Investire in Opzioni

Ecco appunto quel che dicevo, vai a leggere il cap 7 (distributions of hedged options positions) di "volatility trading".

L'originale non l'ho trovato, ma la ricerca di Google mi ha restituito questo risultato, probabilmente simile come approccio statistico alla volatilità del P&L.

How to optimize volatility trading and delta-hedging strategies under the discrete hedging with transaction costs | Artur Sepp Blog on Quantitative Investment Strategies

Mi ha colpito questo commento:

The implication that OTM options have smaller Sharpe ratios, when we apply a constant value of the implied volatility, can serve as an partial explanation for the volatility smiles observed in options markets. If option sellers seek for uniform Sharpe ratios across options strikes, option sellers would demand a higher level of the implied volatility for OTM options to compensate for the higher P&L volatility of delta-hedged short volatility strategies in OTM options.

OptVol4.jpg
 
Nelle Opzioni, la volatilità è quella che maggiormente incide nel valore dell'opzione stessa e fare strategie di volatilità è sicuramente interessante ma è anche molto difficile. Uno short strangle che per alcuni autori è una strategia delta neutrale che incassa col passare del tempo se nei limiti dei BEP,i n realtà è una strategia Vega negativa che guadagna se la vola cala ma che perde molto se la vola sale
St Vega.jpg
in questo esempio possiamo vedere uno sh strangle con otm delta 20 su marzo, sottostante dax. Se nella stessa giornata ci dovesse essere un aumento della IV del 15% su valore iniziale, portando la iv della prima gamba da 16.2% a 18.6 e da 11.8% a 13.6 % e che il valore del sottostante, in questo caso il dax, sia tornato al valore di partenza, 15185. In verde i valori del whatif con aumentata ed in verde i valori normali, pur essendo tornato a delta 0 il portafoglio subisce una perdita di 353 € dovuto all'aumento di IV. Dalla figura possiamo vedere cerchiati in bianco, come il vega di 280€ sia predominante rispetto alle altre greche.
Questo invece il vega e il Vomma della strategia
St Vega Vomma.jpg
 
oltre al Vomma ci sono altre greche di secondo ordine che si prestano molto bene alle supercazzole. Conosci per caso il Charm?

Esiste una greca che indichi la probabilità che il sottostante si muova lentamente verso o faccia il flipper fra -IV√t e +IV√t ?

Forse la derivata del Charm rispetto al tempo?
 
Esiste una greca che indichi la probabilità che il sottostante si muova lentamente o faccia il flipper fra -IV√t e +IV√t ?

Forse la derivata del Charm rispetto al tempo?

Non credo possa essere il Charm visto che è una greca di secondo ordine che misura semplicemente il decadimento del delta rispetto al passare del tempo.
Anche su questa greca c'è un video articolo: LE GRECHE DI SECONDO ORDINE: IL CHARM | Investing.com

Personalmente, oltre alla volatilità "risk reversal" prezzata sulle opzioni con delta prossimi a 0.2/0.3, non conosco altro che mi possa dare una misura del range di movimento prezzato e/o atteso su un determinato mercato.
 
Ultima modifica:
la figura postata era solo un esempio di quanto incide la volatilità rispetto alle altre greche nello short strangle, se lo cambiamo in iron condor cambia completamente il concetto di trading. Ogni strategia va usata in una determinata fase di mercato ed in ogni caso è solo per prendere dei vantaggi in partenza, considerando che di solito mai nessuna si porta tal quale a scadenza, ma va gestita in funzione di quello che accade. tra le righe di quello che scrive francs leggo PayOff dinamico ma, o intende proprio che è la partenza per una gestione successiva oppure Poff Dinamico è relativo ai calendar, dove Il Poff della prima scadenza è fisso ma ci si aggiunge l'atnow della scadenza successiva, dando forma ad una curva smussata che cambia al cambiare delle condizioni.
Metto l'immagine con valori reali di uno short strangle su marzo con aggiunta delle gambe comprate formando l'iron condor

ic1.jpg
incasso 2272 euro, vega -235 euro theta 26 euro perdita massima da gestire

ic2.jpg
incasso 402 euro vega -21 euro theta 2.2 euro perdita massima 598 euro

ic3.jpg
le due curve in sovrapposizione, in verde l'iron.

ovviamente lo short strangle è molto più rischioso ma siamo partiti dal concetto di strategie di vola, per sfruttare il vomma ed in ogni caso strategie dinamiche da gestire. a prima vista l'iron condor sembra migliore ma, va gestito in ogni caso, che certezza abbiamo di tenere il sottostante centrato con un DTE di 102? se in ogni caso va gestita non è forse meglio gestire quella, ha più soldi da spendere per la gestione?
 
