Ma come fate a continuare il trading on line con una tassa di capital gain al 25% ?!

P.A.T.

Nuovo Utente
Registrato
8/5/01
Messaggi
31.043
Punti reazioni
1.410
Come sapranno alcuni di voi, da moltissimo tempo suggerisco sul FOL l'idea che dal 2012 le tasse siano piu' alte del 20% teorico, ossia circa il 25%. In realta', da simulazioni condotte in passato con la tassazione al 12,5% per le note implicazioni di fenomeni di survivalship bias mediamente si puo' stimare che il capital gain arrivi a colpire oggi il 50-60% del capital gain degli italiani. Solo una minoranza guadagna sistematicamente in borsa, mentre la maggioranza che e' fortunata a vincere in borsa inizialmente, di solito poi si ritira con pesanti minusvalenze di borsa, per cui l'incidenza media effettiva sul capital gain degli italiani e' largamente sottostimata e puo' avvicinarsi alle percentuali di cui sopra.

Ammetto che la proposta di far passare in passato la "tassa reale" sul capital gain al 14,29% e non al 12,5% atteso non trovo' molto consenso sul FOL, a dire la verita'. Non perche' qualcuno sul FOL abbia mai argomentato analiticamente avverso la mia tesi a favore della tesi del Ministero, ma perche' tutti i trader o presunti tali sono indifferenti. Si tende comunemente a sopravvalutare la propria "bravura" di guadagnare in borsa, per cui molti pensano di poter guadagnare anche con aliquote di capita gain .... del 80-90%. :eek:

Inizialmente - come metafora al posto di "complicatissimi calcoli matematici (un'equazione ... ) :) - proponevo a chiunque l'ipotesi di andare in banca, sottoscrivere un fondo comune che dichiarasse sul prospetto una commissione del 3% e chiedere di versare 10.000 in fondi con assegno + 300 Euro in contanti a parte per le commissioni. Proposta ovviamente rifiutata da tutte le banche, perche' esse vogliono farti investire solo 9.700. Se l'Italia fosse una repubblica democratica fondata sulla matematica, bisognerebbe fare presente alla banca l'ipotesi di truffa, perche' si dichiara una commissione fissa ma se ne chiede sempre al povero cittadino una piu' alta. Purtroppo l'Italia e' una repubblica fondata sul qua qua qua e le chiacchiere da bar. Come disse in una circostanza Piero Angela, e' accettabile che uno non sappia la differenza tra una proteina e un aminoacido, ma e' intollerabile che confonda Mazzini con Garibaldi o che non sappia chi ha vinto l'ultimo scudetto di calcio o chi era Lucio Dalla.
Oppure che esista il Forex dove si guadagna facile :D

Tornando al punto, nel tentativo di convincere i miei interlocutori che le tasse sul capital gain sono ben piu' elevate di quanto dichiarato avrei pensato a questa nuova prospettazione seguente.

La nuova prospettazione si basa sui concetti di rendimento nominale e rendimento reale (nominale-inflazione) e credo sia assolutamente irreprensibile ed irrefutabile.
 
Dimostrazione della tassazione effettiva al 25%

Ammettiamo che un capitale 100 abbia subito nel tempo un'inflazione 10.
Quale rendimento nominale io debbo conseguire nel tempo con la borsa e con il trading per pareggiare l'inflazione ?

Se io avessi performato 12, me ne avrebbero tolte 2,4 di tasse, per cui mi ritroverei con 96 (=100-2,4), importo evidentemente inferiore a 100.

Il rendimento nominale che io debbo performare e' purtroppo 12,5 cosi' che togliendo 2,5 io arrivi a guadagnare i fatidici 10 che mi proteggono il rendimento reale.

La tassa sul capital gain in scenari di rendimenti reali (cioe' rendimenti nominali al netto dell'inflazione) e' quindi del 25% e non del 20% come si pensa.

