La Giostra su UCG ed altro

Buona serata a tutti


La Giostra UCG 🎠 01/11/21 - 29,77
ad oggi 1.860 vendite in gain…netto e 0 in loss 🎡

Settimana 10 - 14/4 (76)

Vendite & Acquisti

Lunedì closed business
Martedì 6 - 4
Mercoledì 13 - 2
Giovedì 4 - 5
Venerdì 12 - 0

Gain netto 🍷🍷 🔥 🍷🍷


Gioco nell'immaginazione
Gioco nella credenza
Gioco nella razionalità
Gioco nell'intuito

Semplicemente Gioco



L'Infinito.jpg
 
UNICREDIT - Orcel potrebbe riaprire il dossier acquisizioni

MF riporta nel week end ancora una volta ipotesi di consolidamento nel settore bancario.

Tra queste la possibilità che Orcel (UCG) possa riaprire il dossier su Banco BPM , puntando ad un’eventuale acquisizione che consoliderebbe la presenza di Unicredit al Nord-Italia, andando a raddoppiare gli sportelli in Lombardia ad esempio.

L’operazione avrebbe una valenza sia strategica che finanziaria (oggi 1 azione UCG vale circa 5 azioni BAMI).
L’acquisizione, d’altro canto, chiuderebbe la questione MPS-BAMI, con probabile disaccordo del governo

Il re-rating di UCG degli ultimi 2 anni, aumenta le opzioni per creare valore per gli azionisti in caso di M&A anche in ipotesi di scambio azionario (senza componente cash).
Riteniamo che UCG guardi a 360 gradi opzioni di crescita per vie esterne, la stampa riporta anche un possibile interesse per Commerzbank.
Per quanto riguarda l’ipotesi di un aggregazione con BAMI, riteniamo che il Governo veda di buon occhio la creazione di un terzo polo bancario piuttosto che un operazione UCG-BAMI mentre Credit Agricole (azionista di BAMI con poco meno del 10%) cerchi di preservare i propri accordi commerciali con BAMI (credito al consumo, P&C).

Su UNICREDIT la raccomandazione è INTERESSANTE, target price 23,50 euro. www.websim.it

10:32-17/04
 
Unicredit: Palenzona, operazione con Banco Bpm ha valenza strategica (Rep)
Oggi 09:05 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--"Vent'anni fa l'allora ad di Unicredit, Alessandro Profumo, mi mandò dal presidente di Bpm Bassi, per proporgli un'Opa amichevole in contanti, al doppio dei prezzi di Borsa di allora. L'idea di Profumo era di rafforzare Unicredit in Lombardia, dove c'era un deficit per la banca rispetto ad altre aree in Italia. A distanza di vent'anni mi risulta che quel deficit ci sia ancora, e che quindi resti la valenza strategica dell'operazione". Lo ha detto a Repubblica il neo presidente di Fondazione Crt, Fabrizio Palenzona, parlando di una possibile aggregazione tra Unicredit e Banco Bpm. Crt è azionista di entrambe le banche. Palenzona ha poi precisato che "conosco bene sia Andrea Orcel che Giuseppe Castagna, che sono due manager bravissimi e tocca a loro decidere le strategie di Unicredit e Bpm, non certo all'azionista".
MF-DJ NEWS


MARKET TALK: Unicredit, Jefferies alza Tp a 25 euro
Oggi 09:50 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--Jefferies ha alzato da 24,5 a 25 euro il prezzo obiettivo su Unicredit (+0,4% a 19,528 euro), confermando la raccomandazione buy. Gli analisti stimano ritorni pari a circa il 40% della capitalizzazione di mercato tramite dividendi/buyback nel periodo 2022-2024. Unicredit, aggiungono gli esperti, "beneficia di una più alta copertura sui non performing loan rispetto ai peer".


UniCredit mantiene "rotta costante" su M&A - Orcel
Oggi 11:20 - RSF
DUBLINO, 19 aprile (Reuters) - UniCredit (UCG.MI) punta a trarre vantaggio dalle attuali turbolenze del settore bancario per guadagnare quote di mercato, ma in materia di M&A la sua posizione attuale è quella di "mantenere una rotta costante", ha detto l'amministratore delegato Andrea Orcel.
Intervenendo a una conferenza organizzata da Bloomberg News in Irlanda, Orcel ha affermato che i depositi stanno subendo una fuga verso la qualità, mentre l'aumento dei tassi di interesse non sta portando a problemi di credito.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)
(luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613)


