La CGI reputa plausibile che Israele potrebbe aver commesso atti di genocidio - "Gaza è diventata un luogo di disperazione e morte".

Vabbè anche qui chi non è della conventicola sinistra è fascista.
 
Vedi l'allegato 3000637


adesso cerca il "dialogo"... :D :D :D
Non c’è dialogo possibile con l’atteggiamento passivo aggressivo.

la tua unica fonte di informazione Israele.net usa argomenti di quart’ordine per difendere l’indifendibile dando del razzista chi chiede pace e del nazista a chi chiede di stare a casa propria.

In un esempio:

Quando la Germania ha occupato la Francia accusava di terrorismo i patrioti francesi che facevano attentati.

I nazisti non erano i francesi, ma gli occupanti.

Povero te, che godi segnalando per inezie quando termini gli argomenti, che già tuoi non sono, ma non aspirano neanche ad essere argomenti validi propriamente detti
 
Ps.
L’Onu ha emesso una risoluzione che di per se è vincolante, ma, Israele ha adempiuto ad una sola risoluzione dal 1947, quella che le concedeva un territorio, è ovvio che non adempia neanche a questa.

La Cgi ha emesso un richiamo ad Israele per il andato adempimento, in attesa dela sentenza.

Sta nei fatti che il governo di Israele in questo momento è il peggior nemico degli ebrei, e ne sono testimoni tutte le manifestazioni sia in Israele che fuori.

In una logica e coerente conseguenza nell’ipotesi di condanna, è la revoca da parte diel l’Onu del riconoscimento. Sia di stato con le modalità che possono essere l’espulsione dall’Onu o, la revoca dei territori.

Non c’è peggior nemico del popolo ebraico del governo d8 israele.
 
@gorio, onore al tuo impegno nel mostrare ciò che i media tentano di nascondere.

Temo che il fatto stesso che nessuno si sia pronunciato seriamente pre un embargo stretto verso Israele malgrado l’evidente comportamento disumano, denota la volontà politica non solo israeliana di perseguire degli interessi che passano al di sopra la vita delle persone. Si sta scrivendo un nuovo capitolo di un disastro biblico, con complicità diffuse ed eterogenee nella scelta del Dio danaro. Gli stessi ebrei più o meno convinti sono abbagliati dal vitello d’oro.
 
@gorio, onore al tuo impegno nel mostrare ciò che i media tentano di nascondere.

Temo che il fatto stesso che nessuno si sia pronunciato seriamente pre un embargo stretto verso Israele malgrado l’evidente comportamento disumano, denota la volontà politica non solo israeliana di perseguire degli interessi che passano al di sopra la vita delle persone. Si sta scrivendo un nuovo capitolo di un disastro biblico, con complicità diffuse ed eterogenee nella scelta del Dio danaro. Gli stessi ebrei più o meno convinti sono abbagliati dal vitello d’oro.
Forse i media italiani, tutto il mondo ne parla e ne scrive, io posto media occidentali, per lo più.
Che in Italia l'informazione sia quel che è, lo sappiamo; oggi ho sentito una rassegna stampa, sono riusciti a non parlare del provvedimento di ieri della CGI; ovviamente non è stato un errore o dimenticanza.
 
Intanto, le gloriose e coraggiosissime forze armate israeliane, uccidono un altro ragazzino in Cisgiordania; un tredicenne è stato ucciso a Qabatiya, vicino Jenin, in un raid dell'IDF, vita ordinaria in Cisgiordania, di queste notizie ce ne sono a bizzeffe, molto prima del 7/10.
Una Norimberga ci vorrà per Israele ed i suoi complici, anche solo morali.
Intanto oggi è la giornata della terra in Palestina, in commemorazione dell'uccisione di sei palestinesi il 30 marzo 1976, che si opposero all'espropriazione violenta della loro terra.​


Cisgiordania, media: 13enne ucciso in raid Israele vicino Jenin - Ultima ora - Ansa.it
 
