Ishares JPMorgan $ Emerging Market Bond ETF IE00B2NPKV68 Hedged IE00B9M6RS56 Vol.V

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Io a 35 -40 mando dentro l’ultima mediata.. poi vada come vada....
Deve ancora scontare la pura default emittenti... che vale un - 25%...
Se la
Fed alza i tassi fino ad arrivare al 10 %, considerando che il 5 lo dovrebbe aver scontato, c’è spazio per un -30% lato tassi, poi un -25% lato rischio default emittenti...
35-40 è il mio target ...vediamo

Io ho come target 0.
Default di tutti i componenti.
Credo nel giro di qualche mesetto.
 
Io a 35 -40 mando dentro l’ultima mediata.. poi vada come vada....
Deve ancora scontare la pura default emittenti... che vale un - 25%...
Se la
Fed alza i tassi fino ad arrivare al 10 %, considerando che il 5 lo dovrebbe aver scontato, c’è spazio per un -30% lato tassi, poi un -25% lato rischio default emittenti...
35-40 è il mio target ...vediamo

Siamo in un forum di economia e di finanza.

La fed alza i tassi al 10% ?


Avanti il prossimo….
 
Siamo in un forum di economia e di finanza.

La fed alza i tassi al 10% ?


Avanti il prossimo….

Se la Fed alzasse al 10% molti high yield ed emergenti fallirebbero e sarebbe peggio di una guerra totale. Le redini le tiene la Fed per quanto il cavallo galoppi spinto dall'inflazione.............
 
Quali sono i fattori che possono fare scendere notevolmente la cedola incassata in confronto ai 67,19€ che ho speso per l'acquisto iniziale?

Gli stessi che l'hanno fatta scendere dal 2020 del 20-25% rispetto agli anni precedenti, ovvero calo generale dei tassi dei bond in pancia all'etf (ovviamente senza arrivare agli estremi dei tassi zero-negativi di alcuni paesi sviluppati). Ad oggi lo scenario si è capovolto ed è probabile rivedere un aumento delle cedole nei prossimi mesi/anni man mano che avverrà il turnover dei bond.
Oppure dal default di qualche paese, ma dipende da vari fattori, oltre che dalla percentuale di rappresentanza nell'indice.

Chiedo perchè vorrei crearmi una piccola rendita mensile e dimenticarmi per un periodo dell'investimento nella speranza tra x anni di riavere perlomeno il capitale investito ed aver usufruito delle cedole per le spese mensili.

SOLO per la rendita mensile EMBE può anche andare (anche se l'affiancherei ad altri etf della famiglia a dist. mensile),... invece sperare di riavere indietro il capitale integro (cedole escluse) dopo x anni la vedo molto più difficile, :asd: a meno che non si riesca a comprare proprio sui minimi (che nessuno sa quali e quando saranno), e/o finchè la copertura del cambio rimarrà un costo pesante e incisivo sulle quotazioni come negli ultimi anni.
 
Gli stessi che l'hanno fatta scendere dal 2020 del 20-25% rispetto agli anni precedenti, ovvero calo generale dei tassi dei bond in pancia all'etf (ovviamente senza arrivare agli estremi dei tassi zero-negativi di alcuni paesi sviluppati). Ad oggi lo scenario si è capovolto ed è probabile rivedere un aumento delle cedole nei prossimi mesi/anni man mano che avverrà il turnover dei bond.
Oppure dal default di qualche paese, ma dipende da vari fattori, oltre che dalla percentuale di rappresentanza nell'indice.



