Milano (città) - Osservatorio mercato immobiliare - Parte IX

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A semplicemente sta abbastanza sulle scatole la visione che traspare secondo cui andare a vivere a PostoInProvincia per avere la villona con piscina sia considerata una scelta equilibrata che premia la qualità della vita, mentre chi spende cifre analoghe vivendo in un normale appartamento in zona con maggiori collegamenti e interazioni urbane sia una scelta da sfortunelli che vivono per lo status.

Come se tra l'appartamente a Lampugnano e la villa con piscina sia il primo quello che alimenta lo status symbol.
 
A semplicemente sta abbastanza sulle scatole la visione che traspare secondo cui andare a vivere a PostoInProvincia per avere la villona con piscina sia considerata una scelta equilibrata che premia la qualità della vita, mentre chi spende cifre analoghe vivendo in un normale appartamento in zona con maggiori collegamenti e interazioni urbane sia una scelta da sfortunelli che vivono per lo status.

Come se tra l'appartamente a Lampugnano e la villa con piscina sia il primo quello che alimenta lo status symbol.

Il problema è che ogni qual volta si mette un argomento sul personale si perde lucidità di analisi e su questo argomento si vede che tu sei "biased". Sono la maggioranza delle persone che ritengono che "andare a vivere a PostoInProvincia per avere la villona con piscina sia considerata una scelta equilibrata che premia la qualità della vita". Tu non la pensi così e ne fai una crociata, ma non ha senso perchè perdi di vista i dati.
 
A semplicemente sta abbastanza sulle scatole la visione che traspare secondo cui andare a vivere a PostoInProvincia per avere la villona con piscina sia considerata una scelta equilibrata che premia la qualità della vita, mentre chi spende cifre analoghe vivendo in un normale appartamento in zona con maggiori collegamenti e interazioni urbane sia una scelta da sfortunelli che vivono per lo status.

Come se tra l'appartamente a Lampugnano e la villa con piscina sia il primo quello che alimenta lo status symbol.



beh...io sono bergamasco e sono celebri le code targate "MI" degli anni '90. tutti i cittadini scappavano e si facevano 4 ore complessive di coda per vedere 4 alberi e due montagne a Clusone/Selvino, i più ricchi si prendevano casa in Liguria. Vivere in appartamento (bilo-trilocali, mica Penthouse)con magari 35 gradi fuori e cemento attorno non è certo vivere bene. la qualità della vita è altra cosa, i Vipponi Milanesi scappano appena possono, mica trascorrono le estati a crepare di caldo a Milano. siamo fatti per stare a contatto con la natura. altro che interazioni sociali.
 
beh...io sono bergamasco e sono celebri le code targate "MI" degli anni '90. tutti i cittadini scappavano e si facevano 4 ore complessive di coda per vedere 4 alberi e due montagne a Clusone/Selvino, i più ricchi si prendevano casa in Liguria. Vivere in appartamento (bilo-trilocali, mica Penthouse)con magari 35 gradi fuori e cemento attorno non è certo vivere bene. la qualità della vita è altra cosa, i Vipponi Milanesi scappano appena possono, mica trascorrono le estati a crepare di caldo a Milano. siamo fatti per stare a contatto con la natura. altro che interazioni sociali.

Siamo fatti anche per le interazioni sociali, ma in certe condizioni. Vivere in provincia non significa rinunciare alle interazioni sociali, semplicemente sono meno "estemporanee" e più "scelte".

D'altro canto il fenomeno di "fuga dalle città" comincia negli anni '70 e va avanti fino ai primi anni '2000, è solo nell'ultima decade (forse ultime due) che le persone hanno rimodificato le proprie preferenze nuovamente in senso inverso (almeno fino a pre Covid). Quindi...
 
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boh ragazzi, io mi arrendo.
Neanche le evidenze che non si può confrontare i mq di milano con quelli di Parigi scalfiscono le vostre convinzioni.
Mi fa sganasciare il portare le esperienze dirette come prova provata che le cose stanno in una certa maniera, quando sappiamo che se chiediamo a 10 milanesi (o 10 romani o 10 londinesi) abbiamo almeno 12 pareri diversi, in Italia probabilmente più verso i 15.
Io vedo che TUTTI gli annunci a Parigi hanno pochi mq e tante stanze, poi magari sono di 5mq e con il grandangolo te le fanno sembrare giuste. Ma le stanze ci sono e questo è un dato OGGETTIVO.
Io vedo che gli stipendi a Parigi sono molto più alti. Questo è un dato OGGETTIVO.
Le superfici degli annunci a Parigi sono calpestabili, a Milano se va bene ci devi aggiungere un 20% per paragonarle. Questo è OGGETTIVO.
Quindi per fare un confronto dobbiamo tenere conto di questi fattori OGGETTIVI, altrimenti confrontiamo mele con pere.
Nessuno sta dicendo che a Parigi le case costano meno che a Milano, erano battute con le faccine, ma se analizziamo tutti i fattori non siamo così lontani come ce la raccontano i mattonari del forum.

