si ok, ma tu hai cambiato più o meno restando sempre nell'ambito delle tue competenze universitarie...passare da ingegneria biomedica a disegnatice di fumetti per bambini è una roba completamente diversa
A parte che non sappiamo che spazio avrebbe avuto nella sua vita questa attività così diversa, se nelle intenzioni avrebbe o meno soppiantato l'attività originariamente primaria di ingegnere.
Ci sono musicisti che da sempre pubblicano dischi, suonano nei locali ecc avendo sempre mantenuto l'attività primaria con cui si sono sempre mantenuti.
Vogliamo parlare di Paolo Conte, che dopo la laurea in giurisprudenza iniziò il praticantato nello studio del padre prima di lanciarsi definitamente nella musica ?
O di Piero Angela che arrivò ad un passo dalla laurea in ingegneria prima di alternare l'attività di musicista con quella di inviato RAI (entrambe le attività non attinenti con Ingegneria ?
O di Checco Zalone, musicista prima ancora che comico che si prese la laurea in Giurisprudenza prima di fare tutt'altro ?
Vogliamo parlare di mio padre, nato a Napoli da famiglia certo non abbiente, primo di quattro figli, che si pagò gli studi di ingegneria meccanica lavorando venendo poi a Milano con la classica valigia di cartone, che lavorò nel campo meccanico per pochissimi anni (credo due o tre) prima di essere sempre di più coinvolto in attività di dirigenza legati alla gestione aziendale e alla contabilità di azienda ?
E io stesso, dopo le mie prime esperienza nel settore informatico, prima da collaboratore esterno poi in proprio, nell'arco di tre anni (non tre mesi), quando ho mollato telecomunicazioni non sono mica passato all'indirizzo informatico (dove sapevo esserci esami capestro con docenti che ritenevo scorretti), sono passato proprio a bioingegneria sapendo già in partenza che non avrei mai lavorato in quel settore ma dove sapevo esserci insegnanti corretti e capaci.
E allora ?
Molti commenti su Giulia (e non parliamo di quelli sulla sorella) soprattutto di alcuni utenti su questa intenzione di dedicarsi ai fumetti (di cui ripeto, non sappiamo NULLA di come sarebbe stata sviluppata) sottointendevano un giudizio di "stranezza", fuori di testa la sorella (che per alcuni sarà sicuramente proiettata in politica) quindi, ma in fondo non tanto normale neanche Giulia (e stiamo parlando di una laurea triennale, se ho capito bene, non la magistrale in cinque)
Erano tutti commenti negativi verso Giulia, e a quelli ho risposto con "E allora ?" . A volte si inizia qualcosa, a 19 anni con una idea, poi cresci e capisci che ti interessa altro o che parallelamente ad una attività inerente a ciò che studi pensi di fare altro, e comunque decidi di portare a termine quello che si era iniziato, poi si vede.
Ho trovato offensivi in quanto gratuiti parecchi giudizi che ho sentito sputare addosso non solo alla sorella di Giulia ma anche a Giulia, e a quelli, sul tema di questo e di altri miei post ho risposto.
E offensivi a maggior ragione perché nulla si sa di cosa realmente avrebbe fatto Giulia dopo. Per quanto ne sappiamo, una volta seguita la scuola di fumettistica forse Giulia avrebbe capito che non era un mestiere alla sua portata, che non avrebbe mai sfondato e non avrebbe mai potuto mantenersi con quel mestiere
E lo stesso vale per me, convinto che avrei continuato nel settore informatico non rendendomi conto, ma l'ho capito solo dopo un po' che insegnavo, che non avrei retto quei ritmi e quello stress.
Avevo già insegnato alle scuole medie, per qualche mese, tra i 21 e i 23 anni. Mi ero divertito, erano le medie di una volta, non la porcheria che il ministero ha creato da allora. Ma ero certo che non avrei MAI e poi MAI passato la mia vita professionale nella scuola, tanto meno nelle discipline di indirizzo del triennio di un ITIS, sia per mancanza di motivazioni sia di capacità
Se, per puro caso, non fossi stato costretto ad affrontare quell'esperienza non mi sarebbe mai passato per la testa che non solo avevo le motivazioni ma soprattutto le capacità e l'attitudine a farlo.
L'ho scoperto sul campo, davanti alle classi, per puro caso dopo anni di fuori corso, avendo appunto lavorato a tempo pieno in altri ambiti
Se ne avessi avuto le capacità e le competenze avrei insegnato tranquillamente tutt'altro rispetto ai temi attinenti ad ingegneria (per mia fortuna) che mi sono trovato ad insegnare, per esempio musica, visto che già allora oltre al piano suonavo pure la chitarra
E in quel caso avrei dovuto sentirmi "strano" e "inefficace" per aver scelto ingegneria ? E come me anche Piero Angela ?
Ci sono aspetti di sé che si scoprono strada facendo, ci sono strade che si iniziano e poi si decide comunque di portare a termine anche sapendo che non sarà quella la propria attività futura, ci sono situazioni che ti obbligano poi a cambiare in corsa, e meno male che si cambia e ci si evolve, solo gli imbe.cilli non cambiano mai idea e prospettiva
Non ci vedo niente di strano.