m&c, ultimo atto

Ricorso proposto il 2 dicembre 2011 — Treofan Holdings e Treofan Germany/Commissione
(Causa T-612/11)
(2012/C 32/70)
Lingua processuale: il tedesco
Parti
Ricorrenti: Treofan Holdings GmbH (Raunheim, Germania) e Treofan Germany GmbH & Co. KG (Neunkirchen, Germania) (rappresentante: J. de Weerth, avvocato)
Convenuta: Commissione europeaIT C 32/34 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 4.2.2012
Conclusioni
Le ricorrenti chiedono che il Tribunale voglia:
— annullare la decisione della Commissione europea C(2011) 275 def., del 26 gennaio 2011, come modificata dalla decisione C(2011) 2628, relativa agli aiuti di Stato cui la Germania ha dato esecuzione C 7/10 (ex CP 250/2009 e NN 5/2010), a titolo della clausola di risanamento della legge sulla tassazione delle società [Körperschaftsteuergesetz (KStG)];
— condannare la convenuta alle spese.
Motivi e principali argomenti
A sostegno del loro ricorso le ricorrenti deducono, in sostanza, quanto segue.
1) Violazione dell’articolo 107, paragrafo 1, TFUE: la deduzione delle perdite non costituisce un aiuto di Stato
Le ricorrenti asseriscono, in particolare, che la clausola di risanamento non ha come oggetto di concedere un vantaggio patrimoniale, bensì di non sottrarre una posizione patrimoniale già esistente, in forma di riporto di perdite. Per questo non sussisterebbe, a loro avviso, nessun finanziamento con mezzi statali.
2) Violazione dell’articolo 107, paragrafo 1, TFUE: assenza di selettività per mancanza di deroghe al sistema di riferimento applicabile
Le ricorrenti allegano che il sistema di riferimento applicabile è il regime generale di deduzione delle perdite nel caso di società (articolo 10d dell’Einkommensteuergesetz [legge tedesca sull’imposta sul reddito], in combinato disposto con l’articolo 8, paragrafo 1, KStG e con l’articolo 10a del Gewerbesteuergesetz [legge tedesca sull’imposta sulle attività economiche]) e che l’articolo 8c KStG costituisce solo un’eccezione a detto sistema di riferimento applicabile, soggetta a propria volta a restrizioni in forza, inter alia, della clausola di risanamento come parziale controeccezione.
3) Violazione dell’articolo 107, paragrafo 1, TFUE: assenza di selettività per mancanza di discriminazione tra operatori economici che si trovino, riguardo agli obiettivi perseguiti, in situazioni di fatto e di diritto analoghe.
Le ricorrenti sostengono che qualunque impresa soggetto passivo d’imposta può beneficiare della clausola di risanamento e che quest’ultima non è destinata a favorire esclusivamente determinate categorie di imprese o determinati settori di attività e neppure le sole imprese di determinate dimensioni.
4) Violazione dell’articolo 107, paragrafo 1, TFUE: assenza di selettività perché la misura è giustificata in base alla natura o alla struttura del regime fiscale di appartenenza




qualcuno sa nulla?
 
