L'italia non cresce

niente di nuovo ma un riepilogo del come e il perchè siamo arrivati a questo punto Chi ha ingrassato il debito pubblico? - Il Foglio

Bell'articolo.

Niente di nuovo per noi, ma in questo paese c'è una drammatica (e colpevolmente voluta, in malafede) ignoranza su come si sia costruito lo sfacelo.

E' un bell'articolo perchè dice nero su bianco come il problema sia la degenerazione della "spesa sociale" negli anni '70 ed '80.
Altro che vantarsi dei "diritti": è il kattokomunismo che ha sfasciato il paese.
 
Bell'articolo.

Niente di nuovo per noi, ma in questo paese c'è una drammatica (e colpevolmente voluta, in malafede) ignoranza su come si sia costruito lo sfacelo.

E' un bell'articolo perchè dice nero su bianco come il problema sia la degenerazione della "spesa sociale" negli anni '70 ed '80.
Altro che vantarsi dei "diritti": è il kattokomunismo che ha sfasciato il paese.

Leggo cattocomunismo giusto ? la informo che i comunisti hanno sempre dichiarato di non essere mai stati al governo...come la mettiamo ?
 
Leggo cattocomunismo giusto ? la informo che i comunisti hanno sempre dichiarato di non essere mai stati al governo...come la mettiamo ?

La mettiamo che dicono sempre cose errate. :)
Una più una meno non cambia nulla.
 
Leggo cattocomunismo giusto ? la informo che i comunisti hanno sempre dichiarato di non essere mai stati al governo...come la mettiamo ?

la legge che ha instaurato le babypensioni col governo Rumor se non ricordo male fu votata anche dal PCI.
Gli unici fieri oppositori furono i Radicali.
Non ricordo altri movimenti in piazza, si vede che tutto lo spettro politico/sociale era favorevole a questo abominio.
 
la legge che ha instaurato le babypensioni col governo Rumor se non ricordo male fu votata anche dal PCI.
Gli unici fieri oppositori furono i Radicali.
Non ricordo altri movimenti in piazza, si vede che tutto lo spettro politico/sociale era favorevole a questo abominio.

The best tu insisti con le tue infornate qualunquiste.
E'innegabile che ai tempi della DC facessero questi abomni .
Sta difatto che quando vennero commessi questi abomini il debito pubblico non saliva e quindi se lo potevano permettere (v. le serie storiche del debito pubblico).E inoltre questi abomini così deleteri per il debito pubblico non lo furono perchè questo oltre a non salire vertigionosamente tendeva a mantenersi costante in quel periodo.

Il debito pubblico così come lo conosciamo noi oggi è cresciuto essenzialmente proprio tra il 1981 e il 1994.
Non ti viene la curiosità di vedere cosa successe nel 1980-81 ????
perchè quelle furono le vere cause del debito di cui oggi se ne fanno le spese
 
The best tu insisti con le tue infornate qualunquiste.
E'innegabile che ai tempi della DC facessero questi abomni .
Sta difatto che quando vennero commessi questi abomini il debito pubblico non saliva e quindi se lo potevano permettere (v. le serie storiche del debito pubblico).E inoltre questi abomini così deleteri per il debito pubblico non lo furono perchè questo oltre a non salire vertigionosamente tendeva a mantenersi costante in quel periodo.

Il debito pubblico così come lo conosciamo noi oggi è cresciuto essenzialmente proprio tra il 1981 e il 1994.
Non ti viene la curiosità di vedere cosa successe nel 1980-81 ????
perchè quelle furono le vere cause del debito di cui oggi se ne fanno le spese

le pensioni le paghi tutti gli anni non solo il primo.
Che tu creda alle leggende metropolitane sul debito è un problema tuo
 
Leggo cattocomunismo giusto ? la informo che i comunisti hanno sempre dichiarato di non essere mai stati al governo...come la mettiamo ?

possono dichiarare pure che i ciucci volano, è irrilevante, contano gli atti politici compiuti con la complicità di chi era al governo
 
Potreste dire ad un ignorante come me,cosa succederà quando il qe finirà?
 
