IT0005592818 2037 UCG Fix to floater primi 2 anni 9,40% poi Eur linked

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

Osservazione di Constantino Forgione
𝗘𝗻𝗻𝗲𝘀𝗶𝗺𝗼 "𝘀𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗼" 𝗼𝗯𝗯𝗹𝗶𝗴𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗨𝗻𝗶𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶𝘁!
Grande pubblicità a piena pagina delle nuove obbligazioni retail indirizzate al povero risparmiatore italiano che si farà ingolosire dalla ghiotta cedola del 9,40% per i primi due anni (e libor flat per i successivi undici)
Vediamo se è il caso di "slanciarci" tutti a comprare questa fantastica opportunità di investimento, paragonandola con un bond istituzionale Unicredit già sul secondario:
La UCGIM SNP 4% 5mar2034 - IT0005585051 emessa per 1.25bn quota 99,33 per un YTM del 4,08% (non esistono bonds liquidi Unicredit equiparabili con scadenza 2037, per cui uso un 2034 che è la scadenza più vicina)
Il 13y swap rate è 2,80%, quindi il costo del bond è di libor+128 bp
Il nuovo bond retail pagherà per le prime due cedole un differenziale negativo per Unicredit pari a (9,40-4,08)x2=-1.064 bp.
Per le successive 11 cedole il differenziale positivo per Unicredit sarà invece di (128-0)x11=+1.408 bp.
La differenza tra i due è -1.064+1.408=+344 b.p. o circa il 3,5% upfront a favore di Unicredit e a 𝘀𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗲 del risparmiatore.
A questa, tutto sommato modesta penalizzazione, si aggiunge quella assai peggiore che quando le prime due cedole saranno state pagate il prezzo del titolo sul secondario, in costanza di tassi e spreads, precipiterà del 1,28%x11=14% e quindi il bond prezzerà 86: resterete incastrati per anni in una obbligazione abbondantemente sotto la pari che rende libor flat, cioè molto meno di quanto dovrebbe rendere a fronte del credit risk di Unicredit.
𝗦𝘁𝗮𝘁𝗲𝗻𝗲 𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝗶.
Nota per i professionals: si lo so, i conti fatti per bene sono molto più complicati di così dovendo scontare i vari flussi di cassa, ma qui sto cercando di dare un metodo di valutazione semplice e alla portata di tutti per fare valutazioni empiriche che non tutti sono in grado di fare. Ho inoltre ipotizzato che la vendita del cap finanzi l'acquisto del floor a costo zero.
 
Ultima modifica:
𝗘𝗻𝗻𝗲𝘀𝗶𝗺𝗼 "𝘀𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗼" 𝗼𝗯𝗯𝗹𝗶𝗴𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗨𝗻𝗶𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶𝘁!
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Vediamo se è il caso di "slanciarci" tutti a comprare questa fantastica opportunità di investimento, paragonandola con un bond istituzionale Unicredit già sul secondario:
La UCGIM SNP 4% 5mar2034 - IT0005585051 emessa per 1.25bn quota 99,33 per un YTM del 4,08% (non esistono bonds liquidi Unicredit equiparabili con scadenza 2037, per cui uso un 2034 che è la scadenza più vicina)
Il 13y swap rate è 2,80%, quindi il costo del bond è di libor+128 bp
Il nuovo bond retail pagherà per le prime due cedole un differenziale negativo per Unicredit pari a (9,40-4,08)x2=-1.064 bp.
Per le successive 11 cedole il differenziale positivo per Unicredit sarà invece di (128-0)x11=+1.408 bp.
La differenza tra i due è -1.064+1.408=+344 b.p. o circa il 3,5% upfront a favore di Unicredit e a 𝘀𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗲 del risparmiatore.
A questa, tutto sommato modesta penalizzazione, si aggiunge quella assai peggiore che quando le prime due cedole saranno state pagate il prezzo del titolo sul secondario, in costanza di tassi e spreads, precipiterà del 1,28%x11=14% e quindi il bond prezzerà 86: resterete incastrati per anni in una obbligazione abbondantemente sotto la pari che rende libor flat, cioè molto meno di quanto dovrebbe rendere a fronte del credit risk di Unicredit.
𝗦𝘁𝗮𝘁𝗲𝗻𝗲 𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝗶.
Nota per i professionals: si lo so, i conti fatti per bene sono molto più complicati di così dovendo scontare i vari flussi di cassa, ma qui sto cercando di dare un metodo di valutazione semplice e alla portata di tutti per fare valutazioni empiriche che non tutti sono in grado di fare. Ho inoltre ipotizzato che la vendita del cap finanzi l'acquisto del floor a costo zero.
Giusto tutto concordo , un bel 4,5 fisso 15 anni è meglio

reagisce quasi come un Etf obb. che poi andrà a subire la variazione

Poi se ci volete fare trading è uguale, io ho preso Btp valore a 100 e rivenduto a 103 funziona come tutto
 