Ricorso proposto il 2 dicembre 2011 — Treofan Holdings e Treofan Germany/Commissione
(Causa T-612/11)
(2012/C 32/70)
Lingua processuale: il tedesco
Parti
Ricorrenti: Treofan Holdings GmbH (Raunheim, Germania) e Treofan Germany GmbH & Co. KG (Neunkirchen, Germania) (rappresentante: J. de Weerth, avvocato)
Convenuta: Commissione europeaIT C 32/34 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 4.2.2012
Conclusioni
Le ricorrenti chiedono che il Tribunale voglia:
— annullare la decisione della Commissione europea C(2011) 275 def., del 26 gennaio 2011, come modificata dalla decisione C(2011) 2628, relativa agli aiuti di Stato cui la Germania ha dato esecuzione C 7/10 (ex CP 250/2009 e NN 5/2010), a titolo della clausola di risanamento della legge sulla tassazione delle società [Körperschaftsteuergesetz (KStG)];
— condannare la convenuta alle spese.
Motivi e principali argomenti
A sostegno del loro ricorso le ricorrenti deducono, in sostanza, quanto segue.
1) Violazione dell’articolo 107, paragrafo 1, TFUE: la deduzione delle perdite non costituisce un aiuto di Stato
Le ricorrenti asseriscono, in particolare, che la clausola di risanamento non ha come oggetto di concedere un vantaggio patrimoniale, bensì di non sottrarre una posizione patrimoniale già esistente, in forma di riporto di perdite. Per questo non sussisterebbe, a loro avviso, nessun finanziamento con mezzi statali.
2) Violazione dell’articolo 107, paragrafo 1, TFUE: assenza di selettività per mancanza di deroghe al sistema di riferimento applicabile
Le ricorrenti allegano che il sistema di riferimento applicabile è il regime generale di deduzione delle perdite nel caso di società (articolo 10d dell’Einkommensteuergesetz [legge tedesca sull’imposta sul reddito], in combinato disposto con l’articolo 8, paragrafo 1, KStG e con l’articolo 10a del Gewerbesteuergesetz [legge tedesca sull’imposta sulle attività economiche]) e che l’articolo 8c KStG costituisce solo un’eccezione a detto sistema di riferimento applicabile, soggetta a propria volta a restrizioni in forza, inter alia, della clausola di risanamento come parziale controeccezione.
3) Violazione dell’articolo 107, paragrafo 1, TFUE: assenza di selettività per mancanza di discriminazione tra operatori economici che si trovino, riguardo agli obiettivi perseguiti, in situazioni di fatto e di diritto analoghe.
Le ricorrenti sostengono che qualunque impresa soggetto passivo d’imposta può beneficiare della clausola di risanamento e che quest’ultima non è destinata a favorire esclusivamente determinate categorie di imprese o determinati settori di attività e neppure le sole imprese di determinate dimensioni.
4) Violazione dell’articolo 107, paragrafo 1, TFUE: assenza di selettività perché la misura è giustificata in base alla natura o alla struttura del regime fiscale di appartenenza




qualcuno sa nulla?

direi normale contenzioso fiscale.......poi bisognerebbe vedere di che cifre si parla.....(possibilità di usare perdite fiscali)...


sicuramente tutte news che non vengono inserite in nota m&c perchè non consolidiamo treofan......nonostante la stessa sia amministrata da canetta......
 
-!-

Vertenza Treofan I 32 cassintegrati si mobilitano

Lamezia Terme - Da domani i 32 lavoratori della Treofan saranno in assemblea permanente allo stabilimento dell'ex Sir «per impedire le maldestre manovre aziendali». L'agitazione è stata proclamata ieri Dalla Rsu, Femca-Cisl e Filcem-Cgil, perchè i dipendenti cassintegrati «sono ancora in attesa di conoscere la data dell'incontro di verifica richiesto dai sindacati i primi di marzo come concordato nell'intesa firmata il 15 gennaio scorso. Risale all'epoca infatti il triste rientro dalle vacanze natalizie dei lavoratori che hanno trovato la fabbrica sostanzialmente chiusa.
Si tratta della società Lamezia Speciality Film, del Gruppo Treofan che ha il suo quartier generale in Germania, stabilimenti in tre continenti, e produce pellicole e plastiche per l'impacchettamento di prodotti soprattutto agroalimentari.
«Dopo l'accordo di gennaio tra azienda e sindacati», denunciano Cisl e Cgil, «oggi viene allo scoperto la vera strategia del Gruppo Treofan, che non ha mai pensato, come sempre sostenuto dai propri dirigenti, di assicurare comunque la continuità produttiva e la salvaguardia dei livelli occupazionali nel processo di cessione. Quando invece il vero obiettivo era quello di disfarsi delle maestranze e procedere alla vendita dell'assett e degli impianti con un'operazione finanziaria poco chiara». Gli accordi, invece, erano che i 32 lavoratori passavano in cassa integrazione fino a che Treofan non avrebbe venduto ad altri lo stabilimento lametino, ritenuto non conveniente dati gli alti costi di gestione. Il Gruppo sembra stia facendo lo stesso a Terni, dove c'è un altro stabilimento dello stesso tipo. L'intento, secondo i sindacati, è quello di chiudere le fabbriche dove il costo del lavoro è considerato proibitivo, come l'Italia, e rafforzare la produzione nei paesi sottosviluppati in Sudamerica e Africa.
Un esempio per tutti è quello della taglierina, una macchina ad alta tecnologa che serve a tagliare la pellicola di polipropilene costata 750 mila euro nel febbraio dell'anno scorso. L'intento iniziale era quello di aumentare la produzione nell'impianto dell'ex Sir, invece qualche giorno fa la taglierina è stata smontata di sana pianta per essere portata in altri siti considerati più remunerativi dalla multinazionale. Per i lavoratori lametini «è iniziata così la fase di smantellamento della fabbrica». Si tratta insomma del primo passo verso lo smontaggio di tutte le sei linee produttive che esistevano nell'area industriale di San Pietro Lametino in cui venivano prodotte ogni anno 12.500 tonnellate di film plastici esportate in tutto il mondo. «Questa è un'iniziativa inaccettabile», sostiene la rappresentanza sindacale unitaria, «che va scongiurata e bloccata in quanto ci sono tutte le condizioni perchè lo stabilimento possa essere al più presto riavviato se nel processo di cessione della Treofan si valutassero con la massima attenzione i potenziali acquirenti interessati a rilevare gli assett in blocco».
Per i sindacati «è iniziata la svendita di un patrimonio industriale realizzato con i soldi della collettività che indebolisce ulteriormente il tessuto socio-economico del territorio lametino. Sparisce di colpo uno dei pochi pezzi di vera attività industriale presente nell'area per manovre e giochi tra le varie società del Gruppo Treofan». Da qui l'allarme lanciato dalle maestranze che rischiano il posto di lavoro: «Questa operazione di smantellamento va fermata a tutti i costi, assumendo tutte le iniziative necessarie per ricercare tutte le soluzioni possibili e le opportunità a far ripartire lo stabilimento».
 
