L'efficienza dell'investimento in arte contemporanea

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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“La disputa sopra un pensiero che è fuori dalla pratica è una questione puramente scolastica.”
KARL MARX

"Valore relativo e equivalente sono ambedue solo forme di valore delle merci. Che una merce sia in una forma o in quella polarmente opposta, dipende solo dal suo posto nell'espressione di valore. Ciò risulta assai chiaro nella forma di valore semplice.”

a dire che un olio su tela può valere dal costo dei materiali “all’infinito”. Il delta dipende dal mercato. Il mercato varia su domanda/offerta. Se a nessuno piacesse comprare una cosa che nel momento stesso in cui la si acquista vale meno, le tv fallirebbero. Le gallerie di primo mercato anche. La aste non sarebbero mai esistite se non al ribasso.
 
"Valore relativo e equivalente sono ambedue solo forme di valore delle merci. Che una merce sia in una forma o in quella polarmente opposta, dipende solo dal suo posto nell'espressione di valore. Ciò risulta assai chiaro nella forma di valore semplice.”

a dire che un olio su tela può valere dal costo dei materiali “all’infinito”. Il delta dipende dal mercato. Il mercato varia su domanda/offerta. Se a nessuno piacesse comprare una cosa che nel momento stesso in cui la si acquista vale meno, le tv fallirebbero. Le gallerie di primo mercato anche. La aste non sarebbero mai esistite se non al ribasso.

Condivido in pieno.
Aggiungo all'interminabile disquisizione che era nata, che all'estero molte gallerie, specie per i giovani artisti in rampa di lancio, o dove il gallerista ha una importante esposizione finanziaria, accompagnano la vendita con una dichiarazione che l'opera non può essere rivenduta o mandata in asta almeno per i successivi 5 anni e che la galleria si impegna al riacquisto allo stesso prezzo o con un piccolo margine. Io stesso ne ho firmate almeno un paio e ultimamnete addirittura mi è capito che un acquisto sia diventata una prelazione che a mia volta è stata rivenduta con guadagno mio e della galleria. L'opera non è mai stata in mio possesso.

Caro mr perplide perchè voi galleristi italiani non introducete questa opportunità che garantisce entrambi?
A me pare semplice e soprattutto bilaterale.
Se mi ripondi ti ringrazio.
 
all'estero molte gallerie, specie per i giovani artisti in rampa di lancio, o dove il gallerista ha una importante esposizione finanziaria, accompagnano la vendita con una dichiarazione che l'opera non può essere rivenduta o mandata in asta almeno per i successivi 5 anni e che la galleria si impegna al riacquisto allo stesso prezzo o con un piccolo margine.

Caro mr perplide perchè voi galleristi italiani non introducete questa opportunità che garantisce entrambi?

Mi sembra una proposta un po' forte per perplide, che pochi post fa nel descrivere la sua modalità di vendere scrive:

Carissima, mi ripeto, se sapessi che un’opera crescesse di valore di mercato, perchè dovrei venderla?

La proposta di Cris è per far crescere un valore, la modalità di perplide invece è una specie di svuota tutto, mi sembra che siate su due pianeti diversi.
 
ragazzi se portiamo anche l'arte ai semplici valori di:
- listino
- merce
- valore intrinseco
siamo finiti.

Io colleziono opere d'arte fondamentalmente per un motivo.
Nel mio lavoro le modifiche richieste dal cliente sono una giungla, i prezzi sono una lotta.
L'arte è già fatta dall'artista, è così non si può cambiare.
O la compri o la lasci lì.
 
Mi sembra una proposta un po' forte per perplide, che pochi post fa nel descrivere la sua modalità di vendere scrive:



La proposta di Cris è per far crescere un valore, la modalità di perplide invece è una specie di svuota tutto, mi sembra che siate su due pianeti diversi.

Non capisco quello che scrivi e vuoi dire
 
Condivido in pieno.
Aggiungo all'interminabile disquisizione che era nata, che all'estero molte gallerie, specie per i giovani artisti in rampa di lancio, o dove il gallerista ha una importante esposizione finanziaria, accompagnano la vendita con una dichiarazione che l'opera non può essere rivenduta o mandata in asta almeno per i successivi 5 anni e che la galleria si impegna al riacquisto allo stesso prezzo o con un piccolo margine. Io stesso ne ho firmate almeno un paio e ultimamnete addirittura mi è capito che un acquisto sia diventata una prelazione che a mia volta è stata rivenduta con guadagno mio e della galleria. L'opera non è mai stata in mio possesso.

Caro mr perplide perchè voi galleristi italiani non introducete questa opportunità che garantisce entrambi?
A me pare semplice e soprattutto bilaterale.
Se mi ripondi ti ringrazio.

non conosco bene, e non mi interessano, le dinamiche di primo mercato. mi spiace
 
A questo punto però non ho capito molto bene a quali categorie di collezionisti e a quale categoria di Gallerie ti sia riferito Tu nel post che ripropongo nuovamente:

SI PARLAVA DI SPECULAZIONI SE NON ERRO

Perché se parliamo di Artisti già storicizzati, a questo punto lo "stigma" (chiamiamolo così) di rivendere nel medio periodo non avrebbe alcuna ragione di essere, tranne quella eventualmente che il compratore possa fare brutte scoperte.