Sbaglio ? Se sbaglio, dove sbaglio ?
 
io e la matematica siamo come il diavolo e l'acqua santa, ma ho la sensazione, per puro istinto, che tu abbia nettamente ragione, così come il discorso della commissione al 3% per l'ipotetico fondo comune. ci vorrebbe un esperto in matematica per eventuali argomentazioni contrarie. però mi hai fatto riflettere. . in effetti mi chiedo su quale quantità io stia effettivamente pagando il 20%, ed effettivamente parrebbe superiore al 20% dichiarato. però io in materia sono veramente ignorantissimo, credimi, non so neanche di che tipo di matematica stiamo parlando ( c'entrano la statistica e la probabilità per caso? )

p.s.= verissimo il discorso della sopravvalutazione delle proprie capacità da parte di noi traders, dell'aumento di imposta infatti se ne è parlato pochissimo, in base al ragionamento: " vabbè tanto quest'anno farò il 1000% poi alle tasse si pensa. . :D "
 
per i traders il problema cg passa in secondo piano.

il problema principale è che tutti o quasi (oggi) azzerano il conto.

quei pochi che vincono qualcosa non si preoccupano se il cg sta a 20 o 25%.

sono felici e contenti di pagare il 25, perchè significa che sono in utile
 
in effetti mi chiedo su quale quantità io stia effettivamente pagando il 20%, ed effettivamente parrebbe superiore al 20% dichiarato

Lo Stato incassa una cifra di molto superiore al 25% anche per la difficolta' nell'interpretare la legge che muta di continuo che non permette di assolvere i propri obblighi fiscali nella assoluta certezza del diritto, come ciascuno di noi vorrebbe.

Prendi ad esempio il caso di un trader che ben conosco: egli aveva maturato circa 40.000 Euro di capital gain su vari ETF che teneva da molti anni per cassetto e all'ultimo momento, dopo Natale, aveva venduto e poi ricomperati, nella speranza di poter pagare il 14,29% e non il 25% avendo effettuato l'acquisto e la vendita nel dicembre 2011.

Sbagliatissimo. :eek:

La valuta e' finita al 2 gennaio e cosi' ha pagato migliaia di Euro di tasse inutilmente, che poteva risparmiare se non avesse fatto questo giroconto. :'(

A me sembra che calcolando un po' tutto dal 2012 non convenga piu' fare trading.

Se metti in conto:

- tasse molto maggiori di quelle preventivate
- accresciuta difficolta' di guadagnare causa le macchinette
- rischi di sbagliare comportamento fiscale nell'oggettiva incertezza delle norme
- black out dei TOL sempre troppo frequenti (*)
-impossibilita' di scaricare nulla sui costi, a differenza dei professionisti che scaricano tutto (luce, ammortamenti, computer, riviste, etc.)
- il tempo perso per lo studio, l'aggiornamento, la ricerca
- concorrenza spaventosa introdotta dalla crisi economica, che attraverso cassa integrazione, liste di mobilita', chiusura di Partite Iva ha buttato dentro nel mondo del trading e ne sta buttando in continuazione almeno 15.000 nuovi "trader" all'anno che stanno sui book a fare del noise ed azione di disturbo a chi per l'impegno, lo studio, la ricerca ne aveva fatto in passato una vera e propria professione e che generano -malgrado la loro inintenzionalita' - gli effetti perversi indicati sopra (*).

Credo che oggi come oggi siano davvero in pochi in Italia a guadagnare qualcosa (al netto di tutto quanto sopra).
 
Ultima modifica:
....il cg al 25% potrebbe spostare l'attenzione su altri mercati,extra ue.....:cool:
 
Dimostrazione della tassazione effettiva al 25%

Ammettiamo che un capitale 100 abbia subito nel tempo un'inflazione 10.
Quale rendimento nominale io debbo conseguire nel tempo con la borsa e con il trading per pareggiare l'inflazione ?

Se io avessi performato 12, me ne avrebbero tolte 2,4 di tasse, per cui mi ritroverei con 96 (=100-2,4), importo evidentemente inferiore a 100.