SOLO per la rendita mensile EMBE può anche andare (anche se l'affiancherei ad altri etf della famiglia a dist. mensile),... invece sperare di riavere indietro il capitale integro (cedole escluse) dopo x anni la vedo molto più difficile, :asd: a meno che non si riesca a comprare proprio sui minimi (che nessuno sa quali e quando saranno), e/o finchè la copertura del cambio rimarrà un costo pesante e incisivo sulle quotazioni come negli ultimi anni.


poi vai a vedere il grafico e vedi che fino al giorno della pandemia il capitale era praticamente intatto senza includere i dividendi


senza dividendi ada.JPG
 
poi vai a vedere il grafico e vedi che fino al giorno della pandemia il capitale era praticamente intatto senza includere i dividendi


Vedi l'allegato 2836418

Grazie per le risposte, il grafico che hai postato è esattamente quello che ho guardato oggi.
Essendo sui minimi storici mi sembrava un buon punto di partenza per entrare . In periodi "tranquilli" apparentemente è rimasto costante e lineare.
Considerando la % di capitale che ci voglio investire posso mediarlo ad ogni discesa del 5% parecchie volte.
Essendo il primo acquisto andrei verso quello con copertura valutaria in quanto ritengo che nei prossimi 3-5 anni usd/euro a 1,20 potrebbe tornare e in quel frangente venderei il 50% delle quote andando ad acquistare IEMB.
Riguardo altri etf a distribuzione mensile sto preparando un mini portafoglio(credo aprirò una discussione a breve in modo da essere fucilato pubblicamente:))
 
poi vai a vedere il grafico e vedi che fino al giorno della pandemia il capitale era praticamente intatto senza includere i dividendi

2013-2018 trendline stabile (finchè il differenziale tassi eu-usa era ridotto e non ancora determinante), poi chiaramente ribassista già ben prima del covid, e non vedo indicazioni tali da farmi pensare a un cambio di tendenza nel breve-medio periodo.
Per chi comunque vuole sperarci, faccia pure, potrei benissimo sbagliarmi... intanto il precedente massimo relativo è stato 93-94 a fine 2020 - inizio 2021, vediamo SE e QUANDO ritornerà almeno a 90 di quotazione.
 
per chi si preoccupava dei soliti ****** che hanno imperversato per mesi in questa discussione senza che la moderazione facesse niente



gli stessi ********.JPG
 
per chi si preoccupava dei soliti ****** che hanno imperversato per mesi in questa discussione senza che la moderazione facesse niente


.. e ripetono le stesse identiche menate e contro-menate x-mila volte :D
 
gli emergenti sono in fiamme, dall'america latina al pakistan le agenzie di rating parlano di probabili altre insolvenze.

Sarà un'estate molto calda; penso che probabilmente soltanto da ora in avanti il declino inizierà a scontare parte di queste insolvenze puntando decisamente a "quell'eccesso di sfiducia" che normalmente identifica un buon punto di ingresso in ottica di lungo periodo; il margine di discesa è a mio avviso potenzialmente ancora elevato, non mi stupirei di un 10/15%

il "lento declino" non mi piace perchè significa che il mercato non ha ancora idea di nulla, auspicherei del vero panico con una V di Vendetta da paura sul grafico per capire tante cose... ma ad oggi non se ne vede.


Parlo solo di IEMB che è il prodotto che ho in portafoglio, e non sto prendendo in considerazione su quel rischio 15% l'effetto che avrebbe sulle sue quotazioni un forte rimbalzo dell'euro
 
Ultima modifica:
Molte quotazioni sono già da default.
Per me il driver è l'inflanzione
 
35 mi sembra impossibile, ma entrare su EMBE, sulla paura, con il cambio €/$ sui minimi, a 60 potrebbe essere un ottimo ingresso....e senza risentire del rialzo tassi!
 
Molte quotazioni sono già da default.
Per me il driver è l'inflanzione

assolutamente, ma un ulteriore rialzo tassi da 0.5/0.75% che effetto avrà su tutto il carrozzone emergente? mettiamo che arrivino al 2% di tassi...

è comunque una bella botta per il debito emergente che sta già in sofferenza a mio modesto parere; non so in quanti lo reggeranno; al momento le quotazioni sono basse ma le cedole vengono pagate e sono belle "grasse"; ma quando si verifica l'evento, poi si va di haircut, allungamento scadenza etc, magari cedole perse, e queste sono svalutazioni che comunque influiscono sul Fondo...