𝗘𝗻𝗻𝗲𝘀𝗶𝗺𝗼 "𝘀𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗼" 𝗼𝗯𝗯𝗹𝗶𝗴𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗨𝗻𝗶𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶𝘁!
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Vediamo se è il caso di "slanciarci" tutti a comprare questa fantastica opportunità di investimento, paragonandola con un bond istituzionale Unicredit già sul secondario:
La UCGIM SNP 4% 5mar2034 - IT0005585051 emessa per 1.25bn quota 99,33 per un YTM del 4,08% (non esistono bonds liquidi Unicredit equiparabili con scadenza 2037, per cui uso un 2034 che è la scadenza più vicina)
Il 13y swap rate è 2,80%, quindi il costo del bond è di libor+128 bp
Il nuovo bond retail pagherà per le prime due cedole un differenziale negativo per Unicredit pari a (9,40-4,08)x2=-1.064 bp.
Per le successive 11 cedole il differenziale positivo per Unicredit sarà invece di (128-0)x11=+1.408 bp.
La differenza tra i due è -1.064+1.408=+344 b.p. o circa il 3,5% upfront a favore di Unicredit e a 𝘀𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗲 del risparmiatore.
A questa, tutto sommato modesta penalizzazione, si aggiunge quella assai peggiore che quando le prime due cedole saranno state pagate il prezzo del titolo sul secondario, in costanza di tassi e spreads, precipiterà del 1,28%x11=14% e quindi il bond prezzerà 86: resterete incastrati per anni in una obbligazione abbondantemente sotto la pari che rende libor flat, cioè molto meno di quanto dovrebbe rendere a fronte del credit risk di Unicredit.
𝗦𝘁𝗮𝘁𝗲𝗻𝗲 𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝗶.
Nota per i professionals: si lo so, i conti fatti per bene sono molto più complicati di così dovendo scontare i vari flussi di cassa, ma qui sto cercando di dare un metodo di valutazione semplice e alla portata di tutti per fare valutazioni empiriche che non tutti sono in grado di fare. Ho inoltre ipotizzato che la vendita del cap finanzi l'acquisto del floor a costo zero.
Tutto vero quello che scrivi e poveri risparmiatori che acquisteranno fidandosi dei vari consulenti del settore.:5eek:
Qui le cose son diverse, grazie al contributo di tanti, compreso il tuo, chi legge può comprendere che il bond non è così idilliaco e che il rischio incastro è più che reale.
Personalmente punto a maturare un po' di rateo al 9,40 ed ottenere qualche punticino extra in conto capitale.
Acquistarlo in questa ottica, secondo me, potrebbe avere senso. Vedremo.
 
𝗘𝗻𝗻𝗲𝘀𝗶𝗺𝗼 "𝘀𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗼" 𝗼𝗯𝗯𝗹𝗶𝗴𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗨𝗻𝗶𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶𝘁!
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Vediamo se è il caso di "slanciarci" tutti a comprare questa fantastica opportunità di investimento, paragonandola con un bond istituzionale Unicredit già sul secondario:
La UCGIM SNP 4% 5mar2034 - IT0005585051 emessa per 1.25bn quota 99,33 per un YTM del 4,08% (non esistono bonds liquidi Unicredit equiparabili con scadenza 2037, per cui uso un 2034 che è la scadenza più vicina)
Il 13y swap rate è 2,80%, quindi il costo del bond è di libor+128 bp
Il nuovo bond retail pagherà per le prime due cedole un differenziale negativo per Unicredit pari a (9,40-4,08)x2=-1.064 bp.
Per le successive 11 cedole il differenziale positivo per Unicredit sarà invece di (128-0)x11=+1.408 bp.
La differenza tra i due è -1.064+1.408=+344 b.p. o circa il 3,5% upfront a favore di Unicredit e a 𝘀𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗲 del risparmiatore.
A questa, tutto sommato modesta penalizzazione, si aggiunge quella assai peggiore che quando le prime due cedole saranno state pagate il prezzo del titolo sul secondario, in costanza di tassi e spreads, precipiterà del 1,28%x11=14% e quindi il bond prezzerà 86: resterete incastrati per anni in una obbligazione abbondantemente sotto la pari che rende libor flat, cioè molto meno di quanto dovrebbe rendere a fronte del credit risk di Unicredit.
𝗦𝘁𝗮𝘁𝗲𝗻𝗲 𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝗶.
Nota per i professionals: si lo so, i conti fatti per bene sono molto più complicati di così dovendo scontare i vari flussi di cassa, ma qui sto cercando di dare un metodo di valutazione semplice e alla portata di tutti per fare valutazioni empiriche che non tutti sono in grado di fare. Ho inoltre ipotizzato che la vendita del cap finanzi l'acquisto del floor a costo zero.
Direi che condivido abbastanza. Ma come immagino hanno in mente di fare quelli" più esperti", tenere il titolo un anno / uno e mezzo ? È verosimile trovare il bond con un prezzo in zona 90/95 attorno a ottobre/dicembre 2025? Oppure è realistico trovarlo 3/4 punti sopra la pari post collocamento?
 