Ultima modifica:
Esiste una greca che indichi la probabilità che il sottostante si muova lentamente verso o faccia il flipper fra -IV√t e +IV√t ?

Forse la derivata del Charm rispetto al tempo?
Tecnicamente quella che cerchi non è una derivata (Greca) ma un integrale.

Comunque la risposta è sì, si può calcolare.
 
Se gestire significa combattere per non perdere soldi (cioè sterilizzare/minimizzare continuamente il rischio) allora è meglio andarsi a fare un giro in bycicle. Alle correzioni ritardate di strategie in perdita non ci credo, perché significherebbe che il mercato ti regala cerotti, cioè che ti protegge, cioè che non esisterebbe il rischio e quindi nemmeno il mercato. Una strategia assicurata e riassicurata sono giochi elastici per bimbi spastici a meno che come si diceva con Cren non stiamo parlando di un fondo che si costruisce un culetto straparato per venderti poi la fetta (la parte di pt) più rischiosa di quel culetto.

La certezza che devi sempre avere quando entri a mercato è che metti a rischio del denaro. Gestire il rischio, soprattutto con le opzioni, strumenti non lineari per eccellenza, è molto diverso rispetto a chi usa altri prodotti come azioni e future. E gestione del rischio è sapere con cosa entrare a mercato, se è meglio vendere volatilità, quando invece è preferibile stare più abbottonati e smorzare gamma e vega. Come usare i margini e che percentuali massime ci si può permettere in base a come si muovono gli operatori sotto la superfice del prezzo di un grafico e a dove si trova un determinato interesse monetario. Gestire il rischio a volte richiede anche di sterilizzare la posizione in modo da poter prendere tempo e cercare di fare la mossa più coerente senza essere buttati fuori dal mercato.
Il prezzo è una funzione continua che va assolutamente gestita per scelte coerenti e non per scommessa e le opzioni sono quanto di meglio ci può essere. Tutto il resto sono chiacchiere.
 
Se gestire significa combattere per non perdere soldi (cioè sterilizzare/minimizzare continuamente il rischio) allora è meglio andarsi a fare un giro in bycicle. Alle correzioni ritardate di strategie in perdita non ci credo, perché significherebbe che il mercato ti regala cerotti, cioè che ti protegge, cioè che non esisterebbe il rischio e quindi nemmeno il mercato. Una strategia assicurata e riassicurata sono giochi elastici per bimbi spastici a meno che come si diceva con Cren non stiamo parlando di un fondo che si costruisce un culetto straparato per venderti poi la fetta (la parte di pt) più rischiosa di quel culetto.

Concordo sul non dover correre dietro al mercato solo come protezione, è l'errore che si commette da principianti. La gestione ha lo scopo di portare in portafoglio degli utili quando è attiva e limitare le perdite quando difensiva. Nessuno può sapere cosa farà il sottostante da qui a qualche minuto, figuriamo da qui a qualche mese,la statistica ci può dare dellr possibilità ma nessuna garanzia, chi ci dice che da -3σ non arrivi a -4 e viceversa?. Il valore del PayOff serve anche per comprare protezioni in caso di movimento avverso ma, se ci si limita a proteggere senza poi rialzarlo finirà sotto. in ogni caso quando si è sul mercato una certa dose di rischio c'è sempre, chi vuole guadagnare senza rischiare e senza impegnarsi deve rivolgersi ai fondi ed accontentarsi di quello che viene dato. é necessario anche investire in tempo e risorse e queste non sono mai troppe. a volte mi capita di parlare con delle persone che vorrebbero dedicare 5 minuti al giorno magari seguendo un grafico del solo sottostante con una media mobile o con qualche programma free nella speranza di fare utili importanti. il trading è un'attività e come tale ci si deve dedicare ed investire soldi per le risorse necessarie, in funzione di quello che si vuole ottenere.

In relazione poi ai vari tipi di trader, posso dire che nel 2000 lavoravo con B&S scervellandomi tutto il giorno con algoritmi e statistica mentre c'erano persone che senza nozioni di sorta, con un pezzo di carta ed una matita facevano milioni di euro coi cw. oggi sembra non sia più possibile ma non si sa mai
 
Ultima modifica:
In relazione poi ai vari tipi di trader, posso dire che nel 2000 lavoravo con B&S scervellandomi tutto il giorno con algoritmi e statistica mentre c'erano persone che senza nozioni di sorta, con un pezzo di carta ed una matita facevano milioni di euro coi cw. oggi sembra non sia più possibile ma non si sa mai
Al di là delle inefficienze sui CW (per cui non siamo più nel campo di dover anticipare i mercati e gestire i rischi ma in quello più settoriale di approfittare di errori e ritardi di quotazione altrui molto specifici) e assumendo che tu sia sopravvissuto con profitto dal 2000 ad oggi, posso chiederti di descrivere a grandi linee come operi? Ovvero se prevalentemente compratore o venditore di Gamma, su che sottostanti, con che criteri?
 