Unicredit: Orcel (ad), temevamo contagio da banche Usa per mancata fiducia del mercato
Oggi 12:05 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--"Abbiamo capito rapidamente che eravamo in una posizione solida, quello che temevamo era invece il contagio diffuso dalla mancanza di fiducia da parte del mercato". Lo ha detto Andrea Orcel, amministratore delegato del gruppo Unicredit commentando le recenti difficoltà del settore bancario in un'intervista a Bloomberg Tv a Wicklow, in Irlanda. "Tutte le volte che la fiducia (del mercato, ndr.) viene messa in discussione ti preoccupi, perché in fondo le banche si fondano proprio su questo". Nei giorni più caldi della recente crisi bancaria che ha visto il fallimento di alcuni istituti regionali negli Stati Uniti e un matrimonio d'urgenza tra Credit Suisse e Ubs, Orcel si chiedeva se il mercato stesse davvero capendo le cause dietro a tali difficolta''. "La reazione del mercato sembrava rispondere a uno scenario simile a quello del 2008, con tutte le banche colpite dagli stessi problemi". Ma per il banchiere la situazione delle scorse settimane era ben diversa: "Negli Stati Uniti, i fattori che hanno scatenato la crisi, come la mancanza di liquidità e il rialzo dei tassi, non si applicavano agli istituti europei". Ciò che invece poteva ripercuotersi anche nel Vecchio Continente era l'effetto a cascata sulla fiducia dei clienti e del mercato nel settore.


Unicredit: Orcel (ad), serve applicazione coerente di norme in settore bancario
Oggi 12:35 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)-- "Quando vedi shock come questi, da banchiere ti chiedi se non ti stai perdendo qualcosa". Lo ha detto Andrea Orcel, amministratore delegato del gruppo Unicredit commentando le recenti difficoltà del settore bancario in un'intervista a Bloomberg Tv a Wicklow, in Irlanda. "Riguardi a tutto quello che hai fatto e ti chiedi, poteva forse capitare anche a me? Credo che, in fondo, quelli (il fallimento di alcune banche regionali negli Stati Uniti, ndr.) erano casi isolati, per la maggior parte idiosincratici, che sottolineano la necessità di un applicazione coerente delle norme alle banche di tutte le dimensioni e a tutti gli intermediari finanziari". Per il banchiere però fermarsi alle norme non è sufficiente: "bisogna guardare anche i principi su cui si fondano queste regole e vedere se le istituzioni sono gestite nel modo appropriato. Questa è la vera domanda". Dopo quello che è successo negli Stati Uniti, Orcel ricorda che qualcuno vorrebbe "regole nuove e più stringenti, quando invece le banche, soprattutto quelle europee, che sono state sottoposte alle regole esistenti non hanno avuto problemi perché queste regole hanno funzionato".


FOCUS: con Palenzona in Fondazione Crt Orcel ancora più forte
Oggi 12:35 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--Il ritorno di Fabrizio Palenzona ai vertici della Fondazione Crt rende ancora più forte la posizione di Andrea Orcel in Unicredit, che è la partecipazione più importante dell'ente torinese per totale investito a valori di bilancio, unitamente alla quota in Mundys. Palenzona è legato a Orcel da un rapporto di profonda stima che risale al 1998 quando l'attuale amministratore delegato di Unicredit, allora a Merril Lynch, orchestrò la fusione di Credito Italiano e Unicredito Italiano da cui nacque UniCredit. Da socio di entrambe le banche Palenzona non ha perso tempo, e nella prima intervista nella nuova carica, ha indicato una chiara preferenza. "Vent'anni fa", ha spiegato, "l'allora ad di Unicredit, Alessandro Profumo, mi mandò dal presidente di Bpm Bassi, per proporgli un'Opa amichevole in contanti, al doppio dei prezzi di Borsa di allora. L'idea di Profumo era di rafforzare Unicredit in Lombardia, dove c'era un deficit per la banca rispetto ad altre aree in Italia. A distanza di vent'anni mi risulta che quel deficit ci sia ancora, e che quindi resti la valenza strategica dell'operazione". L'idea di Profumo è ancora valida e lo dimostrano le quotazioni dei titoli che hanno reagito positivamente al ritorno dell'ipotesi di matrimonio, rilanciata da Milano Finanza nell'ultimo numero. In ambienti finanziari Unicredit è tirata in ballo su più dossier, a iniziare da quello relativo al Monte dei Paschi. E' plausibile che, replicando la strategia di Intesa Sanpaolo che ha addolcito la pillola dell'acquisto di B.P.Vicenza e Veneto Banca rilevando anche il gioiellino Ubi Banca, Unicredit possa realizzare un'operazione in grado di soddisfare le ambizioni dei soci, prima di imbarcarsi in dossier da civil servant. Tra l'altro Orcel viene tirato per la giacchetta non solo per il dossier B.Mps ma anche per un'eventuale offerta su Mediobanca forte del fatto che i due maggiori soci di Piazzetta Cuccia ovverosia Francesco Gaetano Caltagirone e gli eredi di Leonardo del Vecchio siano anche soci della stessa Unicredit. Oltre che di Generali Ass., ma questa è un'altra partita ancora.