Nella parte in grassetto c'è un errore, visto che 100 - 2,4 non fa 96.


capitale iniziale = 100

inflazione = 10

capitale iniziale rivalutato = capitale iniziale + inflazione = 100 + 10 = 110

performance = 12

tassazione = 12 x 0,2 = 2,4

capitale finale dopo tassazione = capitale iniziale + performance - tassazione = 100 + 12 - 2,4 = 109,6

capitale finale dopo tassazione / capitale iniziale rivalutato = 109,6 / 110 = 99,636 %
 
Lo Stato incassa una cifra di molto superiore al 25% anche per la difficolta' nell'interpretare la legge che muta di continuo che non permette di assolvere i propri obblighi fiscali nella assoluta certezza del diritto, come ciascuno di noi vorrebbe.

Prendi ad esempio il caso di un trader che ben conosco: egli aveva maturato circa 40.000 Euro di capital gain su vari ETF che teneva da molti anni per cassetto e all'ultimo momento, dopo Natale, aveva venduto e poi ricomperati, nella speranza di poter pagare il 14,29% e non il 25% avendo effettuato l'acquisto e la vendita nel dicembre 2011.

Sbagliatissimo. :eek:

La valuta e' finita al 2 gennaio e cosi' ha pagato migliaia di Euro di tasse inutilmente, che poteva risparmiare se non avesse fatto questo giroconto. :'(

A me sembra che calcolando un po' tutto dal 2012 non convenga piu' fare trading.

Se metti in conto:

- tasse molto maggiori di quelle preventivate
- accresciuta difficolta' di guadagnare causa le macchinette
- rischi di sbagliare comportamento fiscale nell'oggettiva incertezza delle norme
- black out dei TOL sempre troppo frequenti (*)
-impossibilita' di scaricare nulla sui costi, a differenza dei professionisti che scaricano tutto (luce, ammortamenti, computer, riviste, etc.)
- il tempo perso per lo studio, l'aggiornamento, la ricerca
- concorrenza spaventosa introdotta dalla crisi economica, che attraverso cassa integrazione, liste di mobilita', chiusura di Partite Iva ha buttato dentro nel mondo del trading e ne sta buttando in continuazione almeno 15.000 nuovi "trader" all'anno che stanno sui book a fare del noise ed azione di disturbo a chi per l'impegno, lo studio, la ricerca ne aveva fatto in passato una vera e propria professione e che generano -malgrado la loro inintenzionalita' - gli effetti perversi indicati sopra (*).

Credo che oggi come oggi siano davvero in pochi in Italia a guadagnare qualcosa (al netto di tutto quanto sopra).

per quanto mi riguarda dei problemi che elenchi l'unico che mi da qualche fastidio è l'aumento della tassazione sul c.g. (ma se serviusse davvero per risollevare il paese lo pago volentiueri...purtroppo hi seri dubbi...) ed una eventuale tobin tax ( più per i rischi che comporterebbe per il nostro paese che sarebbe molto facilmente più preda degli attacchi speculativi a causa di mercati totalmente illiquidi e facilissimamente manipolabili che per l'importo previsto sugli strumenti sui quali opero...sui quali avrei purtuttavia un aumento di costi non trascurabile ...)...gli altri sono risibili...cmq -non essendo questa la mia unica attività e non essendo quindi un professionista a tutto tondo- può essere che per altri traders non sia così anche in relaziione al tipo di opertaività aovviamente...io credo che le menti che governano la speculazione internazionale con gli hft sotto sotto non stiano aspettando altro che la tobin tax solo in europa...con i mercati illliquidissimi a manovrabilissimi che ci saranno non sarò più nbecessario progettare sistemi che lucrino sull microvariazioni di prezzo facendo migliaia di operazioni al giorno come adesso...basteranno 2-3 colpi "ben assestati " per ,ad esempoio, ribaltare a piacere le curve dei rendimenti dei mercati dei titoli di stato- e delle obbligaziioni di conseguenza- dei paesi deboli (come ilo nostro..) facendo più volte ed in tempi piùbrevi quel che è accaduto da agosto ad oggi...lascio alla vostra fantasia immaginare le conseguenze che ciò potrà avere sulla situazione finanziaria di questi paesi e il conseguente riverbero sulle loro popolazioni...:censored:
 
Ultima modifica:
Nella parte in grassetto c'è un errore, visto che 100 - 2,4 non fa 96.


capitale iniziale = 100

inflazione = 10

capitale iniziale rivalutato = capitale iniziale + inflazione = 100 + 10 = 110

performance = 12

tassazione = 12 x 0,2 = 2,4

capitale finale dopo tassazione = capitale iniziale + performance - tassazione = 100 + 12 - 2,4 = 109,6

capitale finale dopo tassazione / capitale iniziale rivalutato = 109,6 / 110 = 99,636 %

Corretto.
 