Intanto, le gloriose e coraggiosissime forze armate israeliane, uccidono un altro ragazzino in Cisgiordania; un tredicenne è stato ucciso a Qabatiya, vicino Jenin, in un raid dell'IDF, vita ordinaria in Cisgiordania, di queste notizie ce ne sono a bizzeffe, molto prima del 7/10.
Una Norimberga ci vorrà per Israele ed i suoi complici, anche solo morali.
Intanto oggi è la giornata della terra in Palestina, in commemorazione dell'uccisione di sei palestinesi il 30 marzo 1976, che si opposero all'espropriazione violenta della loro terra.​


Cisgiordania, media: 13enne ucciso in raid Israele vicino Jenin - Ultima ora - Ansa.it

oramai la propaganda antisraeliana raschia il fondo con gli anniversari
ecco invece un elenco di stragi compiute dai "valorosi " terroristi palestinesi (che si lamentano poi se li si vanno a prendere uno ad uno )



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Attacchi terroristici contro gli israeliani durante il conflitto arabo-israeliano
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30 marzo 2024

Osservatori delle Nazioni Unite feriti nell'esplosione mentre erano di pattuglia nel sud del Libano​

La missione delle Nazioni Unite in Libano afferma che il prendere di mira le forze di pace è "inaccettabile" poiché i militari israeliani negano l'area di colpire.


Questo nei giorni scorsi a Gaza:
Civili disarmati da soli freddati sulla spiaggia
Video
Video captures unarmed Palestinians killed by Israeli forces in Gaza




Tra i paesi non coinvolti, Israele ne esce decisamente male.

Palestinian death toll in Gaza rises to 32,490: ministry
By Xinhua Published: Mar 28, 2024 10:11 AM
Palestinian death toll in Gaza rises to 32,490: ministry - Global Times
Global Times


International support for Israel is eroding - Times of India

International support for Israel is eroding


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International support for Israel is eroding - Times of India
 
Certo qui non viene celebrato il glorioso esercito israeliano, che combatte contro i bambini, tirando le bombe.
Per carità, ognuno fa quello che vuole, ma questo è un 3D sulla Corte Internazionale di Giustizia, sono stati postati i provvedimenti dalle fonti originali, i commenti, si postano documenti internazionali, tar cui BBC, Al Jazeera e diversi quotidiani statunitensi.
La Giornata della terra del 30 marzo è una data importante, non è propaganda, fornisce anche un pezzo di storia a chi non la conosce.
Trascrivo in proposito un recentissimo lavoro di Benay Blend Benay Blend - Academia.edu, pubblicato su Palestine Chronicle, che fa capire il senso di questa celebrazione.
Articolo di parte ovviamente, ma è una fonte di quella realtà.
Trascritta la traduzione e la fonte originale.​


“La nostra casa è la nostra terra” – Giornata della terra 2024 in mezzo al genocidio di Gaza



