Personalmente sono in procinto di fare la seconda dose del vaccino Covid, l'ho scelto convintamente e senza indugio, come con grande scrupolo continuo ad usare la mascherina, distanziamento, igiene certosina, parimenti mia moglie, peraltro soggetto a rischio a da tempo già vaccinata.
Siamo a fine luglio, mancano cinquanta giorni alla ripresa delle attività scolastiche, nonché meno a quelle sportive e ricreative dei ragazzi, sommessamente mi domando cosa si sia fatto e si stia facendo, dal punto di vista strutturale, per garantire la ripresa in sicurezza ad una generazione che è stata già troppo sacrificata in questi due anni. Spiace dirlo e so che sarò tacciato di retro pensiero politico, ma la risposta del governo è stata finora non insufficiente, proprio del tutto assente, se non scatenare la propaganda, nel terreno fertile della stampa di regime e genuflessa italiana questo è un gioco da ragazzi è il caso di dirlo, affinché ora sia necessario il sacrificio, appunto, dei ragazzi, a colmare l'enorme deficienza dello stato, nelle sue istituzioni.
In mancanza di tale sacrificio, di ciò si tratta in presenza di nessun rischio di malattia e ben superiore quello di conseguenze nocive se non nefaste del vaccino per loro, l'approccio ideologico del governo sul tema sembra che sia quello di penalizzare i giovani reprobi, togliendo loro ciò di cui più di tutto hanno bisogno, la socialità, come se non fosse già stata quasi azzerata.
Personalmente, a meno dell'emersione di reali ed effettive evidenze scientifiche che dimostrino, inequivocabilmente, l'assoluta impalpabilità del rischio a fronte di un vero beneficio, per loro e non per l'adulto, io i miei figli non li vaccinerò, non stravolgerò il concetto basilare della tutela primaria dei soggetti più deboli.
Siamo a fine luglio, mancano cinquanta giorni alla ripresa delle attività scolastiche, nonché meno a quelle sportive e ricreative dei ragazzi, sommessamente mi domando cosa si sia fatto e si stia facendo, dal punto di vista strutturale, per garantire la ripresa in sicurezza ad una generazione che è stata già troppo sacrificata in questi due anni. Spiace dirlo e so che sarò tacciato di retro pensiero politico, ma la risposta del governo è stata finora non insufficiente, proprio del tutto assente, se non scatenare la propaganda, nel terreno fertile della stampa di regime e genuflessa italiana questo è un gioco da ragazzi è il caso di dirlo, affinché ora sia necessario il sacrificio, appunto, dei ragazzi, a colmare l'enorme deficienza dello stato, nelle sue istituzioni.
In mancanza di tale sacrificio, di ciò si tratta in presenza di nessun rischio di malattia e ben superiore quello di conseguenze nocive se non nefaste del vaccino per loro, l'approccio ideologico del governo sul tema sembra che sia quello di penalizzare i giovani reprobi, togliendo loro ciò di cui più di tutto hanno bisogno, la socialità, come se non fosse già stata quasi azzerata.
Personalmente, a meno dell'emersione di reali ed effettive evidenze scientifiche che dimostrino, inequivocabilmente, l'assoluta impalpabilità del rischio a fronte di un vero beneficio, per loro e non per l'adulto, io i miei figli non li vaccinerò, non stravolgerò il concetto basilare della tutela primaria dei soggetti più deboli.