Lo Stato incassa una cifra di molto superiore al 25% anche per la difficolta' nell'interpretare la legge che muta di continuo che non permette di assolvere i propri obblighi fiscali nella assoluta certezza del diritto, come ciascuno di noi vorrebbe.

Prendi ad esempio il caso di un trader che ben conosco: egli aveva maturato circa 40.000 Euro di capital gain su vari ETF che teneva da molti anni per cassetto e all'ultimo momento, dopo Natale, aveva venduto e poi ricomperati, nella speranza di poter pagare il 14,29% e non il 25% avendo effettuato l'acquisto e la vendita nel dicembre 2011.

Sbagliatissimo. :eek:

La valuta e' finita al 2 gennaio e cosi' ha pagato migliaia di Euro di tasse inutilmente, che poteva risparmiare se non avesse fatto questo giroconto. :'(

A me sembra che calcolando un po' tutto dal 2012 non convenga piu' fare trading.

Se metti in conto:

- tasse molto maggiori di quelle preventivate
- accresciuta difficolta' di guadagnare causa le macchinette
- rischi di sbagliare comportamento fiscale nell'oggettiva incertezza delle norme
- black out dei TOL sempre troppo frequenti (*)
-impossibilita' di scaricare nulla sui costi, a differenza dei professionisti che scaricano tutto (luce, ammortamenti, computer, riviste, etc.)
- il tempo perso per lo studio, l'aggiornamento, la ricerca
- concorrenza spaventosa introdotta dalla crisi economica, che attraverso cassa integrazione, liste di mobilita', chiusura di Partite Iva ha buttato dentro nel mondo del trading e ne sta buttando in continuazione almeno 15.000 nuovi "trader" all'anno che stanno sui book a fare del noise ed azione di disturbo a chi per l'impegno, lo studio, la ricerca ne aveva fatto in passato una vera e propria professione e che generano -malgrado la loro inintenzionalita' - gli effetti perversi indicati sopra (*).

Credo che oggi come oggi siano davvero in pochi in Italia a guadagnare qualcosa (al netto di tutto quanto sopra).

Provero' a risponderti in quanto da 25 anni faccio l' Imprenditore, e da 10 anni circa faccio il Trader (Diciamo Part-Time)...

