Il titanic delle pensioni vol. III

Vedo che voi del grande fratello avete una strana idea del capitale che è uno dei fattori della produzione anche se non utilizzato direttamente nei processi produttivi.
Nella protostoria era una pietra , un femore , delle corna. Nel paleolitico con l'uomo cacciatore-raccoglitore la scheggia di selce, l'arco, il palo appuntito . Nel neolitico comincia ad essere la zappa. Ai nostri giorni proprio il denaro .... che può assumere anche la forma di contante .
denaro e capitale son due cose diverse. Qui ci si preoccupa di come remunerare l'allungamento della preferenza temporale, io dico che basta produrre un ambiente deflattivo e la gente sarà felicissima di stare lontano da prodotti finanziari più o meno esotici.
Da un lato abbiamo gli imprevidenti che non trovano sensato accumulare, dall'altro abbiamo quelli che pretendono di accumulare anche in pensione: si curano entrambi con un ambiente economico sano che non produca inflazione
 
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Tra qualche anno la quota retributiva sarà comunque un ricordo, nel frattempo avrai anche perso una ulteriore quota del montante
Fra qualche anno è sempre da vedere intanto...e comunque messa così puniranno i lavoratori più deboli che avevano stipendi bassi e senza possibilità di rimedio tra l'altro...
 
Facciamo chiarezza

Ottimizzazione è una cosa, bilancio delle gestioni un'altra. Oneri pensionistici è un'altra cosa e assistenza un'altra cosa ancora. Partendo da questo prospetto:

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notiamo una prima suddivisione 102 mrd di oneri pensionistici che includono una parte di gias e altre voci di spesa per 67. Tu dove intendi tagliare?
 
notiamo una prima suddivisione 102 mrd di oneri pensionistici che includono una parte di gias e altre voci di spesa per 67. Tu dove intendi tagliare?
È un approccio sbagliato, l'approccio corretto è: cosa deve avere la gente per garantire la corrispettività? A quel punto potrei anche essere in attivo, lo dovrò accantonare per il futuro. E mi sembra il minimo sindacale che l'ente che gestisce la previdenza sia previdente
 
Facciamo chiarezza

Ottimizzazione è una cosa, bilancio delle gestioni un'altra. Oneri pensionistici è un'altra cosa e assistenza un'altra cosa ancora. Partendo da questo prospetto:

Vedi l'allegato 3028436
notiamo una prima suddivisione 102 mrd di oneri pensionistici che includono una parte di gias e altre voci di spesa per 67. Tu dove intendi tagliare?
Dei 102.068 mln si debbono passare all'assistenza :

21.133​
pensioni invalidi civili
5.269​
assegni sociali
733​
assegno invalidi civili stranieri
2.844​
maggiorazione al milione pens. sociali
1.943​
riduzione imponibile contributi
29.691​
integrazioni pensioni evasori e finti poveri
6.617​
integrazioni pensioni basse invalidi civili
4.041​
oneri per pensionamenti anticipati vari
3.309​
quota 100
1.418​
quattordicesima pensione evasori e finti poveri
76.998​
totale parziale da passare subito nell'assistenza, in attesa di analisi dei restanti 25.000

Tutta sta roba qua che c'entra con le pensioni previdenziali perchè dovrebbe essere pagata con i contributi versati ? E' quindi un trasferimento all' INPS a fini assistenziali.

nb: all'appello dei 102.068 mancano 25.000 € ancora in verifica per stabilire se effettivamente siano anche questi assistenza.
 
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Facciamo chiarezza

Ottimizzazione è una cosa, bilancio delle gestioni un'altra. Oneri pensionistici è un'altra cosa e assistenza un'altra cosa ancora. Partendo da questo prospetto:

Vedi l'allegato 3028436
notiamo una prima suddivisione 102 mrd di oneri pensionistici che includono una parte di gias e altre voci di spesa per 67. Tu dove intendi tagliare?
Per ricondurre il bilancio delle gestioni in attivo, serve appunto fare ottimizzazione e corretta classificazione.