Per me l'Italia è un paese destinato al declino. E' una opinione personale e posso sbagliarmi però non vedo cose incoraggianti.
Partiamo dalle risorse. Siamo un paese scarso di risorse e la popolazione è elevata, quindi non c'è chissà che margine di sviluppo. Guardiamo agli Usa. Sono 320 milioni con un territorio e risorse enormi. La Cina cresce perchè ha molte risorse e la sua enorme popolazione è essenzialmente povera e non le utilizza lasciandola nelle mani di pochi (permettendo così lo sviluppo).Qui non abbiamo tale rapporto favorevole. Se avessimo una classe politica intelligente quest'ultima si sarebbe lanciata con entusiasmo verso la promozione e la costruzione di più fonti energetiche possibili sfruttando sole, vento, acqua e tutto il possibile. Si è capito che le attuali fonti energetiche non sono sostenibili, basta farsi un giro fuori per sentire che inquinamento c'è. Il cambiamento climatico è una cosa seria. Io capisco i vincoli di bilancio e tutto ma l'investimento in energia significa, a mio parere, l'unica possibilità dell'Italia di rilanciarsi in futuro ma questo investimento non avverrà mai. All'estero stanno investendo pesantemente per quanto possibile. Guardate nel mare del nord, sono riusciti a creare farm wind in mezzo al mare creando energie per città intere. Aziende come Edf (80% dello stato francese) stanno investendo sempre di più. Negli Stati Uniti stessa cosa. Qui enel che fa?
Parliamo adesso di tecnologie. Dove i salari sono alti c'è anche una maggior propensione ad investire in tecnologie per risparmiare lavoro, la produttività sale, i salari salgono di conseguenza e via discorrendo.
Qui che tecnologia abbiamo? Fatevi un giro sul listino ftse mib, qualche eccellenza c'è: brembo, luxottica,ferrari, cnh, fincantieri, alenia (credo sia di finmeccanica). Sicuramente ci saranno altre aziende che ho dimenticato ma in generale non vedo tecnologie. Le nostre imprese sono tutte piccole e medio imprese che non hanno semplicemente risorse per innovare e sono schiacciate dalla tassazione. La paura è che queste piccole imprese saranno costrette piano piano a cedere il passo ad industrie estere più efficienti andando ad intaccare la nostra economia.
Questa generale scarsità di tecnologie innovative nel nostro paese ha conseguenze su stipendi e salari. Chiedetevi a cosa serve un laureato in Italia. Per fare lavori di basso livello non serve di certo un laureato. Un imprenditore non ha interesse ad assumere un laureato per tenerlo a fare lavori di basso livello. E questo spinge in giù i salari. Per questo finchè le tecnologie dell'industria italiana saranno tali non ci sarà alcun bisogno di capitale umano e i salari tenderanno al basso deprimendo tutto.
Guardate negli Usa, si dice che la Cina sta acquisendo importanza ma non riuscirà a far crollare l'economia statunitense perchè l'economia Usa ha un gap tecnologico favorevole di diversi anni. Aziende come apple, tesla, boeing, microsoft, intel, general electric e via discorrendo hanno una tecnologia enorme e richiedono competenze professionali per continuare ad innovare spingendo gli stipendi delle persone qualificate in alto. Qui cosa sappiamo produrre? Scarpe, vestiti e case. Non questa grande tecnologia. Il punto è che aziende come olivetti andavano incentivate invece si è fatto tutto il contrario ed ecco il risultato. Ormai il gap non è più colmabile, ci sono 20 anni di differenza tra la tecnologia statunitense e la nostra.
La nostra speranza è appunto ripartire da fonti energetiche, ma non vedo nessun tentativo in questo senso. Se ci fosse uno sviluppo nel settore energetico questo potrebbe spingere in alto il know how facendoci diventare leader in questo settore e facendo ripartire anche altri settori con tali tecnologie. La realtà è che le nostre industrie stanno diventando obsolete e fuori mercato e non si sta facendo niente per cambiare. Un esempio del 1800 è l'Inghilterra, dopo la rivoluzione industriale non hanno continuato ad innovare adagiandosi su settori classici come la manifattura e non sviluppando chimica, elettricità...risultato sono stati passati dagli Stati Uniti in tutto. Il problema è gli inglesi ancora fino al 1900 avevano ancora una considerevole leadership mondiale in commercio e industria. La nostra economia in proporzione è molto più fragile di quella inglese del tempo e la concorrenza non è solo da parte di qualche paese ma globale. Tradotto se le cose non cambiano piano piano verremo schiacciati da tecnologie crescenti e capitale umano superiore senza nessuna speranza. Che ne pensate?
 
