balcarlo
ama il tuo prossimo
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E' da tempo che i risparmiatori sono abbastanza confusi.
I Bot people abituati ad interessi anche adoppia cifra (l'inflazione non la consideravano), non trovando più rendimento in queste forme d'impiego a breve della liquidità, preferiscono rimanere liquidi, non accontentandosi dei ritorni bassissimi offerte dai TdS o bond di buon rating anche con scadenze medio/lunghe. Alcuni si sono rifugiati nei conti di deposito ma anche questi, soprattutto quelli liberi, offrono ben poco. Altri con le polizze di ramo primo a gestione separata, ma pure qui con ritorni sempre più bassi, a causa anche delle percentuali elevate che trattengono le compagnie. Non avendo mai sperimentato altro, hanno poi timore d'evventurarsi verso terreni inesplorati, come etf, azioni, certificati, ecc... di cui percepiscono solo i rischi e non valutano le opportunità.
Contrapposti a questi, ci sono poi gli investitori che hanno il timore di lasciare la liquidità nei c/c con lo spauracchio di un'eventuale patrimoniale, del bail-in, per non pagare il bollo e anche, banalmente, per non avere la tentazione di spenderli.
Ognuno ha le sue ragioni ma credo che attualmente un mix delle 2 scelte potrebbe essere la soluzione ottimale. Fatto 100 il patrimonio individuale, un 25% si potrebbe lasciare nel c/c, il resto allocarlo in obbligazionario diversificato e naturalmente azionario. Invece di andare sui singoli titoli, sarebbe preferibile farlo tramite etf e/o certificates. Il 25% di liquidità dovrebbe essere un cuscinetto strategico da cui attingere per le eventuali opportunità che si presentassero.
I Bot people abituati ad interessi anche adoppia cifra (l'inflazione non la consideravano), non trovando più rendimento in queste forme d'impiego a breve della liquidità, preferiscono rimanere liquidi, non accontentandosi dei ritorni bassissimi offerte dai TdS o bond di buon rating anche con scadenze medio/lunghe. Alcuni si sono rifugiati nei conti di deposito ma anche questi, soprattutto quelli liberi, offrono ben poco. Altri con le polizze di ramo primo a gestione separata, ma pure qui con ritorni sempre più bassi, a causa anche delle percentuali elevate che trattengono le compagnie. Non avendo mai sperimentato altro, hanno poi timore d'evventurarsi verso terreni inesplorati, come etf, azioni, certificati, ecc... di cui percepiscono solo i rischi e non valutano le opportunità.
Contrapposti a questi, ci sono poi gli investitori che hanno il timore di lasciare la liquidità nei c/c con lo spauracchio di un'eventuale patrimoniale, del bail-in, per non pagare il bollo e anche, banalmente, per non avere la tentazione di spenderli.
Ognuno ha le sue ragioni ma credo che attualmente un mix delle 2 scelte potrebbe essere la soluzione ottimale. Fatto 100 il patrimonio individuale, un 25% si potrebbe lasciare nel c/c, il resto allocarlo in obbligazionario diversificato e naturalmente azionario. Invece di andare sui singoli titoli, sarebbe preferibile farlo tramite etf e/o certificates. Il 25% di liquidità dovrebbe essere un cuscinetto strategico da cui attingere per le eventuali opportunità che si presentassero.