L'Arca di Noè........parole, musica!

«Quando François Pinault mi chiese di pensare a un’opera per la Punta stavo per avere un’operazione al cuore abbastanza complicata. La rana era il mio cuore che osservavo con meraviglia, un po’ di spavento e un po’ di schifo. Ma questa fu soltanto la prima intuizione. La vera idea mi venne leggendo il capitolo 19 di “Le avventure di Huckleberry Finn” di Mark Twain. In quel passaggio del romanzo i due ragazzi guardano il cielo stellato e discutono se le stelle sono sempre state lì o se qualcuno le ha create, mentre intorno si sente il rumore del fiume e delle rane. Allora ho immaginato questo ragazzo in un punto così magico che contempla la rana mentre noi contempliamo lui e tutto quello che gli sta attorno».

CHARLES RAY - IL RAGAZZO, LA RANA E MARK TWAIN



Charles Ray - Boy With Frog, Venezia
 

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Potrei stare ore e ore qui
ad accarezzare
la tua bocca ed i tuoi zigomi
senza mai parlare,
senz'ascoltare altro nient'altro che
il tuo respiro crescere,
senza sentire altro che noi
nient'altro che noi.
Potrei star fermo immobile
solo con te addosso
a guardare le tue palpebre
chiudersi ad ogni passo
della mia mano lenta che scivola
sulla tua pelle umida
senza sentire altro che noi
nient'altro che noi.
Non c'è niente al mondo
che valga un secondo
vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo,
o un tuo movimento,
perché niente al mondo
mi ha mai dato tanto
da emozionarmi come quando siamo noi,
nient'altro che noi.
Potrei perdermi guardandoti
mentre stai dormendo,
col tuo corpo che muovendosi
sembra stia cercando
anche nel sonno di avvicinarsi a me,
quasi fosse impossibile
per te sentire altro che noi,
nient'altro che noi.
Non c'è niente al mondo
che valga un secondo
vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo,
o un tuo movimento,
perché niente al mondo
mi ha mai dato tanto
da emozionarmi come quando siamo noi,
nient'altro che noi.
Non c'è niente al mondo
che valga un secondo
vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo,
o un tuo movimento,
perché niente al mondo
mi ha mai dato tanto
da emozionarmi come quando siamo noi,
nient'altro che noi.
 

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This one's for the bouncers. Big, big Monkey Man

Aye aye aye, aye aye aye
Tell you baby, you huggin up the big monkey man
Aye aye aye, aye aye aye
Tell you baby, you huggin up the big monkey man

I never saw you, I only heard of you
huggin up the big monkey man
I never saw you, I only heard of you
huggin up the big monkey man

It's no lie, it's no lie
Them a tell me, you huggin up the big monkey man
It's no lie, it's no lie
Them a tell me, you huggin up the big monkey man

Now I know that, now I understand
You're turning a monkey on me
Now I know that, now I understand
You're turning a monkey on me

Aye aye aye, aye aye aye
Tell you baby, you huggin up the big monkey man
Aye aye aye, aye aye aye
Tell you baby, you huggin up the big monkey man

I was on my way to Banbury Cross,
Then I see a monkey upon a white horse
With rings on he fingers, bells on him toes
Sing a little song, wherever he be
'Cos he's a monkey, 'cos he's a monkey
'Cos he's a weedy little monkey man

Aye aye aye, aye aye aye
Tell you baby, you huggin up the big monkey man
Aye aye aye, aye aye aye
Tell you baby, you huggin up the big monkey man


 

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I Dik Dik - Io mi fermo qui (1970)
(Enrico Riccardi e Luigi Albertelli)
Non finalista a Sanremo
(Donatello - Dik Dik)


Come un sasso che
l'acqua tira giù
io mi perdo nel blu
degli occhi tuoi

La mia libertà
non la voglio più
amo il bianco e tu
sei candida

Sì, io mi fermo qui
qui dove vivi tu
no più non cercherò
un altro nido ormai

Tu sei l'acqua dopo il fuoco non ti lascio più

Quel gabbiano che
si nasconde in me
più non volerà
in Africa

quando sto con te
sento dentro me
che tu abiti ormai
nell'anima

Sì, io mi fermo qui ...
 