Non è questione di convinzioni.
E' che se simpho racconta l'esperienza di vita, sua e delle sue conoscenze, riportando prezzi e stipendi, un certo credito glielo darei. Perché prendere varie soluzioni sul webbe per dimostrare supposti costi con parametri ampiamente discrezionali dove i mq vengono arbitrariamente modificati, così come avviene l'adattamento ai salari, per sostenere la maggior sostenibilità di Parigi è simpatico, ma non è che abbia maggior valenza rispetto al vissuto.
L'utente simpho ha inoltre arricchito il tutto parlando anche di stipendi (veri e non presunti) ribadendo che nonostante le enormi limitazioni immobiliari sarebbe rimasto a Parigi felicemente.

Qui si sta prendendo come oggettivo l'aggregatore di Numbeo + annunci vari presi per dimostrare qualcosa.

Io preferisco il racconto di uno che la casa l'ha presa sul serio, sulla propria pelle e affrontando le dinamiche di una città che non conosco.

Altrimenti torniamo al discorso che denuncio da non so quanti volumi: lo scoring model basato su Google.


E ci tengo a ripetere, per l'ennesima volta, che non si tratta di scalfire convinzioni. Si tratta di affrontare un fenomeno, la crescita continua e sostenuta dei prezzi cittadini al di fuori delle capacità economiche dei lavoratori delle stesse città, in particolare Milano.
Sono anni che c'è una posizione ricorrente, riassumibile in "prezzi scollati dagli stipendi, crescita anomala, siamo in bolla". Posizione legittima.
Il problema è che nonostante sia un tormentone dal 2019 i prezzi hanno sostanzialmente continuato la salita.

La stessa posizione è poi evoluta sugli eventi: "Covid e SW provocheranno la fuga dalla città e lo SBOOM". Anche queste assolutamente legittime. Ma anche in questo caso i prezzi hanno continuato la salita.

Ricordando che sarei estremamente felice a livello personale nel vedere il semicentro a 4k/mq, valore al quale comprerei ben felice, quello che io e altri come me stiamo cercando di capire è il perché di determinate dinamiche di prezzo.
Da qui vengono fuori discorsi sull'attrattività milanese, sulla gentrificazione e su tutte le altre tematiche di cui s'è discusso. Non credo ci sia nessuno (o forse giusto i proprietari :D ) che "tifa" per la salita dei prezzi, ma nei vari volumi di questo topic è almeno 3 anni che leggo interventi che presentano l'acquisto milanese ai limiti del suicidio finanziario.
Però, col senno di poi, chi ha acquistato nel 2019 probabilmente non è che abbia fatto così male, tenendo conto dell'affitto risparmiato.
 
Il problema è che ogni qual volta si mette un argomento sul personale si perde lucidità di analisi e su questo argomento si vede che tu sei "biased". Sono la maggioranza delle persone che ritengono che "andare a vivere a PostoInProvincia per avere la villona con piscina sia considerata una scelta equilibrata che premia la qualità della vita". Tu non la pensi così e ne fai una crociata, ma non ha senso perchè perdi di vista i dati.

Perdonami, ma è fattualmente falso.

A riprova del fatto che la maggior parte delle persone non sta in posti sperduti con ville e villette varie, bensì nelle periferie e negli hinterland.

Per cui a me pare che il biased non sia propriamente io.

Come ho scritto decine di volte, da prima che io nascessi i "milanesi" (erano abitanti del primo hinterland) che vendevano l'appartamento e ci compravano la villetta dalle mie parti. Eppure le mie parti rimangono spopolate rispetto all'accrocchio di paesi dell'hinterland.
 
Perdonami, ma è fattualmente falso.

A riprova del fatto che la maggior parte delle persone non sta in posti sperduti con ville e villette varie, bensì nelle periferie e negli hinterland.

Per cui a me pare che il biased non sia propriamente io.