Vertenza Treofan I 32 cassintegrati si mobilitano

Lamezia Terme - Da domani i 32 lavoratori della Treofan saranno in assemblea permanente allo stabilimento dell'ex Sir «per impedire le maldestre manovre aziendali». L'agitazione è stata proclamata ieri Dalla Rsu, Femca-Cisl e Filcem-Cgil, perchè i dipendenti cassintegrati «sono ancora in attesa di conoscere la data dell'incontro di verifica richiesto dai sindacati i primi di marzo come concordato nell'intesa firmata il 15 gennaio scorso. Risale all'epoca infatti il triste rientro dalle vacanze natalizie dei lavoratori che hanno trovato la fabbrica sostanzialmente chiusa.
Si tratta della società Lamezia Speciality Film, del Gruppo Treofan che ha il suo quartier generale in Germania, stabilimenti in tre continenti, e produce pellicole e plastiche per l'impacchettamento di prodotti soprattutto agroalimentari.
«Dopo l'accordo di gennaio tra azienda e sindacati», denunciano Cisl e Cgil, «oggi viene allo scoperto la vera strategia del Gruppo Treofan, che non ha mai pensato, come sempre sostenuto dai propri dirigenti, di assicurare comunque la continuità produttiva e la salvaguardia dei livelli occupazionali nel processo di cessione. Quando invece il vero obiettivo era quello di disfarsi delle maestranze e procedere alla vendita dell'assett e degli impianti con un'operazione finanziaria poco chiara». Gli accordi, invece, erano che i 32 lavoratori passavano in cassa integrazione fino a che Treofan non avrebbe venduto ad altri lo stabilimento lametino, ritenuto non conveniente dati gli alti costi di gestione. Il Gruppo sembra stia facendo lo stesso a Terni, dove c'è un altro stabilimento dello stesso tipo. L'intento, secondo i sindacati, è quello di chiudere le fabbriche dove il costo del lavoro è considerato proibitivo, come l'Italia, e rafforzare la produzione nei paesi sottosviluppati in Sudamerica e Africa.
Un esempio per tutti è quello della taglierina, una macchina ad alta tecnologa che serve a tagliare la pellicola di polipropilene costata 750 mila euro nel febbraio dell'anno scorso. L'intento iniziale era quello di aumentare la produzione nell'impianto dell'ex Sir, invece qualche giorno fa la taglierina è stata smontata di sana pianta per essere portata in altri siti considerati più remunerativi dalla multinazionale. Per i lavoratori lametini «è iniziata così la fase di smantellamento della fabbrica». Si tratta insomma del primo passo verso lo smontaggio di tutte le sei linee produttive che esistevano nell'area industriale di San Pietro Lametino in cui venivano prodotte ogni anno 12.500 tonnellate di film plastici esportate in tutto il mondo. «Questa è un'iniziativa inaccettabile», sostiene la rappresentanza sindacale unitaria, «che va scongiurata e bloccata in quanto ci sono tutte le condizioni perchè lo stabilimento possa essere al più presto riavviato se nel processo di cessione della Treofan si valutassero con la massima attenzione i potenziali acquirenti interessati a rilevare gli assett in blocco».
Per i sindacati «è iniziata la svendita di un patrimonio industriale realizzato con i soldi della collettività che indebolisce ulteriormente il tessuto socio-economico del territorio lametino. Sparisce di colpo uno dei pochi pezzi di vera attività industriale presente nell'area per manovre e giochi tra le varie società del Gruppo Treofan». Da qui l'allarme lanciato dalle maestranze che rischiano il posto di lavoro: «Questa operazione di smantellamento va fermata a tutti i costi, assumendo tutte le iniziative necessarie per ricercare tutte le soluzioni possibili e le opportunità a far ripartire lo stabilimento».