NON SONO D’ACCORDO, MI RIPETO SORRY, A SPECULAZIONE IN CORSO, RIVENDERE NEL BREVE DANNEGGIA TUTTI

Mentre per i Galleristi che si occupano di portare avanti un discorso con i giovani, un divieto di vendita può avere un senso, almeno personalmente sono più propensa a vederlo :boh:

QUI SONO D’ACCORDO. INFATTI NEL 1 MERCATO NON VOGLIAMO PARLARE DI SPECULAZIONE, SAREBBE TRISTE

Poi ci sarebbe tutto un discorso da fare a livello giuridico (tranquilli, non vi tedio :D) per capire bene lo schema in cui farlo rientrare, rendendo lecito un accordo che vieti la immissione nel mercato secondario a fronte di un qualcosa che deve assurgere a "corrispettivo", per questo divieto (che limita la proprietà), o questo vincolo. In Italia scommetto che si lavorerebbe partendo dal dichiarare un prezzo che già tiene conto della limitazione.... :D, ma non mi inoltro oltre in queste facezie.... :)

CORRISPETTIVO? URCA

Mi interessava invece capire se nell'intervento che ho quotato, a questo punto, parlassi di Te, della Tua esperienza, ovvero ti riferissi alle Gallerie che propongono i giovani artisti che non conoscono ancora lo "scontro" con le aste :)
Di qui che, credo, il discorso sulla rivendita nel medio periodo acquisirebbe diverse pieghe ;)

LA MIA ESPERIENZA è NOIOSA E NON SONO INTERESSANTE.

scusate il maiuscolo
 
Domandare è lecito, rispondere è cortesia :)

Eh, sì, corrispettivo :)
Se io Gallerista vendo un'opera ponendo il divieto di rivendita della medesima opera per toh, 5 anni come riportato ad esempio di prassi di alcune Gallerie estere da @Cris70 , a quel punto debbo mettere qualcosa che faccia da "contraltare" rispetto a questo vincolo sulla proprietà. Che, per come descritto da Cris (evito di andare eccessivamente nel tecnico) più che una prelazione, pare proprio un obbligo di riacquisto generato dalla domanda dell'acquirente, allo stesso prezzo ovvero con un piccolo margine (e pertanto non a somme "irrisorie"). In Italia, sono convinta (un pò pessimisticamente, eh) che la questione di questo contraltare si risolverebbe, assai più agevolmente, in una (vaga) previsione in cui si darebbe atto che il contraltare a questo vincolo sia già stato previsto e ragguagliato nella determinazione del prezzo (come dire che senza il vincolo l'opera sarebbe costata di più :D). In realtà questa mia convinzione è anche un pò specchio del modus operandi che va per la maggiore in Italia. Le Gallerie estere offrono queste garanzie quando e perché dietro la compravendita di un Artista giovane vi è effettivamente un lavoro atto a farlo conoscere e promuovere. E questa - credo - sia la miglior "garanzia" per chi compra :yes: , essendo il resto conseguenza ;)

In Italia? :) In Italia sovente è già tanto se i quadri vengono appesi, in qualche posto, in bolla :rotfl:

Spero che ora sia chiaro quel che volevo dire! :)

Ecco.... tu pensavi a "speculazioni", io a "vendite" conseguenti alla scoperta (o riscoperta :) ) di un Artista. E si parlava di rivendere NEL MEDIO (io ho parlato espressamente di una decina di anni), non nel breve (il mese dopo).

Rilancio con una domanda, allora: si parla di "speculazioni" in quanto che nessuno, secondo Te, ha voglia/intenzione/necessità/bisogno di portare avanti il lavoro su un Artista già storicizzato? :)

termini legati al commercio, prassi consuete in un mercato finanziario, modus operandi applicati in determinate operazioni economiche credo siano modelli non adeguati al mercato dell’Arte. una sterlina d’oro ha lo stesso valore (o costo) in tutto il mondo, un’obbligazione idem. Un dipinto ha un valore (o costo) relativo al contesto in cui viene proposto. Parlo sempre di mercato dell’Arte riferito al secondo mercato. Pertanto è impossibile utilizzare determinate leve o contratti a garantire un limite di perdita. siamo su due visioni del collezionismo differenti.
speculare comporta un rischio, se provi a riscoprire un artista semi dimenticato dal mercato, rischi. dipende dalla declinazione del termine “speculare”. a me non piace, però è applicabile a molti casi.
sostanzialmente io penso che l’acquisto di un' opera (da parte di un collezionista) finalizzata all’investimento, fine a se stesso, è davvero triste.
Utilizzando questo meta obbiettivo, molte attività di smercio godono sfruttandone correttamente la mancanza di conoscenza specifica dei compratori. i quali potrebbero acquistare dalle patate alle sculture che poco cambierebbe.
 
