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A parte che sostieni che il capitale impiegato da Unicredit in Russia era di 15 miliardi, mentre il capitale netto impegnato era di 2,5-1,9 miliardi (e già qui sei un troll).
Copio-incollo quanto è tutt'ora scritto sul sito di Unicredit e pubblicato in data 22/1/2022 e verificabile da tutti:
UniCredit: Risultati di Gruppo 4Trim21 e FY21. Eccellenti risultati 2021 ottenuti in un anno di cambiamento, segno della nostra capacità di raggiungere gli obiettivi nel 2022 e oltre
SUPERATA LA GUIDANCE 2021 PER LE PRINCIPALI VOCI FINANZIARIE CON UTILE NETTO SOTTOSTANTE DI €3,9 MILIARDI, RICAVI TOTALI A €18,0 MILIARDI E COSTI PER €9,8 MILIARDI
CONSEGUIMENTO NEL FY21 DI UN ROTE DEL 7,3 PER CENTO, EPS PARI A €1,58, LEVA OPERATIVA POSITIVA DI CIRCA 5 P.P. E RAPPORTO COSTI/RICAVI AL 54,6 PER CENTO
ROBUSTA POSIZIONE PATRIMONIALE E DI LIQUIDITÀ, CON CET1 RATIO CONTABILE RELATIVO AL FY21 AL 15,03 PER CENTO, CET1 RATIO PRO-FORMA AL 14,13 PER CENTO [1] E €6,52 MILIARDI DI GENERAZIONE ORGANICA DI CAPITALE
CONSIDEREVOLE REMUNERAZIONE DEGLI AZIONISTI PER CIRCA €3,75 MILIARDI, CON UNA PROPOSTA DI DIVIDENDO IN CONTANTI PER CIRCA €1,17 MILIARDI E RIACQUISTI DI AZIONI PER CIRCA €2,58 MILIARDI
COSTO DEL RISCHIO CONTABILE FY21 A 37 PUNTI BASE, IN LINEA CON LA GUIDANCE
CONTINUO RAFFORZAMENTO DELLA CULTURA AZIENDALE E SOSTEGNO DELLA TRANSIZIONE GREEN DEI CLIENTI GRAZIE AL NOSTRO IMPEGNO NEL PIANO NET-ZERO, MIGLIORATE LE POLICY SU GAS & PETROLIO E SUL CARBONE.
Il 27 gennaio 2022 il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. ("UniCredit" o "il Gruppo") ha approvato i risultati consolidati del Gruppo per il quarto trimestre e per l'esercizio 2021.
La Banca ha conseguito una solida serie di risultati per il 2021, raggiungendo o superando tutte le
guidance dell'anno per le principali voci finanziarie, con RoTE al 7,3 per cento ed EPS pari a €1,58.
L'utile netto sottostante FY21 ha raggiunto €3,9 miliardi, in rialzo di €2,6 miliardi rispetto all'anno precedente, superando la
guidance posta ad oltre €3,7 miliardi, con un RoTE sottostante del 7,5 per cento nel FY21. L'eccellente
performance commerciale, che riflette i punti di forza e l'unicità della nostra rete paneuropea, ha spinto i ricavi totali a €4,4 miliardi nel 4trim21, con un aumento del 4,7 per cento anno su anno, e a €18,0 miliardi nel FY21, in rialzo del 4,8 per cento rispetto all'anno precedente, oltrepassando il nostro target per il FY21 di €17,5 miliardi. Questo risultato è principalmente trainato dalle ottime commissioni, in rialzo dell'1,8 per cento su base trimestrale e dell'11,7 per cento anno su anno ed attestatesi a €1,7 miliardi nel 4trim21. Le commissioni relative al FY21 hanno totalizzato €6,7 miliardi, in rialzo del 12,1 per cento rispetto all'anno precedente. Nel 4trim21 il margine di interesse (NII) è cresciuto del 6,0 per cento trimestre su trimestre raggiungendo i €2,4 miliardi, grazie al beneficio da poste fiscali non ricorrenti positive in Germania e dalla ripresa della domanda di finanziamenti. Nel FY21 il margine d'interesse (NII) è risultato in calo del 4,0 per cento rispetto all'anno precedente attestandosi a €9,1 miliardi a seguito di minori volumi di finanziamento e tassi della clientela.