I 102 mld sono per la maggior parte (>75%) spesa assistenziale, cioè pensioni di invalidità e pensioni sociali.

Si ha obbligo di intervenire comunque? Certamente, anche in previsione della gobba demografica che arriva nei prossimi 10 anni.

La rivalutazione inflazionistica è il primo capitolo su cui poter sforbiciare. Ma ciò che è assistenza deve essere gestito in ottica assistenziale, cioè dalla fiscalità generale e solo se si trova spazio di manovra nei capitoli di spesa pubblica.

Discorso successivo può essere quello di travasare parte dei contributi (futuri) in meccanismi a capitalizzazione. Ma questo è un passaggio che si potrà fare solo quando i bilanci Inps, sia contabilmente che dal punto di vista della classificazione assistenza/previdenza, saranno riportati in ordine.

Il rischio, soprattutto in periodi di sovranismo, è altrimenti quello di creare un secondo calderone in cui va a pescare il partito della spesa pubblica.
 
Si equivoca sapendo di equivocare:

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Negli ultimi 10 anni i trsferimenti sono pressoche raddoppiati , se i 67 mrd di oneri sociali sono giustificati per le peggiorate condizioni socioeconomiche, non lo sono i 102di oneri pensionistici inutili dannosi. Inutili perchè temporanei dannosi perchè ritardano gli impellenti correttivi di sistema.

Brambilla dice mancano 48 mrd di questi 23 sono : integrazioni al minimo 7 , assegni sociali 5, invalidità previdenziale 10. La differenza 25 mrd e' il gap strettamente pensionistico .

A questi bisogna aggiungere i 33 mrd di sgravi contributivi e tagli improvvidi del cuneo . Il resto sono discorsi da cortile
 
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Non è con le bugie che si può ottimizzare il sistema Previdenziale italiano che più volte ho definito esoso e inefficiente.

1. mander suggerisce rimedi praticabili, largamente usati in area ocse ....
Oggi i membri dell’Ocse sono 37, ma va sottolineata la collaborazione con i partner chiave (Brazile, Cina, India, Indonesia e Sudafrica). Iniziative, monitoraggi e collaborazioni si allargano a oltre 100 Paesi e a circa l’80% degli scambi commerciali e degli investimenti globali.

2. mander non vuole tagliare le pensioni vuole integrarle usando la PC in sinergia con l'inps per dare rendite integrative prassi comune in area ocse e norduropea.
3. mander rileva che il cuneo fiscale italiano è fuori linea tant'è che lo stato deve intervenire con decontribuzioni e tagli di cuneo insostenibili considerato l'alto debito ei deficit strutturale, oltre 30 mrd annue . Rileva anche che l'italia ha la più alta contribuzione e per oltre 2/3 a carico del datore di lavoro , a fronte di una bassa produttività , ciò rende la busta paga leggera,.

4. mander asserisce che la PC italiana viene sprecata per meri motivi fiscali e che al di fuori delle rendite integrative non c'è alcun motivo per continuare a godere di incentivi fiscali non finalizzati ed esterni ai fondi di categoria come i fondi aperti e i piani previdenziali individuali.

5. mander osserva che il tfr lasciato in azienda o in tesoreria inps o quello virtuale dei dip. pubblici ha un costo di rivalutazione annua per il datore o per lo stato, mentre il lavoratore nel riscuoterlo è penalizzato da elevata tassazione separata .

6. rimettere in circolazione il tfr giacente e il maturando comporta vantagg reciproci per il lavoratore, per il datore, per lo stato. In particolare per il lavoratore che può mobilizzarlo secondo legge e per imprevisti , e facoltativamente reintegrarlo . Avere rendimenti maggiori con i comparti bilanciati o di crescita, trasformarlo in rendita senza subire tassazione sul capitale , bensi agevolata e pro quota per la parte annuale di rendita.