Immagino che sia così... vado di logica considerando anche la rotazione dei bond, ma una volta che tolgo un bond che si è svalutato magari perchè in selected default sostituendolo con uno nuovo, ormai la svalutazione me la sono beccata nel NAV.

Quindi quello che temo in sostanza, se non rientra velocemente un po' tutto, è un adagio sul fondo e un lungo laterale con cedole che non spiccheranno per generosità almeno per un po'
 
Il mercato ha già scontato gli aumenti dei tassi USA fino al 3.5%
Gli emergenti hanno in gran parte già aumentato i tassi l'anno scorso anticipando la Fed.
Abbiamo letto decine di articoli ariguardo.
E i titoli di stato europei non stanno soffrendo...
 
Should investors step back into emerging markets? | Financial Times

È stato un anno brutale sui mercati finanziari. Secondo il capo di AllianceBernstein, il gigante asset manager statunitense, la crescita economica stagnante e l'impennata dell'inflazione hanno fatto precipitare le azioni e le obbligazioni globali in tandem, lasciando agli investitori " nessun posto dove nascondersi ".

Quindi questo potrebbe non sembrare il momento ideale per scommettere sui mercati emergenti , tradizionalmente una classe di attività molto volatile, in particolare non per gli investitori al dettaglio, che per lo più non hanno il tempo e le competenze per raccogliere informazioni sul vasto e variegato mondo delle economie in via di sviluppo.

Eppure questo è quanto suggeriscono alcuni analisti. Ad esempio, il braccio di gestione patrimoniale di Pictet, la banca svizzera, afferma che le azioni dei mercati emergenti potrebbero generare rendimenti annuali a due cifre nei prossimi cinque anni. Li consiglia non come punt speculativo ma come parte di un portafoglio bilanciato.
 
Il mercato ha già scontato gli aumenti dei tassi USA fino al 3.5%
Gli emergenti hanno in gran parte già aumentato i tassi l'anno scorso anticipando la Fed.
Abbiamo letto decine di articoli ariguardo.
E i titoli di stato europei non stanno soffrendo...

l'avrà scontato forse sui rendimenti attuali (declino bond), ma non sulle svalutazioni da eventuali problemi di solvibilità, a mio parere (futuri bond in selected default) + eccesso di sfiducia tipico dei mercati nelle fasi di panic selling (di cui ancora non v'è sentore)
 
Ultima modifica:
Quantitative Tightening and Capital Flows to Emerging Markets | CFI.co




Flussi di capitali verso i mercati emergenti
In che modo l'inasprimento delle condizioni finanziarie globali ha influito sui flussi di capitale verso le economie dei mercati emergenti? Quanto è probabile che si ripeta il taper tantrum del 2013 o la tempesta di maggio del 2018? Che ne dici dell'apprezzamento del dollaro, considerato doloroso per i mercati emergenti con quote significative di passività denominate in dollari USA (Canuto, 2020b).

La situazione tende a essere difficile per i mercati emergenti quando, come adesso, l'inasprimento delle condizioni finanziarie globali è guidato da timori sull'inflazione o cambiamenti nella propensione al rischio. Quando i tassi di interesse nelle economie avanzate salgono a causa dell'eccessiva crescita economica, il canale di trasmissione commerciale può compensare quello finanziario, cosa che non è il caso ora. La natura dell'inasprimento farà la differenza, indipendentemente dal fatto che sia ordinato o accompagnato da turbolenze di mercato, compresi episodi di capricci nei mercati di finanziamento in dollari USA.