Occhio che e' una notizia vecchia.....
 
Ultima modifica:
Occhio che e' una notizia vecchia.....

Appunto ...pareva pure a me.....e di molto pure....
Comunque....i sindacati...." patrimonio industriale realizzato con i soldi delle collettività " ....buonanotte !!! ( Semmai coi nostri ...)
 
Appunto ...pareva pure a me.....e di molto pure....
Comunque....i sindacati...." patrimonio industriale realizzato con i soldi delle collettività " ....buonanotte !!! ( Semmai coi nostri ...)

Vero scusate;)
 
:shit::shit::shit::shit::shit::shit::shit::shit::shit::shit::shit:

e no ...su gli azionisti MEC da troppo tempo non cade la neve :mad:

Ma con il settore immobiliare in fermento....noi che e' da un anno che diciamo che dobbiamo investire....non facciamo un ***** come al solito".......Debe delistaci....
 
Ma con il settore immobiliare in fermento....noi che e' da un anno che diciamo che dobbiamo investire....non facciamo un ***** come al solito".......Debe delistaci....

In fermento?

A me risulta elettroencelafalogramma piatto. Fallimenti a gogo.

Finchè i prezzi non si assestano a livelli più bassi, diciamo quelli di 10/15 anni fa (pre-euro per intenderci), l'immobiliare è morto.
 
In fermento?

A me risulta elettroencelafalogramma piatto. Fallimenti a gogo.

Finchè i prezzi non si assestano a livelli più bassi, diciamo quelli di 10/15 anni fa (pre-euro per intenderci), l'immobiliare è morto.

guarda...l'andamento degli ultimi giorni di...prelios....aedes....bastogi....e altre....

dopo una crisi...arrivano le ristrutturazioni e gli squali...(sator, puri neri...ecc..)

Comunque debe delistaci........poni fine a questa agonia..
 
Domani non ci sono.

Mi raccomando fate voi la guardia, non vorrei che qualcuno approfittasse della mia assenza.

Magari annunciando la vendita di treofan o l'opa su M&C.
 
..inizia a preoccuparmi sto titolo..una volta dicevo che piuttosto lo lasciavo in eredità ai miei nipoti....ma non dicevo sul serio..minkia..succederà qualcosa da ste parti oppure devo davvero sperare di diventare nonno in fretta ( non ho ancora 40..e manco un figlio se è per quello..)?

Quanto manca all'assemblea?..ci facciamo sentire oppure aspettiamo che regali un'altra azienda a qualcun altro?..che deprimente che è sto paese....
 
..inizia a preoccuparmi sto titolo..una volta dicevo che piuttosto lo lasciavo in eredità ai miei nipoti....ma non dicevo sul serio..minkia..succederà qualcosa da ste parti oppure devo davvero sperare di diventare nonno in fretta ( non ho ancora 40..e manco un figlio se è per quello..)?

Quanto manca all'assemblea?..ci facciamo sentire oppure aspettiamo che regali un'altra azienda a qualcun altro?..che deprimente che è sto paese....

Non ti deprimere, tra 50 anni potrai sempre lasciarle in beneficenza al parroco :D
 
..è una tecnica la mia..non hai notato che ogni volta che brontoliamo chiude alta..e che volumi!!!!!!!!!!!...solo oggi quasi 1500 azioni scambiate....un controvalore impressionante..meno di 300€..
Il Parroko mi sputa dietro se andiamo avanti così..ah ah ah!!!!!!
 
.. ( non ho ancora 40..e manco un figlio se è per quello..)?

Attenzione che se M&C parte al rialzo salteranno subito fuori quelli illegittimi per il riconoscimento della paternità :D


P.S.: per ovvi motivi da IOWEMI ci sarà la fila
 
..è una tecnica la mia..non hai notato che ogni volta che brontoliamo chiude alta..e che volumi!!!!!!!!!!!...solo oggi quasi 1500 azioni scambiate....un controvalore impressionante..meno di 300€..
Il Parroko mi sputa dietro se andiamo avanti così..ah ah ah!!!!!!

Beh.....se arriviamo all' assemblea con i titoli sotto il valore dell' opa......sarebbe imbarazzante...e gli amministratori impresentabili....
 
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