Il mondo dopo il coronavirus.

Conosco uno che sperava di fare un affare rilevando a prezzo di saldo un ristorante dopo il lockdown, ti dico solo che non sta pagando l'affitto da due mesi :asd:

I prezzi di saldo devono ancora arrivare, comunque se l'ha preso a prezzi di saldo è presto per giudicare: se preso a prezzo di saldo può permettesi di tenerlo chiuso per almeno 2-3 anni quindi il fatto che adesso sia aperto è per prova (poi dipende dalle zone).
 
I prezzi di saldo devono ancora arrivare, comunque se l'ha preso a prezzi di saldo è presto per giudicare: se preso a prezzo di saldo può permettesi di tenerlo chiuso per almeno 2-3 anni quindi il fatto che adesso sia aperto è per prova (poi dipende dalle zone).

Ha preso solo l'attività, non le mura.

In affitto solo un folle comprerebbe per tenere chiuso 2 o 3 anni.
 
Conosco uno che sperava di fare un affare rilevando a prezzo di saldo un ristorante dopo il lockdown, ti dico solo che non sta pagando l'affitto da due mesi :asd:

Le attività turistiche/ristorazione sono fra le più a rischio in questo momento, personalmente vedo che ce ne sono tante in vendita e spesso con i prezzi che vengono aggiornati al ribasso. Al limite se si ha molto cash conviene comprare le mura per poi affittarle dopo la pandemia ma bisogna potersi permettere di tenere un fondo commerciale vuoto per mesi e magari a comprare saranno grosse società nelle vie/zone premium.
 
Qualche giorno fa ho visto in tv ad un interessante dibattito sulle conseguenze del covid e del sempre più massiccio uso dello smart working a discapito delle attività di ristorazione. In pratica si faceva notare che il lavoro da remoto non è ancora legiferato con precisione in Italia e sembrava quasi che fosse inevitabile sacrificare i posti di lavoro di lavoro di camerieri, baristi, cuochi in favore del lavoro da casa. Alla domanda su cosa avrebbero fatto questi lavoratori una volta disoccupati però nessuno ha saputo rispondere se non con discorsi vaghi come dire quasi che sarebbero stati affari loro, sinceramente la cosa mi lascia molto perplesso. :mmmm:
 
Qualche giorno fa ho visto in tv ad un interessante dibattito sulle conseguenze del covid e del sempre più massiccio uso dello smart working a discapito delle attività di ristorazione. In pratica si faceva notare che il lavoro da remoto non è ancora legiferato con precisione in Italia e sembrava quasi che fosse inevitabile sacrificare i posti di lavoro di lavoro di camerieri, baristi, cuochi in favore del lavoro da casa. Alla domanda su cosa avrebbero fatto questi lavoratori una volta disoccupati però nessuno ha saputo rispondere se non con discorsi vaghi come dire quasi che sarebbero stati affari loro, sinceramente la cosa mi lascia molto perplesso. :mmmm:

Si trovano un altro lavoro, il mondo cambia in continuazione e anche chi faceva il cocchiere ha dovuto cambiare lavoro quando sono arrivate le macchine
 
Si trovano un altro lavoro, il mondo cambia in continuazione e anche chi faceva il cocchiere ha dovuto cambiare lavoro quando sono arrivate le macchine

In questa maniera rischiamo di avere centinaia di migliaia di disoccupati del settore ristorativo oltre alla filiera che ci sta dietro e diverse persone oggi fanno molta fatica a ricollocarsi alimentando così anche la tensione sociale.
 