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Se non so dire cosa sento dentro
come un cieco come un sordo,
se non so fare quel che si deve fare
come una scimmia come un gatto,
se non so amare come si deve amare
come un bambino come un *******,
se non so dare come una tasca vuota
come un problema ormai risolto.
Averti addosso
si, come una camicia come un cappotto
come una tasca piena come un bottone
come una foglia morta come un rimpianto.
Averti addosso
come le mie mani, come un colore,
come la mia voce, la mia stanchezza
come una gioia nuova, come un regalo.
E se il mio cuore vuole essere una bocca che ti cerca e che ti inghiotte
così mi porto dentro la tua vita
questa canzone mai finita.
Averti addosso
si, come una camicia come un cappotto
come una tasca piena come un bottone
come una foglia morta come un rimpianto.
Averti addosso
come le mie mani, come un colore,
come la mia voce, la mia stanchezza
come una gioia nuova, come un regalo.
Averti addosso
come la mia estate di S. Martino
come una ruga nuova come un sorriso
come un indizio falso come una colpa.
Averti addosso
come un giorno di sole a metà di maggio
che scalda la tua pelle e ti scioglie il cuore
e che ti da la forza di ricominciare.
Averti addosso
averti insieme
restare insieme, volerti bene.
Averti addosso
averti insieme
restare insieme, volerti bene
 

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Bella,
che ci importa del mondo
verremo perdonati te lo dico io
da un bacio sulla bocca un giorno o l'altro.

Ti sembra tutto visto tutto già fatto
tutto quell'avvenire già avvenuto
scritto, corretto e interpretato
da altri meglio che da te.

Bella,
non ho mica vent'anni
ne ho molti di meno
e questo vuol dire (capirai)
responsabilità
perciò

Volami addosso se questo è un valzer
volami addosso qualunque cosa sia
abbraccia la mia giacca sotto il glicine
e fammi correre
inciampa piuttosto che tacere
e domanda piuttosto che aspettare.

Stancami
e parlami
abbracciami
guarda dietro le mie spalle
poi racconta
e spiegami
tutto questo tempo nuovo
che arriva con te.

Mi vedi pulito pettinato
ho proprio l'aria di un campo rifiorito
e tu sei il genio scaltro della bellezza
che il tempo non sfiora
ah, eccolo il quadro dei due vecchi pazzi
sul ciglio del prato di cicale
con l'orchestra che suona fili d'erba
e fisarmoniche
(ti dico).

Bella,
che ci importa del mondo.

Stancami
e parlami
abbracciami
fruga dentro le mie tasche
poi perdonami
sorridi
guarda questo tempo
che arriva con te
guarda quanto tempo
arriva con te.
 

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Ho tre cani: tienilo, Prendilo e Maipiù. Tienilo e Prendilo sono comuni piccoli pincer e nessuno li noterebbe se fossero soli. Ma ce anche Maipiù. Maipiù è un dogo ********, e un allevamento di secoli non sarebbe riuscito a dargli il suo attuale aspetto. Maipiù è uno zingaro.

Tutte le mie ore libere - e, in sè, sarebbero moltissime, ma devo passarne troppe a dormire per scacciare la fame - io le passo con Maipiù. Su un divano alla Récamier. Non so come questo mobile sia capitato nella mia mansarda, forse voleva andare in qualche ripostiglio, ma poi, sfinito, si è fermato in camera mia.

Maipiù è del parere che così non si può andare avanti e che perciò bosogna trovare una qulche via d'uscita. Anch'io, in fondo, sono della stessa opoinione ma di fronte a lui fingo di pensarla altrimenti. Lui corre avanti e indietro per la camera, ogni tanto balza sulla sedia, stiracchia coi denti il pezzo di salame che ho messo lì per lui, poi lo spinge verso di me con la zampa e ricomincia a correre in tondo.

Frank Kafka
 

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E' un amore disinteressato. Tereza non vuole niente da Karenin. Non vuole nemmeno l’amore. Non si è mai posta quelle domande che torturano le coppie umane: mi ama? Ha mai amato qualcuna più di me? Mi ama più di quanto lo ami io?”


L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera

La protagonista femminile Tereza arriva a una conclusione che a lei stessa appare blasfema, ma che non può negare, e cioè che l’amore che la lega al suo cane Karenin è migliore di quello che esiste tra lei e Tomàs. Migliore, non più grande.
 

