Alessandro Celli
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ringrazio Adriano, sempre un piacere leggerlo, quando si mette d'impegno
Mi ritorna in mente un dialogo con Bruno Corà di Luciano Fabro:
“ Credo che la questione intanto vada divaricata, perché da una parte c’è coscienza, dall’altra c’è fare, cioè da una parte c’è l’attività che ci lega a ciò che ci sta attorno con cui mantiene anche durante il fare i contatti e dall’altra c’è questa attività, questa realizzazione, questo operare sulle cose, trasformandole, dando loro una fisionomia diversa, un senso diverso, un indirizzo diverso da come erano prima del nostro intervento, del nostro atto su di loro. E così ci troviamo immediatamente di fronte al problema di collegare le due cose: da una parte l’attenzione su quello che noi facciamo e dall’altra l’attenzione su quello che succede di conseguenza, le conseguenze che queste cose fatte hanno nel contesto.”
Oltre l'oggetto, usava dire, il grande Luciano Fabro.
Mi ritorna in mente un dialogo con Bruno Corà di Luciano Fabro:
“ Credo che la questione intanto vada divaricata, perché da una parte c’è coscienza, dall’altra c’è fare, cioè da una parte c’è l’attività che ci lega a ciò che ci sta attorno con cui mantiene anche durante il fare i contatti e dall’altra c’è questa attività, questa realizzazione, questo operare sulle cose, trasformandole, dando loro una fisionomia diversa, un senso diverso, un indirizzo diverso da come erano prima del nostro intervento, del nostro atto su di loro. E così ci troviamo immediatamente di fronte al problema di collegare le due cose: da una parte l’attenzione su quello che noi facciamo e dall’altra l’attenzione su quello che succede di conseguenza, le conseguenze che queste cose fatte hanno nel contesto.”
Oltre l'oggetto, usava dire, il grande Luciano Fabro.