A parte il pairs tra dax ed eurostoxx che faccio da allora, su opzioni cerco di vendere quello che vale di più e comprare quello che vale di meno, le strategie sono o calendar o diag back spread o strategie su stessa scadenza quali bwb, ladder modificati o altro. Mi baso sull analisi delle volatilita in varie salse, sui livelli di liquidità ecc. utilizzo molti software specifici per le varie analisi, opero solo su indici principali.
aggiungo, non tutte le ciambelle mi vengono col buco
 
Ultima modifica:
Sono tutte scommesse nel mondo della probabilità e non del determinismo. Chi le affronta alla Buffett con una calcolatrice tascabile, chi alla Simmons con un esercito di quanta. Ma il 99% di chi sta a mercato non è né Buffett né Simmons, tuttavia almeno il 50% del 99% crede di esserlo. Se sei molto capace funziona molto bene, sia con la calcolatrice che con l'esercito di quanta, come tutto, altrimenti campicchi e basta (niente di male). Le chiacchiere sono regine sui forum anonimi (me le becco, le faccio, te le becchi) senza nessuna garanzia sui contenuti, che campano vendendo spazi pubblicitari grazie ad esse. Ecco, c'è chi come bloggers, brokers, articolisti, giornali economici e professori, produttori di strumenti finanziari, scrittori di libri sul trading e venditori di corsi, hanno capito tutto: se vuoi guadagnare sicuro con la borsa parati il cul0 e vendila in blocco a chi se la compra.
Poi c'è la passione che ti spinge ad approfondire certi argomenti e benvenuta, ma ancora una volta non è la passione a fare i Buffett o i Burry (neurochirurgo senza un occhio).
Io sono sempre stato molto basic, mi sono già definito un contadino.
Prima il modello di business (come fai i soldi e quanti ne fai - e non pretendo certo che si venga a regalare a me -), poi il vomma.
Altrimenti sì, so' super chiacchiere integrali (spesso pure poco chiare essendo rivolte a un vasto pubblico), ma qui come sopra non c'è niente di ufficiale, quindi mi sta bene.

A proposito: nel video charmy mi sarei aspettato che una call in zona ITM fino a deep ITM avesse delta prossimo a 1, soprattutto vicino a scadenza appunto (visto che siamo nel tratto alto della curva), ma so' andato de corsa.

Hasta l'asta siempre.

Burry lasciamolo stare che è un mito costruito ad arte
 
Una curiosità teorica (che non fa guadagnare) e la richiesta se vi va di un parere:
Screenshot_212.png
image.png
Nell'immagine allegata abbiamo il COT sulle opzioni del miniSP. In base alle Explanatory Notes del CFTC (404 Page Not Found | CFTC "option open interest and traders' option positions are computed on a futures-equivalent basis using delta factors supplied by the exchanges. Long-call and short-put open interest are converted to long futures-equivalent open interest. Likewise, short-call and long-put open interest are converted to short futures-equivalent open interest. For example, a trader holding a long put position of 500 contracts with a delta factor of 0.50 is considered to be holding a short futures-equivalent position of 250 contracts".

Le posizioni sono calcolate su base equivalente a futures utilizzando i delta forniti dalle borse. L'open interest long call e short put viene convertito in open interest long equivalente a futures. Allo stesso modo, gli open interest short call e long put vengono convertiti in open interest short equivalenti a futures. Ad esempio, un trader che detiene una posizione put long di 500 contratti con un fattore delta di 0,50 è considerato detentore di una posizione short equivalente a 250 contratti di futures.
Perché ci sono valori negativi nelle caselle long e short (vedi immagini allegate)????
Ad esempio nel COT del "2 novembre" (vedi immagine sopra) i dealer sono long -1020 e short -2722. Questi 2 valori danno una posizione netta positiva di 1702, come se i contratti long negativi fossero considerati short e i contratti short negativi fossero considerati long.

La mia spiegazione (IMVHO):

Nel rapporto sopra "long" sono le call long e le put long, mentre "short" sono le call short e le put short.

Le call long su base equivalente a futures hanno valori positivi, mentre le put long hanno valori negativi. Quando le call long sono più delle put long, la loro somma dà un numero positivo e una posizione netta long e viceversa. Stessa cosa per le posizioni short nella tabella.