Nel 4trim21 i costi totali sono rimasti sostanzialmente invariati sia trimestre su trimestre che anno su anno a €2,5 miliardi, con leva operativa positiva di circa 5 p.p.. Grazie ad un approccio disciplinato, nel 2021 i costi totali sono rimasti invariati rispetto all'esercizio precedente a €9,8 miliardi nonostante l'impatto degli investimenti nel business, il rialzo dell'inflazione e la normalizzazione delle retribuzioni variabili. Il rapporto costi/ricavi si è attestato al 55,7 per cento nel 4trim21, in rialzo di 0,5 p.p. trimestre su trimestre e in calo di 2,3 p.p. anno su anno, e al 54,6 per cento nel FY21, in calo di 2,6 p.p. rispetto all'esercizio precedente.
Il costo del rischio contabile (CoR) si è attestato a 37 punti base nel FY21, in calo di 68 punti base rispetto all'esercizio precedente, registrando una tendenza di diminuzione in tutte le divisioni.
La qualità dell'attivo [2] resta solida, con il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi di Gruppo al 3,6 per cento. Alla fine del trimestre il CET1 ratio contabile è pari al 15,03 per cento e il CET1 ratio pro-forma è pari al 14,13 per cento1, dedotti circa €2,58 miliardi della componente di riacquisti di azioni, al di sopra della
guidance FY21 pari a 13,5-14 per cento [1]. Il patrimonio netto tangibile si è attestato a €52,8 miliardi, in aumento del 4,4 per cento su base annua, mentre il valore contabile netto per azione è stato pari a €23,9, in rialzo del 5,7 per cento anno su anno, principalmente grazie all'utile netto.
La proposta di distribuzione ordinaria per €3,75 miliardi, composta da dividendi in contanti per circa €1,17 miliardi e riacquisti di azioni per circa €2,58 miliardi, sarà presentata all'assemblea degli azionisti del prossimo 8 aprile. Il dividendo in contanti è soggetto all'approvazione dell'assemblea degli azionisti, mentre il riacquisto di azioni proprie deve essere approvato dagli organi di vigilanza e dall'assemblea degli azionisti. Intendiamo iniziare il riacquisto di azioni proprie non appena possibile una volta ottenute le relative approvazioni.
Abbiamo integrato la sostenibilità in ogni nostra azione, in modo da essere d'esempio nel modo in cui gestiamo il nostro business, accompagnare i clienti in una transizione equa e positiva, contribuire a una società più sostenibile. In questo contesto, nel corso del 2021 abbiamo aderito alla Net-Zero Banking Alliance, dichiarando pubblicamente il nostro impegno per un futuro più sostenibile. Inoltre, abbiamo recentemente migliorato le nostre policy sul carbone e su gas & petrolio, rafforzando i principi sulla base dei quali operiamo. Il Gruppo continua a progredire nel rispetto dei suoi impegni Net-Zero e incorpora i criteri ESG in tutte le aree di business, al contempo rafforzando la cultura aziendale con l'obiettivo condiviso di fornire alle comunità gli strumenti per progredire.
I principali eventi recenti includono:
- L'esecuzione per €445 milioni sui €652 milioni del "Secondo programma di riacquisto di azioni proprie 2021" relative al FY20
- Il collocamento di due emissioni di un'obbligazione Senior Preferred di UniCredit SpA per complessivi €1,75 miliardi
- L'aumento da parte di Fitch del rating di UniCredit SpA, modificato a 'BBB' con outlook stabile da 'BBB-'
- Il miglioramento da parte di S&P dell'outlook di UniCredit SpA, passato da stabile a positivo
Andrea Orcel, Amministratore Delegato di UniCredit S.p.A. :
"Gli eccellenti risultati del 2021 sono il frutto delle incisive azioni intraprese durante l'anno, del progressivo emergere della nostra cultura aziendale, della dedizione dei dipendenti e della continua fiducia dei nostri clienti. Abbiamo superato i target dell'anno per ricavi, costi e utile netto sottostante, producendo un RoTE del 7,3 per cento e una considerevole generazione organica di capitale. Riconfermiamo l'impegno ad aumentare in misura significativa i rendimenti dei nostri azionisti senza compromettere la nostra robusta posizione patrimoniale e intendiamo distribuire agli investitori, una volta ottenute le approvazioni, €3,75 miliardi complessivi, sotto forma di dividendi in contanti e riacquisto di azioni proprie. Pur considerando tale distribuzione, abbiamo concluso l'anno con un CET1 ratio pro-forma del 14,13 per cento. Questi risultati sono il preludio di quello che il nostro modello a basso assorbimento di capitale ci permetterà di conseguire nel 2022 e oltre a beneficio di tutti i nostri azionisti."
Note:
[1] Il CET1 fully loaded include la deduzione del pro-quota della componente in contanti prevista dalla distribuzione ordinaria dei capitale (30 per cento dell'utile netto sottostante). Il CET1 ratio pro-forma include inoltre approssimativamente €2,58 mld in riacquisto di azioni proprie la cui deduzione verrà eseguita nel 2022 dopo l'approvazione da parte della BCE.