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La solita torre,con l’orologio
eternamente fermo,
beffa di un tempo
che fugge veloce.
(Il ragno tesse nei nostri cuori
folli trappole)

Ricordi.... il fiume scorreva,
guardavo i miei sogni
ad uno ad uno arenarsi....
Tu ed io, da opposte sponde,
vie e vite parallele,
senza speranza d’incontro,
in un torbida danza
di parole, gesti, pensieri e onde.
(Non lo sapevamo ancora
Il ragno nella nostra mente
aveva eletto dimora)


Fuggivano, intorno a noi,
ombre di persone pensose,
labili sull’acqua poco chiara.
Fantasmi di un passato,
mai completamente raccontato
scomparivano ancora,
in un ciclo mai compreso....

Eppure , non m’ero arreso:
pensavo ad un ponte,
che ci unisse ad ogni ora,
lasciandoci immobili e uguali


(Poi, non ingenua preda,
sei scomparsa dal sogno,
per guadagnare,come tutti,
un reale, assurdo spazio
una forma, un ruolo, un’identità)

Ricordi....bambina sbriciolavi la terra
e piantavi vite
che qualcuno aveva sradicato o calpestato.
Ma perchè, come, non è nato
e dov’ è il nostro fiore?
La pianta non è germogliata.

Bambino.... dall’alto del monte
guardavo ogni cosa
piccola e lontana
e la realtà come ora,
non mi sembrava
illusoriamente assente e strana

Non lo sapevamo.....
ma la vita passava su se stessa,
come quelle lancette ferme su di noi,
sempre in ritardo,
né la nostra intesa le muoveva,
né il nostro sguardo.

La solita torre con l’orologio,
eternamente fissata l’ora,
se non un istante, la via,
la vita per noi un tempo solo,
diverso (inspiegabilmente)
per ognuno, ma uguale
(da segreti accessi il ragno,
ormai non più sorpresa,
attende chi,ormai,
non si cura dell’ attesa)

Arturo Ferrara
 





Ohi, Valentina
gambe lunghe per ballare
oh, Valentina
ogni ballo un grande amore
cocca, polpa di albicocca
che ti da' con tutto il cuore
oh, Valentina
che prima gioca e poi ci muore

è Valentina
tutta occhi come il mare
tutta bambina
e tutta seni da torturare
ora dice che lavora
e che ci ha messo una croce su
no, Valentina
non ti riconosco più

corri, corri come un gatto
dal tuo letto alla fantasia
corri come la tua amica matta
dalla luna a una nuova bugia
e corri corri come corre il vento
che se la gonna te la strappa una spina
ahi, Valentina

è una rosa o chi lo sa
vai Valentina
ma che differenza fa?
e allora corri corri come un ladro
che ha rubato un libro di poesie
corri corri che ti manca un metro
per salvare le tue unghie e le mie
e allora corri corri corri corri
che se la pelle te la strappa una spina
ahi, Valentina
pensa che era naturale
era un ti amo
una carezza venuta male

l'altra mattina l'ho trovata in un caffè
lacrime calde
su tre fette di saint'honoré
vedi vedi che sorridi
che non si impara a far l'amore
no, Valentina
con la tessera del dolore

e allora corri come una gazzella
che non vuol finire in mezzo ai trofei
corri corri che ti basta un nulla
per salvare i tuoi segreti e i miei
e allora corri corri come il vento
che se la gonna te la strappa una spina
ahi, Valentina
è una rosa o chi lo sa
vai, Valentina
ma che differenza fa?
e allora corri corri come un sogno
fuori strada e fuori sintonia
corri corri come corre il tempo
che ti da' un minuto e dopo va via
e corri corri come corre il lampo
che se la pelle te la strappa una spina
ahi, Valentina
pensa che era naturale
era un ti amo
una carezza venuta male

corri corri come corre il lampo
che se la pelle te la strappa una spina
ahi, Valentina
non è il dramma che pensi tu
era un ti amo
e dopo non ti amo più
 