Se fosse così, in questo modo sarebbe verificabile se molti dei gamma squeeze/expansion che più di un sito americano a pagamento vede sull'sp500 (compreso il crollo da covid 2020) sono fattizi. Detto velocemente: si considera un mercato standardizzato dove i fondi agiscono di collar ed hanno come controparte i dealer.
Il risultato è che tendenzialmente il market maker si ritrova una posizione corta di put OTM e lunga di call OTM sulle quali effettuare il delta hedging che si traduce in una contestuale posizione short sul future dell’Sp tale da determinare un delta di portafoglio uguale a zero.
Il delta è dinamico e varia in base ai movimenti del sottostante (come misurato dal 1 gamma), al passare del tempo (come misurato dal 2 charm) e al variare della volatilità (come misurato dal 3 vanna).
1) in una situazione di bassa volatilità sull’sp, per definizione abbiamo un mercato che si muove lentamente verso l’alto, “con stretti range per volta”, determinando un aumento controllato del delta di portafoglio del market maker (MM) (posizione gamma positiva che aggiunge valore al delta avvicinandolo ad 1). Il MMA vende quindi sottostante per riportare a zero il valore del delta.
Di contro la diminuzione del sottostante fa diminuire il delta così il MM deve chiudere le posizioni short aggiunte, respingendo così verso l’alto il mercato.
Se il mercato è calmo (le news non inducono coperture extra) prevalgono gli speculatori che vendono le opzioni lucrando sul premio sfruttando la bassa volatilità. Il MM si ritrova in questo modo compratore netto e quindi long di gamma alimentando un circolo nel quale la liquidità sul sottostante mercato del future viene mantenuta omogenea, ingrassando il bid nelle discese e l’ask nelle salite.
In particolare possiamo osservare che un aumento del prezzo comporta in caso di gamma positivo un aumento degli short ottenuti piazzando ordini limit sul lato dell’ask; è lo stesso MM ad aumentare la liquidità. Stessa cosa per una discesa di prezzo sempre con gamma positivo. Il MM si piazza in bid aumentando la liquidità.
Con un book sottile ed ampi spread la possibilità di essere eseguito al prezzo utile per la copertura diminuisce proporzionalmente anche a causa del fatto che il prezzo possa “scappare via” velocemente dalla quota desiderata. Il rischio di copertura si alza e il MM deve alzare i prezzi delle opzioni vendute il che vuol dire come detto aumento di volatilità implicita.
All’avvicinarsi della scadenza (in particolare ci si riferisce a quella mensile) il gamma delle opzioni ATM aumenta facendo quindi crescere questo effetto sotto scadenza.
2) Il passare del tempo determina una diminuzione del delta verso 0 nel caso di long call OTM e quindi siamo charm negativi (charm negative anche le put ITM, invece positive le call ITM e le put OTM, charm a zero per put e call ATM). Ergo il passare del tempo fa sì che il MM debba essere “meno short” immettendo ordini long che sostengono il mercato contribuendo al drift verso l’alto. Questo effetto è comunque il meno evidente dei 3.
3) Allo stesso modo una diminuzione della volatilità implicita (minore domanda di opzioni o sottostante più liquido) determina una diminuzione del delta. In caso di long call OTM siamo vanna positivi con delta che aumenta all’aumentare dell’implicita (stessa cosa se short puts). Dal punto di vista della curva delle scadenze la volatilità, rappresentata dal VIX, si trova normalmente in contango.
Il passare del tempo ha quindi un doppio effetto: diretto sulla esposizione in long call OTM ed indiretto sulla volatilità implicita che col passare del tempo tende a diminuire rispetto alle scadenze più lontane.
Il vanna che misura questo effetto fa diminuire il delta sulle opzioni call OTM determinando anche qui una riduzione di short future con l’immissione di ordini long sul mercato a chiusura degli short.
Se si considera la scadenza mensile come quella di riferimento e con maggiore esposizione da parte del MM, la terza settimana del mese (quella della scadenza) e la seconda del mese (quella che appunto precede la scadenza) sono i 15 giorni in cui l’effetto di vanna e charm è più evidente.
Abbiamo quindi 15 giorni in cui in mancanza di una forte caratterizzazione del mercato dal punto di vista di news programmate o impreviste, si riscontra in questa finestra temporale quella che può essere una lenta salita spinta nelle sue correzioni dall’aggiustamento sul gamma e nello scorrere del tempo dall’aggiustamento su charm e vanna.
Dopo la scadenza del vix che si ha il mercoledì parte dell’effetto di vanna e charm viene riassorbito, per ricomparire a partire dalla prima settimana del mese solare con la scadenza successiva.
Nella finestra in cui l’effetto charm/vanna è minore non è detto ci sia una correzione, ma una maggiore prevalenza di altre forze di mercato altrimenti soccombenti.