A) Le Tasse sul Trading per quanto siano alte sono molto ma molto minori rispetto alle Tasse su qualsiasi attivita' Imprenditoriale (Provare per Credere)..
B) Le macchinette confronto al farsi pagare da un Creditore a 160 giorni se va' bene e se il Creditore non fallisce prima sono un piccolo inconveniente di percorso altamente trascurabile... Ho nella mia attivita' Ditte che mi devono soldi da mesi e non so' se mai li prendero', intanto sulle fatture emesse ci pago tasse, iva, contributi, commercialista, dipendenti, collaboratori, affitto dei locali, luce, computer, pulizie etc. etc......
C) rischio di Sbagliare c'e in qualsiasi attivita' imprenditoriale di Sorta si chiama rischio di Impresa, che in questo periodo storico e' aumentato notevolmente e il rischio di Fallimento e' reale piu' che mai
D) Prova a vedere se ti si impianta il Server della Societa' mentre hai un lavoro da consegnare per il giorno dopo, e se non lo consegni non ti pagano, e vedi se l' impiantarsi dei Tol per qualche ora non lo vedi come una benedizione dal cielo...
E) Ormai con Monti e Soci non scarichi piu' una beneamata mazza di niente e con L' Irap non scarichi neanche il costo dei dipendenti e collaboratori, dove la vedi te tutto questo scarico, poi me lo spieghi...
F) Tutte le attivita' hanno costi di aggiornamento, in piu' ci sono corsi per dipendenti e costi per tenuta dei dipendenti in sicurezza sugli impianti...
Confronto i costi dei corsi del Trading sono bazzecole, per arrivare ai costi di una Societa' dovresti fare corsi di trading a 5000 Euro ogni mese per 10 anni...
e forse non arriveresti al costo di una piccola Societa' con collaboratori e dipendenti...
Inoltre devi sperare che i collaboratori o dipendenti non si ammalano, perche' se no gli paghi malattia e ferie, senza che rendano niente, e magari devi pagare un altro per sostituirli.... Se poi gli devi il TFR di 10 anni sono dolori...
G) Per quanto se ne dica il Trading e' ancora una delle attivita' piu' redditizie in circolazione, e io stesso dopo 25 anni di imprenditoria, mi sto' convincendo costi alla mano che per quanto possa perdere con il trading non perdero' mai e poi mai quanto con una attivita' di imprenditore...
Se avessi messo tutti i soldi che ho letteralmente buttato via nella mia attivita' di imprenditore nel Trading, a quest' ora sarei in pensione, tranquillo e felice....
Invece sono maledettamente ********* con questa recessione e Stato che sta' distruggendo la libera professione e l' imprenditoria in genere...
La poverta' e' molto piu' facile da gestire che la ricchezza...

Per cui se dovessi dare un consiglio spassionato, piuttosto che mettere 10000 Euro in una qualsiasi attivita' conviene 10000 volte fare il trader...

Provare per credere
 
Ultima modifica:
Provero' a risponderti in quanto da 25 anni faccio l' Imprenditore, e da 10 anni circa faccio il Trader (Diciamo Part-Time)...

A) Le Tasse sul Trading per quanto siano alte sono molto ma molto minori rispetto alle Tasse su qualsiasi attivita' Imprenditoriale (Provare per Credere)..
B) Le macchinette confronto al farsi pagare da un Creditore a 160 giorni se va' bene e se il Creditore non fallisce prima sono un piccolo inconveniente di percorso altamente trascurabile... Ho nella mia attivita' Ditte che mi devono soldi da mesi e non so' se mai li prendero', intanto sulle fatture emesse ci pago tasse, iva, contributi, commercialista, dipendenti, collaboratori, affitto dei locali, luce, computer, pulizie etc. etc......
C) rischio di Sbagliare c'e in qualsiasi attivita' imprenditoriale di Sorta si chiama rischio di Impresa, che in questo periodo storico e' aumentato notevolmente e il rischio di Fallimento e' reale piu' che mai
D) Prova a vedere se ti si impianta il Server della Societa' mentre hai un lavoro da consegnare per il giorno dopo, e se non lo consegni non ti pagano, e vedi se l' impiantarsi dei Tol per qualche ora non lo vedi come una benedizione dal cielo...
E) Ormai con Monti e Soci non scarichi piu' una beneamata mazza di niente e con L' Irap non scarichi neanche il costo dei dipendenti e collaboratori, dove la vedi te tutto questo scarico, poi me lo spieghi...
F) Tutte le attivita' hanno costi di aggiornamento, in piu' ci sono corsi per dipendenti e costi per tenuta dei dipendenti in sicurezza sugli impianti...
Confronto i costi dei corsi del Trading sono bazzecole, per arrivare ai costi di una Societa' dovresti fare corsi di trading a 5000 Euro ogni mese per 10 anni...
e forse non arriveresti al costo di una piccola Societa' con collaboratori e dipendenti...
Inoltre devi sperare che i collaboratori o dipendenti non si ammalano, perche' se no gli paghi malattia e ferie, senza che rendano niente, e magari devi pagare un altro per sostituirli.... Se poi gli devi il TFR di 10 anni sono dolori...
G) Per quanto se ne dica il Trading e' ancora una delle attivita' piu' redditizie in circolazione, e io stesso dopo 25 anni di imprenditoria, mi sto' convincendo costi alla mano che per quanto possa perdere con il trading non perdero' mai e poi mai quanto con una attivita' di imprenditore...
Se avessi messo tutti i soldi che ho letteralmente buttato via nella mia attivita' di imprenditore nel Trading, a quest' ora sarei in pensione, tranquillo e felice....
Invece sono maledettamente ********* con questa recessione e Stato che sta' distruggendo la libera professione e l' imprenditoria in genere...
La poverta' e' molto piu' facile da gestire che la ricchezza...

