La nuova stretta della Santanche' sugli affitti turistici

P.A.T.

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La nuova bozza sulla disciplina degli affitti turistici prevede:
1 Un Codice identificativo nazionale su campanelli, annunci online e palazzi.
2 Almeno 2notti di soggiorno.
3 rispetto degli obblighi di igiene,sicurezza e antincendio, così come avviene per le strutture alberghiere.
4 Obbbligo di partita IVA sceso dal superamento di 4 a 2 unita' locale

Il tutto con sanzioni fino a 8 mila euro per chi non si adegua.
 
Non ho ancora parlato con il mio avvocato, ma credo che il punto 3 sia applicabile, ma non controllabile.

Gia' in passato i vigili erano passati per controllare gli standard di dotazioni nel bagno, come richiesto dalle leggi regionali.

Io avevo semplicemente opposto l'obiezione che le le unita' immobiliari adibite a locazioni turistiche non sono pubblici esercizi, come bar e alberghi.

Sono case private, quindi per entrarci a controllare i vigili dovevano mostrare l'autorizzazione delle autorita' di pubblica sicurezza, esattamente come la Guardia di finanza deve avere l'autorizzazione per entrare nella casa dell'imprenditore per controllare se tiene soldi in nero.

I vigili erano perplessi.... dicevano che avrebbero sentito il loro comandante, ma non si sono piu' visti ritornare.
 
Sostengo la tesi che la Santanche' ha avanzato una bozza di legge "identitaria", cioe' stesa in fretta e furia senza consultarsi con le associazioni dei proprietari di case turistiche solo per far contenti gli elettori che chiedono piu' controlli nelle case private in relazione al rischio che i turisti possono morire per colpa di incendi o soffocare nella vasca da bagno. Rischio remoto, ma pur sempre idealmente presente.

In realta'. - e ripeto senza ancora essermi consultato legalmente - io sostengo che i vigili hanno gia' controllato l'esistenza dei requisiti degli impianti, il rispetto delle norme di igiene, della sicurezza e quant'altro, esattamente quando gli uffici comunali mi hanno concesso l'agibilita' dell'immobile.

A mio modestissimo e sindacabile avviso, ritengo che i vigili non dovrebbero ritornare a mettere in dubbio il requisito impiantistico, sia esso elettrico, idraulico, termico solo perche' nella casa in cui ci abito metto a disposizione una stanza per i turisti.

Potranno verificarlo solo se verranno con un mandato di perquisizione rilasciato dall'autorita' giudiziaria, non perche' la Santanche ha scritto una nuova legge, l'ennesima legge scritta sulla presunzione che chi affitta ai turisti fa sloggiare le vecchiette dai centri storici a calci nel sedere.

La casa mia e' un luogo privato, indipendentemente che io metta a disposizione una camera o l'intero appartamento in affitto.

Ovviamente chi ha piu' di 2 appartamenti affittati ai turisti dovra' aprire la partita IVA. In questo caso i vigili hanno sicuramente il diritto di entrare in casa a loro volonta' e piacimento e controllare se gli impianti sono in regola.

Che ne pensate ?
 
Ultima modifica:
E' saltata anche la norma sulle famiglie numerose, che potevano soggiornare una notte sola negli appartamenti turistici, in deroga alla norma generale che prevede 2 notti - minimo - per tutti.

Interpreto che ora anche le famiglie numerose per una notte sola saranno costrette a soggiornare negli hotel. Qualcuno e' sicuramente contento e si frega le mani :clap:
 
