Milano (città) - Osservatorio mercato immobiliare - Parte XIII

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
immobili belli terranno, la fuffa dei sognatori che speravano di fare l'affare della vita vendendo l'appartamento della nonna dovra' ridimensionarsi
Il bello e di pregio ha sempre tenuto.

D'altronde il bello piace a tutti e tutti lo vogliono/vorrebbero. Non può non tenere.
 
Tutti a piangere ma poi vengono tutti a Milano, caput mundi e frequentano università da 15.756€ l'anno x 6 anni = 94.540€ + vitto, alloggio e divertimento. Diciamo che tutti i 6 anni da fuori sede inclusa l'università gli saranno costati a spanne un totale di 170.000-200.000€ a seconda del tenore di vita.

Jacopo, 25 anni, medico specializzando in Anestesia: «Guadagno 1.600 euro ma resto in Italia. Papà dottore diceva: cambia lavoro»


Sarebbe anche il caso di finirla di intervistare sti soggetti.

In primis perché hai ragione sui costi, in secundis perché quello mica è lo stipendio di un medico bensì la retribuzione durante la specializzazione. Finita la specializzazione il caro anestesista cercherà lavoro e sono sicuro che non disdegnerà le offerte dei 2 gruppi principali a livello lombardo: San Donato e Humanitas godendo del lauto salario privato.
Se poi c'ha pure il papi con un paio di conoscenze ciaone.
 
Ultima modifica:

Su oltre 600 milanesi dai 20 ai 40 anni che hanno partecipato al sondaggio rispondendo al quesito («riesci a risparmiare vivendo a Milano?» con tre opzioni di cifre), il 62 per cento ha risposto che non riesce a risparmiare neanche un euro e che, anzi, spesso spende più di quello che guadagna. Un altro 21 per cento riesce a mettere via una cifra che varia da pochi euro fino a 200. Infine, meno di 20 milanesi under 40 su cento (il 17 per cento) risparmia oltre 200 euro al mese.

«Sono risposte allarmanti — commenta Greco — perché raccontano una città che non riesce più a fare quello ha sempre fatto: consentire ai più giovani di costruire qui il proprio futuro». L’accusa è forte: «Milano ha sempre chiesto tantissimo a chi arrivava qua per studiare e lavorare. Ma poi ha sempre restituito, in qualche modo. Oggi, invece, se non risparmi non potrai mai pensare di comprare casa e di costruirti una famiglia se lo desideri», chiarisce Greco.


Si conclude che a questi prezzi gli acquisti vengono conclusi da lavoratori con ruoli via via meglio retribuiti rispetto a quelli degli acquirenti dei precedenti 10 anni, forse anche 15 anni sui vecchi massimi relativi dei prezzi ( o forniti di risparmi anche famigliari allo stesso modo più alti ). Gentrification che prosegue, quelli attuali potrebbero essere anche acquirenti molto resistenti alle crisi, il che rende anche abbastanza robusto il trend, finché ci sono manager/"superquadri con il mantello" disponibili a trasferirsi a Milano si intende.

Eh, dipende se gli appartamenti li comprano i "superquadri con il mantello" o qualcun altro, perchè poi i redditi di Bonola chissà come mai mediano a 20k o giù di lì.
 
i prezzi tengono perché l'offerta è probabilmente diminuita più della domanda.
Se la gente non ha bisogno di vendere tiene finché può e i prezzi tengono.
 
bè mica sarà colpa dei "giovani"...
Discorso lungo ma potremmo sintetizzarlo così, lato "giovani" e lato "sistema economico".

