Corrono voci di trattative sotterranee tra M5S e PD, tra l'altro, sempre secondo le stesse voci, apprezzate da un Capo dello Stato alla ricerca di una soluzione del rebus post elettorale.
Ci credo poco sia alla prima cosa sia alla seconda, vediamo perché.
Riguardo le trattative o contatti possono tranquillamente esserci ma difficilmente porteranno a qualcosa.
Primo, per un motivo numerico, cioè perché ci sia una maggioranza salda bisogna che il PD accetti tale soluzione in modo compatto senza o con poche defezioni (cosa di cui dubiterei fortemente).
Secondo, il gruppo parlamentare PD che esce da queste elezioni è un gruppo in cui, come si sapeva, sono sovrarappresentate le regioni rosse, trovano discreta rappresentanza le regioni del Nord mentre invece sono sottorappresentate ( causa terremoto elettorale) le regioni del Sud. Ora da chi vengono le proposte di apertura al M5S? In particolare da Emiliano, cioè da una componente meridionale del PD che, anche legittimamente, cerca di inseguire un elettorato che si è spostato massicciamente sul M5S.
Benissimo, ma perché quell'elettorato si è spostato massicciamente sul M5S? Risposta facile: il reddito di cittadinanza, ed è anche una cosa comprensibile, in aree economicamente depresse tale misura fa molta presa elettorale.
Ora un reddito di cittadinanza minimamente serio e sufficientemente ampio da coprire una parte delle richieste emerse dal voto implica il reperimento di alcune decine di miliardi di euro, in larga misura con aumento della pressione fiscale.
Ecco io proprio non ce li vedo i parlamentari PD del Centro Nord (ormai stragrande maggioranza) aumentare le tasse ai loro elettori per mandare soldi a Sud.
Terzo, se il PD sostiene un governo M5S e questo non funziona, in caso di tornata elettorale il PD rischia la distruzione totale.
Il PD può accettare una collaborazione con il M5S solo in caso in cui quest'ultimo ne riconosca la leadership (cosa ovviamente impossibile), oppure (e sarebbe rischioso per il PD) nel caso il M5S accettasse un rapporto paritario (cosa quasi altrettanto impossibile).
Riguardo l'apprezzamento del Capo dello Stato circa questi contatti in vista della formazione di una maggioranza M5S PD ci credo poco per un motivo molto semplice.
Se questa maggioranza nasce e poi non funziona, Mattarella in caso di elezioni rischia di trovarsi un paese con il CD al 55/60% con un Nord (qualora approvato un reddito di cittadinanza che aumenta la pressione fiscale ovviamente soprattutto a Nord) dove la Lega va oltre il 50% ed il CD attorno al 65/70%. Ora è vero che Mattarella è siciliano, e magari l'aria che tira nel Settentrione non la percepisce, però sicuramente qualche suo collaboratore glielo farà notare, o almeno voglio sperare.