gabriele.lamonica@mfnewswires.it


Unicredit: Orcel, incentivi per cross-boarder m&a sono limitati
Oggi 12:50 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--"Si parla spesso di unione bancaria europea, dei mercati dei capitali e cross-border m&a, ma la vera domanda è: che cosa vuole essere l'Unione Europea?". Lo ha detto Andrea Orcel, amministratore delegato del gruppo Unicredit, in un'intervista a Bloomberg Tv a Wicklow, in Irlanda. Come Unione, "o proseguiamo sulla strada della convergenza e diventiamo un terzo blocco economico forte come gli Stati Uniti e la Cina, alternativa di cui il mondo potrebbe beneficiare, o continuiamo ad agire in maniera frammentata, dicendo che le differenze tra i Paesi sono troppe". E allora "come potremmo parlare di unione bancaria?", ha chiesto il manager in maniera retorica. Per essere al pari del blocco Nord americano e quello asiatico, il Vecchio continente "deve fare molto di più". Per Orcel la sua banca può essere considerata una micro rappresentazione della situazione dell'Unione. "Come Unicredit, vogliamo essere la banca per l''Europa", ha aggiunto citando il mission statement dell''istituto. "Ma Unicredit non può diventare una banca paneuropea se l'Unione è frammentata. Al momento gli incentivi per fare m&a sono limitati ai Paesi in cui si è già presenti a livello locale", 13 nel caso di Orcel. "Senza liberi flussi di liquidità, capitali e persone, oltre a regole comuni, le sinergie e gli incentivi di superare un confine sono limitati".
 
Buona serata a tutti

La Giostra UCG 🎠 01/11/21 - 29,77
ad oggi 1.890 vendite in gain…netto e 0 in loss 🎡

Settimana 17 - 21/4 (77)

Vendite & Acquisti

Lunedì 2 - 8
Martedì 8 - 0
Mercoledì 7 - 2
Giovedì 5 - 10
Venerdì 8 - 9

Gain netto 🍷🍷 🔥 🍷🍷


Relax 1.jpg
 
🎠 UCG 🎡 Ultime 10 settimane

UCG%MINMAXlastSellBuy
17-21/4 230,8819,0220,0519,523029
10-14/4 236,0918,1619,4719,373511
3-7/4 234,7417,3518,2618,233114
27-31/3 237,1216,1817,6017,415533
20-24/3 232,4314,8217,7416,23121113
13-17/3 23-14,7415,6818,6415,89126179
6-10/3 23-1,6018,1019,5118,623642
27/2 - 3/3 233,9518,3419,6718,934332
20-24/2 23-6,8817,8219,7718,233659
13-17/2 234,3818,4819,5719,553015


Onore alla Squadra Più Forte di Tutti i Tempi

Marcia Trionfale Scudetto stagione 2022/23

XXIX Giornata


Giornata 29.JPG
 
BORSA: commento di preapertura

💙

08:45-24/04
 
Unicredit – Aggiornamento esecuzione programma di acquisto azioni proprie
Oggi 08:34 - MKI
Nell' ambito del programma di acquisto di azioni ordinarie UniCredit comunicato e avviato il 3 aprile 2023, in attuazione dell' autorizzazione conferita dall' Assemblea degli Azionisti del 31 marzo 2023 (la 'Prima Tranche del Programma di Buy-Back 2022'), dal 17 al 21 aprile 2023 UniCredit ha acquistato 10.237.729 azioni proprie ad un prezzo medio ponderato di 19,4380 euro ciascuna.
Al 21 aprile 2023, a partire dall'avvio della Prima Tranche del Programma di BuyBack 2022, UniCredit ha acquistato un totale di 32.187.729 azioni, pari al 1,66% del capitale sociale per un controvalore complessivo pari a 600.946.311,96 euro.