Lato "giovani":
- consuetudine con consumi molto maggiori di 30-40 anni fa (cena fuori tutte le sere, spese per tecnologia, moda, vacanze, divertimenti vari, etc.)
- abitudine al debito pur di assecondare uno stile di vita "desiderato"
- proliferare della vita "da single" con costi fissi decisamente più alti
- mancanza di cultura del risparmio (dicono che non riescono a risparmiare, ma se guadagnassero il doppio, spenderebbero il doppio)

Lato "sistema economico":
- denaro che perde valore programmaticamente per effetto della stampa forsennata da parte delle banche centrali, impedendo che i risparmi mantengano il loro valore nel tempo
- tassazione esagerata, le tasse dirette ma soprattutto le indirette, principalmente per mantenere intere categorie sociali parassite
- sistema bloccato per subordinazione a decisioni prese fuori Italia

Aik
 
Ora, io sono il classico più realista del re, ma come son puntiglioso sulle argomentazioni dei giovani "privilegiati ma non abbastanza privilegiati", lo sono sulle critiche a casaccio.
Nel merito:
Lato "giovani":
- consuetudine con consumi molto maggiori di 30-40 anni fa (cena fuori tutte le sere, spese per tecnologia, moda, vacanze, divertimenti vari, etc.)
Il confronto non è con 30-40 anni fa, ma spesso su orizzonti più limitati. Ho seri dubbi che la gentrificazione avvenga per i consumi maggiori. Peraltro sti consumi son tutti da dimostrare, così com'è da dimostrare che l'impatto totale sia maggiore sul salario;

- abitudine al debito pur di assecondare uno stile di vita "desiderato"
Problema molto americano e poco italiano. Se il riferimento è al mutuo è abbastanza strampalato.
- proliferare della vita "da single" con costi fissi decisamente più alti
Anche questa è abbastanza una convinzione da bar. Il single non ha economie di scala, ma non ha figli. Infatti è solitamente più comune veder gente che è costretta a uscire per figliare, rispetto ai single.
- mancanza di cultura del risparmio (dicono che non riescono a risparmiare, ma se guadagnassero il doppio, spenderebbero il doppio)
Questa posso concederla, ma fa il paio con la 1a. Essendo i salari fermi da 20 anni e l'inflazione asimmetrica, non è mica detto che siano realmente esplosi i consumi dei giovani (40 anni siamo già in pieno consumismo, 30 figuriamoci).
Nel merito, la discussione riguarda la % di reddito che finisce in housing per cui se questa è cresciuta sensibilmente è anche improbabile che si abbia chissà quale discrezionalità di spesa.

Lato "sistema economico":
- denaro che perde valore programmaticamente per effetto della stampa forsennata da parte delle banche centrali, impedendo che i risparmi mantengano il loro valore nel tempo
Non mi sembra sia così banale. I risparmi intanto possono godere della spinta di tale stampaggio, ma in generale è un tema legato a è poche città mentre il grosso del mattone mica si è inflazionato.
- tassazione esagerata, le tasse dirette ma soprattutto le indirette, principalmente per mantenere intere categorie sociali parassite
- sistema bloccato per subordinazione a decisioni prese fuori Italia

Aik
 
Non è difficile da capire.

"E' colpa di" significa che togliendo l'impedimento la situazione migliora.
Se togliessimo Milano dall'Italia, l'Italia diventerebbe la Bulgaria o poco più.

Secondo me meglio averla una Milano. Che poi...respinge i giovani...ma quando mai? Se i costi sono quelli è proprio perché tutti vengono e vogliono venire a Milano. Non siamo neppure alla prima lezione di economia, qui siamo proprio alla logica elementare.
 
Che poi...respinge i giovani...ma quando mai? Se i costi sono quelli è proprio perché tutti vengono e vogliono venire a Milano. Non siamo neppure alla prima lezione di economia, qui siamo proprio alla logica elementare.

La logica elementare è che per affittare 60mq ti servono 1500€, ma lo stipendio medio a Milano di un giovane (pure laureato) è di 1600€, quindi gli unici giovani che attrai sono quelli coi soldi sufficienti per sganciare un bell'assegno e avere mutui sotto gli 800€ al mese.

Se poi vogliamo dire che va benissimo così ok, basta che poi non ci si riempia la bocca con "Milano col cuore in mano", locomotiva di staceppa ecc. quando di base la sua economia si fonda sull'attrarre capitali e non sul produrre abbastanza da poter pagare stipendi in linea con il costo della vita.

