Maurizio Cattelan

ringrazio Adriano, sempre un piacere leggerlo, quando si mette d'impegno:yes::yes:

Mi ritorna in mente un dialogo con Bruno Corà di Luciano Fabro:

“ Credo che la questione intanto vada divaricata, perché da una parte c’è coscienza, dall’altra c’è fare, cioè da una parte c’è l’attività che ci lega a ciò che ci sta attorno con cui mantiene anche durante il fare i contatti e dall’altra c’è questa attività, questa realizzazione, questo operare sulle cose, trasformandole, dando loro una fisionomia diversa, un senso diverso, un indirizzo diverso da come erano prima del nostro intervento, del nostro atto su di loro. E così ci troviamo immediatamente di fronte al problema di collegare le due cose: da una parte l’attenzione su quello che noi facciamo e dall’altra l’attenzione su quello che succede di conseguenza, le conseguenze che queste cose fatte hanno nel contesto.”

Oltre l'oggetto, usava dire, il grande Luciano Fabro.:o
 
Strano il tuo modo di ragionare e di rispondere come se il sottoscritto e anche @Adriano avessero fatto un'equazione Cattelan = Fontana o = Picasso o avessero fatto paragoni di importanza. Queste cose non so dove tu le abbia lette.

Trovo in ogni caso del tutto lecito fare i paralleli tra opere d'arte di vari artisti e vari periodi e che chiunque li possa fare anche se tu non cogli il senso che il "paragone" non è esattamente tra le opere o tra gli artisti ma viene utilizzato per calare ogni opera nel suo relativo tempo e nel suo contesto (il che contempla anche le reazioni positive o avverse).
Tu stesso citi Vasari e Fontana a distanza di tre parole. Questo si parrebbe un qualcosa di veramente assurdo (ma lecito anche se incomprensibile)
Per non parlare della "banana di Arcimboldo" (ma che c'entra? boh!)

La più bella in ogni caso è quando dici agli altri che "riconoscono un valore così alto al prorio pensiero", quando tu sei il primo che invece che rispettare il pensiero altrui ti poni come se fossi su una sorta di piedistallo (quello da cui parlano quelli che sanno tutto :rolleyes:).

Caro @Saffada, anche se non condividi le cose che alcuni di noi hanno espresso, esprimendo apprezzamento per l'opera di Cattelan e contestualizzando le reazioni anche dei parallelismi rispetto alle reazioni che possano avere avuto i contemporanei di Duchamp, Manzoni o Fontana (quindi paragoni tra "reazioni" rispetto a opere innovative, non paragoni tra opere... ma forse la differenza tra i due concetti è troppo sottile...), va benissimo ugualmente.
Ma almeno non attribuirci concetti che non abbiamo espresso.
Ci sono tantissime opere d'arte del XX secolo che anche a distanza di 100 anni non vengono apprezzate o capite dal 99% delle persone.
Aggiungeremo anche la banana.

PS. per alcuni di noi la Banana resterà nella storia dell'arte, per altri no, per altri è una provocazione e per altri ancora non è nemmeno arte. Va benissimo così!

Ecco , poi sarei io il saccente,lol. Ti poni in quell'uno per cento in grado di capire a fronte del 99 % di ignoranti, però sul piedistallo ci metti me, hahahaha.
Qui si discute si argomenta, e si esprimono libere opinioni senza pretese. Per quel che riguarda Cattelan, bene, è uno che fa satira ma viene preso per artista, impallidisce di fronte a Petrolini, acqua fresca. MA, visto che l'arte si è parzialmente democratizzata, ecco che a parlar d'arte arrivi una pletora di insulsi figuri a celebrare un genio che non esiste. E comunque Cattelan è il vero manierista, realizza le sue opere alla maniera di Duchamp, è vecchio stantio, gia visto, e la banana lo rappresnta alla grandissima.
 
intanto oggi pare che dai Martini questo abbia chiuso a 340 mila euro
che con i diritti supera i 400.