Ultima modifica:
Io penso che i driver critici/rilevanti a lungo termine siano più o meno 5:

> Finanza pubblica (servirebbe un taglio della spesa pubblica ma soprattutto una revisione del mix della stessa con meno spese correnti e più investimenti infrastrutturali e in R&D/eccellenze, lato fiscale servirebbe una semplificazione forte: via IRAP, abbassamento IVA, aumento beneficio ACE, introduzione imposta negativa per redditi bassi e contestuale abbassamento soglia minima, in combo con le misure per la produttività del lavoro)

> Produttività del lavoro (ottimo il jobs act, ma servono altre cose, la riforma dell'Università e della scuola superiore come cristo comanda tra le tante)

> Politica economica proattiva (basta col feticcio dei foreign direct investment, specchietto per le allodole per non dire che stiamo svendendo marchi e know how che nel lungo termine impoveriscono molto più del magrissimo relief di maggiori capitali oggi, che tra l'altro non è detto restino in Italia)

> Politiche pro-fertilità (maggiori, migliori e più accessibili asili nido, benefici fiscali per famiglie con figli, migliori condizioni per maternità/paternità)

> Riforma legislazione (giustizia alla ricerca di maggiore efficienza - ridicoli i tempi medi della giustizia civile -, semplificazione burocratica - impresa a mio modo di vedere veramente titanica -, riorganizzazione legislativa verso più testi unici e più norme imperative alla USA, basta con le super*****le in balia di qualsiasi interpretazione)
 
Per me l'Italia è un paese destinato al declino. E' una opinione personale e posso sbagliarmi però non vedo cose incoraggianti.
Partiamo dalle risorse. Siamo un paese scarso di risorse e la popolazione è elevata, quindi non c'è chissà che margine di sviluppo. Guardiamo agli Usa. Sono 320 milioni con un territorio e risorse enormi. La Cina cresce perchè ha molte risorse e la sua enorme popolazione è essenzialmente povera e non le utilizza lasciandola nelle mani di pochi (permettendo così lo sviluppo).Qui non abbiamo tale rapporto favorevole. Se avessimo una classe politica intelligente quest'ultima si sarebbe lanciata con entusiasmo verso la promozione e la costruzione di più fonti energetiche possibili sfruttando sole, vento, acqua e tutto il possibile. Si è capito che le attuali fonti energetiche non sono sostenibili, basta farsi un giro fuori per sentire che inquinamento c'è. Il cambiamento climatico è una cosa seria. Io capisco i vincoli di bilancio e tutto ma l'investimento in energia significa, a mio parere, l'unica possibilità dell'Italia di rilanciarsi in futuro ma questo investimento non avverrà mai. All'estero stanno investendo pesantemente per quanto possibile. Guardate nel mare del nord, sono riusciti a creare farm wind in mezzo al mare creando energie per città intere. Aziende come Edf (80% dello stato francese) stanno investendo sempre di più. Negli Stati Uniti stessa cosa. Qui enel che fa?
Parliamo adesso di tecnologie. Dove i salari sono alti c'è anche una maggior propensione ad investire in tecnologie per risparmiare lavoro, la produttività sale, i salari salgono di conseguenza e via discorrendo.
Qui che tecnologia abbiamo? Fatevi un giro sul listino ftse mib, qualche eccellenza c'è: brembo, luxottica,ferrari, cnh, fincantieri, alenia (credo sia di finmeccanica). Sicuramente ci saranno altre aziende che ho dimenticato ma in generale non vedo tecnologie. Le nostre imprese sono tutte piccole e medio imprese che non hanno semplicemente risorse per innovare e sono schiacciate dalla tassazione. La paura è che queste piccole imprese saranno costrette piano piano a cedere il passo ad industrie estere più efficienti andando ad intaccare la nostra economia.
Questa generale scarsità di tecnologie innovative nel nostro paese ha conseguenze su stipendi e salari. Chiedetevi a cosa serve un laureato in Italia. Per fare lavori di basso livello non serve di certo un laureato. Un imprenditore non ha interesse ad assumere un laureato per tenerlo a fare lavori di basso livello. E questo spinge in giù i salari. Per questo finchè le tecnologie dell'industria italiana saranno tali non ci sarà alcun bisogno di capitale umano e i salari tenderanno al basso deprimendo tutto.
Guardate negli Usa, si dice che la Cina sta acquisendo importanza ma non riuscirà a far crollare l'economia statunitense perchè l'economia Usa ha un gap tecnologico favorevole di diversi anni. Aziende come apple, tesla, boeing, microsoft, intel, general electric e via discorrendo hanno una tecnologia enorme e richiedono competenze professionali per continuare ad innovare spingendo gli stipendi delle persone qualificate in alto. Qui cosa sappiamo produrre? Scarpe, vestiti e case. Non questa grande tecnologia. Il punto è che aziende come olivetti andavano incentivate invece si è fatto tutto il contrario ed ecco il risultato. Ormai il gap non è più colmabile, ci sono 20 anni di differenza tra la tecnologia statunitense e la nostra.
La nostra speranza è appunto ripartire da fonti energetiche, ma non vedo nessun tentativo in questo senso. Se ci fosse uno sviluppo nel settore energetico questo potrebbe spingere in alto il know how facendoci diventare leader in questo settore e facendo ripartire anche altri settori con tali tecnologie. La realtà è che le nostre industrie stanno diventando obsolete e fuori mercato e non si sta facendo niente per cambiare. Un esempio del 1800 è l'Inghilterra, dopo la rivoluzione industriale non hanno continuato ad innovare adagiandosi su settori classici come la manifattura e non sviluppando chimica, elettricità...risultato sono stati passati dagli Stati Uniti in tutto. Il problema è gli inglesi ancora fino al 1900 avevano ancora una considerevole leadership mondiale in commercio e industria. La nostra economia in proporzione è molto più fragile di quella inglese del tempo e la concorrenza non è solo da parte di qualche paese ma globale. Tradotto se le cose non cambiano piano piano verremo schiacciati da tecnologie crescenti e capitale umano superiore senza nessuna speranza. Che ne pensate?