Direi che condivido abbastanza. Ma come immagino hanno in mente di fare quelli" più esperti", tenere il titolo un anno / uno e mezzo ? È verosimile trovare il bond con un prezzo in zona 90/95 attorno a ottobre/dicembre 2025? Oppure è realistico trovarlo 3/4 punti sopra la pari post collocamento?

La seconda (basta guardare i titoli analoghi Unicredit, c'è un altro thread apposito)
 
𝗘𝗻𝗻𝗲𝘀𝗶𝗺𝗼 "𝘀𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗼" 𝗼𝗯𝗯𝗹𝗶𝗴𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗨𝗻𝗶𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶𝘁!
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Vediamo se è il caso di "slanciarci" tutti a comprare questa fantastica opportunità di investimento, paragonandola con un bond istituzionale Unicredit già sul secondario:
La UCGIM SNP 4% 5mar2034 - IT0005585051 emessa per 1.25bn quota 99,33 per un YTM del 4,08% (non esistono bonds liquidi Unicredit equiparabili con scadenza 2037, per cui uso un 2034 che è la scadenza più vicina)
Il 13y swap rate è 2,80%, quindi il costo del bond è di libor+128 bp
Il nuovo bond retail pagherà per le prime due cedole un differenziale negativo per Unicredit pari a (9,40-4,08)x2=-1.064 bp.
Per le successive 11 cedole il differenziale positivo per Unicredit sarà invece di (128-0)x11=+1.408 bp.
La differenza tra i due è -1.064+1.408=+344 b.p. o circa il 3,5% upfront a favore di Unicredit e a 𝘀𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗲 del risparmiatore.
A questa, tutto sommato modesta penalizzazione, si aggiunge quella assai peggiore che quando le prime due cedole saranno state pagate il prezzo del titolo sul secondario, in costanza di tassi e spreads, precipiterà del 1,28%x11=14% e quindi il bond prezzerà 86: resterete incastrati per anni in una obbligazione abbondantemente sotto la pari che rende libor flat, cioè molto meno di quanto dovrebbe rendere a fronte del credit risk di Unicredit.
𝗦𝘁𝗮𝘁𝗲𝗻𝗲 𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝗶.
Nota per i professionals: si lo so, i conti fatti per bene sono molto più complicati di così dovendo scontare i vari flussi di cassa, ma qui sto cercando di dare un metodo di valutazione semplice e alla portata di tutti per fare valutazioni empiriche che non tutti sono in grado di fare. Ho inoltre ipotizzato che la vendita del cap finanzi l'acquisto del floor a costo zero.

Certo che se confronti una fixed con una floater (da quando il rischio tassi di una tasso variabile si misura con l'IRS???) il confronto verrà decisamente negativo.

Banalmente, una tasso fisso deve necessariamente incorporare un maggior premio per il rischio tassi.

È molto più ragionevole la considerazione che ha fatto @Blacksmith. qui: IT0005592818 2037 UCG Fix to floater primi 2 anni 9,40% poi Eur linked
che è simile ad una considerazione che avevo fatto qualche tempo fa nel thread dell'emissione Unicredit precedente a questa, cioè che per una tasso variabile Unicredit di quella durata la cedola fair sia euribor3m + 1% e che quindi, alla peggio, questa possa finire in area 90.