E lo shock globale dei tassi di interesse è stato accompagnato da deflussi di capitali dai mercati emergenti ( Figura 5 ). Mentre i rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine sono aumentati nelle economie avanzate ( lato sinistro ) a causa dell'inasprimento delle condizioni finanziarie e per effetto della maggiore avversione al rischio, si sono verificati deflussi dai mercati emergenti, come rilevato dal flusso ad alta frequenza dell'Institute of International Finance (IIF) monitoraggio attraverso i ME più significativi del mondo ( lato destro ). Secondo Brooks et al. (2022) , i rendimenti dei Treasury reali statunitensi a 10 anni sono passati dal -1,1% alla fine dello scorso anno all'attuale 0,7% positivo, un balzo più alto rispetto al "taper tantrum" del 2013 ( Figura 5, lato sinistro ).
Entro la fine di maggio, dall'inizio dell'anno erano usciti quasi 36 miliardi di dollari dai fondi comuni di investimento dei mercati emergenti e dai fondi obbligazionari quotati in borsa. Anche i flussi del mercato azionario si sono invertiti dall'inizio di maggio. Il quadro dei flussi verso le obbligazioni in valuta locale è stato diverso e disomogeneo.

Nel caso della Cina, il Covid e la geopolitica, dopo l'invasione russa dell'Ucraina, sembrano aver innescato una forte svendita di azioni all'inizio di quest'anno, dopo un forte aumento nel 2020-21. Ma gli investitori hanno iniziato a tornare gradualmente alla fine di maggio.

Va notato, tuttavia, che i flussi non di portafoglio (investimenti diretti esteri e prestiti) hanno mostrato una maggiore resilienza ( Figura 6 ). Inoltre, più in generale, come osservato in un recente rapporto degli economisti di JPMorgan (Aziz et al, 2022), guardare solo ai flussi netti di capitali può portare a un'errata sottovalutazione degli afflussi di capitali rispetto alla crisi finanziaria pre-globale, poiché i deflussi di residenti sono aumentati dal 2013 alla ricerca della diversificazione del rischio. I flussi di portafoglio verso i ME si sono ridotti, così come i prestiti esterni di banche e società, mentre gli investimenti diretti esteri sono rimasti solidi.

Osservando questi flussi dal punto di vista delle vulnerabilità dei mercati emergenti, il quadro appare meno cupo rispetto alle precedenti situazioni di deflusso. I disavanzi delle partite correnti previsti nei prossimi 12 mesi sono certamente modesti rispetto agli standard storici. Inoltre, i disavanzi fiscali non si sono ancora completamente normalizzati, ma molti paesi hanno presto annunciato ampi tagli.

Molti mercati emergenti hanno reagito agli impatti locali dello shock inflazionistico globale prima che le economie avanzate e gli attuali differenziali dei tassi di interesse tendano a mitigare gli effetti degli aumenti dei tassi di interesse in questi ultimi. Vi sono tuttavia mercati emergenti in cui i tassi di interesse restano eccezionalmente bassi, compresi in alcuni casi livelli reali negativi.

Qui la diversità viene alla ribalta e bisogna andare caso per caso. A un estremo, abbiamo economie di mercato di frontiera che sono eccessivamente indebitate e importatori di cibo ed energia (Lanaual al.l, 2022) . Lo Sri Lanka potrebbe essere stato solo un canarino nella miniera di carbone, segnalando un'ondata di insolvenze e ristrutturazioni del debito in entrata, come hanno avvertito il FMI e la Banca mondiale. Oltre il 20% degli emittenti obbligazionari dei mercati emergenti ha negoziazioni di debito nel territorio in difficoltà.

All'altro estremo, più favorevole, diversi mercati emergenti hanno rafforzato le scorte di riserva e rafforzato le posizioni delle partite correnti rispetto al passato. Alla fine dello scorso anno, si stimava che il 58% dei mercati emergenti avesse riserve internazionali superiori al 100% della metrica di adeguatezza del FMI. Gli esportatori di materie prime hanno leggermente migliorato le loro bilance commerciali, il PIL e le entrate pubbliche con lo shock dei prezzi delle materie prime (Canuto, 2022b).

Il "peccato originale" del disadattamento valutario nel caso del debito pubblico non è un peccato così grave come in passato, nonostante i deflussi dal debito in valuta locale dei ME lo scorso anno. L'aumento del risparmio privato durante la pandemia ha persino facilitato la sostituzione dei creditori esteri da parte degli investitori nazionali nell'acquisizione del debito pubblico interno.

