MILANO (Reuters) - Intesa Sanpaolo (MI:ISP) porta avanti l'offerta sulla rivale Ubi Banca (MI:UBI) nonostante la resistenza del board dell'istituto bergamasco, che esprimerà formalmente un'opinione questa settimana, e di alcuni soci del gruppo.
L'offerta di scambio di Intesa su Ubi si svolgerà dal 6 al 28 luglio, salvo proroghe.
Di seguito i punti chiave dell'accordo: * Intesa offre 1,7 azioni di nuova emissione per ogni azione Ubi, valutando il gruppo a 3,3 miliardi di euro al 29 giugno, in calo rispetto ai 4,9 miliardi di euro che risalgono a quando l'offerta è stata annunciata il 17 febbraio. All'epoca aveva offerto un premio pari al 23,7% rispetto al prezzo di chiusura di Ubi, esclusi i pagamenti di dividendi. * Intesa, che prevede di accaparrarsi circa 3 milioni di clienti con il deal, punta a un utile di almeno 5 miliardi di euro per il gruppo combinato proposto nel 2022, dopo che l'impatto della pandemia di coronavirus ha costretto l'istituto a tagliare l'obiettivo iniziale pari a oltre 6 miliardi di euro. * Nell'ambito di un piano quadriennale presentato nel 2018, Intesa aveva stabilito un obiettivo standalone di utile per il 2021 pari a 6 miliardi di euro. Ubi punta a un utile netto di 665 milioni di euro nel 2022 in un business plan annunciato il 17 febbraio, poche ore prima dell'offerta di Intesa. * L'offerta, subordinata al via libera dell'autorità Antitrust italiana, richiede l'adesione da parte degli azionisti che rappresentano almeno il 50% del capitale di Ubi più un'azione. * Sarebbe necessaria un'adesione pari al 66,67% per garantire a Intesa il controllo delle deliberazioni nelle assemblee straordinarie degli azionisti, indipendentemente dalla partecipazione. * Intesa intende distribuire dividendi pari al 75% dell'utile del 2020 e al 70% del risultato netto del 2021 in caso di successo dell'operazione, in linea con i target del business plan, ripristinati a seguito della crisi del coronavirus. Nell'offerta era passata a un obiettivo di dividendo in contanti pari a 0,2 euro per azione nel 2020 e sopra questo livello nel 2021. * Intesa prevede sinergie al lordo delle imposte di un valore pari a 700 milioni di euro dal 2024 se sarà in grado di incorporare Ubi e 611 milioni di euro in caso contrario. * Intesa si è impegnata a vendere 532 filiali del gruppo combinato, di cui 31 delle proprie, a Bper Banca (MI:EMII) per ottenere l'ok dell'Antitrust. Qualora l'autorità di regolamentazione lo ritenga insufficiente, Intesa venderà altre 17 filiali Ubi entro nove mesi. * Intesa coprirà costi lordi di integrazione di 1,3 miliardi di euro nel 2020 con l'avviamento negativo derivante da un prezzo d'acquisto inferiore al valore contabile della società acquisita, che ammontava a 3,4 miliardi di euro al 15 giugno, tenendo conto del deal con Bper. Intesa utilizzerà altri 1,8 miliardi di euro lordi per aumentare gli accantonamenti per perdite su crediti di Ubi e vendere 4 miliardi di euro di crediti deteriorati.