Come ho scritto decine di volte, da prima che io nascessi i "milanesi" (erano abitanti del primo hinterland) che vendevano l'appartamento e ci compravano la villetta dalle mie parti. Eppure le mie parti rimangono spopolate rispetto all'accrocchio di paesi dell'hinterland.

Milano è passata da circa 1.75 a 1.25 milioni di abitanti dal 1971 al 2011 e tu dici che è fattualmente falso? No, ma davvero? :D

L'ultima decade (2011-2021) potrebbe anche essere un eccezione al trend di lungo periodo...che poi ad essere pignoli la crescita è avvenuta solo tra il 2012 e il 2019, quindi sono solo stati 8 degli ultimi 50 anni, crescita trainata dagli stranieri, altro fenomeno il cui trend si è modificato da qualche anno a questa parte...:cool:
 
beh...io sono bergamasco e sono celebri le code targate "MI" degli anni '90. tutti i cittadini scappavano e si facevano 4 ore complessive di coda per vedere 4 alberi e due montagne a Clusone/Selvino, i più ricchi si prendevano casa in Liguria. Vivere in appartamento (bilo-trilocali, mica Penthouse)con magari 35 gradi fuori e cemento attorno non è certo vivere bene. la qualità della vita è altra cosa, i Vipponi Milanesi scappano appena possono, mica trascorrono le estati a crepare di caldo a Milano. siamo fatti per stare a contatto con la natura. altro che interazioni sociali.

Quello che dici mi trova concorde, ma non c'entra pienamente il punto della discussione. La fuga da Milano è un'abitudine cittadina: d'estate montagna e mare, d'inverno settimana bianca o weekend a sciare.

E sia chiaro che non ho nessun dubbio sul fatto che si stia meglio in Liguria o nella mia cara Val Brembana rispetto al trilocale milanese, figuriamoci.

Io contesto una precisa scelta abitativa. Dove abiti è dove piazzi il centro dei tuoi interessi, con buona pace di dove spendi i weekend fuori porta o che gite ami fare.

Anche qui, è il caso di ribadire che incredibilmente milioni di persone vivono nell'area milanese e una discreta parte di esse ci sta piuttosto bene. Fare vacanze e gite non è sinonimo di snobbare casa propria, per lo stesso motivo per cui molte località di villeggiatura sono anche luoghi dove non vivremmo mai.

So che appare incredibile per molti, ma l'area milanese per milioni di persone è semplicemente casa e non vivono nel costante desiderio di fuggire in qualche luogo ameno.
 
Milano è passata da circa 1.75 a 1.25 milioni di abitanti dal 1971 al 2011 e tu dici che è fattualmente falso? No, ma davvero? :D

L'ultima decade (2011-2021) potrebbe anche essere un eccezione al trend di lungo periodo...

Io capisco che tu abbia l'amore per Biella, davvero. Ma se negli anni citati sono ESPLOSE le cittadine confinanti con Milano di cui il costruito è principalmente fatto da palazzoni e quartieri dormitorio di certo non è che la gente sia andata a vivere a PostoLontano. Basta fare dei giri nei paesi attorno a Milano per rendersi conto delle differenti proporzioni tra villette e palazzoni.

Qui si continua a confondere quella che è dinamica Milano-hinterland con spostamenti ridotti, in luoghi che sono di fatto un continuum dell'urbe (Sesto, Cinisello, Cologno, San Giuliano, Rozzano, Assago, Bollate, ecc.) con improbabili deflussi verso la provincia tranquilla.

Nel caso non sia chiaro è bene precisare: il tessuto urbano e sociale di questi posti è pressoché identico a quello delle periferie milanesi.
 
U

Se è per questo Parigi intramuros ha gli stessi abitanti che aveva nel 1880 e 700mila abitanti in meno di quelli che aveva nel 1920.

Ma sono cresciuti quelli della “provincia”(unità metropolitana).
Stessa storia a Milano e attorno Milano.

Detto questo, io(e mia moglie prima di me) a Parigi tornerei domani stesso, ma sull’immobiliare è inutile fare paragoni. Vera la storia dei metri ma parliamo dello stato medio dei palazzi a Parigi. Una buona metà è senza ascensore, la quasi totalità non ha un impianto di climatizzazione, sono ridotti assai male.

Poi tutta la vita Parigi vs Milano ma quelli sopra sono dati.
A Milano in Viale Monza compri a prezzi che a Parigi devi andare a Disney land(quasi 50km dalla città)
 
Io capisco che tu abbia l'amore per Biella, davvero. Ma se negli anni citati sono ESPLOSE le cittadine confinanti con Milano di cui il costruito è principalmente fatto da palazzoni e quartieri dormitorio di certo non è che la gente sia andata a vivere a PostoLontano. Basta fare dei giri nei paesi attorno a Milano per rendersi conto delle differenti proporzioni tra villette e palazzoni.