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Le tue mani sono gabbiani in un cielo azzurro
chi mi colpisce, stupisce, guarisce sei tu
che hai più calore del sole, ne hai molto di più
è quasi telepatia e mi passi energia
e mi accarezzi e apprezzi ogni parte di me
con confidenza, indecenza, vergogna non c'è
tra le tue dita la vita mi sembra che sia dolcissima
di te, di tutto quel che hai
le cose più preziose non immaginerai che sono

Le tue mani sono gabbiani in un cielo azzurro
le tue mani entrano dentro al mio cuore di burro
le tue mani battono il tempo e accendono il fuoco
le tue mani a poco a poco
io voglio le tue mani adesso
perché non è solo sesso è qualcosa di più
con te mi pare che il mare sia di un altro blu
e come l'alta marea tu mi lasci in apnea
e poi mi blocchi, mi tocchi, mi tieni a metà
e tra la vita e la morte c'è un'eternità
tra le tue dita anche l'acqua mi sembra che sia purissima
per me, di tutto quel che fai
l'azione più preziosa è il bene che mi dai, mi dai con

Le tue mani sono gabbiani in un cielo azzurro
le tue mani entrano dentro al mio cuore di burro
le tue mani battono il tempo e accendono il fuoco
le tue mani a poco a poco
io sento le tue mani sopra di me
le guardo mentre preghi anche per me
le asciugo mentre lavi lenzuola blu
io voglio le tue mani addosso

e per dire che mi ami usa le tue mani
per dirmi che mi ami…

le tue mani sono gabbiani in un cielo azzurro
le tue mani entrano dentro al mio cuore di burro
le tue mani battono il tempo e accendono il fuoco
le tue mani a poco a poco
io sento le tue mani sopra di me
le guardo mentre preghi anche per me
le asciugo mentre lavi lenzuola blu
io voglio le tue mani addosso
le tue mani... le tue mani adesso


 

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Qualcuno di noi discende dalle scimmie... altri si ci avvicinano crescendo.

Fabio Volo
 

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Ewan: l'amore è una cosa splendida
L'amore ci solleva lì dove apparteniamo
tutto quel di cui hai bisogno è amore
Nicole: per favore non ricominciare!
Ewan: tutto quello di cui hai bisogno è amore
Nicole: una ragazza ha bisogno di mangiare
Ewan: tutto quel di cui hai bisogno è amore
Nicole:lei finirà i suoi giorni su una strada
Ewan: tutto quello di cui hai bisogno è amore
Nicole: l'amore è solo un gioco
Ewan: io sono stato fatto per amarti baby e tu sei stata fatta per amare me
Nicole: l'unico modo per amarmi baby è pagare una mancia profumata
Ewan: solo una notte, dammi solo una notte
Nicole: non c'è niente da fare perchè tu non puoi pagare!
Ewan: In nome dell'amore, una notte in nome dell'amore
Nicole: tu, stupido pazzo
non te la darò
Ewan: non lasciarmi in questo modo
non posso sopravvivere senza il tuo dolce amore
oh baby non lasciarmi in questo modo
Nicole: non pensi che le persone ne abbiano abbastanza di stupide canzoni d'amore?
Ewan: io mi guardo intorno e vedo che non è così
Nicole: alcune persone vogliono riempire il mondo di stupide canzoni d'amore
Ewan: beh che c'è di male, mi piace saperlo perchè è su questo che continuerò ancora
Ewan: l'amore ci solleva lì dove apparteniamo
dove le aquile volano
su un'alta montagna
Nicole: l'amore ci fa comportare da stupidi
butta via le nostre vie
per un solo giorno felice
Ewan: possiamo essere eroi
per un solo giorno
Nicole: tu, tu sarai squallido
Ewan: no, non lo sarò
Nicole: ed io, berrò tutto il tempo
Ewan: noi dovremmo essere amanti
Nicole: non possiamo farlo
Ewan: noi dovremmo essere amanti
è un dato di fatto
Nicole: no, niente ci manterrebbe assieme
Ewan: noi potremmo rubare il tempo
Ewan & Nicole: giusto per un giorno
noi possiamo essere eroi
sempre e per sempre
noi possiamo essere eroi
sempre e per sempre
Ewan: solo perchè io, e io ti amerò per sempre
Nicole: io posso solo..
Ewan & Nicole: amarti
Nicole: quanto è meravigliosa la vita adesso
Ewan and Nicole: tu sei nel mondo
 

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Può ben dire la sua un leone, quando a dir la loro ci sono tanti asini in giro.