Per cui se dovessi dare un consiglio spassionato, piuttosto che mettere 10000 Euro in una qualsiasi attivita' conviene 10000 volte fare il trader...

Provare per credere

il tuo ragionamento fila per quel 5 max 10 % dei "traders" che dal trading ci spunta qualcosa (anche solo qualcosina in pià di un conto deposito...chè se vogliamo passare a rendimenti medi del 10% annuo dal 5-10% dei traders scendiamo di brutto al 1-2%..per non parlare di chi riesce a fare di più...:cool:)..giacchè il restante 90 % -come ultrarcistranoto,va incontro alla completa o parziale distruzione del proprio capitale se va bene compresa anche la vita se va peggio:cool:.....e forse farebbe meglio ad investire in qualche attività economica imprenditoriale pur con tutte le sacroisante diffcioltà che ben descrivi vista la tua esperienza nel campo....non mi risultaa che ,mediamente, il 90% di chi svolge un' attività imprenditoriale qualsiasi finisca gambe all'aria come succede nel trading...sennò poi sembra che sia come dicono a ballarò dove i taroccotraders finiti -o poco furbi se davvero guadgnano veramente- vanno a fare i fighi facendo credere alla gente ,come certe pubblicità che campeggiano cointinuamente dappertutto, che con 5000 euri si diventa milionari con qualche click a "fiuto"...:cool:
 

Si, un appunto corretto quello di BodyHammer ed il tuo di cui vi ringrazio per il fattivo apporto alla discussione, sebbene non spostino il succo della questione: per pareggiare la nuova tassazione del 20% sono costretto a guadagnare il 25%. Solo dopo aver guadagnato il 25% che spetta al fisco tutto cio' che va oltre puo' essere la ricompensa del rischio imprenditoriale, dello studio, della fatica, dello stress.

A volte nella comunicazione i contenuti dipendono in larga misura dal media con cui vengono veicolati: lo diceva Mc Luhan.
Se costruisco un foglio Excel i calcoli saranno giusti, ma la pigrizia delle persone (mia compresa...) induce a non aprire il foglio oppure a visionarlo distrattamente.

Se i calcoli li butto su carta e li faccio a mente, anche sbagliati, comunque almeno ottengo il risultato ... che siano guardati :-)))
 
Per quanto se ne dica il Trading e' ancora una delle attivita' piu' redditizie in circolazione

Non metto in dubbio quanto tu dici, e penso che non lo metterebbero in dubbio coloro che sul trading negli anni scorsi hanno costruito delle immense fortune.

Osservo solo che nelle comunita' finanziarie Web la questione dell'effettiva incidenza fiscale - la tassazione e' piu' alta di quella dichiarata -non sembra un problema, semmai sembra un dato di fatto contro il quale ben poco ci si puo' fare e sul quale non varrebbe la pena nemmeno ragionarci sopra.

In realta' io penso che occorrerebbe acquisire la necessaria consapevolezza della sua esistenza nell'allestimento del propria pianificazione strategica, riconoscerlo come uno degli degli elementi critici principali e cercare delle soluzioni o dei palliativi, se esistenti.

Purtroppo la maggiorparte delle persone, nel momento in cui decide di destinare una parte del proprio patrimonio a strategie di trading lo fa nella convinzione di poter ben performare. E' un misto tra gioco, scommessa, sfida, fascino, etc etc. Uno lo fa nemmeno sapendo che le tasse alla lunga finiscono per essere determinanti, a maggior ragione visto che se si va ad indagare si scopre che sono ben piu' alte rispetto alle aliquote percepite.

.
 