Qui si continua a confondere quella che è dinamica Milano-hinterland con spostamenti ridotti, in luoghi che sono di fatto un continuum dell'urbe (Sesto, Cinisello, Cologno, San Giuliano, Rozzano, Assago, Bollate, ecc.) con improbabili deflussi verso la provincia tranquilla.

Nel caso non sia chiaro è bene precisare: il tessuto urbano e sociale di questi posti è pressoché identico a quello delle periferie milanesi.

No, negli anni citati sono esplosi gli hinterland, non le cittadine. Biella è una cittadina, Bollate è un paesone dormitorio, tu non ne conosci la differenza...ti sei accorto che Bollate, Cinisello, Sesto, Rozzano, etc.etc. sono cresciute FINO AL 1971 (chi più e chi meno, alcune fino a qualche anno dopo) e non dopo? Quindi hanno avuto la stessa dinamica di Milano, non ne hanno accolto la diaspora! Cecc88, non sai leggere i dati e quindi fatichi a capire i fenomeni, lascia perdere.
 
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Milano è passata da circa 1.75 a 1.25 milioni di abitanti dal 1971 al 2011 e tu dici che è fattualmente falso? No, ma davvero? :D

L'ultima decade (2011-2021) potrebbe anche essere un eccezione al trend di lungo periodo...che poi ad essere pignoli la crescita è avvenuta solo tra il 2012 e il 2019, quindi sono solo stati 8 degli ultimi 50 anni, crescita trainata dagli stranieri, altro fenomeno il cui trend si è modificato da qualche anno a questa parte...:cool:

Non ti arrendi mai e'? :D
Tempo fa ero anche io cosi pensando che portando dati e motivazioni si poteva convincere chiunque, poi sono arrivato invece alla consapevolezza che non e' affatto cosi OK!
Certe persone non li convincerai mai neppure con tutti i dati del mondo. Sono fatti cosi' non cambiano idea! Inutile perderci tempo :o
 
Non ti arrendi mai e'? :D
Tempo fa ero anche io cosi pensando che portando dati e motivazioni si poteva convincere chiunque, poi sono arrivato invece alla consapevolezza che non e' affatto cosi OK!
Certe persone non li convincerai mai neppure con tutti i dati del mondo. Sono fatti cosi' non cambiano idea! Inutile perderci tempo :o

Ogni tanto ci ritorno su, magari invecchiando...:)
 
Siamo fatti anche per le interazioni sociali, ma in certe condizioni. Vivere in provincia non significa rinunciare alle interazioni sociali, semplicemente sono meno "estemporanee" e più "scelte".

D'altro canto il fenomeno di "fuga dalle città" comincia negli anni '70 e va avanti fino ai primi anni '2000, è solo nell'ultima decade (forse ultime due) che le persone hanno rimodificato le proprie preferenze nuovamente in senso inverso (almeno fino a pre Covid). Quindi...

La prima frase, come se servisse, evidenzia sempre quel bias che avrei. Le relazioni in provincia sarebbero "scelte", quelle in città "estemporanee".


Sul fenomeno di fuga dalla città, come scritto sopra è vero ovviamente per i confini milanesi, peccato che l'area metropolitana sia cresciuta nel frattempo. La gente non è mai andata in provincia vera, si è solo spostata di qualche km dalle case anni 60 col ***** sul ballatoio a condomini nuovi in costruzione.
A riprova di ciò, il costante declino delle provincie più piccole e il continuo spopolamento dei piccoli centri.

Io ho nella provincia (che ribadisco, non è un concetto così generico. La provincia di Biella ha meno di 200k abitanti, quella di Lodi sui 230k, Mantova e Cremona sui 400k. Parliamo di popolazioni pari a Sesto+Cinisello+Cologno nei primi casi, aggiungiamoci altri 5-6 comuni per arrivare agli altri, in territori che saranno un decimo o meno della superficie) i miei affetti più cari. Ci sono nato e cresciuto, per forza di cose ho le relazioni più lunghe da quelle parti. Il concetto di "scelta" è però estremamente limitato al contesto in cui si è.
 