Sinceramente mi sembra anche troppo blanda come normativa. ti elenco i motivi

1) Rispetto agli alberghi gli affitti brevissimi (tipo airbnb) non portano assolutamente ne lavoro ne particolari investimenti;
2) Fanno salire sproporzionalmente gli affitti e il valore degli immobili nei centri città con il risultato che i centri delle città anche di provincia sono diventati impossibili anche per la classe media; inoltre le città stanno diventando degli immensi parchi gioco per turisti invece che luogo di una comunità
3) La fiscalità sugli affitti è semplicemente più bassa in tutti i sensi e sotto tutti gli angoli di visuale, inferiore a quella che pagano le società alberghiere e inferiore (troppo inferiore) alle tasse sul lavoro, con il semplice risultato ancora una volta di favorire le rendite invece del lavoro o dell'investimento nel capitale produttivo
4) con la scusa di democratizzare (fintamente) rispetto all'hotel le vacanze, stanno trasformando le località di villeggiatura in posti inaccessibili e non adatti/non progettati (perchè banalmente non dotati di quella capicità produttiva) a masse turistiche di quel genere mordi e fuggi. L'unico risultato è alimentare le foto su Instagram e i prezzi egli ombrelloni in puglia


potrei continuare ancora, fosse per me semplicemente riformerei la fiscalità: fino a 3 appartamenti il reddito immobiliare è tassato con normale aliquota progressiva IRPEF (poi vediamo quanti continuano con questi affitti), sopra ai 3 immobili obbligo societarizzazione ed equiparazione a pubblico esercizio
 
Solo una domanda: Grecia e Spagna hanno queste regolette?
 
Sinceramente mi sembra anche troppo blanda come normativa. ti elenco i motivi

1) Rispetto agli alberghi gli affitti brevissimi (tipo airbnb) non portano assolutamente ne lavoro ne particolari investimenti;
2) Fanno salire sproporzionalmente gli affitti e il valore degli immobili nei centri città con il risultato che i centri delle città anche di provincia sono diventati impossibili anche per la classe media; inoltre le città stanno diventando degli immensi parchi gioco per turisti invece che luogo di una comunità
3) La fiscalità sugli affitti è semplicemente più bassa in tutti i sensi e sotto tutti gli angoli di visuale, inferiore a quella che pagano le società alberghiere e inferiore (troppo inferiore) alle tasse sul lavoro, con il semplice risultato ancora una volta di favorire le rendite invece del lavoro o dell'investimento nel capitale produttivo
4) con la scusa di democratizzare (fintamente) rispetto all'hotel le vacanze, stanno trasformando le località di villeggiatura in posti inaccessibili e non adatti/non progettati (perchè banalmente non dotati di quella capicità produttiva) a masse turistiche di quel genere mordi e fuggi. L'unico risultato è alimentare le foto su Instagram e i prezzi egli ombrelloni in puglia


potrei continuare ancora, fosse per me semplicemente riformerei la fiscalità: fino a 3 appartamenti il reddito immobiliare è tassato con normale aliquota progressiva IRPEF (poi vediamo quanti continuano con questi affitti), sopra ai 3 immobili obbligo societarizzazione ed equiparazione a pubblico esercizio
Se tassi l'affitto con Irpef progressiva, io proprietario alzo ulteriormente l'affitto. Già con la cedolare secca si prendono gli acconti anticipati del 100%
 
no non è così...non alzi gli affitti (lo insegna la storia economica) semplicemente proverai a fare più nero, uno stato serio (che non siamo, non ti preoccupare) viceversa ti beccherebbe in due secondi e con le sanzioni ti farebbe passare la voglia
 
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3) La fiscalità sugli affitti è semplicemente più bassa in tutti i sensi e sotto tutti gli angoli di visuale, inferiore a quella che pagano le società alberghiere e inferiore (troppo inferiore) alle tasse sul lavoro, con il semplice risultato ancora una volta di favorire le rendite invece del lavoro o dell'investimento nel capitale produttivo

Richiedere la partita IVA per un numero inferiore di appartamenti affittati - come e' scritto nella bozza Santanche' - mi sembra giusto, perche' va in quella direzione da te auspicata.

Ma si poteva fare di meglio, perche' 2 appartamenti a Venezia o Milano non rendono certo come 2 appartamenti a Siracusa. :no:

La Santanche' doveva fare una cosa del genere: oltre il primo scaglione IRPEF, o il secondo, i redditi fondiari derivati dagli affitti diventano redditi IRPEF e bye bye alla cedolare secca del 21%. Ma la Santanche' ha tutto l'interesse nel far aprire delle partite IVA anche a chi non lo vorrebbe, perche' Fratelli d'Italia e' divenuto, sostituendosi alla Lega, il partito delle partite IVA (tassisti, balneari, affittuari, etc.)
 