E) Ormai con Monti e Soci non scarichi piu' una beneamata mazza di niente e con L' Irap non scarichi neanche il costo dei dipendenti e collaboratori,

Ok per il resto, ma questo punto vorrei informare correttamente, se mi permetti. Monti ha permesso la deduzione del costo del personale dall'Irap, che prima veniva vietata.

Per quanto riguarda invece l'elevato regime di tassazione a cui sarebbero soggetti i professionisti, non mi pare che lo sia oggettivamente tale,

Semplificando all'eccesso, ma sempre rimanendo nei limiti della correttezza di rappresentazione:

1) il trader paga il 25% e non puo' dedurre spese

2) il professionista paga l'aliquota riferita alle persone fisiche - che su bassi redditi e' addirittura inferiore o comparabile al 25% - solo dopo aver scaricato tutto, a volte, nei casi di professionisti disonesti, persino la benzina della domenica e l'ammortamento del SUV. Il caso grave italiano e' casomai l'autentica vessazione dell'INPS sui redditi dei professionisti, che sono soggetti ad elevatissimi prelievi da parte dell'INPS anche in assenza di redditi.
 
Non metto in dubbio quanto tu dici, e penso che non lo metterebbero in dubbio coloro che sul trading negli anni scorsi hanno costruito delle immense fortune.

Osservo solo che nelle comunita' finanziarie Web la questione dell'effettiva incidenza fiscale - la tassazione e' piu' alta di quella dichiarata -non sembra un problema, semmai sembra un dato di fatto contro il quale ben poco ci si puo' fare e sul quale non varrebbe la pena nemmeno ragionarci sopra.

In realta' io penso che occorrerebbe acquisire la necessaria consapevolezza della sua esistenza nell'allestimento del propria pianificazione strategica, riconoscerlo come uno degli degli elementi critici principali e cercare delle soluzioni o dei palliativi, se esistenti.

Purtroppo la maggiorparte delle persone, nel momento in cui decide di destinare una parte del proprio patrimonio a strategie di trading lo fa nella convinzione di poter ben performare. E' un misto tra gioco, scommessa, sfida, fascino, etc etc. Uno lo fa nemmeno sapendo che le tasse alla lunga finiscono per essere determinanti, a maggior ragione visto che se si va ad indagare si scopre che sono ben piu' alte rispetto alle aliquote percepite.

.

Quello che dici e' purtroppo vero, moltissimi fanno Trading, o pensano di farlo nella stessa maniera in cui vanno al Bar e mettono l' Euro nelle Slot Machine, oppure comprano il Gratta e vinci..

Ma se al contrario fai seriamente e con metodologia Professionale il lavoro del Trader il tutto cambia aspetto e sostanza...

Resta il fatto che il C.G. al 20% e' un balzello notevole, ma a mio avviso non insormontabile...

Mentre l' Inps da pagare tutti i Mesi due Volte, e dico bene due volte, in quanto avendo una Societa' di Capitali, la pago come Socio e Amministratore, e poi la pago come Commerciante in quanto iscritto alla camera di commercio...

Questo a differenza la trovo a lungo andare una differenza totale e insormontabile, e alla lunga insostenibile.....

Sai che bello invece quando nel Trading entri in posizione e Guadagni mettiamo 100 Euro, togli il C.G. di 20 Euro e alla fine hai 80 Euro circa pulite pulite.....
Con un' attivita' imprenditoriale dagli stessi 100 Euro ci togli, l' Iva, i contributi, l'Irpef, l' Irap, l' affitto etc. etc.... alla fine ti restano se ti va' benissimo 20 euro pulite nel conto... che magari lasci pure li' in quanto non sai se il giorno dopo potrai prenderle, in quanto se non ti pagano i Creditori ti servono a coprire il Fido della Banca....

Tutti dicono che il Trading Stressa, ma io trovo molto meno stressante avere 80 Euro pulite subito per fare la spesa e mangiare, invece di averne forse 20 Euro sul conto per coprire il Fido della Banca...

Questa e' la dura realta' delle cose e purtroppo domani e' Lunedi e si ricomincia con questa battaglia Imprenditoriale persa in partenza.....
 