A.jpg
 
Ultima modifica:
UniCredit acquista 1,66% azioni proprie dal 3 al 21 aprile
Oggi 09:57 - RSF
MILANO, 25 aprile (Reuters) - UniCredit (UCG.MI) ha acquistato azioni proprie pari all'1,66% del capitale dall'inizio della prima tranche del programma di buyback 2022, avviata il 3 aprile.

Il totale dei titoli acquistati fino al 21 aprile ammonta a circa 32 milioni per un controvalore complessivo di circa 600 milioni di euro, dice una nota.

Il programma di buyback, elemento chiave del piano dell'AD Andrea Orcel per sostenere le quotazioni della banca, prevede che vengano acquistate, tramite l'intermediario incaricato BNP Paribas Exane, fino a 2,34 miliardi di euro di azioni, pari al 12% del capitale, entro la fine di giugno.

Le azioni che verranno acquisite nell'ambito della prima tranche verranno annullate.

La Banca centrale europea ha autorizzato UniCredit ad acquistare complessivamente 3,34 miliardi di euro di titoli propri dopo il buyback da 2,58 miliardi realizzato nel 2022.

(Cristina Carlevaro, editing Claudia Cristoferi)
((cristina.carlevaro@thomsonreuters.com; +39 06 80307729;))


l.jpg
 
Ultima modifica:
FOCUS: così Orcel ha ridato smalto a Unicredit (WSJ)
Oggi 14:10 - MF-DJ

MILANO (MF-DJ)--Il mondo della finanza sta attraversando un momento difficile, ma un titolo bancario è più che raddoppiato nell'ultimo anno, spinto da un obiettivo audace: trasformare un istituto di credito italiano, un tempo in difficoltà, in una macchina da profitti.

La banca, UniCredit, nel 2022 ha registrato il più alto utile annuale in oltre un decennio.
Alla chiusura di lunedì, le sue azioni sono salite del 42% quest'anno, nonostante le turbolenze di marzo, rispetto a un aumento del 9% dell'indice Stoxx Europe 600 Banks.

Il rilancio è stato guidato da Andrea Orcel, ex capo dell'investment banking di Ubs Group AG, che ha assunto la carica di amministratore delegato nell'aprile 2021.

Orcel ha ereditato un istituto ancora in fase di ristrutturazione e con sede in un Paese noto per la crescita economica anemica. UniCredit aveva raccolto miliardi di euro di capitale nel 2017 e si stava ancora liberando di un pesante carico di crediti inesigibili risalenti alla crisi del debito sovrano del continente nel 2011.

Il nuovo ad si è mosso immediatamente al per rendere la banca più agile e focalizzata sulla crescita. Orcel ha ridotto i tempi di approvazione dei mutui e ha eliminato i comitati interni che rallentavano il processo decisionale.
Ha ridotto il costoso lavoro di consulenza esterna e ha eliminato gli strati di gestione, dando potere ai dipendenti ai livelli più bassi.

"Quello che mi piace di Orcel è la sua volontà di dare una scossa alle cose", ha dichiarato Cole Smead, CEO di Smead Capital Management. Un fondo di Smead Capital ha investito in UniCredit. Smead ha detto di apprezzare i buyback che la banca ha iniziato a fare l'anno scorso, non molto utilizzati dagli istituti di credito europei.
Il titolo è più che raddoppiato nei 12 mesi a lunedì, molto più di qualsiasi altro componente dell'indice S&P 1200 Global Financials, secondo i dati di S&P Global Market Intelligence.
Il titolo UniCredit è sceso di oltre il 3% nelle prime contrattazioni di martedì, seguendo i più ampi ribassi delle banche europee dopo i risultati di Banco Santander SA e UBS.

Il mandato di Orcel ha coinciso anche con la fine dei tassi di interesse negativi in Europa, che per anni hanno mantenuto bassi i profitti delle banche. UniCredit è molto legata ai tassi d'interesse, dato che guadagna soprattutto grazie alla raccolta di depositi e all'erogazione di prestiti. L'anno scorso il reddito netto da interessi ha rappresentato il 53% dei ricavi della banca, rispetto al 44% della più grande rivale Intesa Sanpaolo SpA, che ha una maggiore attività di commissioni, secondo Scope Ratings.

Nell'ambito di una strategia denominata UniCredit Unlocked, Orcel ha fissato obiettivi di profitto più elevati e, di conseguenza, maggiori retribuzioni per gli azionisti. Si tratta di una rarità in Europa, dove la Banca Centrale Europea pone spesso dei limiti a quanto gli istituti di credito possono remunerare gli investitori, data la loro redditività relativamente bassa. Orcel ha dovuto convincere la BCE del suo piano.

