La generazione italiana più sfigata di tutti i tempi

Si vede che questi "sfigati" non hanno mai fatto la guerra e patito la vera fame

Ma neanche chi ha 50-60 anni ora ha mai fatto la guerra.

Comunque sì, la generazione più sfigata (recente) furono secondo me i nati a fine 800-primi 900: dovettero superare due guerre mondiali in età adulta.
 
Ma neanche chi ha 50-60 anni ora ha mai fatto la guerra.

Comunque sì, la generazione più sfigata (recente) furono secondo me i nati a fine 800-primi 900: dovettero superare due guerre mondiali in età adulta.

I famosi "ragazzi del '99"

dimentichi anche l'epidemia di Spagnola del 1918 che fece più lutti che la guerra in molte famiglie.
 
tra le differenze generazionali vorrei fare notare en passant che i giovani che si sentono defraudati non hanno dovuto fare quella bella trafila di cartoline precetto, visite di leva, distretti ospedali militari, attesa di 8 mesi (inevitabilmente disoccupato) per la chiamata alla armi, CAR, almeno un anno di servizio di leva in qualche tristissima caserma, paghetta di 400 lire, ecc. ecc.
In molti casi due anni completamente regalati, buttati, espropriati dallo stato.
Alla generazione anni 50-60 chi restituirà mai i migliori anni passati a pulire cessi di caserme?
 
tra le differenze generazionali vorrei fare notare en passant che i giovani che si sentono defraudati non hanno dovuto fare quella bella trafila di cartoline precetto, visite di leva, distretti ospedali militari, attesa di 8 mesi (inevitabilmente disoccupato) per la chiamata alla armi, CAR, almeno un anno di servizio di leva in qualche tristissima caserma, paghetta di 400 lire, ecc. ecc.
In molti casi due anni completamente regalati, buttati, espropriati dallo stato.
Alla generazione anni 50-60 chi restituirà mai i migliori anni passati a pulire cessi di caserme?

Certo,
meglio avere precarietà e prospettive nulle nonostante titoli di studio e esperienze all'estero che farsi 12 mesi (poi 10 mesi) magari a fare il servizio civile. Poi se proprio non volevi c'era sempre il prete di paese da ungere...et voilà.
 
i direi anche:
giovani che hanno poca voglia di "combattere" (non inteso come fisico)
inoltre, perché non studiano?
i genitori, invece di lasciargli in eredità una casa (con spese ecc annessi) perché non gli regalano un bel percorso di studi in università inglese/americana e/o master in asia?
con 200'000 euro ai voglia...


più che sfigata, direi anche più viziata e svogliata di tutti i tempi
 
Ultima modifica:
i direi anche:
giovani che hanno poca voglia di "combattere" (non inteso come fisico)
inoltre, perché non studiano?
i genitori, invece di lasciargli in eredità una casa (con spese ecc annessi) perché non gli regalano un bel percorso di studi in università inglese/americana e/o master in asia?
Con 200'000 euro ai voglia...


Più che sfigata, direi anche più viziata e svogliata di tutti i tempi
"Hai voglia a studiare..." :D:D:D
 

Sacco a pelo e giorni di ferie per avere il «melafonino» - Corriere.it

Sono proprio degli sfigati: doversi mettere per 12 ore in fila a partire dalla sera precedente per aspettare l'apertura del negozio, comprare una mela per oltre 700 Euro (con un finanziamento per un costo totale di 1400).

Piu' che sfigata mi pare la generazione italiana piu' cog.liona di tutti i tempi
 
Ultima modifica:
Sono in totale disaccordo con il thread.

Chi ha creato l'Italia moderna (ricordiamoci che fino agli anni 30 in Italia si moriva di fame)?
Sono la generazione tra il 1910 e il 1950. Dire che questa generazione ha troppi privilegi rispetto ai giovani odierni mi pare una gran cag.ata.
Questa generazione si e' fatta un mazzo e adesso gode i frutti di quel mazzo.

Che i giovani di oggi si rimboccassero le maniche: invece di buttare i soldi in iphone, Ipad, perdere tempo a scrivere fregnacce su internet, protestare sempre per tutto (no-tav, no ponte, no rigassificatorre, no centrali terminche, no eolico, no autostrade, no nucleare, no gas, no carbone .... ma chi cazz ve lo da il lavoro se dite no a tutto?), finirla di pretendere di fare laurea, post laurea, master, post master, post post master, e poi comunque non sapere un capzo....

e rimboccarsi le maniche non significa mandare 1000 curriculum al giorno e rompere le palle ai HR delle aziende di mezzo mondo, invece significa buttare nel cesso quella laurea (e tutte quelle altre cag.ate post laurea) e andare nel mondo a FATICARE!!!