Quest’anno la Giornata della Terra ricorre durante il genocidio, la distruzione da parte di Israele non solo della vita delle persone ma anche della terra. Entro il 30 marzo 2024, Gaza avrà subito quasi sei mesi di brutale genocidio inflitto dal regime israeliano.
Nel marzo 1972, Ghassan Kanafani partecipò alla quinta conferenza del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (PFLP) nel nord del Libano. Da quell’incontro nacque il documento di Kanafani “Compiti per una nuova era”, un testo che avrebbe potuto essere facilmente scritto per la Giornata della Terra 2024.
“L’esperienza della resistenza a Gaza”, ha scritto Kanafani, “costituisce una delle esperienze storiche più importanti per quanto riguarda la capacità di un popolo piccolo, povero, disarmato e geograficamente isolato di continuare, date le sue condizioni, una lotta eroica e quasi sconosciuta”.
Il 30 marzo 1976, la polizia israeliana uccise sei civili palestinesi mentre protestavano contro un’ulteriore espropriazione di terre palestinesi. Da quella data, il 30 marzo viene commemorato come Giornata della Terra, in onore dei sumoud indigeni (resilienza).
Quest’anno la Giornata della Terra ricorre durante il genocidio, la distruzione da parte di Israele non solo della vita delle persone ma anche della terra. Entro il 30 marzo 2024, Gaza avrà subito quasi sei mesi di brutale genocidio inflitto dal regime sionista. Al 21 marzo, si contavano 31.988 morti, 74.188 feriti, 7.000 dispersi, oltre a innumerevoli case, istituzioni, ospedali e infrastrutture distrutte.
Tuttavia, la lotta continua proprio come ha detto Kanafani, con l’avvertenza che, sebbene Gaza possa essere isolata geograficamente e dal blocco sionista, non è più isolata nello spirito, poiché la campagna di pulizia etnica dell’entità ha unito le varie fazioni in tutta la Palestina storica e nel mondo.
Come spiega la dottoressa Amira Abo el-Fetouh, la Giornata della Terra di quest’anno sarà diversa. “In ogni senso pratico della parola”, scrive, “Gaza è inabitabile” a causa dell’assedio sionista. Eppure molti si rifiutano di andarsene.
Di conseguenza, Louis Abulayth (Brehony) descrive quello che chiama “il prezzo del sumud”, in particolare la famiglia di sua moglie a Gaza City che si rifiuta di lasciare la propria casa, sebbene finora sia stata demolita due volte dalle bombe dell’entità. Fortunatamente la famiglia è sopravvissuta, ma la loro storia è una delle tante le cui case sono state distrutte, a volte insieme agli abitanti.
“Quanti altri siano stati martirizzati”, dichiara Abulayth, “non lo sappiamo”. È proprio questo orrore, le storie che si moltiplicano di giorno in giorno, a rendere questa Giornata della Terra così insopportabile ma allo stesso tempo così significativa.
Come fanno le persone le cui case sono state distrutte insieme al terreno su cui sorgevano a celebrare una giornata che ricorda la terra? Ad Albuquerque, nel Nuovo Messico, dove vivo, ho assistito di recente a una processione di carrelli della spesa che scendevano lentamente lungo la strada, con i proprietari fortunati ad avere un carrello in cui riporre le proprie cose.

Negli ultimi anni, il termine “senza casa” ha sostituito la precedente etichetta di “senzatetto”, in parte perché riconosce che quasi tutti hanno una casa composta da amici, famiglia e comunità. Per molti palestinesi, la terra è più preziosa di una casa.
Secondo el-Fetouh, questo legame con la terra rappresenta “il patriottismo palestinese e incarna la lotta per ripristinare l’armonia e l’unità nazionale tra tutte le fazioni palestinesi”. Quest’anno la nozione di unità è particolarmente importante, in quanto riguarda non solo l’unità tra le fazioni, ma anche con la diaspora e i movimenti di solidarietà in tutto il mondo.
Il 15 marzo 2024, i palestinesi in Palestina e in esilio hanno redatto una dichiarazione che chiede “l’unità della terra, del popolo e della lotta”. Pubblicata su Mada Masr, dichiara che la liberazione è vicina, rendendo la lotta collettiva più pertinente che mai. A Gaza, spiega, il popolo “ci sta mostrando la strada, reclamando la nostra agenzia e facendo avanzare la lotta per una vita migliore, non solo in Palestina ma anche al di fuori di essa”.
La dichiarazione riconosce il ruolo dei palestinesi in esilio, dei detenuti nelle carceri, dei contadini tra gli uliveti della Palestina occupata e di coloro che partecipano ai movimenti di solidarietà uniti da alleati internazionali, dal Sudafrica alle strade delle principali città dell’Occidente. Invece di soffermarsi sulle sconfitte, il documento documenta le principali vittorie che hanno dimostrato al mondo che l’entità non è invincibile.

Significativamente, il documento afferma ciò che deve accadere al di là di un cessate il fuoco per evitare il ritorno allo status quo. “Non ci sarà mai sovranità palestinese senza smantellare il sionismo”, dichiara, così come non ci può essere soluzione che non includa il legittimo diritto al ritorno.
Si conclude con il mantra che si sente spesso nelle manifestazioni: non ci può essere “pace senza giustizia”, una richiesta che non è soddisfatta dalla richiesta di un “cessate il fuoco”, come si è visto nell’ultimo “falso cessate il fuoco” lanciato dagli Stati Uniti alle Nazioni Unite.
Richiamando l’agenda internazionalista di Kanafani, la dichiarazione elogia gli alleati globali, in particolare il Sudafrica, per aver combattuto a fianco dei palestinesi per un ordine globale più giusto. Quando ha detto quanto segue, Kanafani potrebbe aver pensato agli attuali sostenitori che provengono dal Sud del mondo: “L’imperialismo si è diffuso in tutto il mondo, con la testa in Asia orientale, il cuore in Medio Oriente e le arterie che raggiungono l’Africa e l’America Latina. Ovunque lo si colpisca, lo si danneggia e si serve la rivoluzione mondiale”.

