Dopo che Donald Trump ha promesso di concludere la guerra in 24 ore con un accordo, il candidato repubblicano Vivek Ramaswamy ha dichiarato che sarà necessario che l’Ucraina accetti concessioni territoriali e che, se verrà eletto presidente, non consentirà un’ulteriore espansione della NATO.
“Faremo un accordo e tutti dovrebbero ottenere qualcosa. Congeleremo le linee di contatto esistenti, proprio come abbiamo fatto alla fine della guerra di Corea
. Prenderemo anche l’impegno che la NATO non accetterà l’adesione dell’Ucraina. Non dimentichiamo quello che James Baker disse a Gorbaciov nel 1990, ossia che non avremmo permesso alla NATO di espandersi oltre la Germania. Guardate cosa abbiamo fatto da allora!”
dopo due mesi e mezzo di sanguinose e inconcludenti offensive l’Ucraina sembra essere a corto di opzioni nel tentativo di riconquistare i territori controllati dalla Russia.
Anzi, nel settore di Kupyansk e nella regione di Kharkiv sono i russi che da settimane macinano successi conquistando 33 centri abitati e circondando Sinkovka, roccaforte ucraina in cui la guarnigione di Kiev sarebbe ormai circondata. Non mancano i toni enfatici per l’avvicinarsi delle truppe di Mosca ai sobborghi di Kupyansk, specie sui canali Telegram militari russi che ricordando le violenze sui civili filo-russi compiute dagli uomini del Reggimento Azov nel settembre 2022, quando le forze di Mosca si ritirarono dalla città e dall’intera regione di Kharkiv in seguito all’offensiva ucraina.
Anche l’enfasi posta in questi giorni sull’ormai infinito dibattito riguardo alla fornitura all’Ucraina di aerei da combattimento F-16 sembra più utile a deviare l’attenzione dal campo di battaglia offrendo prospettive future positive. Zelensky ha detto che verranno consegnati 61′ F-16 e che i russi ne “hanno paura” mentre il portavoce dell’Aeronautica si è detto certo che “questi aerei sono in grado di cambiare il corso di questa guerra e fornire la superiorità aerea nei territori occupati”. Propaganda basata su proclami e selfie (nella foto sotto), forse utili a sostenere il sempre più traballante fronte interno ma smentita dai fatti.
La cruda realtà è che i danesi potranno consegnare solo 6 F-16 a fine anno e gli altri 13 nel 2024 e 2025: inoltre il ministero degli Esteri danese ha reso noto oggi che gli aerei saranno consegnati “quando le condizioni per tale trasferimento saranno soddisfatte” precisando che queste includono “il completamento della selezione, dei test e dell’addestramento del personale ucraino, nonché i permessi, le infrastrutture e la logistica necessari”,
In poche parole, quando la guerra sarà finita. Gli olandesi hanno poi confermato di avere 42 F-16 ma non sono in grado di dire quanti ne daranno agli ucraini e quando mentre Stoccolma ha negato siano stati definiti i piani tanto pubblicizzati da Zelensky per cedere all’Ucraina caccia JAS 39 Gripen.
Sgombrando il campo dalla propaganda, appare chiaro che non saranno due o tre dozzine di F-16 vecchi di 40 anni radiati dalle forze aeree di Olanda e Danimarca e ceduti a Kiev forse tra un anno o due a cambiare, quando e se diverranno operativi in Ucraina, le sorti di questa guerra.
Il Washington Post ha citato ieri un rapporto dell’intelligence americana che sostiene che la controffensiva non riuscirà a riconquistare Melitopol, obiettivo principale per tagliare in due le linee russe separando Kherson e Crimea dal Donbass. La città è posta all’incrocio di due importanti autostrade e di una linea ferroviaria che permettono alla Russia di spostare truppe e rifornimenti tra la Crimea a il Donbass.
In termini politici non è certo un caso che valutazioni pessimistiche circa la vittoria di Kiev e rapporti d’intelligence vengano fatti trapelare ai media americani in concomitanza con il dibattito sempre più acceso negli USA sugli sforzi militari e finanziari tesi a sostenere l’Ucraina.
La campagna elettorale per le presidenziali del novembre 2024 è già iniziata e dopo la lettera firmata da 12
congressmen repubblicani in cui chiedono a Biden di congelare i 24 miliardi di stanziamento ulteriore per l’Ucraina e di definire gli obiettivi che si perseguono in questa guerra, i candidati alle primarie non risparmiano critiche al coinvolgimento nel conflitto.
“
Stiamo provocando la Russia. Non solo abbiamo commesso il peggior errore geopolitico spingendo i russi ad abbracciare la Cina…ma abbiamo essenzialmente stimolato la creazione dei BRICS. 40 Paesi stanno minacciando di abbandonare il dollaro come valuta di riserva mondiale”, ha detto Robert Kennedy Jr, candidato in opposizione al Presidente Joe Biden nelle fila del Partito Democratico, ricordando che la Russia ha più armi nucleari degli Stati Uniti e che probabilmente sono anche più avanzate. “Allora perché stiamo provocando una guerra con una superpotenza nucleare?”
Controffensiva ucraina: il pessimismo di Washington apre la strada al negoziato? – Analisi Difesa