Secondo l'interpretazione appena descritta abbiamo potuto vedere chiaramente questo meccanismo all’opera quando l'S&P 500 è salito verso nuovi massimi storici da ottobre 2019 a febbraio 2020: MM long di gamma e il prezzo che è impossibilitato a bucare certi livelli sia con la crisi iraniana (assassinio di Qasem Soleimani) che con la prima comparsa del covid.
Con la scadenza di febbraio una grossa quota di esposizione gamma long si esaurisce liberando il portafoglio del MM dal relativo rischio. Contemporaneamente la struttura di domanda e offerta di call e put muta, passando da un profilo collar ad uno sbilanciato lato short put per il MM. Il MM diventa gamma short o almeno gamma neutrale ed il movimento verso il basso viene auto alimentato. Il book sul future si riempie di ordini stop piazzati sotto al prezzo con conseguente drenaggio di liquidità che amplifica il movimento (esattamente il contrario di quanto avveniva con la lenta risalita).
Con la scadenza di marzo gran parte del rischio gamma short si esaurisce. Nel frattempo le opzioni hanno raggiunto livelli di prezzo “fuori mercato”, l’effetto indiretto di aumento di liquidità sul future dovuto proprio alla minore necessità di copertura nella stessa direzione del prezzo porta quindi anche a quote più contenute sul book delle opzioni (il MM può permettersi di abbassare i prezzi). Chi subisce le perdite sono coloro che hanno acquistato opzioni a scadenza più lunga al picco di volatilità.

CHiaramente questa è una semplificazione che non tiene conto delle interazione di gamma e vanna.
Semplificando molto, questa è la teoria che va di moda ora anche su Bloomberg.

Questo a mio parere è qualcosa che magari funziona sulle singole azioni in certe condizioni; secondo alcuni ultimamente anche su Tesla sulla quale ad esempio Burry ha preso una bella tranvata. Non aveva visto il canale di Bloomberg o semplicemente anche prima andava a sensazione.
 
Una curiosità teorica (che non fa guadagnare) e la richiesta se vi va di un parere:

Nell'immagine allegata abbiamo il COT sulle opzioni del miniSP. In base alle Explanatory Notes del CFTC (404 Page Not Found | CFTC "option open interest and traders' option positions are computed on a futures-equivalent basis using delta factors supplied by the exchanges. Long-call and short-put open interest are converted to long futures-equivalent open interest. Likewise, short-call and long-put open interest are converted to short futures-equivalent open interest. For example, a trader holding a long put position of 500 contracts with a delta factor of 0.50 is considered to be holding a short futures-equivalent position of 250 contracts".

Le posizioni sono calcolate su base equivalente a futures utilizzando i delta forniti dalle borse. L'open interest long call e short put viene convertito in open interest long equivalente a futures. Allo stesso modo, gli open interest short call e long put vengono convertiti in open interest short equivalenti a futures. Ad esempio, un trader che detiene una posizione put long di 500 contratti con un fattore delta di 0,50 è considerato detentore di una posizione short equivalente a 250 contratti di futures.
Perché ci sono valori negativi nelle caselle long e short (vedi immagini allegate)????
Ad esempio nel COT del "2 novembre" (vedi immagine sopra) i dealer sono long -1020 e short -2722. Questi 2 valori danno una posizione netta positiva di 1702, come se i contratti long negativi fossero considerati short e i contratti short negativi fossero considerati long.

La mia spiegazione (IMVHO):

Nel rapporto sopra "long" sono le call long e le put long, mentre "short" sono le call short e le put short.

Le call long su base equivalente a futures hanno valori positivi, mentre le put long hanno valori negativi. Quando le call long sono più delle put long, la loro somma dà un numero positivo e una posizione netta long e viceversa. Stessa cosa per le posizioni short nella tabella.

