Manovra, arriva la tasse sulle consegne per favorire i negozi di prossimità

Francia ha spesso agito a favore dei piccoli negozi difendendoli dal dominio del gigante dell’e-commerce Amazon: dopo il “Natale Senza Amazon” visto nel 2020, ora il governo transalpino annuncia l’introduzione di una tariffa minima per le consegne di libri con l’intento di supportare le piccole librerie.
Questa misura è pensata esclusivamente per bilanciare la concorrenza nel settore dei libri e, come ripreso da The Verge, applicherà 3 euro di tariffa minima alle consegne per ogni ordine inferiore a 35 euro. Ripercorrendo la storia francese è evidente la volontà del governo nazionale di difendere tale settore mantenendo una visione protezionistica. Prima di procedere, però, la Francia dovrà notificare all’UE i suoi piani e poi introdurre la tariffa minima dopo sei mesi dall’approvazione. Al riguardo, i ministeri della cultura e delle finanze francesi hanno dichiarato congiuntamente: “Ciò adatterà l'industria del libro all'era digitale ripristinando un equilibrio tra le grandi piattaforme di e-commerce, che offrono la consegna praticamente gratuita per i libri indipendentemente dalle dimensioni dell'ordine, e le librerie che non possono eguagliare questi prezzi di consegna. La tassa di consegna di tre euro […] non è dissuasiva per gli acquirenti di libri e la soglia di 35 euro favorirà gli ordini raggruppati, il che è virtuoso in termini ambientali”. Misure di questo tipo in passato sono riuscite con successo a sostenere i piccoli librai francesi che, stando alle ultime stime, possiedono circa 3.500 negozi indipendenti. Sarà interessante osservare l’eventuale successo anche di questo provvedimento, il quale diventerà ufficialmente attivo in un periodo ancora non precisato.
23/09/22


Tanto per fare un esempio

Queste manovre sono tendenzialmente ideologiche.

Se un limite alla scontistica (e in generale un intervento sui prezzi) può essere utile per limitare pratiche tipiche di Amazon legate a prezzi volutamente bassi per buttar fuori mercato la concorrenza, bisogna vedere la cosa da vari fronti.

Queste misure forse tutelano le librerie, ma soprattutto tutelano i rivenditori locali online che essendo meno efficienti di amazon faticano a marginare avendolo come concorrente. Se il prezzo garantisce il margine a tutti.
In sostanza si garantisce la quota di mercato dell'hoepli di turno.
 
fino a qualche anno fa ero più sensibile a tematiche come l'impoverimento dei centri cittadini, il negozietto che chiude, la co2 emessa, il cattivone che mette rotelle e gps ai magazzinieri ... oggi, sinceramente, non me ne frega una mazza :D per cui se mi pare mi faccio consegnare in ufficio un pacchetto di 3x3 cm contenente 2 batterie CR2032 da 4gr. l'una :D

Insensibile, fai soffrire i negozianti fans di greta thunberg :o
 
è che non ci si vuole rassegnare che anche le rendite di posizione possono finire, non siamo più negli anni '70, viviamo in un mondo globalizzato in cui l'informazione è più simmetrica di prima, voglio dire prima il consumatore non è che avesse tutte queste possibilità di confrontarsi, di paragonare la merce, di informarsi, per capire se il negoziante ti sta vendendo paccottiglia o merce pregiata, adesso l'informazione è in tempo reale, la concorrenza spietata, il consumatore ha molte più armi. e le usa. e inevitabilmente le rendite di posizione diminuiscono sempre più in molti settori, non tutti, ad esempio taxi, balnerari, ma anche farmacisti, notai, chi li tocca?

Infatti ora è praticamente tutta paccotaglia,i capi di qualità neanche li vedi sono intoccabili.

Una quarantina di anni fa qualità ed eleganza erano altra cosa ma sopratutto anche in una fascia di prezzo medio bassa, alla portata di quasi tutte le fasce sociali.

E questo non solo in quello che era il mio settore
 
è come la tassa di soggiorno per i turisti.
che poi i turisti pagano già iva sul pernotto, trasporti, ristoranti, bar ecc...così come chi compra su amazon paga IVA.
quindi queste microtasse son solo scuse per aumentare la tassazione in modo frammentato in 1000 rivoli..tecnica che usano tutti i governi perché così colpiscono solo una categoria, mentre chi non è toccato dalla cosa rimane indifferente o è addirittura a favore..
 
Infatti ora è praticamente tutta paccotaglia,i capi di qualità neanche li vedi sono intoccabili.