ma dov'è la tristezza di un investitore che vuole diversificare nell'arte il suo patrimonio?
proprio non capisco.

ma guarda che qui dentro e' pieno, in primis quelli che stanno facendo le pulci in tasca al povero gallerista (che mi meraviglio che gli risponda anche)
 
ma dov'è la tristezza di un investitore che vuole diversificare nell'arte il suo patrimonio?
proprio non capisco.

io non dico che in un tempo X non si abbia una soddisfazione economica, anzi, personalmente credo sia uno dei mondi i cui il mercato dia le migliori opportunità. Ritengo, personalmente, che l’approccio cioè acquistare un ‘opera al fine unico di avere un guadagno, sia estremamente pericoloso perchè confonde nella scelta. pesantemente
 

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Ma Agnetti dove è finito? Tra lezioni di diritto commerciale, farneticazioni su costo/prezzo/ investimento, provocazioni varie specie da chi l'unica cosa che ha appeso in casa è Il calendario di Frate Indovino...l'artista è uscito dai radar. Ma non c'era un moderatore, attentissimo ai due o tre artisti che gli interssano, a regolare il traffico?
Booh...
 
infatti cerco di inserire qualche sua opera fra un dibattito e l'altro:D:D
 
Ultima modifica:
Hai fatto bene a precisarlo perchè gli adepti di Frate Indovino, mica lo capiscono!
 
Ma Agnetti dove è finito? Tra lezioni di diritto commerciale, farneticazioni su costo/prezzo/ investimento, provocazioni varie specie da chi l'unica cosa che ha appeso in casa è Il calendario di Frate Indovino...l'artista è uscito dai radar. Ma non c'era un moderatore, attentissimo ai due o tre artisti che gli interssano, a regolare il traffico?
Booh...

Molto probabilmente è un argomento di poco interesse che non lede gli interessi di nessuno.
 
Et voilà: tutti i post OT sono stati spostati qui, dove potete continuare la conversazione: L'efficienza dell'investimento in arte contemporanea

Visti alcuni commenti, faccio nuovamente presente che: esiste un moderatore che può dare, in base al suo tempo e pertecipazione, e quando a lui richiesto, un piccolo contributo, come del resto esiste una redazione sempre presente.
Ebbene, per l'ennesima volta tocca spiegare che per chiedere un intervento bisogna con il proprio ditino cliccare sull'apposito simboletto ed inviare la richiesta, o, chi preferisce, può inviare un MP al sottoscritto.

Scrivere "ci vorrebbe l'interevento del moderatore" o simili è del tutto inutile, perchè se io non mi connetto o non entro in un determinato 3D non ho alcun modo di saperlo, in quanto ancora non sono un veggente nè un sensitivo, nè Frate Indovino...

Non siamo alle elementari, ma visto che a un certo punto pare necessario, inizierò a mettere sulla lavagna i nomi dei bambini a cui pur essendo stato spiegato mille volte, dopo anni ancora non hanno capito.

Intanto, per ulteriore chiarezza ci metto l'immaginetta ;)

Grazie per la collaborazione e buon weekend.

Screenshot 2021-09-25 at 08-16-44 Bart Simpson Chalkboard Generator.png
 
La posto qui per non aprire un 3D magari inutile, se 'sto provvedimento non dovesse andare in porto.

Un disegno di legge è stato appena presentato in Senato a prima firma del senatore Roberto Marti (presidente della Commissione Cultura di Palazzo Madama).

«Il provvedimento si pone l’obiettivo di rilanciare l’ecosistema artistico italiano per consentire ai professionisti dell’arte del nostro Paese di competere alla pari con i loro colleghi europei anche incidendo sul taglio dell’Iva», ha dichiarato Marti. «Rafforzare con l’aliquota ridotta questi beni culturali consentirebbe una loro maggiore fruizione e, naturalmente, un sostegno alla produzione contemporanea di opere d’arte e agli stessi artisti».

Nello specifico si propone di abolire l’Iva per le vendite fino a 20mila euro di oggetti d’arte, antiquariato e da collezione importati e ceduti dagli autori o dai loro eredi o legatari e di ridurre al 10% (attualmente è al 22%) l’aliquota per la vendita degli stessi beni fino a 20 mila euro ceduti da soggetti diversi, quali ad esempio mercanti e galleristi. L’agevolazione fiscale prevista è stata favorita dalla recente direttiva Ue 542 del 5 aprile 2022, che amplia le categorie merceologiche a cui è possibile applicare un’aliquota Iva ridotta, introducendo per la prima volta la cessione di oggetti d’arte, da collezione o d’antiquariato.

vedremo come andrà a finire:boh::boh:
 
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