Ed io anticiperei la pensione immediatamente:D
 

Allegati

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L'analogia con il brevetto é proprio quella.
Mettiamo il Sildenafil. Ottieni brevetto di produzione ma oltre ad acquisirne le informazioni inerenti il processo di sintesi ed al fine di renderlo un equivalente tu vai a pagare necessariamente l'idea di chi lo ha commercializzato con con scopo di indurre una maggior vis in pz in cui hai l'obiettivo di inibire la PDE5.
Bene.
Quel foglietto di autentica che accompagna il lavoro di Cattelan non solo racconta l'opera ma in se contiene anche tutto il processo creativo.
Ecco in cosa sta il valore. Ecco perché puoi chiedere 120K per quel foglietto.

Anselmo. La lattuga. Come la mettiamo?

No, perché il brevetto è uno strumento internazionale che deve avere un contenuto tecnico. Infatti non si possono brevettare cose a caso.
Quel foglietto certifica che Cattelan ha avuto l'idea.
Il brevetto invece permette a chi lo possiede di rompere le reni in tribunale a chi gli plagia il prodotto lucrandoci.
 
Genio e‘ un termine che si abusa ultimamente.
Per me genio nell’ arte è stato Leonardo Da Vinci. O Picasso.
Non ci certo cattelan

Diciamo che Cattelan ha mostrato delle grandissime qualità e brillantezza nella sua proposizione artistica a mio giudizio.
Poi il termine lo lascio scegliere a voi :D
 
Non sempre gli artisti mantengono lo stesso livello di qualità in tutte le loro opere, succede anzi spesso: ma altrettanto spesso ci si lascia affascinare dal nome e dal prezzo nel giudicare opere di scarso valore artistico.
Questa banana di Cattelan mi sembra opera di bottega che prende spunto da un concetto datato e ormai consunto: tra "l'Arte è qualcosa su cui puoi pisciare" di Duchamp e questo "l'Arte è qualcosa che puoi mangiare" è passato più di un secolo e questo "concetto" di Cattelan mi sembra valere quanto una onesta copia dei girasoli di Van Gogh fatta un secolo dopo.
Ma - quandoque bonus dormitat Homerus - succede anche ai grandi di avere cadute di stile e di ispirazione e fare qualche "cazzata", pure Leonardo da Vinci appiccicò una banana a un angelo... :D

leonardo-da-vinci.gif
 
No, perché il brevetto è uno strumento internazionale che deve avere un contenuto tecnico. Infatti non si possono brevettare cose a caso.
Quel foglietto certifica che Cattelan ha avuto l'idea.
Il brevetto invece permette a chi lo possiede di rompere le reni in tribunale a chi gli plagia il prodotto lucrandoci.

Come il caso De Lutti con Vedova. :D
 
Ecco , poi sarei io il saccente,lol. Ti poni in quell'uno per cento in grado di capire a fronte del 99 % di ignoranti, però sul piedistallo ci metti me, hahahaha.
Qui si discute si argomenta, e si esprimono libere opinioni senza pretese. Per quel che riguarda Cattelan, bene, è uno che fa satira ma viene preso per artista, impallidisce di fronte a Petrolini, acqua fresca. MA, visto che l'arte si è parzialmente democratizzata, ecco che a parlar d'arte arrivi una pletora di insulsi figuri a celebrare un genio che non esiste. E comunque Cattelan è il vero manierista, realizza le sue opere alla maniera di Duchamp, è vecchio stantio, gia visto, e la banana lo rappresnta alla grandissima.
solo un piccolo inciso, (poi non mi può fregar meno di niente delle provocazioni di Cattelan), son tanti i modi per essere un genio, non lo è in arte, ma nella provocazione anche se ""stantia"" e tra cent'anni mentre si celebrerà Leonardo ancora una volta di lui si ricorderanno soltanto le provocazioni. Non sappiamo come cambierà il mondo!! bohh, ma quello che oggi fa discutere forse non sarà più.....
 
solo un piccolo inciso, (poi non mi può fregar meno di niente delle provocazioni di Cattelan), son tanti i modi per essere un genio, non lo è in arte, ma nella provocazione anche se ""stantia"" e tra cent'anni mentre si celebrerà Leonardo ancora una volta di lui si ricorderanno soltanto le provocazioni. Non sappiamo come cambierà il mondo!! bohh, ma quello che oggi fa discutere forse non sarà più.....