Il debito privato non finanziario in valuta estera rispetto alle dimensioni dell'economia varia considerevolmente da paese a paese e alcuni hanno esposizioni significative, in particolare sul lato societario. La Turchia rimane come nei suoi "5 fragili" tempi e l'Argentina è fuori dal suo default. Ma non sono rappresentativi.

Nel complesso, il punto è che bisogna fare affidamento su una base paese per paese, guardando al loro commercio globale e ai loro collegamenti finanziari, quando si analizzano i rischi/rendimenti nei mercati emergenti insieme alla tempesta perfetta in corso (Canuto, 2022a) . Tuttavia, nel complesso, il contesto globale, inclusi il QT e gli aumenti dei tassi di interesse nelle economie avanzate, accompagnati da una decelerazione economica globale, sta portando venti contrari ai flussi di capitale e alla crescita economica nei mercati emergenti.
 
Quantitative Tightening and Capital Flows to Emerging Markets | CFI.co




Flussi di capitali verso i mercati emergenti
In che modo l'inasprimento delle condizioni finanziarie globali ha influito sui flussi di capitale verso le economie dei mercati emergenti? Quanto è probabile che si ripeta il taper tantrum del 2013 o la tempesta di maggio del 2018? Che ne dici dell'apprezzamento del dollaro, considerato doloroso per i mercati emergenti con quote significative di passività denominate in dollari USA (Canuto, 2020b).

La situazione tende a essere difficile per i mercati emergenti quando, come adesso, l'inasprimento delle condizioni finanziarie globali è guidato da timori sull'inflazione o cambiamenti nella propensione al rischio. Quando i tassi di interesse nelle economie avanzate salgono a causa dell'eccessiva crescita economica, il canale di trasmissione commerciale può compensare quello finanziario, cosa che non è il caso ora. La natura dell'inasprimento farà la differenza, indipendentemente dal fatto che sia ordinato o accompagnato da turbolenze di mercato, compresi episodi di capricci nei mercati di finanziamento in dollari USA.

E lo shock globale dei tassi di interesse è stato accompagnato da deflussi di capitali dai mercati emergenti ( Figura 5 ). Mentre i rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine sono aumentati nelle economie avanzate ( lato sinistro ) a causa dell'inasprimento delle condizioni finanziarie e per effetto della maggiore avversione al rischio, si sono verificati deflussi dai mercati emergenti, come rilevato dal flusso ad alta frequenza dell'Institute of International Finance (IIF) monitoraggio attraverso i ME più significativi del mondo ( lato destro ). Secondo Brooks et al. (2022) , i rendimenti dei Treasury reali statunitensi a 10 anni sono passati dal -1,1% alla fine dello scorso anno all'attuale 0,7% positivo, un balzo più alto rispetto al "taper tantrum" del 2013 ( Figura 5, lato sinistro ).
Entro la fine di maggio, dall'inizio dell'anno erano usciti quasi 36 miliardi di dollari dai fondi comuni di investimento dei mercati emergenti e dai fondi obbligazionari quotati in borsa. Anche i flussi del mercato azionario si sono invertiti dall'inizio di maggio. Il quadro dei flussi verso le obbligazioni in valuta locale è stato diverso e disomogeneo.

Nel caso della Cina, il Covid e la geopolitica, dopo l'invasione russa dell'Ucraina, sembrano aver innescato una forte svendita di azioni all'inizio di quest'anno, dopo un forte aumento nel 2020-21. Ma gli investitori hanno iniziato a tornare gradualmente alla fine di maggio.