Se fosse così, in questo modo sarebbe verificabile se molti dei gamma squeeze/expansion che più di un sito americano a pagamento vede sull'sp500 (compreso il crollo da covid 2020) sono fattizi. Detto velocemente: si considera un mercato standardizzato dove i fondi agiscono di collar ed hanno come controparte i dealer.
Il risultato è che tendenzialmente il market maker si ritrova una posizione corta di put OTM e lunga di call OTM sulle quali effettuare il delta hedging che si traduce in una contestuale posizione short sul future dell’Sp tale da determinare un delta di portafoglio uguale a zero.
Il delta è dinamico e varia in base ai movimenti del sottostante (come misurato dal 1 gamma), al passare del tempo (come misurato dal 2 charm) e al variare della volatilità (come misurato dal 3 vanna).
1) in una situazione di bassa volatilità sull’sp, per definizione abbiamo un mercato che si muove lentamente verso l’alto, “con stretti range per volta”, determinando un aumento controllato del delta di portafoglio del market maker (MM) (posizione gamma positiva che aggiunge valore al delta avvicinandolo ad 1). Il MMA vende quindi sottostante per riportare a zero il valore del delta.
Di contro la diminuzione del sottostante fa diminuire il delta così il MM deve chiudere le posizioni short aggiunte, respingendo così verso l’alto il mercato.
Se il mercato è calmo (le news non inducono coperture extra) prevalgono gli speculatori che vendono le opzioni lucrando sul premio sfruttando la bassa volatilità. Il MM si ritrova in questo modo compratore netto e quindi long di gamma alimentando un circolo nel quale la liquidità sul sottostante mercato del future viene mantenuta omogenea, ingrassando il bid nelle discese e l’ask nelle salite.
In particolare possiamo osservare che un aumento del prezzo comporta in caso di gamma positivo un aumento degli short ottenuti piazzando ordini limit sul lato dell’ask; è lo stesso MM ad aumentare la liquidità. Stessa cosa per una discesa di prezzo sempre con gamma positivo. Il MM si piazza in bid aumentando la liquidità.
Con un book sottile ed ampi spread la possibilità di essere eseguito al prezzo utile per la copertura diminuisce proporzionalmente anche a causa del fatto che il prezzo possa “scappare via” velocemente dalla quota desiderata. Il rischio di copertura si alza e il MM deve alzare i prezzi delle opzioni vendute il che vuol dire come detto aumento di volatilità implicita.
All’avvicinarsi della scadenza (in particolare ci si riferisce a quella mensile) il gamma delle opzioni ATM aumenta facendo quindi crescere questo effetto sotto scadenza.
2) Il passare del tempo determina una diminuzione del delta verso 0 nel caso di long call OTM e quindi siamo charm negativi (charm negative anche le put ITM, invece positive le call ITM e le put OTM, charm a zero per put e call ATM). Ergo il passare del tempo fa sì che il MM debba essere “meno short” immettendo ordini long che sostengono il mercato contribuendo al drift verso l’alto. Questo effetto è comunque il meno evidente dei 3.
3) Allo stesso modo una diminuzione della volatilità implicita (minore domanda di opzioni o sottostante più liquido) determina una diminuzione del delta. In caso di long call OTM siamo vanna positivi con delta che aumenta all’aumentare dell’implicita (stessa cosa se short puts). Dal punto di vista della curva delle scadenze la volatilità, rappresentata dal VIX, si trova normalmente in contango.
Il passare del tempo ha quindi un doppio effetto: diretto sulla esposizione in long call OTM ed indiretto sulla volatilità implicita che col passare del tempo tende a diminuire rispetto alle scadenze più lontane.
Il vanna che misura questo effetto fa diminuire il delta sulle opzioni call OTM determinando anche qui una riduzione di short future con l’immissione di ordini long sul mercato a chiusura degli short.
Se si considera la scadenza mensile come quella di riferimento e con maggiore esposizione da parte del MM, la terza settimana del mese (quella della scadenza) e la seconda del mese (quella che appunto precede la scadenza) sono i 15 giorni in cui l’effetto di vanna e charm è più evidente.
Abbiamo quindi 15 giorni in cui in mancanza di una forte caratterizzazione del mercato dal punto di vista di news programmate o impreviste, si riscontra in questa finestra temporale quella che può essere una lenta salita spinta nelle sue correzioni dall’aggiustamento sul gamma e nello scorrere del tempo dall’aggiustamento su charm e vanna.
Dopo la scadenza del vix che si ha il mercoledì parte dell’effetto di vanna e charm viene riassorbito, per ricomparire a partire dalla prima settimana del mese solare con la scadenza successiva.
Nella finestra in cui l’effetto charm/vanna è minore non è detto ci sia una correzione, ma una maggiore prevalenza di altre forze di mercato altrimenti soccombenti.