WILLIAM SHAKESPEARE

 

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ARTHUR RIMBAUD
(1854 -1891)


SOGNATO PER L'INVERNO

Ci accoglierà, d'inverno, un coupé tutto rosa,
con azzurri i cuscini.

Si starà bene... Un nido di baci folli, posa
in tutti gli angolini.

Tu chiuderai le ciglia, a escluder la specchier,
donde rabbiosi ceffi
di lupi e di demonii, con l'ombre della sera,
ci fanno gli sberleffi.

Poi, sentirai sul collo un bacio, appena appena.
E come un ragno pazzo, dalla nuca alla schiena
ora, ti correrà.

"Cèrcalo", mi dirai, chinando la testina.
E daremo la caccia a quella bestiolina,
che mai si ferma, e va.




Scultura di Louise Bourgeois
 

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GLi artisti , i ribelli e gli introversi preferiscono i gatti ;

i soldati , gli estroversi e gli autoritari preferiscono i cani .

J.J. ROUSSEAU




Elegante, contenuto, un po' ironico, garbato.
Misterioso, interessato, imbroglione, subdolo, matto
Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto!
Indifeso ma per gioco. Dolce caro sempre amico.
 



Scala Per Il Paradiso


C'è una signora che è sicura
che sia oro tutto quel che luccica
e sta comprando una scala per il paradiso
quando vi arriverà sa
che se tutti i negozi sono chiusi
con una parola può ottenere ciò per cui è venuta
e sta comprando una scala per il paradiso

c'è una scritta sul muro
ma lei vuole essere sicura
perché, come tu sai, talvolta le parole hanno due significati
su un albero vicino al ruscello
c'è un uccello che canta
talvolta tutti i nostri pensieri sono sospetti
e questo mi stupisce
e questo mi stupisce

c'è una sensazione che provo
quando guardo a Ovest
e il mio spirito grida di andarsene
nei miei pensieri ho visto
anelli di fumo attraverso gli alberi
e le voci di coloro che stanno in piedi ad osservare

oooh e questo mi stupisce
oooh e questo mi stupisce davvero

e si mormora che presto
se tutti noi intoniamo la melodia
il pifferaio* ci condurrà alla ragione
e albeggerà un nuovo giorno
per coloro che aspettavano da lungo tempo
e le foreste risponderanno con una risata

e questo mi stupisce

Se c'è trambusto nella tua siepe
non ti allarmare
è solo la pulizia di primavera per la festa di Maggio

sì, ci sono due strade che puoi percorrere
ma a lungo andare
c'è sempre tempo per cambiare strada
e ciò mi fa stupisce

la tua testa ti ronza e il ronzio non se ne andrà
nel caso tu non lo sapessi
il pifferaio ti sta chiamando per unirti a lui
signora cara, può sentire il vento soffiare?
e sapeva
che la sua scala è costruita sul vento mormorante?

e scendiamo in strada
le nostre ombre più grandi delle nostre anime
là cammina una donna che noi tutti conosciamo
che risplende di luce bianca e vuole dimostrare
come qualsiasi cosa si tramuti in oro
e se ascolti molto attentamente
alla fine la melodia verrà da te
quanto tutti sono uno e uno è tutti
per essere una roccia e per non rotolare via

e sta comprando una scala per il paradiso
 

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Il piccolo principe adesso era bianco di collera.
"Da migliaia di anni i fiori fabbricano le spine .
Da migliaia di anni le pecore mangiano tuttavia i fiori.
E non e' una cosa seria cercare di capire perche' i fiori si danno tanto da fare per fabbricarsi delle spine che non servono a niente?
Non e' importante la guerra fra le pecore e i fiori?
Non e' piu' serio e piu' importante delle addizioni di un grosso signore rosso?
E se io conosco un fiore unico al mondo, che non esiste da nessuna parte, altro che nel mio pianeta, e che una piccola pecora puo' distruggere di colpo, cosi' un mattino, senza rendersi conto di quello che fa, non e' importante questo!"