Il punto è, senza avventurarci in calcoli matematici complessi, che per guadagnare al netto dell'inflazione devo battere l'inflazione di parecchi punti.

Il che porta(ma non è la sezione adatta temo) a dover impiantare operazioni meno semplici di quel che appare.

Provate a chiedere alla vostra banca se vi fa andare in leva sui Btpi ad esempio, o altri prodotti indicizzati. E se sì(..), quanto chiede.:)

PAT ha centrato il problema. Il mercato è una roulette con zeri che appaiono e scompaiono a seconda delle esigenze del banco. Solo con ragionamenti sopraffini si può sperare di uscire dal casinò senza avere svuotate le tasche.

PAT è una persona che ragiona (in maniera sopraffina).

Saluti.
 
P.A.T. ha fatto bene a sollevare la questione, visto che già con la revisione dell'aliquota sul capital gain e dividendi dal 12,5 al 20% c'è stato un incremento della tassazione del 60%!

E bene inoltre rimarcare la discriminazione tra rendimento reale e rendimento nominale, anche se poi, se vogliamo sottilizzare, andrebbe anche detto che l'inflazione reale a livello individuale è differente per ciascuno di noi, in quanto utilizziamo un paniere di beni unico e specifico.
Il calcolo dell'inflazione da parte dell'Istat è inoltre secondo il mio modestissimo parere sottostimato rispetto all'inflazione "reale" media, ma è una considerazione così, a pelle

Il discorso della tassazione sugli investimenti finanziari (e balzelli vari tipo bolli) non è una penalizzazione solo per i trader (con tutto il rispetto una percentuale limitata della popolazione) ma anche e soprattutto per gli investitori retail.
 
P.A.T. ha fatto bene a sollevare la questione, visto che già con la revisione dell'aliquota sul capital gain e dividendi dal 12,5 al 20% c'è stato un incremento della tassazione del 60%!

E bene inoltre rimarcare la discriminazione tra rendimento reale e rendimento nominale, anche se poi, se vogliamo sottilizzare, andrebbe anche detto che l'inflazione reale a livello individuale è differente per ciascuno di noi, in quanto utilizziamo un paniere di beni unico e specifico.
Il calcolo dell'inflazione da parte dell'Istat è inoltre secondo il mio modestissimo parere sottostimato rispetto all'inflazione "reale" media, ma è una considerazione così, a pelle

Il discorso della tassazione sugli investimenti finanziari (e balzelli vari tipo bolli) non è una penalizzazione solo per i trader (con tutto il rispetto una percentuale limitata della popolazione) ma anche e soprattutto per gli investitori retail.

Secondo me l'unico approccio realistico e' prendere consapevolezza del problema anziche' fingere che non esista ("io guadagno sempre e comunque, a prescindere").

Poc'anzi dicevo che nell'allestimento della propria pianificazione strategica, riconoscere una tassazione del 25% come uno degli degli elementi critici principali induce poi a cercare delle soluzioni o dei palliativi, se esistenti.

Non so se cio' porta a dover impiantare operazioni meno semplici di quel che appare, ma le mie riflessioni hanno elaborato dei possibili spunti per ragionare su delle soluzioni o palliativi.

Li riporto in ordine sparso, senza alcuna pretesa di completezza ed esautivita'
 
Contromisure o palliativi alla tassa del 25 %

- Strategie con pochi trade annuali, ma ad elevatissimo guadagno unitario

Sono da anni che come molti di voi anch'io faccio del trading sui vari Tom, January effect, Santa Klaus Effect, etc. ma dopo la nuova tassa il primo, cioe' il Tom, ha perso buona parte della sua attrattiva.

Cio' che invece diventa estremamente interessante nell'ottica di cui all'oggetto e' la presenza di effetti robusti e consolidati di stagionalita' sulle commodities, da poter essere giocati con dei future in automatic trading (es. IW live), come ad esempio lo spread tra i vari tipi di petrolio dove un classico del trading e' lo spread tra il brent del Nord ed il WTi leggero

Finding Seasonal Spreads
 
Indietro