Secondo l'interpretazione appena descritta abbiamo potuto vedere chiaramente questo meccanismo all’opera quando l'S&P 500 è salito verso nuovi massimi storici da ottobre 2019 a febbraio 2020: MM long di gamma e il prezzo che è impossibilitato a bucare certi livelli sia con la crisi iraniana (assassinio di Qasem Soleimani) che con la prima comparsa del covid.
Con la scadenza di febbraio una grossa quota di esposizione gamma long si esaurisce liberando il portafoglio del MM dal relativo rischio. Contemporaneamente la struttura di domanda e offerta di call e put muta, passando da un profilo collar ad uno sbilanciato lato short put per il MM. Il MM diventa gamma short o almeno gamma neutrale ed il movimento verso il basso viene auto alimentato. Il book sul future si riempie di ordini stop piazzati sotto al prezzo con conseguente drenaggio di liquidità che amplifica il movimento (esattamente il contrario di quanto avveniva con la lenta risalita).
Con la scadenza di marzo gran parte del rischio gamma short si esaurisce. Nel frattempo le opzioni hanno raggiunto livelli di prezzo “fuori mercato”, l’effetto indiretto di aumento di liquidità sul future dovuto proprio alla minore necessità di copertura nella stessa direzione del prezzo porta quindi anche a quote più contenute sul book delle opzioni (il MM può permettersi di abbassare i prezzi). Chi subisce le perdite sono coloro che hanno acquistato opzioni a scadenza più lunga al picco di volatilità.

CHiaramente questa è una semplificazione che non tiene conto delle interazione di gamma e vanna.
Semplificando molto, questa è la teoria che va di moda ora anche su Bloomberg.

Questo a mio parere è qualcosa che magari funziona sulle singole azioni in certe condizioni; secondo alcuni ultimamente anche su Tesla sulla quale ad esempio Burry ha preso una bella tranvata. Non aveva visto il canale di Bloomberg o semplicemente anche prima andava a sensazione.

Anche se non guardo le analisi sul Cot ma osservo, giorno per giorno, i posizionamenti monetari sulle opzioni, trovo interessante e coerente quanto hai scritto e per semplificare ti allego un grafico dove viene evidenziato come, durante il lungo rialzo del 2019, a concorrere alla forza del trend rialzista, siano intervenuti i future a copertura della componente Call che andava itm insieme a nuovi ingressi di put a coperture dei future.
Contemporaneamente il forte ribasso del 2020 è avvenuto proprio per le azioni di ricoperture delle numerosissime put che gli hedger avevano usato per seguire il long trend.
La fine del ribasso è coincisa con l'arrivo dei prezzi su un particolare livello di ripartizione che evidenziava come oltre il 70/80% di put era stato ricoperto. Proprio su quel livello è avvenuto l'alleggerimento della componente future a copertura delle short put ed il prezzo è rimbalzato.
Anche ai giorni nostri, tutto questo incredibile rialzo di sp500 è avvenuto secondo queste identiche modalità: prezzi che vanno a toccare livelli monetari dove le call rischiano di andare itm ed hedger che devono entrare in copertura avendo l'obbligo di consegna del sottostante. Quindi long future e put otm che aumentano e rollover di call su altri strike e/o altre scadenze. Addirittura ieri sono entrate a mercato numerosissime call Itm che hanno la identica funzione di un long future coperto da put.
screenshot.1638955359.jpg
 
Anche se non guardo le analisi sul Cot ma osservo, giorno per giorno, i posizionamenti monetari sulle opzioni, trovo interessante e coerente quanto hai scritto e per semplificare ti allego un grafico dove viene evidenziato come, durante il lungo rialzo del 2019, a concorrere alla forza del trend rialzista, siano intervenuti i future a copertura della componente Call che andava itm insieme a nuovi ingressi di put a coperture dei future.
Contemporaneamente il forte ribasso del 2020 è avvenuto proprio per le azioni di ricoperture delle numerosissime put che gli hedger avevano usato per seguire il long trend.
La fine del ribasso è coincisa con l'arrivo dei prezzi su un particolare livello di ripartizione che evidenziava come oltre il 70/80% di put era stato ricoperto. Proprio su quel livello è avvenuto l'alleggerimento della componente future a copertura delle short put ed il prezzo è rimbalzato.
Anche ai giorni nostri, tutto questo incredibile rialzo di sp500 è avvenuto secondo queste identiche modalità: prezzi che vanno a toccare livelli monetari dove le call rischiano di andare itm ed hedger che devono entrare in copertura avendo l'obbligo di consegna del sottostante. Quindi long future e put otm che aumentano e rollover di call su altri strike e/o altre scadenze. Addirittura ieri sono entrate a mercato numerosissime call Itm che hanno la identica funzione di un long future coperto da put.
Vedi l'allegato 2801479

Grazie mille Bruno.
Conosco il tuo lavoro e lo apprezzo.
 
Cmq sia shy che biondao ci mettono la faccia, quindi max rispetto.

Sul discorso della % ITM di OI che si trova anche ben graficato online for free, mi pare viga la convenzione che quella % è sempre considerata short, da cui il trend del sottostante che verrebbe dalle semplici operazioni di ricopertura sul temuto proseguimento del trend (short put + short future se si scende e short call + long future se si sale). A me è sempre sembrata una contraddizione in termini, non ho mai capito perché uno dovrebbe mettersi short call su un mercato in salita (o short put su uno in discesa)...se non come parte di strategie + complesse del semplice short call/put.