Non ti arrendi mai e'? :D
Tempo fa ero anche io cosi pensando che portando dati e motivazioni si poteva convincere chiunque, poi sono arrivato invece alla consapevolezza che non e' affatto cosi OK!
Certe persone non li convincerai mai neppure con tutti i dati del mondo. Sono fatti cosi' non cambiano idea! Inutile perderci tempo :o

Hai ragione. Son 2 anni che sventoli prezzi in calo sulla base del collega di Cremona. I dati hanno visto nel mentre solo una crescita delle quotazioni.

Adesso attendo il commento sui rom, manca da un po'
 
No, negli anni citati sono esplosi gli hinterland, non le cittadine. Biella è una cittadina, Bollate è un paesone dormitorio, tu non ne conosci la differenza...ti sei accorto che Bollate, Cinisello, Sesto, Rozzano, etc.etc. sono cresciute FINO AL 1971 (chi più e chi meno, alcune fino a qualche anno dopo) e non dopo? Quindi hanno avuto la stessa dinamica di Milano, non ne hanno accolto la diaspora! Cecc88, non sai leggere i dati e quindi fatichi a capire i fenomeni, lascia perdere.

Eh, d'altronde coi dati che...
Rozzano 81-71:+6mila abitanti
Sesto: +3mila
Monza: +9 mila
Cinisello, Paderno: +4 mila
Corsico, Cologno: +5 mila
Segrate: +12 mila
Nova: +4 mila
Milano: -130k. Ora, se vuoi andiamo comune per comune, ma è abbastanza evidente come il grosso delle fuoriuscite da Milano sia finito nell'hinterland e non nella campagna e/o provincia remota.

Nel mentre Biella, picco nel 71. Lodi, picco nel 71. Cremona, picco nel 71. Pavia idem.

Quello a cui tu fai riferimento è post 1981, con alcuni dormitori che hanno sostanzialmente interrotto la crescita e hanno visto la crescita dei comuni attigui. Ma a crescere sono state realtà come Paderno, Peschiera Borromeo, Pioltello, Buccinasco e paesi simili.

Non basta? Bene.
Prov. Milano: 71-81, guadagna 40k abitanti. 81-91, ne perde 140k.
Prov. Lodi (teorica): dal 71 al 91 non ha preso nemmeno 10k abitanti. Prov. Cremona e Pavia li hanno addirittura persi.


Semplicemente, nonostante teorie varie, sono dinamiche che si sono ripetute. Una Milano piena di operai in case verosimilmente orrende e sovraffollate si è svuotata confluendo nei paesi appena fuori. Paesi che si sono rapidamente saturati favorendo lo sviluppo di quelli attigui, ma sempre nell'ambito dell'espansione urbana milanese.

La fuga nelle campagne o nella provincia è una leggenda, a meno che appunto non si voglia considerare Paderno Dugnano o simili "provincia".

(Sul fatto che non so leggere i dati ti dovrei ricordare le NTN, a tuo dire vistosamente in calo nel 4Q21 e 1Q22, a testimonianza degli effetti previsti. Ci sarebbe pure la reiterata "dimostrazione" dell'immigrazione in gran parte straniera che non può quindi trainare i valori immobiliari, il tutto sulla base di dati aggregati.
A me pare come certi ingegneri che quando il modello non rappresenta la realtà ritengono che quella sbagliata sia quest'ultima :D )
 
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nel frattempo rispetto a fine aprile le case in vendita in città, aste comprese, sono un po' diminuite
(ma potrebbero essere quelle invendibili tolte ora e che magari riappariranno a settembre)

26 aprile.jpg

18 luglio.png

prezzo al mq, aste escluse, di nuovo lievemente in salita rispetto ai 5.165 di qualche tempo fa

Schermata 2022-07-18 alle 18.32.48.png
 
ragazzi io non volevo assolutamente creare polemica :D

Ok, siamo sul topic immobiliare Milano e stiam seguendo l'evoluzione del suo mercato.
Ovvio che se includiamo esclusivamente i prezzi del mercato immobiliare Milano è più cheap di Londra e Parigi (cosa che ho anche scritto nel mio primo post).
Allo stesso tempo sembra che post covid-guerra-inflazione, i prezzi continuino a salire invece che assestarsi (anche se qualcosina in calo si riesce a trovare..a meno che non sian tutte case 'cherry picking' :D)

La mia valutazione però, voleva cercare di capire lo stato di impasse (e una piccola frustrazione magari, mi ci metto anche io che sto monitorando il mercato da metà dicembre) che una coppia (ma anche un single) può avere nel volere comprare casa a Milano dopo 'x' anni e qualche soldo risparmiato.
E per fare ciò, per forza di cose dobbiamo includere stipendio + cost of living 'medio'.

