con molti meno imprenditori, sostituiti da SRL e piccole società e molti più dipendenti. Tutta la vita locale fatta di eventi, spettacoli, sarà un ricordo: resisteranno pochi grossi eventi e quelli piccolissimi tipo mercatini e questa sarà la cosa più triste.