Esattamente come hanno fatto la generazione tra il 10 e il 50

!
 
Io sono uscito di casa a 19 anni per andare a studiare in una città lontana da dove viveva la mia famiglia, mi sono laureato e ho iniziato subito a lavorare (per mia fortuna). Mi sono trasferito a Roma, poi mi hanno mandato a Varese per un anno e mezzo. Sono tornato a Roma e ho messo su famiglia. Poi, con la mia compagna incinta mi hanno detto che avrei dovuto trasferirmi di nuovo, e definitivamente, a Varese. Ora sono a Torino e cerchiamo di tirare avanti con un solo lavoro (il mio) e senza parenti o amici a darci una mano col bimbo piccolo.
Io non posso ancora permettermi di comprare una casa senza un aiuto concreto dei genitori.
Molti miei amici se ne sono dovuti andare all'estero e altri faticano a mantenere un posto di lavoro decente a 35 anni.
Quando sento discorsi che tendono a generalizzare come alcuni che ho letto in questo post, mi girano le pal.le.
"Eh ma voi qua e noi là..." Ma che ca**o di discorsi fate!
Ragionando così potrei dire che la generazione dei miei genitori, con la terza media e senza mai ammazzarsi di lavoro, ma con qualche conoscenza o qualche concorso pubblico, alla mia età la casa se la era già comprata, ma non è questo il punto. Il Paese va male, è vero, la cosa peggiore è però che tende a peggiorare. Nessuno pare accorgersene e di questo, è vero, la maggior responsabilità è proprio della mia generazione
 
I giovani di oggi sono quelli del tutto subito, quelli che da bambini non sapevano cosa farsene dei troppi giocattoli. Di quelli che non hanno mai avuto freddo a scuola (stare con il cappotto). L'unica colpa che va data ai genitori di questi giovani è che li hanno viziati e non fatti maturare.
 
I giovani di oggi sono quelli del tutto subito, quelli che da bambini non sapevano cosa farsene dei troppi giocattoli. Di quelli che non hanno mai avuto freddo a scuola (stare con il cappotto). L'unica colpa che va data ai genitori di questi giovani è che li hanno viziati e non fatti maturare.

Lo sai che è? Non ci sono più le mezze stagioni...
 
Io sono uscito di casa a 19 anni per andare a studiare in una città lontana da dove viveva la mia famiglia, mi sono laureato e ho iniziato subito a lavorare (per mia fortuna). Mi sono trasferito a Roma, poi mi hanno mandato a Varese per un anno e mezzo. Sono tornato a Roma e ho messo su famiglia. Poi, con la mia compagna incinta mi hanno detto che avrei dovuto trasferirmi di nuovo, e definitivamente, a Varese. Ora sono a Torino e cerchiamo di tirare avanti con un solo lavoro (il mio) e senza parenti o amici a darci una mano col bimbo piccolo.
Io non posso ancora permettermi di comprare una casa senza un aiuto concreto dei genitori.
Molti miei amici se ne sono dovuti andare all'estero e altri faticano a mantenere un posto di lavoro decente a 35 anni.
Quando sento discorsi che tendono a generalizzare come alcuni che ho letto in questo post, mi girano le pal.le.
"Eh ma voi qua e noi là..." Ma che ca**o di discorsi fate!
Ragionando così potrei dire che la generazione dei miei genitori, con la terza media e senza mai ammazzarsi di lavoro, ma con qualche conoscenza o qualche concorso pubblico, alla mia età la casa se la era già comprata, ma non è questo il punto. Il Paese va male, è vero, la cosa peggiore è però che tende a peggiorare. Nessuno pare accorgersene e di questo, è vero, la maggior responsabilità è proprio della mia generazione
Alla tua età mia madre era in pensione... :D
 
Sui nonnetti non si passa Carmen, perché anche io penso che ci sia una forte sperequazione generazionale.
E non si può non concordare che effettivamente ci sia.
Se si stabilisce il principio che la pensione deve essere erogata in base ai contributi effettivamente versati, il permanere di pensioni erogate in base ad altri calcoli (per esempio retributivi) è una palese ingiustizia.
Siccome anche io penso che le regole debbano seguire logiche di equità e buonsenso, se oggi si capisce che E' GIUSTO prendere secondo quanto si è versato, questo principio era GIUSTO anche 40 anni fa e se in passato non è stato applicato, evidentemente è stato fatto un errore al quale OGGI si deve porre rimedio. Altrettanto evidentemente, chi ha beneficiato per anni di un ERRORE tutto a suo vantaggio, oggi è un privilegiato rispetto a chi non potrà più ricevere pensioni "retributive".
Per questo esiste, ed è un nervo scoperto, una questione di giustizia ed equità intergenerazionale che in un modo o nell'altro bisognerà risolvere
:clap:
e' un po' che non vi seguo dall'estero ma oggi mi sono bevuto questo thread di un fiato .. da far ribollire il sangue nelle vene ..