Sinceramente mi sembra anche troppo blanda come normativa. ti elenco i motivi

1) Rispetto agli alberghi gli affitti brevissimi (tipo airbnb) non portano assolutamente ne lavoro ne particolari investimenti;
Attenzione pero': anche gli alberghi 1 o 2 stelle (anche i 3 stelle) stanno mettendo in atto una battaglia tra straccioni: non investono ed anzi disinvestono, eliminando gran parte dei servizi come portineria e cucina per praticare prezzi concorrenziali con gli affitti turistici.

Gli affitti turistici hanno generato e stanno generando una gara al ribasso dei servizi - prima ancora che dei prezzi - tra appartamenti e hotel non di pregio.

Grande e' la colpa degli amministratori locali, in particolare con il mancato rispetto delle norme dei piani regolatori che prevedevano la possibilita' di creare aparthotel e condorhotel dove in precedenza insistevano alberghi a tutti gli effetti. Se andiamo a spulciare nelle localita' del Nord adriatico, che conosco meglio, sono tantissimi gli hotel che in passato avevano 5-10 piani che dopo la ristrutturazione effettuano servizi alberghieri nel solo primo piano, mentre gli altri 4-9 piani sono divenuti alloggi per gli affitti turistici oppure alloggi per lavoratori.

L'insegna di "hotel" che ancora espongono, anzi e' stata in molti casi ingrandita e illuminata, e' una truffa ..... sono hotel per appena 1/10 della loro superficie. L'attico e' addirittura quasi sempre residenziale puro, comperato dal riccastro russo o austriaco di turno.
 
Richiedere la partita IVA per un numero inferiore di appartamenti affittati - come e' scritto nella bozza Santanche' - mi sembra giusto, perche' va in quella direzione da te auspicata.

Ma si poteva fare di meglio, perche' 2 appartamenti a Venezia o Milano non rendono certo come 2 appartamenti a Siracusa. :no:

La Santanche' doveva fare una cosa del genere: oltre il primo scaglione IRPEF, o il secondo, i redditi fondiari derivati dagli affitti diventano redditi IRPEF e bye bye alla cedolare secca del 21%. Ma la Santanche' ha tutto l'interesse nel far aprire delle partite IVA anche a chi non lo vorrebbe, perche' Fratelli d'Italia e' divenuto, sostituendosi alla Lega, il partito delle partite IVA (tassisti, balneari, affittuari, etc.)
Si, grazie. Già noi che abbiamo irpef al 35 e 43% strapaghiamo e manteniamo milioni di italiani che versano due spicci, non abbiamo diritto a bonus 200€ energia, sconto cuneo fiscale, per l'inflazione prendiamo zero e se facciamo figli ci danno 50€ al mese. Adesso anche IRPEF ordinaria sugli appartamenti affittati. Poi? Una fetta di cxxo!?
 
Si, grazie. Già noi che abbiamo irpef al 35 e 43% strapaghiamo e manteniamo milioni di italiani che versano due spicci, non abbiamo diritto a bonus 200€ energia, sconto cuneo fiscale, per l'inflazione prendiamo zero e se facciamo figli ci danno 50€ al mese. Adesso anche IRPEF ordinaria sugli appartamenti affittati. Poi? Una fetta di cxxo!?
Non so quanto rendono all'anno 2 appartamenti a Siracusa, ma so bene quanto rendono a Venezia e suppongo quanto rendano bene a Milano. Stabilire una soglia di cambio di tassazione sul numero di appartamenti e non invece sul reddito degli stessi non mi pare giusto.
 