7. in assenza di interventi (integrazioni dei 2 pilastri inps + pc )le pensioni si ridurranno da se per ...cause naturali. Basta diffamazione denigrazione continua e personale a mezzo stampa e via con il confronto sui temi previdenziali .... per chi tiene alla pensione e ai conti dell'inps e dello stato. .
Mi auto replico :

C'è un volenteroso capace e assertivo, che mi sappia spiegare dove sbaglio ?
 
Si equivoca sapendo di equivocare:

Vedi l'allegato 3028587
Negli ultimi 10 anni i trsferimenti sono pressoche raddoppiati , se i 67 mrd di oneri sociali sono giustificati per le peggiorate condizioni socioeconomiche, non lo sono i 102di oneri pensionistici inutili dannosi. Inutili perchè temporanei dannosi perchè ritardano gli impellenti correttivi di sistema.

Brambilla dice mancano 48 mrd di questi 23 sono : integrazioni al minimo 7 , assegni sociali 5, invalidità previdenziale 10. La differenza 25 mrd e' il gap strettamente pensionistico .

A questi bisogna aggiungere i 33 mrd di sgravi contributivi e tagli improvvidi del cuneo . Il resto sono discorsi da cortile
Anzichè contestarmi, voce x voce , lo smascheramento evidenziato nel mio post precedente dove i 102 mld da te sbandierati come trasferimenti per coprire le pensioni previdenziali , quando in realtà sono destinati all'assistenza , come tua consuetudine giri la frittata e attacchi con la supercapzola : del cuneo, degli sgravi del trocse, ocse e boxe.
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Il Brambilla sta dicendo da gennaio 2024 che al Nord L' IVA pro-capite è di circa 3.500 € mentre al Sud è di circa 677 € . Non è possibile, dice, che ci sia un rapporto uno a cinque tra nord e sud c'è qualcosa che non va con le tasse del sud.
La copertura contributi INPS al nord è circa del 85% con due regioni oltre il 100% , mentre al Sud è meno del 65% con Calabria e Sicilia sotto il 55%.
 
Anzichè contestarmi, voce x voce , lo smascheramento evidenziato nel mio post precedente dove i 102 mld da te sbandierati come trasferimenti per coprire le pensioni previdenziali , quando in realtà sono destinati all'assistenza
La I di ivs indica l'invalidità, ci stai dicendo che i contributi ivs non la comprendono? Tre quarti dei pensionati attuali hanno lavorato per gli stessi anni per cui percepiscono una pensione simile alla retribuzione, non è matematicamente possibile, il problema è quello.
La previdenza è nata come sistema autonomo, non ha senso distinguere la pensioni regolari dalla assistenza sociale perché quest'ultima deve essere marginale e trascurabile, le colpe del dissesto vanno totalmente imputate a chi la ha trasformata in una macchina del consenso
 
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La I di ivs indica l'invalidità, ci stai dicendo che i contributi ivs non la comprendono? Tre quarti dei pensionati attuali hanno lavorato per gli stessi anni per cui percepiscono una pensione simile alla retribuzione, non è matematicamente possibile, il problema è quello.
La previdenza è nata come sistema autonomo, non ha senso distinguere la pensioni regolari dalla assistenza sociale perché quest'ultima deve essere marginale e trascurabile, le colpe del dissesto vanno totalmente imputate a chi la ha trasformata in una macchina del consenso
Si la IVS comprende Invalidità Previdenziale non quella Civile e i dindini esposti son della Civile= assistenza
 
Come si concilia questo con quello di sopra:

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La tabella è vecchia , ma i 2,8 milioni di invalidi sono attuali:

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Guardate chi guida questa classifica x regione. Per inabili e invalidi spendiamo 21 mrd, ma la leggenda padana continua a rappresentare le regioni del sud come la patria di falsi invalidi e di evasori di tasse e contributi . In questa tabella sono inclusi sia le indennità che a 67 anni si trasformeranno in pensioni sociali, che l'indennità di accompagnamento ormai prossima come importo all'assegno sociale che si riconosce a prescindere dal reddito disponibile . Tagliamo o no ?
 