86 è davvero uno scenario eccessivo, se non cambia il rischio di credito di Unicredit.
 
Ultima modifica:
Il prof però ipotizza che il prezzo del CCT rimanga uguale a quello attuale con un euribor che si dimezza o addirittura scenda, cosa che non è possibile avendo il cct una parte di cedola fissa
Il prezzo dei bond indicizzati all'euribor NON dipende dalle variazioni dell'euribor (se non, in minima parte, per la cedola in corso), ma dipende solo dalle variazioni dello spread.

Al di là dei calcoli raffazzonati, come dice lui stesso, la sostanza di quello che dice Coletti è che questo bond è un generatore di minusvalenze.

Questo bond nei primi due anni paga un rateo netto di circa lo 0,6% al mese e subisce un calo di prezzo di circa 0,45% al mese, a spread invariato.

Se fra due anni lo spread dovesse andare a 200, il prezzo arriverebbe a 80.
Se fra due anni lo spread dovesse andare a 300, il prezzo arriverebbe a 70.
 
Può essere un hedge contro il mancato taglio dei tassi per chi ha i matusa?
 
Può essere un hedge contro il mancato taglio dei tassi per chi ha i matusa?
Potrebbe, io ne cercherei uno indicizzato all’ euribor e che paghi un premio maggiore di 0.
Forse sarei alla ricerca di un altro strumento, non necessariamente un bond.
Cmq il fatto che le banche emettano carta con T.F. per i primi anni e poi variabile non è certo per fare una cortesia a chi gli presta il denaro.
Emettono questa roba perché sono consapevoli che prima o poi i tassi invertiranno la rotta e questi titoli gli permetteranno di finanziarsi ad un tasso vantaggioso.
Personalmente seguo il loro pensiero, accumulo con calma bond lunghissimi ed ho in portafoglio un solo titolo a tv. con scadenza è 2025.
 
Potrebbe, io ne cercherei uno indicizzato all’ euribor e che paghi un premio maggiore di 0.
Forse sarei alla ricerca di un altro strumento, non necessariamente un bond.
Cmq il fatto che le banche emettano carta con T.F. per i primi anni e poi variabile non è certo per fare una cortesia a chi gli presta il denaro.
Emettono questa roba perché sono consapevoli che prima o poi i tassi invertiranno la rotta e questi titoli gli permetteranno di finanziarsi ad un tasso vantaggioso.
Personalmente seguo il loro pensiero, accumulo con calma bond lunghissimi ed ho in portafoglio un solo titolo a tv. con scadenza è 2025.
Ciao,
Non per farmi i fatti tuoi, che titoli hai a tasso variabile?
 
Se il sottostante è euribor, il Credit Spread è su IRS.

Credit Spread
ho letto la definizione online e il meccanismo di narrowing , tightening credit spread ( corporate - t - bond ) è chiaro.
Mi è meno chiaro il meccanismo euribor irs riguardante il credit spread(?) https://mutuionline.24oreborsaonline.ilsole24ore.com/guide-mutui/osservatorio-tassi-mutui.asp

Qual'è il meccanismo tra irs e euribor se aumenta lo spread tra i due , diminuendo il prezzo del bond in questione , perché ovviamente aumenta il rendimento.
 
Qual'è il meccanismo tra irs e euribor se aumenta lo spread tra i due , diminuendo il prezzo del bond in questione , perché ovviamente aumenta il rendimento.
L'IRS è il tasso fisso pagato in cambio del flusso degli euribor fino alla scadenza.
Interest Rate Swap - Wikipedia

Lo spread è il rendimento in più che hanno i bond corporate rispetto agli scambi interbancari.

Il prezzo del bond dipende dallo spread su IRS che ha l'emittente, che può anche ridursi avvicinandosi alla scadenza.
 
Il prezzo del bond dipende dallo spread su IRS che ha l'emittente
se quindi lo spread su irs unicredit aumenta per via di turbolenze aziendali o crisi generalizzate ( ma questo varrebbe su tutti i bond ) nonostante l'euribor rimanga alto o si alzi ancora di più il prezzo di questo bond potrebbe calare.
 
Dentro anche io con 100K. ossia la liquidità che avevo.
Credo che per 3-4 mesi si possa stare tranquilli, poi vedremo.
Concordo che può essere un modo, magari un pò approssimativo di hedgiare i lunghi.
 
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