Io sarei molto più interessato a capire come finirà la storia del "minimum stay" di 2 notti, provvedimento incostituzionale e di fatto inapplicabile dal momento che l'unico documento ufficiale in grado di comprovare gli elementi base dell'accordo tra locatore e conduttore (tra cui appunto la durata del rapporto locatizio) è il CONTRATTO debitamente firmato da entrambe le parti, che nel caso degli affitti brevi non viene sottoscritto praticamente mai (soprattutto nei casi sempre più frequenti di self check-in), non sussistendo obbligo di registrazione per locazioni di durata inferiore ai 30gg. Insomma, l'ennesima trovata buttata lì tanto per dire "qualcosa abbiamo fatto". Se avessero davvero voluto arginare il fenomeno affitti brevi nei centri storici sarebbe bastato seguire l'esempio di New York: residenza in loco + codice identificativo dell'attività, tutto nero su bianco a disposizione dei pubblici registri, non si scappa.
 
Io sarei molto più interessato a capire come finirà la storia del "minimum stay" di 2 notti, provvedimento incostituzionale e di fatto inapplicabile dal momento che l'unico documento ufficiale in grado di comprovare gli elementi base dell'accordo tra locatore e conduttore (tra cui appunto la durata del rapporto locatizio) è il CONTRATTO debitamente firmato da entrambe le parti, che nel caso degli affitti brevi non viene sottoscritto praticamente mai (soprattutto nei casi sempre più frequenti di self check-in), non sussistendo obbligo di registrazione per locazioni di durata inferiore ai 30gg. Insomma, l'ennesima trovata buttata lì tanto per dire "qualcosa abbiamo fatto". Se avessero davvero voluto arginare il fenomeno affitti brevi nei centri storici sarebbe bastato seguire l'esempio di New York: residenza in loco + codice identificativo dell'attività, tutto nero su bianco a disposizione dei pubblici registri, non si scappa.
Non sussistendo obbligo di registrazione, gli unici a poter controllare sarebbero i vigili.
E torniamo sempre li': che diritto hanno i vigili di introdursi in una casa privata per controllare da quanto tempo dormono gli ospiti ?
Che poteri effettivi hanno i vigili per controllare il rispetto dei due giorni ? :mmmm:

A Venezia, per quanto mi e' dato sapere, potrebbero appostarsi fuori dal portone e svolgere delle interviste.... come peraltro stanno gia' facendo da anni.

A quel punto credo sia giustificato ricorrere. E e' carico dell'accusatore far pervenire di nuovo a Venezia un testimone da Sidney per dichiarare davanti al giudice di ricordarsi che egli aveva esattamente soggiornato una notte sola, anziche' due ....

Non so cosa avra' pensato la Santanche' per dar modo di controllare il rispetto dei 2 giorni.... in tutta onesta' i controlli mi paiono impraticabili in assenza di contratti scritti.
 
Attenzione attenzione: leggo solo ora che nel testo della Santanche' e' previsto che se uno vuole affittare la sua prima casa (avendone una seconda in luogo di villeggiatura) non potra' piu' farlo.

In pratica se uno vuole affittare in questo caso, dovra' trasferire la residenza e corrispondere all'Erario le agevolazioni dell'imposta di registro godute nell'acquisto.

Ha un senso questo atteggiamento coercitivo della Santanche' ??
Quale il fine istituzionale di una tale limitazione ?
Limitare la libera' volonta' di fare quel che si ritiene di un proprio bene, acquistato e pagato con immensi sacrifici ? :mmmm:

Mi sfugge.

Forse la Santanche' vuol punire studenti e lavoratori che soggiornano nelle stanze che i proprietari di case troppo grandi vorrebbero mettere a disposizione per ridurre le spese ?

O vuole creare grandi studentati pubblici ? :mmmm:
 
Io spero che questo testo preliminare di cui parlano oggi i gornali venga modificato dal parlamento, perche' cosi' come appare dal contesto rischia di divenire una legge recessiva, che punisce chi vuole mettere a disposizione una piccola stanza della casa a disposizione per turisti o lavoratori o studenti, mentre invece favorisce coloro che hanno appartamenti di pregio a Milano Firenze e Roma e possono incassare anche 500 Euro al giorno, con un limite di due appartamenti.

I conti della serva: 500+500 fanno 1.000 Euro al giorno, su cui si paghera' una tassa ridicola di 210 Euro
Resteranno 800 Euro netti al giorno, con l'unica formalita' di acquistare un rilevatore di monossido di carbonio dal costo di 100 Euro. :rotfl::rotfl:
 
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