johnny1982
Il tempo batte il tempismo
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non è cosa solo italianaAllarme rosso a Piazza Affari. Mentre l’indice Ftse Mib naviga a vele spiegate, con una performance superiore al 20% da inizio anno, c’è un sottobosco di quotate dai fondamentali solidi che stanno vivendo un’emorragia di vendite cui raramente si è assistito in passato. Si tratta delle aziende quotate sul segmento Star (-8% nel 2023) e sull’Egm (-6%), il cui identikit può essere riassunto così: società industriali, le famose piccole e medie imprese che sono l’ossatura del sistema economico e imprenditoriale italiano, spesso esposte ai megatrend della digitalizzazione e della transizione energetica. Secondo quando calcolato dagli analisti, il divario tra Ftse Mib e segmenti mid e small cap non è mai stato così elevato da quando questi indici esistono. Una delle ragioni di questo fenomeno, forse la più importante, è legata ai volumi di scambio dei titoli.
Sos scambi
I numeri parlano chiaro: «Nei primi otto mesi del 2023 il controvalore su Euronext Milan è sceso rispetto al 2022 del 6,1%, e nonostante ciò, il mercato italiano è stato il migliore di tutto il circuito Euronext, che in media ha visto il controvalore degli scambi scendere del 21%». Chi parla è Maria Teresa Di Grado, senior analyst della boutique di consulenza e ricerca azionaria indipendente KT&Partners, che invita però a guardare anche al rovescio della medaglia: «Se ci focalizziamo solo sui segmenti Star ed Egm, la musica cambia: il primo ha visto il controvalore scendere del 23%, il secondo di quasi il 43%, ad appena 1,4 miliardi di euro in otto mesi». Facile ipotizzare che dietro i (relativamente) buoni volumi dell’indice principale ci sia soprattutto la corsa ai titoli bancari, sotto la cui superficie ristagna un mondo di società (spesso industriali) dimenticate.
- Leggi anche: Azioni, i fantasmi di Piazza Affari. Ecco le dimenticate del listino che macinano utili
Addio ai Pir
Eppure questa latitanza di investitori non pare a prima vista giustificata dai fondamentali. La gran parte delle imprese quotate su Star ed Egm sono in discreta salute, i passaggi di listino sono frequenti (tra le ultime promosse Unidata, Cy4gate, più Technoprobe e Comer Industries su Euronext Milan), le ipo sul mercato delle pmi sono addirittura di più rispetto al 2022. «Quest’anno sono state 22, contro le 15 dei primi otto mesi del 2022, e il loro ritorno medio rispetto al prezzo di ipo è stato di quasi il 15%», segnala Kevin Tempestini, che di KT&Partners è fondatore e ceo.
Cosa sta succedendo quindi? «Un fattore che può spiegare quanto sta succedendo sui segmenti a minore capitalizzazione sono i riscatti dai fondi Pir: allo scadere della finestra di tempo necessaria per ottenere il beneficio fiscale molti istituzionali hanno provveduto a vendere e non ne sono entrati di nuovi, provocando una stagnazione dei volumi», prosegue il manager. Gli fa eco Antonio Amendola, senior fund manager di AcomeA sgr: «Nel 2023 dai Pir sono già usciti circa 1,5 miliardi e questo innesca un circolo vizioso: i fondi escono, ma non ci sono compratori marginali e senza volumi il titolo scende».
Reazione a catena
Questi continui riscatti dai Piani Individuali di risparmio innescano una valanga difficile da contenere: «Per i gestori è complesso giustificare performance così negative, visto che il Ftse Mib cresce, e gli imprenditori non vogliono più quotarsi in borsa perché non appena le cose vanno male le loro imprese vengono vendute». Una possibile soluzione? «Cdp o chi per essa dovrebbe lanciare un fondo di fondi dando le risorse ai singoli veicoli che investono in pmi. Basterebbe poco, diciamo 300 milioni di dotazione iniziale», osserva Amendola. Senza contare un altro fattore, che ha a che fare col flottante dei titoli quotati sui segmenti a bassa capitalizzazione. A spiegarlo è Tempestini: «I fondi di investimento entrano nel mercato Egm con quote significative sul flottante e si comportano come azionisti di lungo periodo. Per creare nuove posizioni in queste società ci possono volere anche mesi, perché chi entra al momento dell’offerta pubblica di acquisto tende a non uscire». Risultato: nel momento in cui i gestori di Pir escono, il titolo senza più volumi cade a picco e lì rimane.
YTD
SP500 +17.17%
Nasdaq100 +43.39%
Russel2000 +0.5% (small cap USA)
tassi alti = difficioltà serie per le piccole aziende ad ottenere credito