Del Vecchio si dice ottimista per il futuro. Spero che valga anche per il valore delle mie azioni.
Gli azionisti di Essilor hanno dato il loro ok al piano di fusione con Luxottica a grande maggioranza. Il sì autorizza un piano che si tradurrà nella creazione di un leader mondiale del settore dell’occhialeria.
Il progetto di integrazione con Luxottica è stato votato a favore dalla quasi totalità dei soci, una percentuale compresa tra il 95% e il 99%.
L’assemblea degli azionisti ha dato l’ok anche alla composizione di quello che sarà il nuovo consiglio di amministrazione della società risultante dalla fusione, che prenderà il nome di EssilorLuxottica.
Il patron del marchio italiano, Leonardo Del Vecchio, sarà il presidente e l’amministratore delegato del gruppo, grazie al sì arrivato dall’86% dei voti.
Il cda sarà formato da otto amministratori nominati da Essilor e otto da Delfin, che sono Leonardo Del Vecchio, Romolo Bardin, Giovanni Giallombardo, Francesco Milleri, Raffaella Mazzoli, Gianni Mion, Lucia Morselli e Cristina Scocchia.
Essilor è leader mondiale nella produzione di lenti oftalmiche mentre Luxottica è la numero uno al mondo negli occhiali di fascia alta.
Luxottica ha terminato la giornata di contrattazioni in calo dello 0,73% a 54,05 euro. Anche le quotazioni di Essilor verso la fine della sessione cedevano terreno, perdendo oltre l’1% alla borsa di Parigi.
Stando a quanto riporta l’agenzia Radiocor EssilorLuxottica sarà quotata alla Borsa di Parigi, in sostituzione di Essilor,
mentre i titoli Luxottica abbandoneranno Piazza Affari.
Il sì alla fusione da parte degli azionisti di Essilor è stato definito da Hubert Sagnieres, amministratore delegato di Essilor, come “un momento storico”, che avrà un giro d’affari di 16 miliardi di euro, una capitalizzazione di Borsa oltre i 50 miliardi di euro e più di 130.000 dipendenti. Sagnieres ha parlato di “fiducia totale” degli azionisti di Essilor all’operazione, e ha sottolineato che, per realizzare il progetto di integrazione con Luxottica, “saranno necessari molta energia, lavoro e tempo”.
Attraverso la sua holding di famiglia Delfin, Del Vecchio sarà il primo azionista con il 31%, mentre Saignieres sarà il numero due, beneficiando comunque degli stessi poteri di Del Vecchio.
-