Analisi totalmente condivisibile. Aggiungerei che, nel Mondo attuale dove la tecnonologia è imperante, se non sei un catalizzatore di investimenti, lo sviluppo diventa impossibile. Ovviamente gli investimenti vanno dove c'è un ecosistema che funziona( Università, Giustizia, Finanza, Supply chains, Trasporti, etc.), così come anche i talenti. L'Italia se l'è sempre cavata con la creatività, ma quando la tecnologia non era fondamentale, ora i paesi concorrenti dell'Italia sono quelli che non necessitano di grossi investimenti tecnologici, vedo creativi italiani che lavorano in ogni parte del Mondo, ben pagati da aziende con prospettive di medio lungo periodo. Se devo sviluppare una start-up o una nuova tecnologia, non lo faccio certo in Italia, anche perchè mi ritroverei al 2° e 3° round senza fondi.
Insomma , la mentalità anacronistica stile anni 70, sviluppo un business senza soldi e senza investire( sopratutto sul medio/lungo periodo), non funziona più. Gli italiani se facciano una ragione, che prendano coscienza di questa situazione, perchè nel frattempo il tempo passa e il gap aumenta.
 
Io penso che i driver critici/rilevanti a lungo termine siano più o meno 5:

> Finanza pubblica (servirebbe un taglio della spesa pubblica ma soprattutto una revisione del mix della stessa con meno spese correnti e più investimenti infrastrutturali e in R&D/eccellenze, lato fiscale servirebbe una semplificazione forte: via IRAP, abbassamento IVA, aumento beneficio ACE, introduzione imposta negativa per redditi bassi e contestuale abbassamento soglia minima, in combo con le misure per la produttività del lavoro)

> Produttività del lavoro (ottimo il jobs act, ma servono altre cose, la riforma dell'Università e della scuola superiore come cristo comanda tra le tante)