Anch'io la penso così...provocatore e furbone, si ..." Genio " manco per niente...
 
ringrazio Adriano, sempre un piacere leggerlo, quando si mette d'impegno:yes::yes:

Mi ritorna in mente un dialogo con Bruno Corà di Luciano Fabro:

“ Credo che la questione intanto vada divaricata, perché da una parte c’è coscienza, dall’altra c’è fare, cioè da una parte c’è l’attività che ci lega a ciò che ci sta attorno con cui mantiene anche durante il fare i contatti e dall’altra c’è questa attività, questa realizzazione, questo operare sulle cose, trasformandole, dando loro una fisionomia diversa, un senso diverso, un indirizzo diverso da come erano prima del nostro intervento, del nostro atto su di loro. E così ci troviamo immediatamente di fronte al problema di collegare le due cose: da una parte l’attenzione su quello che noi facciamo e dall’altra l’attenzione su quello che succede di conseguenza, le conseguenze che queste cose fatte hanno nel contesto.”
Oltre l'oggetto, usava dire, il grande Luciano Fabro.:o
troppo buono ;) Ale !

quanto hai riportato di Fabro è molto interessante,
dal mio punto di vista, conferma quanto avevo scritto sui contemporanei che conoscono e continuano la storia dell’arte :yes:

Il tema della divaricazione di Fabro continua ed è attuale nel lavoro di Cattelan,
e ancora prima, con l’opera distrutta in asta, è stata portata da Bansky ad un limite estremo,
una sorta di negazione nichilista della possibilità di risolvere il problema di collegamento posto da Fabro,

ovviamente, ciascuno di loro pensa e si esprime in un diverso momento storico, su un tema comune,
credo che per Fabro fosse naturale pensare a quella distinzione anche a causa del fatto che l’arte povera aveva posto i materiali al centro dell’attenzione,
Bansky la pensa in un contesto storico diverso,
quasi opposto, in cui la vita dell’essere umano ha molto (e soprattutto con una tendenza sempre crescente) a che fare con “cose” immateriali...

e quindi, ovviamente, non si tratta di capire chi è meglio dell’altro :eek::no:

le “gare” tra artisti di epoche diverse fanno ridere i polli :D
io a volte mi chiedo ;) se qualcuno ha mai letto su un libro di storia dell’arte che il tal artista è meglio di quell’altro, o cose simili :eek:
queste cose non troverebbero nessuno disposto a pubblicarle :no:
invece, sul web e in TV, sono affermazioni accettate e ricorrenti :eek:, spesso interessate, che tuttavia scatenano l’entusiasmo di pseudo collezionisti :'(
 
Ultima modifica:
Come il caso De Lutti con Vedova. :D

Che è tutta roba simile al diritto d'autore, ma nulla a che vedere con un brevetto.
Le questioni tecniche, per fortuna, sono tecniche.

Se domani prendo un'opera e la modifico facendo due vaccate (tanto l'utilità tecnica è comunque zero) possono accusarmi da plagio. Se invece sono un nome importante parlano di "reinterpretazione".

Se invece domani prendo il brevetto della batteria di tesla e facendo 2 modifiche tecniche e utili dimostro di raddoppiare l'autonomia posso serenamente brevettarla a mio nome.