In questa maniera rischiamo di avere centinaia di migliaia di disoccupati del settore ristorativo oltre alla filiera che ci sta dietro e diverse persone oggi fanno molta fatica a ricollocarsi alimentando così anche la tensione sociale.

si, purtroppo il virus ci è arrivato dall'alto, è un cambiamento repentino che tutti ci siamo dovuti trovare ad affrontare senza essere stati avvisati prima. Un Trend che magari sarebbe durato 10-20-30 anni è stato compresso in 1 anno, e + si va avanti + le conseguenze tenderanno ad essere durature negli anni e le probabilità di tornare in un mondo simile a quello pre covid sempre + basse
 
cosa fare della marea di disoccupati non così giovani e "skillati" sarà uno dei problemi imminenti. Spesso il Giappone ci anticipa come trend per simile demografia e alto debito. Anni fa che fui in Giappone rimasi stupito dal vedere gente con la paletta che segnalava alle persone dove andare e spostava le valigie. Mi sa che lo Stato entrerà pesantemente e dovrà offrire dei posti simili a molte persone. Posti che potranno essere l'alternativa ad un esteso reddito di cittadinanza, che resterà relegato a certe categorie (invalidi,...).
Penso che vedremo di belle, altro che i forestali in Calabria.
 
Secondo me invece certi trend c'erano solo che non volevamo vederli:
1) il commercio on-line: molti negozi sfitti e ancora in vendita-affitto a prezzi che sono fuori da ogni logica. Il virus ha semplicemente accelerato questo, prossimamente gli spazi commerciali resteranno abbandonati, o venduti a poco per altri usi
2) Smart-working: l'Italia era indietro su questo e il virus non ha fatto altro che dare una bella accelerata. Molti uffici diventeranno virtuali o condivisi.
3) Green: secondo me qualche correlazione tra inquinamento e virus c'è quindi il virus secondo me ha portato anche ad un accelerazione nella riduzione dell'inquinamento.
4) Capitalizzazione delle PMI. Oggigiorno le PMI sono troppo piccole per riuscire a reperire i capitali necessari in fase di crisi. Questo era già evidente dalle progressive incombenze burocratiche ed il virus ha dato il colpo di grazia.
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Nuove evidenze:
A) ristorazione, turismo: il virus ha bloccato tutto questo settore. Nell'ipotesi che sia un blocco temporaneo, e che un domani si ritorni alla normalità, rimane un problema di tener duro nell'attesa che passi la crisi. Le soluzioni flessibili (adattare il modello di business alle circostanze) ne verranno fuori meglio e fagociteranno le più rigide.
B) trasporti: sia per i grossi (aerei) che sotto sotto anche per i piccoli è un discorso di capitalizzazione/impiego risorse.
c) mobilità personale: il virus è stato usato come scusa per lanciare una mobilità più green che però secondo me non ha nulla a che fare con il virus ma con il green.
d) spettacolo: questo settore subisce secondo me il colpo più duro. Per il tipo di attività non sarà più come prima.
Su A) e B) dipende molto dalla burocrazia. Se lo Stato lascia ridimensionarsi, licenziare e assiste vi saranno impatti più temporanei.
Secondo me i mondo dopo il virus sarà con molti meno imprenditori, sostituiti da SRL e piccole società e molti più dipendenti. Tutta la vita locale fatta di eventi, spettacoli, sarà un ricordo: resisteranno pochi grossi eventi e quelli piccolissimi tipo mercatini e questa sarà la cosa più triste.

concordo su tutto. E penso sia un'analisi completa.
Intanto la crisi spacca il paese in due, tra chi ha uno stipendio fisso e chi invece non l'ha. In questa seconda categoria rientrano imprenditori, ma anche tanti liberi professionisti. Questo gruppo di persone sono soggetti che, a differenza dei primi, hanno rischiato per avviare attività in proprio e pagano un prezzo molto caro, non solo perché si ritrovano con un conto economico catastrofico, ma soprattutto perché il valore delle loro attività esce a pezzi. E penso che per almeno due / tre anni ci sarà spazio per chi vorrà avviare nuove attività. Non è un modo bello per avere un ricambio, ma purtroppo sarà inevitabile. Quindi se qualcuno aveva una mezza idea, secondo me questo è il momento buono per informarsi, studiare, visto che a breve si apriranno spazi.