"Il ritorno del capitale agli azionisti è il pilastro principale della strategia di Orcel", ha dichiarato Andrea Filtri, co-head of European equity research di Mediobanca. UniCredit prevede di pagare agli investitori 5,25 miliardi di euro, pari a 5,77 miliardi di dollari, attraverso dividendi e riacquisti legati ai risultati del 2022. Filtri ha dichiarato che ciò equivale a circa il 15% della capitalizzazione di mercato della banca, il rapporto più alto del settore.

Orcel ha lasciato UBS nel 2018 dopo che il presidente esecutivo di Santander, Ana Botin, gli ha offerto il posto di CEO della banca spagnola. Ma la signora Botin annullò l''offerta mesi dopo, dicendo che la banca non poteva giustificare il suo alto compenso. Un tribunale di Madrid ha poi riconosciuto al signor Orcel un risarcimento di oltre 40 milioni di euro a seguito di un'aspra battaglia legale tra i due banchieri. Santander ha fatto ricorso. Quando nel 2021 si è liberato il posto di CEO presso UniCredit, Orcel ha colto al volo l'opportunità.

La strategia di Orcel presenta delle sfide: probabile che il portafoglio prestiti della banca si deteriori a causa della difficoltà dei mutuatari a rimborsare i prestiti con l'aumento dei tassi, anche se il danno sarà probabilmente moderato, ha dichiarato Maria Jose Mori, analista di Moody's Investors Service. Si prevede inoltre che l'economia italiana rallenti quest'anno.

Al di fuori del suo Paese, UniCredit è sotto pressione per ridurre la sua esposizione alla Russia, dove controlla una banca locale. UniCredit è anche un importante operatore in Germania e nell'Europa centrale e orientale.

Orcel è stato attento in un settore che conosce bene: le operazioni.
Ha esaminato ma alla fine si è trattenuto dall'acquistare l'istituto di credito nazionalizzato Banca Monte dei Paschi di Siena SpA nel 2021, che Roma era ansiosa di vendere. Ha anche mostrato poca voglia di prendere in considerazione altre fusioni, concentrandosi per ora sull'aumento del valore di UniCredit.

In base a una misura chiave apprezzata dagli investitori bancari, UniCredit è migliorata, ma rimane un lavoro in corso.
Il titolo della banca viene ora scambiato a circa 0,7 volte il valore contabile, il che significa che il mercato lo valuta ancora sostanzialmente inferiore al valore delle sue attività dopo aver sottratto le passività. Rapporti così bassi possono segnalare preoccupazioni circa la redditività o la solidità patrimoniale di una banca.
Tuttavia, in base a questo parametro, UniCredit ha rapidamente raggiunto Intesa ed è ora più valutata di grandi nomi come Santander o France's BNP Paribas SA.

"Non mi sorprenderebbe se entro l'anno prossimo UniCredit venisse scambiata al valore contabile", ha dichiarato Smead.


d.jpg
 
BORSA: commento di chiusura
Oggi 17:50 - MF-DJ

MILANO (MF-DJ)--Seduta in calo per l'azionario milanese, con il Ftse Mib che ha chiuso la giornata con un -1,03% a 27.253 punti.

Sull'equity è prevalsa la prudenza in attesa delle trimestrali dei giganti tech Usa e delle prossime mosse della Fed (il 3 maggio l'annuncio sui tassi).

Venerdì, intanto, è in agenda la decisione sui tassi della Bank of Japan.

Sul fronte dei dati macro Usa, le vendite di nuove case a marzo sono aumentate dell'9,6% a livello mensile a 683.000 milioni di unità, mentre il consenso era fermo a quota 635.000. Il dato di febbraio, pari a 640.000 mln di unità, è stato però rivisto al ribasso a 623.000. Sotto le attese del consenso, invece, l'indice sulla fiducia dei consumatori negli Stati Uniti, che nel mese di aprile è sceso a 101,3 punti dai 104 registrati a marzo. Il mercato si aspettava una rilevazione a 104,2 punti.

A piazza Affari in calo i bancari, in generale negativi in Europa sulla scia di Ubs. Unicredit ha segnato un -2,7%, Intesa Sanpaolo un -1,83%, Banco Bpm un -3,05%, B.Mps un -1,07%. Giù anche i titoli del comparto oil e oil service sui ribassi del petrolio: Eni -1,48%, Saipem -2,49%, Tenaris -2,85%. Nel lusso ha contenuto i cali rispetto al mercato Moncler (-0,21% a 67,54 euro), su cui Morgan Stanley ha alzato da 63 a 69 euro il prezzo obiettivo, confermando la raccomandazione equal-weight. Ancora in ribasso Tim (-2,37%). Pesante infine il titolo della Juventus, che ha ceduto il 7,63%.