Va notato, tuttavia, che i flussi non di portafoglio (investimenti diretti esteri e prestiti) hanno mostrato una maggiore resilienza ( Figura 6 ). Inoltre, più in generale, come osservato in un recente rapporto degli economisti di JPMorgan (Aziz et al, 2022), guardare solo ai flussi netti di capitali può portare a un'errata sottovalutazione degli afflussi di capitali rispetto alla crisi finanziaria pre-globale, poiché i deflussi di residenti sono aumentati dal 2013 alla ricerca della diversificazione del rischio. I flussi di portafoglio verso i ME si sono ridotti, così come i prestiti esterni di banche e società, mentre gli investimenti diretti esteri sono rimasti solidi.

Osservando questi flussi dal punto di vista delle vulnerabilità dei mercati emergenti, il quadro appare meno cupo rispetto alle precedenti situazioni di deflusso. I disavanzi delle partite correnti previsti nei prossimi 12 mesi sono certamente modesti rispetto agli standard storici. Inoltre, i disavanzi fiscali non si sono ancora completamente normalizzati, ma molti paesi hanno presto annunciato ampi tagli.

Molti mercati emergenti hanno reagito agli impatti locali dello shock inflazionistico globale prima che le economie avanzate e gli attuali differenziali dei tassi di interesse tendano a mitigare gli effetti degli aumenti dei tassi di interesse in questi ultimi. Vi sono tuttavia mercati emergenti in cui i tassi di interesse restano eccezionalmente bassi, compresi in alcuni casi livelli reali negativi.

Qui la diversità viene alla ribalta e bisogna andare caso per caso. A un estremo, abbiamo economie di mercato di frontiera che sono eccessivamente indebitate e importatori di cibo ed energia (Lanaual al.l, 2022) . Lo Sri Lanka potrebbe essere stato solo un canarino nella miniera di carbone, segnalando un'ondata di insolvenze e ristrutturazioni del debito in entrata, come hanno avvertito il FMI e la Banca mondiale. Oltre il 20% degli emittenti obbligazionari dei mercati emergenti ha negoziazioni di debito nel territorio in difficoltà.

All'altro estremo, più favorevole, diversi mercati emergenti hanno rafforzato le scorte di riserva e rafforzato le posizioni delle partite correnti rispetto al passato. Alla fine dello scorso anno, si stimava che il 58% dei mercati emergenti avesse riserve internazionali superiori al 100% della metrica di adeguatezza del FMI. Gli esportatori di materie prime hanno leggermente migliorato le loro bilance commerciali, il PIL e le entrate pubbliche con lo shock dei prezzi delle materie prime (Canuto, 2022b).

Il "peccato originale" del disadattamento valutario nel caso del debito pubblico non è un peccato così grave come in passato, nonostante i deflussi dal debito in valuta locale dei ME lo scorso anno. L'aumento del risparmio privato durante la pandemia ha persino facilitato la sostituzione dei creditori esteri da parte degli investitori nazionali nell'acquisizione del debito pubblico interno.

Il debito privato non finanziario in valuta estera rispetto alle dimensioni dell'economia varia considerevolmente da paese a paese e alcuni hanno esposizioni significative, in particolare sul lato societario. La Turchia rimane come nei suoi "5 fragili" tempi e l'Argentina è fuori dal suo default. Ma non sono rappresentativi.

Nel complesso, il punto è che bisogna fare affidamento su una base paese per paese, guardando al loro commercio globale e ai loro collegamenti finanziari, quando si analizzano i rischi/rendimenti nei mercati emergenti insieme alla tempesta perfetta in corso (Canuto, 2022a) . Tuttavia, nel complesso, il contesto globale, inclusi il QT e gli aumenti dei tassi di interesse nelle economie avanzate, accompagnati da una decelerazione economica globale, sta portando venti contrari ai flussi di capitale e alla crescita economica nei mercati emergenti.

non pretendo di avere ragione, ma io da quando è scoppiata la guerra sto portando capitali Geograficamente in Europa e USA; monetariamente in USD ma soprattutto EUR, per una serie di convinzioni personali

IEMB è l'unico obbligazionario in dollari che ho in portafoglio che non rispetta quanto scritto sopra; ma se tornassi indietro, probabilmente lo sostituirei con un USD HY corporate
 
Stato
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