mi annoio...

e che...@@...:rolleyes:

che si dice???:cool:

niente..niente...ok allora vado...:bye:
 
uhm, sparisce Simona e arriva Blum ... :D

ti prego di non mettermi in mezzo a 'ste strunzate...:o

già ultimamente c'è chi mi ha chiesto chi io sia veramente..:wall::rolleyes:


Per la cronaca a me, dei teatrini di arena, dei doppi tripli nick, delle storielle e identità inventate..ecc...ecc...FNS...:o
 
ti prego di non mettermi in mezzo a 'ste strunzate...:o

già ultimamente c'è chi mi ha chiesto chi io sia veramente..:wall::rolleyes:


Per la cronaca a me, dei teatrini di arena, dei doppi tripli nick, delle storielle e identità inventate..ecc...ecc...FNS...:o

me lo chiedo sempre anche io
 
Chris ousey - rhyme & reason (2011)

Questo 2011 già ci ha dato tante belle cose in ambito hard rock più o meno melodico, al punto che il vostro webmaster si è visto costretto a rallentare sensibilmente la produzione di scritti riguardo tutte quelle preziose anticaglie che in genere catalizzano la sua attenzione per dedicare qualche rigo in più ai dischi in uscita. Non ho l’abitudine di stendere classifiche, mi rifiuto perfino di assegnare voti ai dischi, ma certo questo primo lavoro solista di Chris Ousey ha tutte le probabilità di finire ai primissimi posti di una ipotetica graduatoria degli album dell’anno. Non tanto e non solo per le performances vocali di Chris (chi ha perso contatto con lui dai tempi gloriosi dei Virginia Wolf stenterà a riconoscerlo: la sua voce è diventata profonda ed un po’ rauca) quanto per il team che gli ha confezionato il disco, a partire dal grande Mike Slamer, qui presente nella duplice veste di produttore e chitarrista, coadiuvato da Tommy Denander per chitarre e tastiere, Neil Murray al basso e Greg Bissonette alla batteria: non è una superband ma poco ci manca.

‘Rhyme & Reason’ è un disco che riesce ad essere nella stessa misura e con pari intensità classico, moderno ed originale: e non è una contraddizione. Sopratutto negli arrangiamenti delle tastiere stacca decisamente da quanto è più tradizionale nell’AOR. Ci pensa poi il chitarrismo mai banale di Mike Slamer a coniugare antico e moderno in un telaio che non appare inedito ma neppure trito, la solita rifrittura di cose ascoltate già un milione di volte. “Mother of Invention” già dice tutto, con quel disegno pulsante di keys ed un riff che rotola alla maniera degli ultimi Whitesnake, con un risultato imponente e spettacolare. “Bleeding heart” è serrata, un po’ Journey, con riflessi di metal californiano, “To Break a Heart” viene aperta da una chitarra acustica che viene spazzata via di colpo da una tempesta di riff secchi, affilati, geometrici, sempre sulla rotta degli Whitesnake, cavalcata da un refrain grandioso e drammatico. “Motivation” è sinuosa, elettrica, un potentissimo impasto di chitarre e tastiere un po’ nel segno degli ultimi Winger, mentre “A Chemical high” si risolve in uno strepitoso funky hi-tech su cui svetta un ritornello decisamente R&B, spezzato da un assolo trattato (ovviamente) col wah wah. “Give me Shelter” è un altro ciclone, strofe ritmate da un’inedita amalgama di keys e chitarre in cui va ad incunearsi un classico refrain. Gli Steelhouse Lane vengono chiamati in causa da “The Reason Why”, praticamente una power ballad, anche qui abbiamo una linea melodica tipicamente AOR che si adagia su un disegno ritmico ed armonico originale, nello stesso tempo arioso e potente. “Any Other Day” si impenna con vigore nel refrain alla maniera degli House of Lords più recenti, “Don’t Wanna Dance” è un altro sensazionale aggiornamento di temi classici: riff acuminati, tastiere pulsanti: praticamente sono i Virginia Wolf portati nel ventunesimo secolo (con qualche spunto mutuato ancora dagli Winger). Tocca poi al rhythm & blues alla Foreigner prima maniera di venire splendidamente attualizzato e amplificato con “Watch this space”, mentre un palpitare di chitarre e tastiere taglia il riffing ottantiano di “By Any Other Name”, su cui spicca un bel ritornello. Chiude "A Natural Law”, una power ballad dall’arrangiamento magistrale, un mosaico di ricami elettrici e scoppi d’energia che scivolano gli uni negli altri con fluidità stupefacente.

‘Rhyme & Reason’ svetta su tutti i lavori frigidi, plastificati e monotoni di certe bands svedesi che vanno per la maggiore (e anche sui dischi di superband certificate, messi assieme con il minimo sforzo, badando soltanto a non stancarsi troppo…), e può guardare dall’alto in basso chi, a corto di idee, fantasia o ispirazione, non sa fare altro che riciclare impunemente un pugno di accordi e melodie ben oltre la soglia della decenza o del ridicolo. In questo album ci sono idee originali, fantasia sbrigliata ed ispirazione genuina: se volete sapere dove andrà il rock melodico nel terzo millennio, non lasciatevelo scappare.
 
Facciamo così Blum... passo a prenderti quando Tika organizza un mercatino ed andiamo a trovarla...!!! :) L'aiutiamo a vendere i suoi prodotti per aiutare i bambini bisognosi...!!! Io sono un bravo venditore...!!! :)
 
Facciamo così Blum... passo a prenderti quando Tika organizza un mercatino ed andiamo a trovarla...!!! :) L'aiutiamo a vendere i suoi prodotti per aiutare i bambini bisognosi...!!! Io sono un bravo venditore...!!! :)

Benissimo e e così insegno a blum ad usare il seghetto :yes:
 
sapete vero, che così facendo,
nel mio fan's club dell'altro treddo
non vi faccio entrare? :o

Hai un disertore - un iscritto al tuo fan's club stamattina è intervenuto in una vicenda di bricolage :o :p
 

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