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date un'occhiata alla differenza tra età media all'invalidità e alla reversibilità. Eravamo in guerra nel 1980?

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La tabella è vecchia , ma i 2,8 milioni di invalidi sono attuali:

Vedi l'allegato 3028735
Guardate chi guida questa classifica x regione. Per inabili e invalidi spendiamo 21 mrd, ma la leggenda padana continua a rappresentare le regioni del sud come la patria di falsi invalidi e di evasori di tasse e contributi . In questa tabella sono inclusi sia le indennità che a 67 anni si trasformeranno in pensioni sociali, che l'indennità di accompagnamento ormai prossima come importo all'assegno sociale che si riconosce a prescindere dal reddito disponibile . Tagliamo o no ?
Hai postato una tabella del 2014 , ce ne sono di più recenti e meglio dettagliate .

Comunque la tua tabella, a conti fatti, evidenzia che 10 anni fa :

- il sud con circa il 33% della popolazione deteneva il 42 % delle pensioni di i invalidità
- il centro con circa il 20 % della popolazione deteneva il 23% delle pensioni di invalidità
- il nord con circa il 47 % della popolazione deteneva il 35 % delle pensioni di invalidità

E' un po' diverso, mooooolto diverso da quello che scrivi . Problemi con l'aritmetica?
 
La tabella è vecchia , ma i 2,8 milioni di invalidi sono attuali:

Vedi l'allegato 3028735
Guardate chi guida questa classifica x regione. Per inabili e invalidi spendiamo 21 mrd, ma la leggenda padana continua a rappresentare le regioni del sud come la patria di falsi invalidi e di evasori di tasse e contributi . In questa tabella sono inclusi sia le indennità che a 67 anni si trasformeranno in pensioni sociali, che l'indennità di accompagnamento ormai prossima come importo all'assegno sociale che si riconosce a prescindere dal reddito disponibile . Tagliamo o no ?
Se 10 anni fa il Sud con il 33% della popolazione deteneva il record delle pensioni di invalidità pari al 42 % L'ultimo rilevamento del 2021 dice che il Sud ha di molto migliorato il suo record passando a detenere il 54,2% delle pensioni di invalidità italiane

.......Per quanto riguarda le invalidità civili, i risultati della distribuzione territoriale sono evidenti: il Sud
con il 33,7% della popolazione italiana detiene il 54,2% delle pensioni di invalidità civile,
nonostante sia molto meno industrializzato e con minore occupazione (era il 52% nel 2015); il
Centro con il 19,9% della popolazione ha il 18,5% di invalidi mentre il Nord con il 46,4% della
popolazione ha il 27,4% di invalidi. La Campania, seguita da Sicilia e Puglia, è la regione con il

maggior numero di invalidi civili (oltre 164 mila, contro i 107 mila della Lombardia.......
 

Allegati

  • Invalidità e accompagnamento regionalizzazione .pdf
    225,7 KB · Visite: 5
Ecco la ciliegina sulla torta dei magna magna al 31-12-2021.

Per le pensioni e gli assegni sociali, erogati agli ultra-sessantasettenni sprovvisti di reddito, la distribuzione del numero delle prestazioni, quasi identica alla distribuzione percentuale della spesa,vede il Nord con il 23,6%, il Centro con il 19,7% e il Sud con il 56,8%. Si notino i casi limite di Campania, Puglia, Sicilia e in generale tutto il Sud con un numero di prestazioni assistenziali elevate in rapporto alla popolazione e pari a 1 prestazione ogni 43,1 abitanti (era 44,2 nel 2015); al Nord 1 prestazione ogni 142,7 abitanti e al Centro una prestazione ogni 73,4 abitanti.
 
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