Sti certificati sono come il marchio registrato della cocacola, non c'entrano con i brevetti.
 
troppo buono ;) Ale !

quanto hai riportato di Fabro è molto interessante,
dal mio punto di vista, conferma quanto avevo scritto sui contemporanei che conoscono e continuano la storia dell’arte :yes:

Il tema della divaricazione di Fabro continua ed è attuale nel lavoro di Cattelan,
e ancora prima, con l’opera distrutta in asta, è stata portata da Bansky ad un limite estremo,
una sorta di negazione nichilista della possibilità di risolvere il problema di collegamento posto da Fabro,

ovviamente, ciascuno di loro pensa e si esprime in un diverso momento storico, su un tema comune,
credo che per Fabro fosse naturale pensare a quella distinzione anche a causa del fatto che l’arte povera aveva posto i materiali al centro dell’attenzione,
Bansky la pensa in un contesto storico diverso,
quasi opposto, in cui la vita dell’essere umano ha molto (e soprattutto con una tendenza sempre crescente) a che fare con “cose” immateriali...

e quindi, ovviamente, non si tratta di capire chi è meglio dell’altro :eek::no:

le “gare” tra artisti di epoche diverse fanno ridere i polli :D
io a volte mi chiedo ;) se qualcuno ha mai letto su un libro di storia dell’arte che il tal artista è meglio di quell’altro, o cose simili :eek:
queste cose non troverebbero nessuno disposto a pubblicarle :no:
invece, sul web e in TV, sono affermazioni accettate e ricorrenti :eek:, spesso interessate, che tuttavia scatenano l’entusiasmo di pseudo collezionisti :'(

Ma a quali gare ti riferisci, si discute, liberamente se cattelan sia un grande artista o meno, se sia sopravvalutato oppure se i suoi valori economici siano adeguati alle sue opere, e ognuno, ripeto, ognuno ha il diritto di esprimere la propria opinione senza correre il rischio di essere etichettati"galleristi di serie b" ovvero"pseudo collezionisti", come da te fatto, da te che oltretutto fai a pugni con l'italiano, roba da matti
mi chiedo se tu abbia letto qualche testo ! e se abbia inteso qualcosa!
La comparazione, stilistica,iconografica,concettuale etc etc è il fondamento dell'approccio critico nella storia dell'arte e nell'arte contemporanea che diviene storia (e non solo)..........tanti sapientoni qui, povero vecchio fol
 
Ultima modifica:
Caro Saffada :) credo proprio che tu ti sia un po’ fatto travolgere dall’enfasi della discussione :D
hai sempre scritto cose interessanti e condivisibili,
ma adesso ti sei fissato :D con questa cosa delle classifiche equivocando, in buona fede...

in realtà io ti avevo risposto, concordando con te!:yes:
allora, guarda qua ;), tu avevi scritto questo:
beh insomma ...vuoi mettere garcon a là pipe e la banana di cattelan? la prima è un capolavoro e la seconda? puoi definirla un capolavoro? pensi che rimarrà nella storia dell'arte come masterpiece? urlare al primato del contemporaneo e , ancor peggio, alla sua ,presunta, conoscenza, nulla toglie alla storia dell'arte.....oggi è soltanto un altro passo che si aggiunge alle migliaia del trascorso.
io ho risposto dicendo che ero d’accordo con te !:yes:
e, in particolare, sulla storia dell’arte, e sull’insensatezza di stabilire primati (proprio come dicevi tu),

se poi, ti interessa sapere chi sono i mercanti di serie b e gli pseudo collezionisti, di cui ho scritto...
basta che accendi la TV ;) e ne vedrai all’opera,
e anche leggendo certi thread monoartista ;)

Ciao :)



PS, per ulteriore chiarezza, ti quoto il mio post che ti rispondeva...più chiaro di così !
beh insomma ...vuoi mettere garcon a là pipe e la banana di cattelan? la prima è un capolavoro e la seconda? puoi definirla un capolavoro? pensi che rimarrà nella storia dell'arte come masterpiece? urlare al primato del contemporaneo e , ancor peggio, alla sua ,presunta, conoscenza, nulla toglie alla storia dell'arte.....oggi è soltanto un altro passo che si aggiunge alle migliaia del trascorso.
siamo d’accordo sulla storia dell’arte :yes:
i contemporanei si inseriscono in questa storia, nulla le tolgono e nulla le vogliono togliere,
anzi ne sono proprio la continuazione nel mondo di oggi, la conoscono eccome e ad essa fanno riferimento

e infatti non ha nessun senso voler stabilire primati tra un periodo storico e un altro :no:
(è robetta da mercanti di serie b)
la cosa, invece, che ha senso è capire che oggi non si può fare arte come si faceva nei secoli passati:no:
si chiama manierismo KO!