[2] Le esposizioni deteriorate escludono le attività classificate come destinate alla vendita
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Copio-incollo anche il comunicato di Unicredit per l'esposizione in Russia datato 8/3/2022 ed ancora presente sul sito Unicredit:
Comunicato stampa
UniCredit è presente in Russia dal 2005 e ha già saputo in passato adattarsi e operare nel pieno rispetto di contesti sanzionatori. Stiamo monitorando da vicino gli sviluppi nel paese, in piena collaborazione con le autorità di regolamentazione, avvalendoci di team di esperti dedicati che hanno definito piani di emergenza consistenti per proteggere il nostro personale operativo nell'area, i clienti in tutta Europa e gli azionisti.
UniCredit Bank Russia ha una posizione creditoria autofinanziata di 7,8 miliardi di euro a fine 2021, RWA di 9,4 miliardi di euro e un patrimonio netto di 2,5 miliardi di euro. Al netto delle coperture sui cambi, la nostra esposizione diretta a UniCredit Bank Russia ("UCBR") si riduce a circa 1,9 miliardi di euro.
L'esposizione
cross border nei confronti di clientela russa[1] è attualmente pari a circa 4,5 miliardi di euro, al netto delle garanzie di circa 1 miliardo di euro da parte di
Export Agencies pubbliche non russe, e rappresenta circa 3 miliardi di euro di RWA. L'esposizione è quasi interamente verso le principali multinazionali russe, per lo più in valute EUR e USD, con contratti regolati da leggi internazionali e soggetti a tribunali internazionali. Le controparti impattate dalle sanzioni rappresentano meno del 5% della espozione
cross border complessiva. Le principali esposizioni del portafoglio si riferiscono ai seguenti settori: circa il 30% verso il petrolio e il gas, circa il 20% ciascuno verso i trasporti e i macchinari & metalli, circa il 10% verso i prodotti chimici, circa l'8% verso le istituzioni finanziarie e la parte residua verso un mix di altri settori.
Abbiamo un'esposizione
mark-to-market in derivati verso le banche russe di circa 300 milioni di euro, al netto del collaterale. La massima perdita potenziale nel caso in cui il valore del RUB si approssimi allo zero è di circa 1 miliardo di euro.
Nello scenario estremo, in cui la totalità della nostra massima esposizione non possa essere recuperata e venga azzerata, l'impatto sul CET1 ratio di UniCredit a fine 2021 (15,03%, che sconta il dividendo maturato nel 2021 per 1,2 miliardi di euro) sarebbe di circa 200 punti base. La nostra solida posizione di capitale ci consentirebbe di assorbire questo impatto senza scendere al di sotto del 13%.
Sebbene questo scenario estremo non venga considerato come caso base, il nostro approccio alla distribuzione è prudente e sostenibile. In virtù di questo, confermiamo il dividendo in contanti proposto per il 2021 di 1,2 miliardi di euro, mantenendo un CET1 ratio superiore al 13% anche nello scenario peggiore.
Inoltre, confermiamo la nostra intenzione di eseguire il riacquisto di azioni fino all'importo precedentemente concordato di 2,58 miliardi di euro [2],[3], sotto la condizione che il nostro CET1 proforma di fine anno 2021 rimanga superiore al 13,0%. Un impatto finale sul capitale delle nostre esposizioni russe inferiore a 200 punti base ci permetterà di utilizzare fino a un importo equivalente per il riacquisto di azioni. Forniremo aggiornamenti al mercato sullo sviluppo dell'esposizione a 200 punti base su base trimestrale, a meno che il miglioramento non sia superiore a 25 punti base, nel qual caso forniremo un aggiornamento ad hoc.
Il nostro target CET1 capital ratio si mantiene all'interno dell'intervallo del 12,5-13,0%.
Continuiamo a gestire dinamicamente la nostra esposizione al rischio, valutando costantemente il potenziale impatto del conflitto sul PIL globale e sulle politiche pubbliche.
Milan, 8 Marzo 2022
Note:
[1] Esposizione a Default comprendente controparti/gruppi russi non direttamente contabilizzati in UniCredit Bank Russia e controparti/gruppi russi con sede fuori dalla Russia. Dati Manageriali
[2] Limitata per legge al 10% del capitale sociale
[3] Soggetto alle approvazioni delle autorità regolamentari e degli azionisti all'assemblea annuale dell'8 aprile 2022
Contatti:
Investor Relations: e-mail:
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