E perchè non crearla ADESSO questa alternativa? Perchè aspettare?
Perchè bisogna sempre scegliere il "meno peggio"?
Perchè deve sempre essere "qualcun altro" ad agire e cambiare le cose?
E perchè mai?
Negli altri Paesi funziona, come mai da noi non funziona? Proprio per il motivo da te elencato all'inizio:
"il politico da professionista vuole anche guadagnarci il più possibile da questa sua attività, in modo lecito e spesso anche illecito o al limite delle due.."

Che cosa significa "fare politica"? Nei Paesi più avanzati hanno ben chiaro questo significato, ma qui da noi invece è totalmente stravolto, per non dire oscuro e nebuloso.
Fare politica in Italia significa farsi gli affari propri, nel senso peggiore del termine. Significa arricchirsi con ogni mezzo a discapito della cittadinanza. Usare le Istituzioni a proprio uso e consumo.

Perchè la mafia è così radicata qui da noi? Semplice: per la concezione tutta nostra del significato di "fare politica". La mafia viene anche chiamata "Cosa Nostra", giusto? O per meglio dire, "affari nostri nei quali nessuno ha il diritto di mettere il becco". Che, guarda caso, è proprio quello che fanno parecchi cari parlamentari.
La differenza sta solo nel metodo, ma la sostanza è la stessa.
Ergo, siamo noi cittadini a dover cambiare radicalmente la visione di noi stessi e della politica. Siamo noi a smetterla di accettare e tollerare questa visione scellerata. Siamo noi a doverci riappropriare del vero significato del "fare politica". Vale a dire "servire la propria comunità", fare in modo che i propri concittadini possano costruirsi una vita migliore, un futuro migliore per se stessi ed i propri figli, nel rispetto di leggi giuste e imparziali.
Siamo noi a dover cambiare visione di noi stessi, da individui che vivono in una determinata area geografica chiamata Italia e nient'altro a cittadini Italiani, parte integrante di una Nazione. Siamo noi a dover fare la transizione da Italia = area geografica a ITALIA = NAZIONE. Dobbiamo quindi smetterla di accettare comportamenti criminosi come normali e cambiare totalmente la ns concezione di "politico".
Gli altri lo fanno; perchè noi no?

E poi?
Azzeriamo tutto, bene. E dopo? Che si fa? Dove si va? Si va avanti alla giornata come ora? Ti rendi conto che una Nazione ha bisogno di essere governata e guidata? Persino le aziende hanno una visione, un "mission statement" dove scrivono chi sono, cosa vogliono fare, in che modo vogliono perseguire il loro scopo, e così via. Credi davvero che una nazione possa farne a meno? L'Italia è come un serpente senza testa proprio per questo motivo: tutti tirano a campare, governo in primis. Risultato: nessuno sa che fare e un'intera nazione è allo sbando.
Perchè dobbiamo sempre fare le cose raffazzonate?
Ben detto .. :yes: bollino verde
Da dove si comincia?
 
In molti casi due anni completamente regalati, buttati, espropriati dallo stato.
Alla generazione anni 50-60 chi restituirà mai i migliori anni passati a pulire cessi di caserme?

Guarda che il militare l'hanno tolto da poco, tolti i furbi [¹] penso che la maggioranza dei maschi giovani qui dentro abbia fatto il militare o il servizio civile.
A differenza del militare il servizio civile non è 100% tempo buttato, io ho visto il funzionamento della PA dall'interno (e anche del sottobosco di associazioni/cooperative a loro legato) e ho avuto a che fare con i portatori di handicap e i bambini, cosa formativa dal punto di vista umano.


[¹] Il discorso dei furbi era davvero diventato dilagante negli ultimi anni, la % di miei coetanei che si sono fatti riformare è altissima e c'è persino uno che nonostante facesse i tornei di tennis è stato riformato per problemi alla schiena. :rolleyes:
 
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