Di conseguenza, la Giornata della Liberazione Africana (ALD) di quest’anno, che si tiene tradizionalmente il 15 aprile, considera la Palestina, le Americhe, l’Africa e l’Oceania come la stessa lotta, una lotta collettiva per “distruggere il colonialismo”. Allo stesso modo, il Collettivo NDN collega il diritto al ritorno con la restituzione della terra, citando ancora una volta Kanafani come giustificazione: “La causa palestinese non è una causa solo per i palestinesi, ma una causa per ogni rivoluzionario, in quanto causa delle masse sfruttate e oppresse nella nostra epoca”.
Nel suo documento di posizione su questo tema, il Collettivo NDN indica il colonialismo dei coloni, il genocidio e l’apartheid come i problemi di fondo che legano tutti i popoli indigeni. Come i nativi dell’Isola della Tartaruga lottano per reclamare la loro terra, così i palestinesi lottano “per tornare alla terra e perché la terra torni per il popolo”. Il legame con la terra definisce la cultura del popolo e il suo ruolo nel mondo.
Queste distinzioni sono importanti perché troppo spesso i leader occidentali e i loro alleati deviano la conversazione su Netanyahu e/o sulla mancanza di uno Stato palestinese come questione centrale. Come osserva il giornalista/attivista Ramzy Baroud, il nocciolo del problema può essere dedotto dal sistema di credenze che costituisce il sionismo, un’ideologia “razzista ed esclusivista” che si basa sulla pulizia etnica dei palestinesi per raggiungere il suo fine.

Per questo motivo, la richiesta di uno Stato palestinese suona vuota. “Ridurre tutte queste questioni alla ricerca di soluzioni politiche creative che si limitino a vendere false speranze al popolo palestinese non è solo ignorante o subdolo”, conclude Baroud, “ma anche un diversivo dal vero problema: l’ideologia del sionismo di Israele”.
Di conseguenza, nella Giornata della Terra 2024 e oltre, l’appello per il cessate il fuoco deve essere collegato a un pensiero per ciò che viene dopo, in particolare lo smantellamento del governo sionista che deve essere seguito da qualsiasi decisione dei palestinesi.
In “Le risoluzioni per il cessate il fuoco stanno costruendo il potere politico negli Stati Uniti”, Michael Arria scrive di come la diffusione delle risoluzioni cittadine stia “trasformando il potere di strada in potere politico”. Mentre la gente comincia a fare collegamenti tra Israele e il militarismo statunitense, Arria ammette che queste risoluzioni sono solo simboliche in termini di fine del genocidio a Gaza.
Per mettere i palestinesi al centro, questi appelli devono andare oltre, includendo richieste di smantellamento dello Stato sionista, la concessione del diritto al ritorno e, infine, la richiesta che i responsabili del genocidio, così come coloro che hanno aiutato e favorito, siano portati davanti alla Corte penale internazionale (CPI) come criminali di guerra.
Nella Giornata della Terra del 2021, Yousef M. Aljamal ha scritto profeticamente quanto segue: “È la terra che ha sempre collegato i palestinesi con la nozione di casa – non i muri, non le case, non i detriti o i mattoni. Per questo motivo, la demolizione delle case palestinesi può rendere i palestinesi senza casa, ma non saranno mai senza casa o senza terra. Perché la nostra casa è la nostra terra”.
'Our Home is Our Land' - Land Day 2024 amid Gaza Genocide
 
Oggi ad Ottawa, scene d'entusiasmo, si è celebrato il coraggio del glorioso esercito israeliano, cartelli contenenti frasi di elogio.

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Imponente manifestazioni ieri in tutto il mondo, in occasione della giornata della terra, per chiedere il cessate il fuoco.
A Londra hanno marciato in 200.000.
Trapela che, in seguito ad un richiesto parere, l'ufficio legale del governo britannico ritenga che Israele stia vilando il diritto internazionale.

 
Gli aerei sorvolano la Capitale e la bombardano.