Arrossi', poi riprese:
"Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando lo guarda.
E lui si dice: <Il mio fiore e' la' in qualche luogo>
Ma se la pecora mangia il fiore, e' come se per lui tutto a un tratto, tutte le stelle si spegnessero!
E non e' importante questo!"
Non pote' proseguire. Scoppio' bruscamente in singhiozzi.

Era caduta la notte.
Avevo abbandonato i miei utensili.
Me ne infischiavo del mio martello, del mio bullone, della sete e della morte.
Su di una stella, un pianeta, il mio, la Terra, c'era un piccolo principe da consolare!
Lo presi in braccio. Lo cullai. Gli dicevo:
"Il fiore che tu ami non e' in pericolo ... Disegnero' una museruola per la tua pecora... e una corazza per il tuo fiore... Io... "

Non sapevo bene che cosa dirgli. Mi sentivo molto maldestro.
Non sapevo bene come toccarlo, come raggiungerlo...
Il paese delle lacrime e' cosi' misterioso.



Il piccolo principe (Le Petit Prince) - Antoine de Saint-Exupéry
 

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Suonando per valli deserte,
suonando canzoni d’allegria,
sopra una nuvola vidi un bambino,
che mi disse ridendo:
‘Suona una canzone su un Agnello!’
Allora suonai con allegria.
‘Pifferaio, suona ancora;’
Allora suonai: nell’udirla pianse.
‘Lascia il tuo flauto, il tuo flauto lieto,
Canta le tue canzoni felici’.
Allora cantai la stessa melodia
Nell’udirla pianse di gioia.
‘Pifferaio, siediti e scrivi
in un libro aperto a tutti.’
Poi lui svanì dalla mia vista,
e io raccolsi una canna cava.
E io intagliai una penna rurale,
e io intorbidii l’acqua chiara,
e io scrissi le mie canzoni felici
Che ogni bambino ascolta lieto.



William Blake (1757–1827)
 

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"Gli Uccelli" di Alfred Hitchcock

Doveva essere solo un'episodio del suo show televisivo, poi è diventato uno dei film più belli e difficili della sua carriera.
I diritti cinematografici de Gli Uccelli furono acquistati da Alfred Hitchcock per farne un episodio del suo show televisivo; successivamente quando il regista lesse di veri attacchi di uccelli impazziti ai danni di una piccola comunità costiera, vide nella storia di Daphne du Maurier del potenziale per il grande schermo.
Il problema principale fu nelle riprese che avevano come protagonisti i pennuti: si giunse a diverse soluzioni, tra cui filmare gli uccelli in volo e gli uomini separatamente e poi sovrapporre le due pellicole, si fece anche uso di uccelli meccanici, e di uccelli impagliati assieme a veri pennuti e soprattutto si usarono uccelli addestrati, soprattutto corvi, che sono facili da ammaestrare e soprattutto molto intelligenti.

C'era un corvo in particolare, che si chiamava Buddy, ed era talmente beneducato che non fu utilizzato per le riprese ma diventò la mascotte della troupe e legò in modo particolare con Tippi Hedren.
Un altro corvo, invece, prese in antipatia Rod Taylor e scendeva in picchiata a beccarlo ogni volta che lo vedeva. I gabbiani, utilizzati nella scena della festicciola di bambini, erano animali più difficili, e furono gestiti sfruttando la loro voracità: se si metteva del cibo dietro la cinepresa volavano dritti verso di essa, e simulavano gli attacchi in picchiata, mettendo dei semi tra i capelli dei bambini.

Il problema più grande con gli uccelli si ebbe durante le riprese in cui Tippi Hedren sale in soffitta e viene attaccata da un gruppo di uccelli inferociti: Hitchcock aveva detto alla Hedren che per quella scena avrebbero usato uccelli meccanici, ma in realtà non andò così: qualcuno dice che ci fu un litigio durante le riprese tra la Hedren e il suo regista, e che quindi furono usati uccelli veri per "vendetta": fatto sta che le riprese di quella scena durarono una settimana durante la quale venivano lanciati continuamente uccelli vivi verso l'attrice, (che fra l'altro aveva anche uccelli vivi attaccati ai vestiti tramite elastici) che alla fine fu ricoverata in ospedale per un esaurimento nervoso e venne sostituita da una controfigura nella scena successiva, in cui Rod Taylor la prende in braccio e scende le scale dopo averla salvata dall'attacco dei pennuti.
 

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