Sul fatto poi che esistano abbastanza lavoratori a basso reddito essenziali per una città (autisti, infermieri, cuochi, amsa, poste, insegnanti ecc. ecc. ecc.) figli di ricche famiglie è un altro discorso ancora, ma si vedrà fra qualche anno quando chi oggi svolge queste professioni (e può farlo per via di condizioni economiche pre-boom) venderà l'appartamento a qualche investitore che lo trasformerà in due studio apartments da mettere a reddito per affitti turistici.

E al suo posto toccherà trovare un altro lavoratore col valigione del papi che proprio non ha alternative al bruciarsi il patrimonio (pardon, fare un ottimo investimento immobiliare che il mattone cresce sempre) per venire a vivere a Milano.
Al massimo se non lo troviamo le scale del condominio ce le facciamo pulire dall'influencer del terzo piano.
 
Milano era "fame fumo e freddo" negli anni del dopoguerra, oggi non è cambiato nulla, un tempo si sfruttavano i "terroni" oggi si sfruttano i laureati.
 
Vorrei ricordare sempre che non è obbligatorio vivere a Milano... :bye:

Eh si, qua invece sembra che sia un diritto da riconoscere a tutti.

Tornando alle obiezioni di cecc88, sui consumi aumentati per voci di consumo che prima non c'erano il discorso mi pare evidente. Non ne faccio mica una colpa, ognuno vive come vuole. Non venite poi però a lamentarvi che sono finiti i soldi ed è colpa del mondo crudele se non si guadagna di più. Idem per i costi fissi della vita "da soli". Se non vuoi condividere la casa con altre due persone, paghi di più, almeno un 50% in più. E' matematica, non è un'opinione.

Sul costo della vita: vivere a Milano è un bene scarso, se tutti lo vogliono, costerà di più. Anche qui tocca rassegnarsi all'evidenza. E invece no: oddio, mi tocca trasferirmi a Cinisello, come farò a fare l'apericena tutte le sere con il mio "team"?

Sul debito, apriti un qualsiasi grafico sulla crescita nel tempo del credito al consumo. Io non mi sognerei mai di fare debiti per una vacanza o un cellulare ma sempre più gente lo fa. Poi ci sono le rate e ops: mondo crudele, non riesco a risparmiare neanche un euro!

Quanto all'effetto della stampa di denaro in generale sul sistema economico (= impoverimento generalizzato dovuto alla perdita di potere d'acquisto dei risparmi), anche qui, è tutto evidente e alla luce del sole. Mica per niente la gente si butta su real assets (mattone, oro, persino bitcoin) pur di sfuggire alla carta che diventa carta straccia. Chi non lo capisce, ci rimette.

Aik
 
Vorrei ricordare sempre che non è obbligatorio vivere a Milano... :bye:

gli autisti degli autobus, gli insegnanti, gli infermieri se lo ricordano molto bene, infatti in concorsi vanno deserti :D

Incredibili questi milanesi che non hanno più neanche il medico di base perché non ce ne sono disposti a lavorare a milano, e fanno pure i fanfaroni :ROFLMAO:
 
Se non vuoi condividere la casa con altre due persone, paghi di più, almeno un 50% in più. E' matematica, non è un'opinione.

si guardava con orrore all'unione sovietica perché i lavoratori "vivono in appartamenti condivisi con sconosciuti!!!"
 
Milano era "fame fumo e freddo" negli anni del dopoguerra, oggi non è cambiato nulla, un tempo si sfruttavano i "terroni" oggi si sfruttano i laureati.

Maledetti milanesi sfruttatori.

Io sono arrivato nel '90, non mi sono mai sentito sfruttato neanche per 30 secondi. Ho studiato, preso una laurea seria, lavorato in multinazionali (poco), autolicenziato (la scelta migliore della vita), fatto il trader, ripreso a fare l'ingegnere, in proprio stavolta, e da allora vivo benissimo, almeno dal pdv economico. Certo non spendo tutto quello che guadagno.

si guardava con orrore all'unione sovietica perché i lavoratori "vivono in appartamenti condivisi con sconosciuti!!!"

Eh, com'era l'altra? Ah si, "il comunismo non è mai stato realmente applicato" :D

Aik
 
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