Il settore alberghiero-turistico quanto reggerà in termini di occupazione?

L' invito della presidente della Commissione europea agli europei a non prenotare le vacanze ha lasciato interdetti migliaia di operatori.
Il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca: “Se le persone ritarderanno le prenotazioni, le imprese e i posti di lavoro si squaglieranno come neve al sole».
Esiste un enorme e immediato problema di liquidità, come - purtroppo - per altri settori (ristorazione, spettacoli in genere, etc.).
Ovviamente gli operatori turistici non si nascondono le difficoltà, ma temono una pioggia di frettolose cancellazioni sull' onda della paura che causerebbe ulteriori gravi problemi di liquidità ad aziende già messe in ginocchio dall'emergenza.
Tra i saggi nominati da Conte, salvo errore non sembra ci sia nessuno con trascorsi o particolari competenze nei settori agricoltura e turismo.
Pare che il consiglio di Federalberghi sia quello di prenotare, chiedendo la possibilità di cancellare in seguito, se sarà necessario.
E' uno dei tanti problemi che la task force capeggiata da Colao dovrà affrontare, ma siamo il Paese della burocrazia.
Quegli imprenditori "illuminati" o fortunati che hanno saputo accumulare ricchezza per vivere un anno senza fatturare potranno uscirne, altri falliranno.
Ma se l'eventuale ricorso a finanziamenti (chiamateli recovery-bond, eurobond, come vi pare) potrà dare liquidità alle imprese, cosa ne sarà delle migliaia di lavoratori senza paracadute ?
 
Io penso che dopo un iniziale barcollio del settore turismo, con le dovute misure di sicurezza, una riduzione del fatturato, probabilmente si passerà la fase più problematica. Certo, sicuramente un danno all'economia lo porta, ma lo vedo un danno a corto raggio, con ripresa durante la stagione invernale se il vaccino arriverà presto.
 
Stando a quanto i media dicono, per il vaccino ci vorrà più di un anno, sempre che si possa scoprire il vaccino, tenuto conto dei lunghi tempi di sperimentazione.
Penso che la stagione estiva sia per la maggior parte del settore compromessa, anche per i forti timori dei vacanzieri italiani e stranieri.
A meno che quei pochi che possono si limitino a fare vacanze in località italiche esenti dal virus, immaginate i timori anche dei residenti.
Le misure di sicurezza e gli standard minimi richiesti alle strutture alberghiero/turistiche sono pesantissime.
Quest'anno è andato.
 
ma lo vedo un danno a corto raggio, con ripresa durante la stagione invernale se il vaccino arriverà presto.

il vero problema è di tutte quelle aree che vivono quasi esclusivamente di turismo estivo (molte realtà del centro/sud in particolare, es. salento, costiera, svariate aree della sicilia).. una volta che salta un'intera stagione, come fai? di che altro vivi?

e non solo turismo inteso come vacanza, pensate anche a tutte le sale ricevimenti, masserie, etc. che probabilmente fino a settembre/ottobre non avranno matrimoni
 
vivranno dei nostri risparmi, mi pare lo dicano ormai quasi tutti in tv, si chiama contributo di solidarietà. :vicini:
 
Huffington Post , 14.04.2020
Galli: "Andare in vacanza e al mare? Non impossibile tra luglio e agosto. Ma solo in Italia".
Poi altri scienziati sostengono si potrà andare al mare, ma con mascherine, osservando le distanze e con il plexiglas attorno agli ombrelloni.
Mah, credo che i gestori si cauteleranno facendo firmare una sorta di manleva ai vacanzieri per scaricare eventuali responsabilità.
 
Nell'ipotesi che la gente ci voglia andare e abbia i soldi e i giorni di ferie per poterlo fare

Auguri
 
Nell'ipotesi che la gente ci voglia andare e abbia i soldi e i giorni di ferie per poterlo fare

Auguri

Solo per scherzare: Barbara D'Urso ci ha appena rassicurati che quest'estate si potrà trascorrere le vacanze al mare.
 
Il settore alberghiero lo vedo malissimo, ci ho lavorato fino al 2014 e già all'epoca gli alberghi annaspavano per restare a galla( sono una trappola mangiasoldi).
Prevedo molti fallimenti
Tra i ristoranti quelli che non falliranno durante la quarantena ripartiranno
 
Da "Ultime notizie su attualita, politica ed economia - IlGiornale.it".
Quello che prospettano i ricercatori dell'Università di Harward non lascia presagire nulla di buono: le distanze sociali potrebbero durare fino al 2022, in pratica per un altro anno e mezzo.
Se già non vediamo l'ora di arrivare alla "fase due" sperando di tornare, quanto prima, ad una vita normale, l'ipotesi formulata dai ricercatori statunitensi è una doccia gelata per tutta la popolazione mondiale. Il motivo va ricercato nella probabilità che nuovi focolai possano svilupparsi addirittura anche nei prossimi quattro anni.
I ricercatori hanno previsto che il Coronavirus potrà tornare con "epidemie invernali ricorrenti". Sebbene possano essere meno gravi della prima ondata, i nuovi focolai potrebbero ancora sopraffare gli ospedali. "Per evitare ciò, nel 2022 potrebbe essere necessario un distanziamento sociale prolungato o intermittente", hanno scritto i ricercatori.

Detto ciò, senza una terapia efficace e senza un vaccino, sarà durissima per tutti i settori, a maggior ragione per i più sensibili.
Ora, venendo al nostro Paese, se da più parti (Confindustria, associazioni di categoria, imprenditori) si spinge affinchè i politici facciano ripartire il sistema produttivo, dall'altra la scienza ci mette in allarme.
Alla fine, come sempre, ognuno deve decidere secondo coscienza, basandosi su ciò che legge, vede, sente e augurandosi che ci dicano tutta la verità.
Spiace molto per gli imprenditori, ma ancora di più per i moltissimi dipendenti.
 
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