Una quarantina di anni fa qualità ed eleganza erano altra cosa ma sopratutto anche in una fascia di prezzo medio bassa, alla portata di quasi tutte le fasce sociali.

E questo non solo in quello che era il mio settore

Mah, io parlavo in generale, nel tuo settore, abbigliamento, personalmente non compro sugli ecommerce ma nei negozi fisici. e se vuoi la qualità la paghi, come è sempre stato, non ricordo questi prezzi scontati su quello che compravo negli anni '80, ANZI. ricordo per esempio il prezzo di un cappotto che comprai, fine anni '80 più o meno, 600mila lire, adesso qualità analoga 600 euro, ma 600mila lire dell'epoca non equivalgono a 600 euro di ora, erano molti di più, quasi uno stipendio.
 
Ma infatti. Anche la battaglia contro i centri commerciali è veramente incredibile. Prima di tutto i centri commerciali sono fatti da normalissimi negozi, che invece di essere in una via a cielo aperto, sono al chiuso. Basta spostare il proprio negozio in un centro commerciale ed è fatta. Oppure migliorare il proprio negozio insieme agli altri commerciati della stessa via per richiamare comunque il pubblico.

Nel paese qui vicino al mio hanno messo un cartello a inizio della via con scritto centro commerciale naturale, è la stessa via con gli stessi negozi di dieci anni fa, solo che è stato tutto riqualificato dopo il terremoto, i negozianti hanno rifatto per bene anche le insegne e le vetrine e adesso è sempre pieno di gente. Bellissimo. Basta metterci un po' di voglia di fare.

Si vede che non conosci la realtà dei centri commerciali e di cosa c è dietro, specialmente in prossimità dei grossi centri urbani.

Infatti come nei centri storici più rinomati ci sono solo negozi di grandi catene.

Poi ci meravigliamo se la ricchezza è sempre più in mano di pochi :rolleyes:
 
Mah, io parlavo in generale, nel tuo settore, abbigliamento, personalmente non compro sugli ecommerce ma nei negozi fisici. e se vuoi la qualità la paghi, come è sempre stato, non ricordo questi prezzi scontati su quello che compravo negli anni '80, ANZI. ricordo per esempio il prezzo di un cappotto che comprai, fine anni '80 più o meno, 600mila lire, adesso qualità analoga 600 euro, ma 600mila lire dell'epoca non equivalgono a 600 euro di ora, erano molti di più, quasi uno stipendio.

Ricordi male
 
è come la tassa di soggiorno per i turisti.
che poi i turisti pagano già iva sul pernotto, trasporti, ristoranti, bar ecc...così come chi compra su amazon paga IVA.
quindi queste microtasse son solo scuse per aumentare la tassazione in modo frammentato in 1000 rivoli..tecnica che usano tutti i governi perché così colpiscono solo una categoria, mentre chi non è toccato dalla cosa rimane indifferente o è addirittura a favore..

Esattamente :yes: C'è di buono che in Italia le elezioni sono contendibili e quindi ogni tanto cambia la platea dei beneficiari. Un po' per uno non fa male a nessuno.
 
Si vede che non conosci la realtà dei centri commerciali e di cosa c è dietro, specialmente in prossimità dei grossi centri urbani.

Infatti come nei centri storici più rinomati ci sono solo negozi di grandi catene.

Poi ci meravigliamo se la ricchezza è sempre più in mano di pochi :rolleyes:

Beh nei centri storici l'affitto costa l'ira di Dio, quindi è più facile che ci vada Gucci, piuttosto che io o te col nostro "negozietto". Questo è normale.
I centri commerciali che ho visto io sono tutti fatti di piccoli negozi. C'è il tabaccaio, il negozio di valigie, il negozio di borse, i negozi di vestiti, le sartorie, i bar, i ristoranti...chiaro che c'è anche la Apple, la Samsung, il supermercato della GDO ecc. Poi sicuramente costa di più l'affitto, perchè è più visibile, c'è più gente ecc, ma anche questo è normale.

La ricchezza sarà sempre in mano a pochi, iakko. Perchè in pochi conoscono il funzionamento del denaro e nessun legislatore fa nulla per cambiare le cose. Basterebbe insegnare un po' di cose almeno dalle superiori in su.
 
Comunque alla fine della fiera dubito che cambierà qualcosa con questa tassa, servirebbe ben altro per cambiare le abitudini di consumo degli italiani

Chi sta in un paesino comunque non ha accesso neppure fisico a determinate merci, e quindi comprerà online lo stesso, chi abita in una grande città è abituato alla concorrenza, e comprerà comunque dove costa meno, che sia fisico o virtuale è uguale.