P.S. ho letto più volte online che il delta dei futures è sempre 1 (come mi pareva ovvio non avendo opzionalità cioè b&s non ti conosco). Però ho letto da qualche parte qui che qualcuno diceva che era 0. qualcosa...mi piacerebbe sapere in che senso.

Dunque, partiamo da un punto fisso.
Tutti contratti scambiati a mercato sono il frutto di uno scambio monetario fra un operatore che entra long ed uno che entra short.
Leggere gli open interest, ovvero i contratti rimasti a mercato, come posizioni short non corrisponde ovviamente a realtà ma è una forzatura che viene utile per comprendere le dinamiche operative di chi si è appunto assunto un obbligo. Il venditore di un contratto di opzioni, rispetto alla sua controparte, il compratore, ha l'obbligo di vendere o detenere il sottostante proprio da quel determinato strike price dove ha operato, e dunque è di fatto la parte attiva del mercato. Nessun venditore può permettersi il lusso di far andare itm le proprie posizioni in short option e quindi deve procedere con le classiche tecniche di copertura come il roll, l'acquisto di delta itm o l'ingresso con il future.
Quindi, se su un mercato rialzista vedo entrare call itm mentre il prezzo va a toccare determinate value aree, equiparo quella posizione come un long future coperto da put e che entra in protezione di quegli strike di call che da otm stanno diventando atm/itm.
Infatti le opzioni deep itm ben si prestano a replicare il delta lineare delle posizioni sintetiche di copertura essendo cariche di valore intrinseco che replica esattamente il sottostante e pochissimo valore temporale.
Ovviamente parlo per esperienza personale e quindi la mia esperienza non è di certo un dogma ma deriva dall'osservazione costante delle movimentazioni monetarie sul mercato dei derivati e troppe volte quello che ho letto sui libri è risultato sbagliato e fuorviante perchè frutto di approssimazione e superficialità.
 
Una curiosità teorica (che non fa guadagnare) e la richiesta se vi va di un parere:

Tecnicamente ineccepibile, poi - come dici anche tu - solo il tempo ci dirà se la cosa è di utilità pratica - e fino a che punto - oppure è solo la nuova moda del momento
(sono nati ultimamente alcuni servizi a pagamento su questo modello... e questo non depone benissimo :o, quando le cose funzionano sul serio non vengono offerte al retail....:D:censored:).

Per chi avesse difficoltà a seguire i passaggi, Cem Karsan (kai volatility advisors) ha scritto un piccolo saggio che si chiama "the implied order book" che trovate facilmente su internet (non metto il link diretto per chiarire che il mio non è un ENDORSMENT....) e da cui sono tratti i jpeg che allego.
 

Allegati

  • 2021 12 08.jpg
    2021 12 08.jpg
    210,2 KB · Visite: 18
  • 2021 12 08_2.jpg
    2021 12 08_2.jpg
    115,4 KB · Visite: 149
Non so chi produca una opzione che poi viene compratavenduta a mercato: forse una banca, un fondo o che so io, MA: se io l'ho comprata e a un certo punto decido di venderla, un altro se la compra. Quindi c'è sempre l'OI relativo a quell'unica opzione, OI che vedo a monitor, ma non corrisponde a una controparte short.

In altri termini: se io compro un'opzione che qualcuno si è fatto prestare e poi mi vende, allora sì, l'OI corrisponde a un acquirente (io) e uno shortista obbligato a restituire l'opzione in caso ITM (e poiché l'ha venduta darà sua moglie sottostante) salvo che non si renda irreperibile.

Scusa se mi permetto Francs .. ma prima che ti attiri gli strali di qualche professorone, è meglio che leggi qualcosa sui rudimenti base delle opzioni ;)

in riferimento a quello che scrivi, fai un errore originale nel ritenere l'opzione uno strumento 'prodotto' da qualcuno :cool:

l'opzione non esiste finchè un compratore e un venditore non trovano accordo: solo da quel momento il venditore incassa il premio pagato dal compratore (ma questo ai fini del ragionamento è del tutto secondario) e inizia ad esistere un contratto che attribuisce al compratore il diritto di comprare/vendere il sottostante ad o entro una certa scadenza e al prezzo strike concordato, e attribuisce al venditore il dovere di vendere/comprare lo stesso sottostante a quel prezzo strike concordato

l'open interest indica il numero dei contratti in essere

ps. va da sé che per le opzioni non ha alcun senso il principio di prestito titoli (lending) normalmente necessario per consegnare altri strumenti (bond, equity) venduti allo scoperto
 
Indietro