L'Arte Povera, chi scegliere

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

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Apro una parentesi, ma siamo instagione...
:):p Ciao!!

Lo spazio abitato dal Giardino d’Inverno dell’artista Broodthaers nel Padiglione delle Esposizioni della 56° Biennale, è un’immersione in un’atmosfera silente, satura concepita dall’artista nella sua ricerca dove affronta una costante riflessione sul contesto economico e sociale nel quale l’arte vive.

L’installazione, appartenente alla serie Décors, è composta da trentasei alberi di palma inseriti in altrettanti vasi, tipiche sedie da giardino pieghevoli, piante verdi, voliere, fotografie e stampe d’arte collezionate dall’artista e adoperate a guisa di addobbo ambientale per mimetizzare la parodia storica alla quale l’autore fa riferimento...

Marcel Broodthaers, Un Jardin d`Hiver, 1974. Courtesy Friedrich Christian Flick Collection
Padiglione delle Esposizioni, 56° Biennale di Venezia, 2015.

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Marcel-Broodthaers-Un-jardin-dhiver-1974-All-the-worlds-future-56-Biennale-di-Venezia-photo-cred.jpg
 
evento al Metropolitan Museum of Manila iniziato.

Eppure nessuna rivista ne parla. Pazzesco:angry::mad::angry:
 

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E' veramente una circostanza assolutamente particolare che ci sia una mostra dedicata all'Arte Povera nelle Filippine.
E come ha sottolineato Ale, è stranissimo che se ne parli così poco online...

Vedo delle opere molto significative in mostra.
Di mio non impazzisco per la modalità espositiva dell'opera di Boetti "Prisenti", che è presentata su dei cavalletti come una sorta di susseguirsi di pesanti onde, mentre in precedenza è semprestata presentata appesa (per me così rende al meglio) o al limite distesa con ondeggiature molto lievi (quasi piana).
Non mi dispiace la disposizione "ondulata" in sè (se vogliamo l'hanno trasformata in una installazione poverista), ma penso che non favorisca la completa lettura dell'opera.

Eccola qui in due allestimenti, credo entrambi a Gibellina.

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vabbè,

torno sintetico e posto questeOK!

Magazzino Italian Art Foundation, New York
 

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“Nell’arte povera non bisogna riflettersi per cercare un valore unitario e rassicurante, rifiutato immediatamente dagli autori stessi, bisogna piuttosto ricercare in esso il mutamento, la contingenza, la precarietà e l’instabilità del lavoro artistico”.

Germano Celant.
 
Leggevo questa interessante critica di un artista che non conoscevo, indicato da Restany come il precursore dell'Arte Povera. In effetti...

Vlassis Caniaris (1928-2011), precursore dell' Arte Povera

Pareti in gesso e rete metallica, valigie, vecchi vestiti, biciclette e giocattoli per bambini, conserve alimentari, questi sono gli oggetti da cui Vlassis Caniaris ha sviluppato il suo linguaggio artistico.

Nato ad Atene nel 1928, ha studiato alla School of Medicine e poi ha continuato a studiare alla Athens School of Fine Arts. Caniaris si trasferì a Roma nel 1956 e poi a Parigi nel 1960.
Dipinti, vasti collage di carta coperti con uno strato leggero di intonaco bianco, strappati sulla superficie da più graffi, schizzati qua e là con colori tristi. Si potrebbe rilevare la sintesi di reminiscenze multiple, il tachismo di vecchie mura, i graffiti, i gesti di lacerazioni, dipinti in oggetti scultorei in dialogo con lo spazio.
Dai primi anni '60 in poi, la scena politica e culturale greca divenne il suo tema principale.

Ritornò in Grecia nel 1967, durante la dittatura dei colonnelli, e due anni dopo partì per Berlino dove sviluppò una serie di lavori sul tema della migrazione. Ha continuato il suo approccio al rendering di oggetti e personaggi non più come rappresentazioni, ma ora come oggetti reali nello spazio, costituendo una specie di ambiente.

Attraverso questo linguaggio vicino all '"Arte Povera", esprime il suo interesse per il mondo della classe operaia.
Gli stessi lavoratori che vennero per invadere la Germania in quel momento, provenienti dai Balcani, dai paesi dell'Europa orientale. I personaggi sono sempre senza volto. Fanno parte di una massa di persone anonime non importanti.

Dopo il 1973, Francia, Germania e Svizzera chiudono i loro confini per garantire lavoro ai loro residenti. Le opere di Caniaris riflettono quindi la sua preoccupazione per i problemi dell'immigrazione in Europa negli anni '60 e '70.

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L'immagine 1971 è un'installazione che comprende due vecchie valigie e due casse di legno che poggiano su alcuni fogli di giornale, posti su un foglio di pannelli di particelle.

I fogli di giornale si sovrappongono e sono stati disposti come per proteggere la superficie sottostante. L'effetto della carta e del bordo scuro è quello di una cornice o zoccolo all'interno del quale sono contenuti gli altri componenti dell'opera.

L'immagine è uno dei numerosi cosiddetti "ambienti" che Caniaris ha creato negli anni '70, in partenza dai suoi primi lavori che erano principalmente dipinti e assemblaggi decostruiti, nonché piccole installazioni scultoree. Questi "ambienti" erano installazioni autonome che trattano argomenti diversi.

Dalla Tate
 

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"Il mio obiettivo era quello di determinare - facendo uso di dati scientifici - i problemi, le condizioni, le ragioni e le prospettive di questo particolare mondo, che, a causa della sua vasta popolazione, era come un paese europeo separato.
Il mio filo conduttore era usare un gruppo di persone: prima di tutto nel loro paese d'origine e poi per un lungo periodo nel nuovo paese in cui erano venuti a lavorare, coprendo tutto ciò che questo problema comporta: realtà, sogni, condizioni e possibilmente prospettive “.


Vlassis Caniaris, Memorandum.

da Documenta 14:o
 

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Intanto comincio con lo studio di Rallou Panagiotou ;)
 
Ferbando Melani alla fine degli anni 50 inizia a lavorare con i metalli, realizzando opere, intitolate "Esperienze", costituite da lamiere, lamine, chiodi e fili di rame.

Carla Lonzi gli dedica un documentario nella rubrica "Le tre arti" della RAI, e lo presentando a Luciano Fabro.

Nel 1972 presenta il proprio lavoro a Documenta 5 a Kassel.
Nella seconda metà degli anni Settanta la sua ricerca è sempre più di stampo concettuale, realizzando opere sospese e bizzarri personaggi con telai di biciclette ridipinti e assemblati.
Muore a Pistoia il 28 marzo 1985.

Macchina semplice. 1969.

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Ludovico Pratesi così
Descrive il rapporto con Fabro:
"l'interesse per gli oggetti e i materiali che entrambi avevano assunto come tema principale del loro fare artistico, pur partendo da punti di vista differenti ma in qualche modo complementari.
Un territorio condiviso che ha subito nel corso di un'amicizia durata tredici anni, dal 1967 al 1980, un'evoluzione nutrita da frequentazioni regolari, occasioni di lavoro, incontri e discussioni fondate sul rispetto reciproco e su un continuo scambio di idee, riflessioni, suggestioni e pensieri."

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