Lo speaker americano annuncia che viene colpito al cuore lo snodo ferroviario di Roma Termini; ma gli ordigni cadono su un'area molto vasta della città, comprendente i quartieri di Tiburtino, Prenestino, Casilino, Labicano, Tuscolano e Nomentano, causando più di 1.500 morti, per la maggior parte civili, 11.000 feriti, 10.000 case distrutte e inagibili, 40.000 senza tetto.

Al termine dell'azione il presidente degli Stati Uniti F.D. Roosevelt spiega che con lo sbarco in Sicilia e il bombardamento di Roma è iniziata la fine del regime fascista.
 
Gli aerei sorvolano la Capitale e la bombardano.

Lo speaker americano annuncia che viene colpito al cuore lo snodo ferroviario di Roma Termini; ma gli ordigni cadono su un'area molto vasta della città, comprendente i quartieri di Tiburtino, Prenestino, Casilino, Labicano, Tuscolano e Nomentano, causando più di 1.500 morti, per la maggior parte civili, 11.000 feriti, 10.000 case distrutte e inagibili, 40.000 senza tetto.

Al termine dell'azione il presidente degli Stati Uniti F.D. Roosevelt spiega che con lo sbarco in Sicilia e il bombardamento di Roma è iniziata la fine del regime fascista.
Tu insisti a fare similitudini atroci quanto ridicole, che non ti fanno onore.
L'Italia era un paese, a piena sovranità, con un esercito, addirittura coloniale, che scese in guerra al fianco di una nazione formidabile, che si pensava sbaragliasse tutti.
Fu messo in piedi l'olocausto, contro tutte le minoranze, fu invasa mezza Europa, anche di più, si arrivo fino a Stalingrado.
Cosa c'entri tutto ciò con la misera condizione, di assoluta inferiorità, di un popolo senza esercito, senza patria, nazionalità, costretto ad una condizione di semischiavitù, senza dignità e diritti di esseri umani, che, al massimo, nelle sue forme più orribili di una parte di esso, compie un atto di enorme terrorismo come quello del 7/10, che tradisce le sacrosante ragioni che lo hanno generato, poi scappando indietro.
Che c'entra con i corpi dei civili inermi, senza difesa alcuna, affamati deliberatamente.
Ci vuole una grande dose di disonestà intellettuale, per vederci assonanze, a giustificazione di crimini inimmaginabili, che tutto il mondo sta condannando.
 
Gorio senza offesa ma la tua propaganda mi ricorda quella del dott. Goebbels
Sono opinioni, la differenza che leggo tra le posizioni, c’è la vita o la morte.

Certo, in questa occasione la mia personale volontà di non schierarmi se non verso la pace e la conservazione dei diritti umani, risulta parziale, scontrandosi con la volontà di morte e di esodo.

Tu, sicuramente goebbels non lo ha letto, altrimenti non diresti una sciocchezza così grande, senza offesa ti consiglio lo studio più approfondito sulla scienza di goebbels: Goebbels. 11 tattiche di manipolazione oscura - Gianluca Magi - Libro - Piano B - | IBS

nel le 11 tecniche di manipolazione rientra perfettamente la propaganda israeliana.


Leggo disperazione in quella strenua difesa dell’indifendible sotto il punto di vista umano.
Le ultime dichiarazioni del CGI, che risuonano in tutto il mondo tranne che nei nostri media, cioé l’aver superato la soglia del genocidio da parte di Israele, che se prima restava su una soglia discutibile, per stessa dichiarazione Israele é nel compimento.

Leggere in questo3d, sotto questo titolo, il godimento di alcuni nick nella morte, nel proseguire e perseguire quel genocidio imputato, lascia sgomenti quando la vittima viene associata a goebbels, nell’istante in cui la condanna é verso chi uccide, affama ed é nell’intenzione di un attacco che minaccia oltre un milione di persone, rimandato solo per trovare il modo di farlo incidendo il meno possibile sulle opinioni pubbliche, senza preoccuparsi minimamente della vita umana e dei diritti umani.

Che è l’applicazione della scienza di goebbels!

Disperazione vedendo le potenziali conseguenze degli atti che si devono perseguire oramai a tutti i costi:

La cancellazione della Palestina e dei palestinesi.
 
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