Onore alla Squadra Più Forte di Tutti i Tempi

Marcia Trionfale Scudetto stagione 2022/23

XXX Giornata


Giornata 30.JPG
 
La Tradizione: Simboli e Archetipi della Psiche. Cap 15: L'Avversario (Il Diavolo).

Gran Loggia 2023. “L’uomo nell’etá della tecnica” secondo Umberto Galimberti


TOP STORIES ITALIA: Milano giù con banche, First Republic affonda ancora

MILANO (MNF-DJ)--Piazza Affari si conferma in calo (-0,54%) appesantita ancora una volta dal comparto bancario in scia alle continue preoccupazioni degli investitori sulle banche regionali e sull'economia statunitense di riflesso al caso First Republic.

A Milano, nel comparto bancario (che è il più rappresentativo sul Ftse Mib) male soprattutto Banco Bpm (-5,57%), B.Mps (-5,43%) e Bper (-6,73%) seguite da Unicredit (-1,93%) e Intesa Sanpaolo (-1,1%). Ha resistito solo Mediobanca (+0,31%).

Tiene banco ancora la situazione di First Republic (il titolo, dopo essere arrivato a perdere quasi il 30%, ora cede circa il 16%) dopo che la banca ha comunicato che i clienti hanno ritirato oltre oltre 100 miliardi di depositi il mese scorso, oltre il 40% del totale, e di aver chiuso il trimestre con un calo complessivo di 72 mld.

"Fino a oggi lo scenario per le banche è stato particolarmente positivo perché il significativo aumento dei tassi degli ultimi mesi si è finora tradotto in un repricing delle attività bancarie, ma non in un parallelo aumento della remunerazione dei depositi. Il fallimento di due banche regionali in America (Silicon Valley Bank e Signature Bank) e il salvataggio di Credit Suisse da parte di Ubs evidenziano la necessità di tornare a guardare al settore dei finanziari con cautela e maggiore selettività", spiega Massimo Trabattoni, head of Italian Equity di Kairos. Nel breve periodo, aggiunge l'esperto, "il momentum sul settore bancario troverà supporto in risultati trimestrali attesi ancora positivi: infatti, come anticipato da alcune grandi banche americane che hanno già riportato le trimestrali, per il credito italiano è ragionevole attendersi ancora utili stellari per il primo trimestre dell'anno sull'onda di un margine d'interesse molto solido e tassi di default bassi.
Tuttavia, nel medio e lungo periodo quest'ondata di crisi bancarie è destinata a produrre una stretta creditizia con inevitabile aumento del rischio di una recessione: se da una parte le principali banche centrali hanno già rassicurato sulla loro prontezza a intervenire in caso di necessità per scongiurare eventuali rischi sistemici e per dare supporto all'economia, dall'altra, come gestori per il momento preferiamo posizionarci su large bank che finanziano aziende di grandi dimensioni (imprese ''too big to fail'', cioè di dimensioni tali per cui è ragionevole attendersi che, se entrassero in una condizione di stress finanziario, il governo nazionale non esiterebbe a intervenire con un salvataggio di Stato)".

18:06-26/04


Onore alla Squadra Più Forte di Tutti i Tempi

Marcia Trionfale Scudetto stagione 2022/23

XXXI Giornata


Giornata 31.JPG
 

UniCredit promossa da WSJ. Bond AT1: l’annuncio​


di Laura Naka Antonelli
27 Aprile 2023 12:57

Indice
  1. UniCredit premiata dal WSJ. Orcel definito “star banker”
  2. Dividendi più ghiotti, Orcel ha dovuto convincere la Bce
  3. ‘Margine interesse sostenuto da tassi Bce. Ma occhio alle sfide’
  4. WSJ sul valore del titolo post corsa 2023
  5. Bond AT1: UniCredit annuncia rimborso. I dettagli
UniCredit: il WSJ elogia la banca e Orcel. Arriva l’annuncio sui bond AT1

UniCredit torna a brillare in Borsa, forte della notizia relativa ai bond AT1 e dopo l’articolo del WSJ, che l’ha definita “una macchina di profitti”.

imported-oggi-unicredit-day-con-assemblea-azionisti-lordine-del-giorno-precisanzioni-su-dividendi-image-e1682595579478.jpeg


La banca italiana guidata da Andrea Orcel ha fatto il grande annuncio sul bond AT1, dopo aver ricevuto l’autorizzazione all’operazione da parte della Bce.