> Politica economica proattiva (basta col feticcio dei foreign direct investment, specchietto per le allodole per non dire che stiamo svendendo marchi e know how che nel lungo termine impoveriscono molto più del magrissimo relief di maggiori capitali oggi, che tra l'altro non è detto restino in Italia)

> Politiche pro-fertilità (maggiori, migliori e più accessibili asili nido, benefici fiscali per famiglie con figli, migliori condizioni per maternità/paternità)

> Riforma legislazione (giustizia alla ricerca di maggiore efficienza - ridicoli i tempi medi della giustizia civile -, semplificazione burocratica - impresa a mio modo di vedere veramente titanica -, riorganizzazione legislativa verso più testi unici e più norme imperative alla USA, basta con le super*****le in balia di qualsiasi interpretazione)
Concordo su tutto tranne che sulla crescita della popolazione. Capisco le criticità di una riduzione della popolazione attiva (ad esempio finanziamento pensioni) ma siamo troppi quindi una graduale correzione al ribasso dovrebbe alleggerire la pressione sulle scarse risorse. Tra l'altro questo sta già avvenendo.
Comunque non sono fiducioso, tutti i tuoi punti sono difficili da realizzare per il debito pubblico. Ormai non c'è più spazio per politiche espansive da parte dello stato. L'unica cosa sarebbe rendere più facile la vita delle imprese avvicinandosi al modello Usa. Bisognerebbe abbassare le tasse in ogni caso.
Sappiamo tutti come andrà a finire, prima poi bisognerà dichiarare default visto che la svalutazione non è possibile.
Se questo fosse uno stato efficiente e con poca corruzione si dovrebbero vendere le proprietà statali e chiedere ai cittadini di dare indietro una parte visto che del debito ne hanno beneficiato tutti. Il problema è che questo non è un paese serio e i soldi sono stati spesi male e erosi dalla corruzione rendendo una imposizione patrimoniale una cosa ingiusta nei confronti dei cittadini.
Ora va bene coi tassi bassi, il problema si pone all'esaurimento della "droga". Emetteremo altro debito per finanziare il pagamento degli interessi e il rimborso dei titoli in scadenza. Il problema è che questo schema fallisce sempre prima o poi.
 
Analisi totalmente condivisibile. Aggiungerei che, nel Mondo attuale dove la tecnonologia è imperante, se non sei un catalizzatore di investimenti, lo sviluppo diventa impossibile. Ovviamente gli investimenti vanno dove c'è un ecosistema che funziona( Università, Giustizia, Finanza, Supply chains, Trasporti, etc.), così come anche i talenti. L'Italia se l'è sempre cavata con la creatività, ma quando la tecnologia non era fondamentale, ora i paesi concorrenti dell'Italia sono quelli che non necessitano di grossi investimenti tecnologici, vedo creativi italiani che lavorano in ogni parte del Mondo, ben pagati da aziende con prospettive di medio lungo periodo. Se devo sviluppare una start-up o una nuova tecnologia, non lo faccio certo in Italia, anche perchè mi ritroverei al 2° e 3° round senza fondi.
Insomma , la mentalità anacronistica stile anni 70, sviluppo un business senza soldi e senza investire( sopratutto sul medio/lungo periodo), non funziona più. Gli italiani se facciano una ragione, che prendano coscienza di questa situazione, perchè nel frattempo il tempo passa e il gap aumenta.

Esattamente, ormai non c'è più spazio per la sola creatività. La tecnologia è diventata fondamentale. Il problema è il gap enorme che abbiamo e la mancanza di investimenti in questo senso. Fca è l'esempio lampante di questo paese. Tutti i produttori stanno spingendo fortissimo sull'elettrico e relative tecnologie mentre fca rimane ferma a guardare andando ad accumulare un gap considerevole. Quando avverrà la transizione fca si troverà con prodotti qualitativamente inferiori per la mancanza di know how e con prezzi di listino superiori. Ricordo poi Mivar (produttore di tv). Negli anni '90 avevano il 35% del mercato italiano delle tv. Si sono rilassati non investendo in tecnologia. Poi sono arrivati i tv lcd e mivar si è ritrovata impreparata a tale tecnologia con un gap gigantesco da colmare. Ecco cosa sta succedendo lentamente in questo paese.
 
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