Il problema è la concorrenza, forse bisognerebbe impedire quella per tutelare le rendite, purtroppo qualcuno per favorire i consumatori ha pensato bene decenni fa di liberalizzare le licenze.
 
Beh nei centri storici l'affitto costa l'ira di Dio, quindi è più facile che ci vada Gucci, piuttosto che io o te col nostro "negozietto". Questo è normale.
I centri commerciali che ho visto io sono tutti fatti di piccoli negozi. C'è il tabaccaio, il negozio di valigie, il negozio di borse, i negozi di vestiti, le sartorie, i bar, i ristoranti...chiaro che c'è anche la Apple, la Samsung, il supermercato della GDO ecc. Poi sicuramente costa di più l'affitto, perchè è più visibile, c'è più gente ecc, ma anche questo è normale.

La ricchezza sarà sempre in mano a pochi, iakko. Perchè in pochi conoscono il funzionamento del denaro e nessun legislatore fa nulla per cambiare le cose. Basterebbe insegnare un po' di cose almeno dalle superiori in su.

Questo però è dovuto all'assurda speculazione immobiliare, non c'è alcun motivo valido per cui l'affitto di un negozio debba costare queste cifre spropositate.

Una volta non era così...ma ormai troppi immobili commerciali sono in mano ai "grossi", per cui prendere o lasciare, non risolvi di certo questo problema tassando le consegne ecommerce, suvvia.
 
Infatti ora è praticamente tutta paccotaglia,i capi di qualità neanche li vedi sono intoccabili.

Una quarantina di anni fa qualità ed eleganza erano altra cosa ma sopratutto anche in una fascia di prezzo medio bassa, alla portata di quasi tutte le fasce sociali.

E questo non solo in quello che era il mio settore

La qualità era abbordabile in che senso?

Perché è chiaro che tra 40 anni fa e ora sia leggermente cambiato il modello di consumo. Si compra molto e continuamente, modello difficilmente replicabile con l'approccio di 40 anni fa.

L'eleganza nell'abbigliamento è solo marketing, per cui mi importa decisamente poco.
 
Mah, io parlavo in generale, nel tuo settore, abbigliamento, personalmente non compro sugli ecommerce ma nei negozi fisici. e se vuoi la qualità la paghi, come è sempre stato, non ricordo questi prezzi scontati su quello che compravo negli anni '80, ANZI. ricordo per esempio il prezzo di un cappotto che comprai, fine anni '80 più o meno, 600mila lire, adesso qualità analoga 600 euro, ma 600mila lire dell'epoca non equivalgono a 600 euro di ora, erano molti di più, quasi uno stipendio.

Il costo del bene però non dipende dal canale di vendita.

La gente compra vestiti low cost perché la società è evoluta verso un modello di consumo quasi usa e getta per cui è più importante essere alla moda che non avere un capo di materiale migliore.

PS: nell'abbigliamento si dà oggettivamente un peso incredibile a quella che è sostanzialmente roba per coprirsi.
La qualità esiste eccome, la sua utilità marginale rispetto a prodotti decenti è però sostanzialmente nulla.
 
Il mio intervento non era per difendere il singolo intervento ma per rimarcare che certe scelte assieme alla globalizzazione stiano portando alla morte dei piccoli commercianti ed artigiani.
Per alcuni qua dentro un non problema quando invece all'estero si sta cercando di porvi rimedio.
 
Il costo del bene però non dipende dal canale di vendita.

La gente compra vestiti low cost perché la società è evoluta verso un modello di consumo quasi usa e getta per cui è più importante essere alla moda che non avere un capo di materiale migliore.

PS: nell'abbigliamento si dà oggettivamente un peso incredibile a quella che è sostanzialmente roba per coprirsi.
La qualità esiste eccome, la sua utilità marginale rispetto a prodotti decenti è però sostanzialmente nulla.

Ma sì certo, è ovvio, prendiamo ad esempio le scarpe alla moda, negli anni '80 c'erano le famose Timberland, prezzo circa 250.000 lire
oggi invece lo status symbol sono le Nike, non quell da 20 euro ma quelle da 250-300 euro
e il prezzo a cosa è dovuto? tutto marketing. non mi pare che le Timberland dell'epoca avessero questa qualità superiore alle Nike di oggi.
 
Il mio intervento non era per difendere il singolo intervento ma per rimarcare che certe scelte assieme alla globalizzazione stiano portando alla morte dei piccoli commercianti ed artigiani.
Per alcuni qua dentro un non problema quando invece all'estero si sta cercando di porvi rimedio.
Non ti preoccupare iakko verra' pure qua , noi purtroppo siamo sempre gli ultimi !
 
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