Piazza Gae Aulenti ha rimarcato anche la propria solidità patrimoniale e la generazione di capitale da leader del settore.

Dopo il trend negativo delle ultime sessioni, rinfocolato in particolar modo dal riaccendersi dei timori sul destino della banca regionale Usa First Republic, subito attenzionata dopo il crac di Silicon Valley Bank (SVB) , il titolo UniCredit si conferma oggi tra i titoli migliori del Ftse Mib.

Le quotazioni rimbalzano di oltre il 2% attorno a 18,41 euro.

LEGGI ANCHE

UniCredit e Intesa SanPaolo: preview utili di Equita SIM

UniCredit: focus tra mosse Goldman e bond AT1

UniCredit premiata dal WSJ. Orcel definito “star banker”​

UniCredit riceve l’assist del Wall Street Journal, che si complimenta con il lavoro fatto dal ceo Andrea Orcel.

L’articolo del WSJ tesse le lodi della banca,
definendo Andrea Orcel “star banker” emettendo in evidenza il rally incassato dal titolo.

gettyimages910424350-e1682595628951.jpg


“E’ possibile che il mondo finanziario si trovi in una fase di turbolenze, ma c’è un titolo bancario che ha più che raddoppiato il suo valore nel corso dell’anno, sostenuto da un obiettivo audace: trasformare una banca in precedenza problematica in una macchina di profitti“, si legge nell’articolo del WSJ.



Veine ricordato come le quotazioni di UniCredit, a dispetto della crisi che ha investito i mercati nel mese di marzo, abbiano segnato un rally del 42% YTD, fino alla chiusura della sessione di lunedì, a Piazza Affari.

Lo scatto ha decisamente sovraperformato il trend dei titoli bancari, come dimostra il paragone con il “rialzo dell’indice Stoxx Europe 600 Banks Index” che, nello stesso arco temporale, è stato “pari a +9%”.


“Il nuovo numero uno (Andrea Orcel) si è mosso velocemente per rendere la banca più agile e concentrata sulla crescita – si legge nell’articolo del Wall Street Journal – Orcel ha ridotto i tempi di approvazione dei mutui e si è liberato di quelle commissioni interne, che avevano rallentato il processo di decision-making”.

Dividendi più ghiotti, Orcel ha dovuto convincere la Bce​

Il ceo di UniCredit, scrive il WSJ, “ha sfoltito drasticamente il management, dando maggior potere ai dipendenti dei livelli più bassi”, allo stesso tempo pianificando di “erogare agli azionisti €5.25 miliardi, attraverso dividendi e buyback legati ai risultati del 2022″ della banca:

un valore che, secondo Andrea Filtri, co-responsabile della divisione di ricerca sull’equity europeo di Mediobanca interpellato dal WSJ, rappresenta il 15% circa della capitalizzazione di mercato di UniCredit, la percentuale più alta nel settore.

“La distribuzione di capitale agli azionisti è il principale pilastro della strategia di Orcel“, ha sottolineato Filtri, facendo riferimento alla pioggia di dividendi e di buyback che continua a caratterizzare la politica di remunerazione a favore degli stakeholders.

Il Wall Street Journal ha fatto riferimento al piano di Orcel “UniCredit Unlocked”, in cui sono incisi target più alti sui profitti così come l’obiettivo di payout più ghiotti agli azionisti.

“Una rarità in Europa, visto i limiti che la Bce fissa su quanto le banche possono premiare gli azionisti, considerata la loro redditività relativamente bassa”.

Non per niente, “Orcel ha dovuto convincere la Bce sul suo piano”.

‘Margine interesse sostenuto da tassi Bce. Ma occhio alle sfide’​

Il quotidiano finanziario ricorda anche che UniCredit ha beneficiato della spinta rialzista sui tassi della Bce guidata da Christine Lagarde.

La banca “è molto sensibile ai tassi di interesse, dal momento che fa principalmente soldi con i depositi e i prestiti”.

E i numeri parlano chiaro: “il margine di interesse ha inciso sul fatturato della banca, lo scorso anno, per il 53%, rispetto al 44% della rivale Intesa Sanpaolo, caratterizata da un business incentrato più sulle commissioni, come ha fatto notare Scope Ratings”.

Certo, le sfide non mancano.

Esiste il pericolo, per esempio, di un deterioramento del portafoglio prestiti, e dunque di una crescita dei crediti deteriorati, in un contesto in cui i clienti che hanno ricevuto finanziamenti dalle banche fanno fatica in generale a onorare i loro debiti, sulla scia dell’aumento dei tassi.