Capitolo a parte per il lavoro dipendente. Finalmente abbiamo capito che i fiumi di pendolari diretti verso le metropoli non sono una necessità inevitabile, ma la conseguenza di precise scelte politiche. E le colpe ricadono nel pubblico (reti telecomunicazioni italiane patetiche) e nel privato (scarsi investimenti delle aziende nell'innovazione). Post pandemia lo smart working resterà un punto fermo e finalmente si formerà una cultura lavorativa basata sugli obiettivi e non sul controllo dei singoli. Questo porterà l'Italia a lavorare come i paesi evoluti (UK, Germany, US). Ci vorranno anni, e saremo sempre un passo indietro. Come sempre è un peccato che ci voglia una pandemia per capire cose che altrove erano già in atto da decenni.
 
Aggiungo, sul discorso imprenditori, che manca una "chiamata alle armi" al capitale. Ci dovrà essere una soluzione dirompente ai soldi fermi sui conti correnti e gli imprenditori a rischio chiusura. E la cosa è imminente. Sembra che lo Stato voglia entrare in tutto, ma manca la soluzione per salvare tutta la miriade di imprenditori. Le banche offriranno prestiti? Gli imprenditori venderanno gli asset meno strategici, come ad esempio venderanno i muri delle loro attività? Oggi non è chiaro ma penso che qualcosa di dirompente arriverà nel giro di pochi mesi e farà la differenza tra gli imprenditori che sopravviveranno e fagociteranno gli altri e quelli che chiuderanno.
 
Condivido su quasi tutto quanto si è scritto tranne che sul pessimismo sul settore spettacolo e le attività all'aperto.

Per pensare a cosa il mondo o l'Italia sarà dopo la pandemia, mi è sufficiente pensare al comportamento degli italiani nella scorsa estate, ovvero quando circa la metà (se non di più) di questi credeva che la pandemia fosse ormai già alle spalle.

Ebbene, ho visto cose tipo il ristorante giapponese vicino casa mia colmo di clienti (dopo che era stato trattato a ricettacolo di peste in febbraio), tanti gruppi di persone in viaggio per qualsiasi destinazione, oppure in giro per discoteche, non pensando minimamente alla pandemia ancora in atto...

Insomma le persone dimenticano in fretta... Il mondo non sarà più come prima, ne siamo tutti d'accordo, ma certe cose non cambieranno per niente.
 
La metafora del colosseo....

Sugli spalti i garantiti, con virus o senza da sempre e per sempre....

Nell'arena gli altri, sempre a combattere in più persone e con spazi ristretti, tipo tonnara....

Un poco di riduzione stipendi solidale e cassa integrazione no, vero?

Ricordo che gli Altri, siamo Noi...
Se non ci sarà una redistribuzione solidale, il debito presenterà il conto salatissimo PER TUTTI
 
Ultima modifica:
Il mondo post covid sarà diverso da quello pre covid...
Nuovi paradigmi sociali, lavorativi e di semplice stile di vita..

Questo virus ha accelerato tendenze già in atto, del resto, nel bene e nel male, stravolto abitudini e capisaldi in altri casi.. e nulla sarà più come prima
 
Il mondo post e che non pagherò più TARI e Bolli Auto e tutto ciò che va in tasse, dato che di RISTORI ho avuto zero euro!!!
 
le persone dimenticano in fretta
imho non cambierà niente
 
Ascoltate la von der leyen quando parla di 'era delle pandemie'.
Aprite un impresa che non si possa chiudere, se proprio dovete, o che non sia legata a settori 'da assembramento' e indotto vario
 
Prossimo virus sarà informatico, tutto smetterà di funzionare, se la caveranno quelli che lavorano con le braccia e chi non avrà paura di imporsi con la forza.
 
Sfortunatamente credo che l'unico modo per continuare a fare impresa sia quello della speculazione, sto aspettando lo sblocco dei licenziamenti per comprarmi qualche monolocale.
 
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