PS. circa i “capolavori”, è più in generale gli oggetti connessi al fare arte nel mondo di oggi, avevo già scritto cosa ne penso nei post precedenti

...più di così...mi arrendo !😅😅😅
 
Ultima modifica:
Caro Saffada :) credo proprio che tu ti sia un po’ fatto travolgere dall’enfasi della discussione :D
hai sempre scritto cose interessanti e condivisibili,
ma adesso ti sei fissato :D con questa cosa delle classifiche equivocando, in buona fede...

in realtà io ti avevo risposto, concordando con te!:yes:
allora, guarda qua ;), tu avevi scritto questo:

io ho risposto dicendo che ero d’accordo con te !:yes:
e, in particolare, sulla storia dell’arte, e sull’insensatezza di stabilire primati (proprio come dicevi tu),

se poi, ti interessa sapere chi sono i mercanti di serie b e gli pseudo collezionisti, di cui ho scritto...
basta che accendi la TV ;) e ne vedrai all’opera,
e anche leggendo certi thread monoartista ;)

Ciao :)

PS, per ulteriore chiarezza, ti quoto il mio post che ti rispondeva...più chiaro di così !

siamo d’accordo sulla storia dell’arte :yes:
i contemporanei si inseriscono in questa storia, nulla le tolgono e nulla le vogliono togliere,
anzi ne sono proprio la continuazione nel mondo di oggi, la conoscono eccome e ad essa fanno riferimento

e infatti non ha nessun senso voler stabilire primati tra un periodo storico e un altro :no:
(è robetta da mercanti di serie b)
la cosa, invece, che ha senso è capire che oggi non si può fare arte come si faceva nei secoli passati:no:
si chiama manierismo KO!

PS. circa i “capolavori”, è più in generale gli oggetti connessi al fare arte nel mondo di oggi, avevo già scritto cosa ne penso nei post precedenti

e invece Cattelan è un manierista, fa arte "alla maniera(vasari cit)" di Duchamp
 
Vasari ha scritto di Cattelan ? Buono ! La realtà è che se avesse preso un cent a commento o citazione altro che 120.000
 
Cattelan è sempre stato altrove , assente, altro. Piaccia o non piaccia tiene la ribalta senza essere presenzialista e in tempi in cui ad un minimo di successo segue un profluvio di opere clonate non è poco.
Il suo maestro non è Duchamp ma Houdini .
 
Mentre continuano le ricerche della versione di Catttelan vediamone un'altro sempre in Inghilterra.
In pieno OT ma non sapevo dove postarlo.
:):p Ciao!!

Descritto da Sir John Rothenstein (direttore della Tate) come "espressivo della sua visione dura, più grande e brutta della vita del suo ambiente intimo", i dipinti realistici di Bratby furono considerati un radicale allontanamento dal modernismo dell'era pre-Seconda Guerra Mondiale.

L'argomento banale e domestico di The Toilet (1955) ha la chiarezza formale della composizione e la maneggevolezza muscolare della vernice spessa hanno portato il critico David Sylvester a confrontare lo stile di Bratby con quello di Vincent Van Gogh.

‘The Toilet’, John Bratby, 1955 | Tate

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Lo stesso artista affermò che i dipinti esprimevano lo 'Zeitgeist del decennio - introverso, cupo, spesso contrario alla bellezza e dedicato a ritrarre una realtà cruda e brutta'.

Il Kitchen sink realism, movimento nel quale viene inserito Bratby, si è sviluppato in Gran Bretagna, tra la fine degli anni '50 e i primi anni '60 e che ha coinvolto il teatro, il cinema, la letteratura e il mondo della televisione.
È caratterizzato dall'avere protagonisti che rappresentano una gioventù arrabbiata e disillusa nei confronti della società, facente parte della working class.

John Bratby.
Self Portrait in a Mirror. 1957.

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