E’ pur vero che, stando a quanto ha detto di ritenere Maria Jose Mori, analista presso Moody’s Investors Service, il danno dovrebbe essere moderato.

C’è poi il rallentamento della crescita dell’economia italiana. Inoltre, “UniCredit è sotto pressione per smobilizzare la sua esposizione verso la Russia” dove continua a essere presente nonostante la riduzione effettuata, che continua a portare avanti.

Il WSJ ricorda anche che la banca “è un player importante in Germania” e, in generale, “nell’Europa centrale e orientale”.

WSJ sul valore del titolo post corsa 2023​

Non può mancare nell’articolo il riferimento al fatto che il ceo di UniCredit Andrea Orcel continua a essere “prudente in un’area che conosce bene: quella degli accordi” di M&A, dunque di fusioni e acquisizioni.

Il banchiere, ricorda il Wall Street Journal, “ha valutato l’idea di acquistare la banca nazionalizzata
Banca Monte dei Paschi di Siena,
che Roma era ansiosa di vendere, per poi tirarsi indietro”.

Orcel ha anche “mostrato poco interesse a perseguire altre fusioni, decidendo per ora di focalizzarsi sul valore di UniCredit”.

In generale Piazza Gae Aulenti ha ancora un bel po’ di lavoro da fare, così come anche spazio per salire ulteriormente a Piazza Affari, anche dopo il rally da inizio anno.

Il quotidiano mette in evidenza che il titolo UniCredit è scambiato a un valore pari a 0,7 il valore contabile, il che significa che le azioni presentano un prezzo considerato dal mercato “ancora decisamente inferiore rispetto agli asset (della banca), escluse le passività”.

Bond AT1: UniCredit annuncia rimborso. I dettagli​

Tornando alla notizia di oggi, UniCredit ha annunciato che il rimborso integrale e anticipato dei bond AT1 ha per oggetto le obbligazioni emesse in data 22 maggio 2017.

Grazie all’ok arrivato dalla Banca centrale europea, UniCredit ha reso noto che eserciterà l’opzione di
rimborso integrale dei titoli in via anticipata in data 3 giugno 2023.

“Il rimborso anticipato dei titoli avverrà alla pari insieme agli interessi maturati e non corrisposti”, si legge nella nota di Piazza Gae Aulenti, che precisa che “gli interessi cesseranno di maturare alla stessa data di rimborso anticipato” e che i bond AT1 “saranno dedotti dai fondi propri a partire dalla data di questo avviso di rimborso anticipato, ovvero con effetto nel secondo trimestre del 2023″.

Il titolo UniCredit si porta in cima al listino Ftse Mib di Piazza Affari, dopo le perdite delle ultime sessioni, che sono scattate per diverse ragioni, inclusa l’attesa per l’autorizzazione della Bce alla operazione di richiamo anticipato dei bond.

La scelta di Piazza Gae Aulenti di richiamare in via anticipata le obbligazioni era emersa alla fine di marzo con alcune indiscrezioni stampa, dopo lo shock dei bond AT1 di Credit Suisse, azzerati nell’ambito della decisione delle autorità svizzere di salvare la banca, dandola in sposa a UBS.

Fino a ieri, il dubbio degli operatori, come faceva notare un commento di Equita SIM, era sull’eventuale sostituzione del bond AT1 con uno “strumento di nuova emissione”: opzione che UniCredit ha però smentito, sottolineando che non c’è alcuna necessità di emettere strumenti AT1 nel prossimo futuro. Motivo: la solidità patrimoniale.

L’istituto ha di fatto sottolineato che “UniCredit ha elevati livelli patrimoniali e una generazione organica di capitale da leader nel settore, con un fully loaded CET1 MDA buffer, a fine 2022, di 554 punti base, pro-forma sia per il piano 2022, già approvato, di riacquisto di azioni proprie per 3,34 miliardi di euro, sia per l’impatto del rimborso anticipato dei titoli”, si legge nel comunicato.

“Pertanto – ha riferito l’istituto – UniCredit ha un bisogno limitato di funding TLAC/MREL per la parte rimanente dell’anno e nessuna necessità di emettere strumenti AT1 nel prossimo futuro“.

Ancora, “il funding di UniCredit è ben diversificato sia per fonti di finanziamento che per aree geografiche”.

UniCredit promossa da WSJ. Bond AT1: l'annuncio - FinanzaOnline
 
Ultima modifica:
Indietro