Come simpho anche io tornerei a vivere a Parigi (ci son stato da studente, circa 10anni fa, quindi ovviamente non ho una visione completa, da lavoratore, come la sua). Concordo che i bei palazzi della 'vecchia Parigi' son senza ascensori (ce ne sono pure a Milano, ma diciamo che siam messi meglio) ecc.
a 4/5k al mq devi prendere casa verso Disneyland, e ok.

Ma è qui che dobbiam rapportare le cose, il potere di acquisto che si a Parigi (o a Londra, o addirittura a Barcellona, Monaco, Madrid, Berlino ecc) e i loro salari son sempre 'migliorati' negli anni, il che può giustificare l'aumento dei prezzi dell'immobile

(uso statista, così siam tutti contenti:D, e sì l'aggregazione è a livello nazionale, ma serve giusto per capire che trend, di *****, abbiamo in Italia):

https://www.statista.com/statistics/416204/average-annual-wages-france-y-on-y-in-euros/

https://www.statista.com/statistics/416213/average-annual-wages-italy-y-on-y-in-euros/#:~:text=Between%202000%20and%202019%2C%20the,103%20thousand%20euros%20a%20year.

dal 2009 al 2019 in Francia c'è stato un aumento del salario medio annuo del 15% (passando dai 34k ai 39k e spicci)
In Italia? Fate voi..

Parlo per esperienza personale diretta (ma immagino che il forum sia abbastanza 'pieno' di gente che lavora/ha lavorato in consulenza e/o ambito IT).
Quanto è oggi un salario entry level in una big4? 6/7 anni fa era tra i 24k-25k (presente!), oggi sarà al massimo 27k. A Parigi? Ho amici di master (fatto in UK) che tornati a Parigi (2019) in Deloitte/PWC han firmato, entry level, a 45k.
Ma anche se ci spostiamo in ambito ingegneristico (civile/ambientale)/architet. quanti di noi si son dovuti buttare su un'azienda (purtroppo a fare altro), perché tanto in Italia (ed anche a Milano) al massimo prendevi un rimborso spese o se eri fortunato riuscivi a strappre 800/1000€ al mese? A Parigi (e nella altre grandi città) è diverso, vieni pagato. Anche se sei junior.

E' ovvio che poi un single (o una coppia) che si affaccia ai 30anni dopo aver letteralmente boccheggiato per 5 anni a Milano al minimo, che si vuole affacciare al mercato immobiliare (che nel mentre 'corre') che fa? Se può scappa a casa o nell'hinterland. Nello stesso periodo una persona 'giusta' (non stra-risparmiatore sia chiaro) lavorando e vivendo (quindi spendendo) a Parigi/Londra/dovevipare (quasi :D) come minimo avrebbe avuto come savings sul cc più del doppio del single-lavoratore fuori sede a Milano. Molto di più (Poi lasciamo stare che principalmente solo noi italiani abbiamo il culto del comprare casa, e quindi agli inglesi non frega un tubo di comprare casa nella city, ma preferiscono spendere, e magari buttarne anche, soldi per vacanze di lusso, mesi interi in Italia/USA/Asia a darsi alla pazza gioia. E' un fatto 'culturale').

E magari è questo stesso 'fatto culturale' del mattone che spinge noi italiani a sovrapprezzare (anche giustamente finché c'è gente che compra) i nostri immobili e ad alimentare questo delta tra potere d'acquisto/stipendio vs immobile; che nelle altre città europee tenderà, invece, sempre a rimanere costante (cresce il prezzo delle case --> ma cresce in giusta proporzione il salario)
 
Ma figurati, non ce l'ho mica con te.

Il problema della sostenibilità dei prezzi è assolutamente attuale ed è il motivo per cui con ogni probabilità tornerò nell'hinterland senza troppi problemi.

A Milano il vantaggio per anni è stato nella geografia: sebbene i prezzi siano cresciuti molto, le periferie fino a 2-3 anni fa rimanevano abbordabili. Periferie che hanno distanze dal centro comunque molto ridotte.
Gli ultimi rincari stanno mettendo sottopressione anche queste soluzioni per cui l'hinterland diviene più appetibile. Hinterland che sempre per motivi geografici rimane spesso molto vicino in termini di distanze.

Personalmente consiglierei l'hinterland soprattutto in coppia rispetto al single, per vari motivi.
 
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