Milano (città) - Osservatorio mercato immobiliare - Parte XIII

Stato
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quali sono i progetti a San siro? grazie mille

Un centro termale, la demolizione dell'ex-ippodromo per creare parchi / case / palazzetti dello sport vari, immobili di pregio (Syre, con bilocali da mezzo milione), e ovviamente - forse - il nuovo stadio.
Più verso Lotto, il Lido dovrebbe riaprire dopo ampia ristrutturazione.
Tutto con orizzonte 2025-2027.

Poi certo ci sarebbe il "problemino" di San Siro Sud che ancora non s'è capito bene cosa vogliano fare, ma anche lì ci sono progetti di riqualificazione e cantieri (buttare giù tutto e tirare su grattacieli, più parchi e ciclabili, ecc. ecc.)
 
Le sfide di Mr Satispay: “Dinamica e attrattiva ma sempre più costosa, ora Milano è a un bivio"

Milano è una città "dinamica" ma che "si sta sedendo sugli allori", rischiando di perdere il passo rispetto a metropoli europee come Amsterdam o Parigi. Il costo della vita? "Le metropoli che offrono opportunità richiedono anche sacrifici ma Milano, con le giuste scelte sulla mobilità, ha la possibilità di svilupparsi in maniera più sostenibile.

Tornando alle vostre origini, come mai da piemontesi avete scelto di costruire la vostra startup a Milano?

"Lavoravamo a Torino e ci siamo accorti che eravamo sempre in treno, in viaggio verso Milano. Pur rimanendo molto legati alle origini, abbiamo scelto Milano perché è la città più dinamica e ben collegata d’Italia, l’unica in grado di attirare quei talenti da Francia, Olanda, Regno Unito e Usa che vogliamo inserire nella nostra squadra. Una città che sta correndo, ma che non deve perdere la rotta".
Da imprenditore, che cosa ne pensa del dibattito sul costo della vita di Milano?

"È un tema da affrontare, anche se Milano è più sostenibile rispetto ad altre città europee. Poi non siamo certo ai livelli della Silicon Valley, dove i costi sono così alti che la gente deve guidare per due ore per andare a lavorare. Tra i nostri dipendenti ci sono persone che vivono a Torino e vengono tutti i giorni a Milano, altre che abitano fuori città. Grazie ai collegamenti le distanze si accorciano. Sul tema della sostenibilità un modello per Milano potrebbe essere un hub tecnologico come Berlino, dove è facile per i giovani vivere e fare famiglia. La città è a un bivio. Purtroppo vedo che si sta sedendo sugli allori, e questo è sempre un rischio".
 
Direi che il modello dell'hub tecnologico dove è facile per i giovani vivere e fare famiglia sta fallendo in toto, eh.
 
Io tutta questa ricchezza non la vedo in giro, anche nei supermercati vedo sempre più persone che hanno ridotto la spesa a un carrellino, prima montagne di cibo, e poi on line si trovano sempre più case all'asta.
 
Io tutta questa ricchezza non la vedo in giro, anche nei supermercati vedo sempre più persone che hanno ridotto la spesa a un carrellino, prima montagne di cibo, e poi on line si trovano sempre più case all'asta.
se "vivi" Milano dentro la circonvallazione, ricchezza ne vedi ovunque
la realtà è un po' diversa
gli effetti dell'inflazione (e di altro) iniziano a farsi sentire
 
sempre per la storia come mai vogliono tutti venire nelle città anche se col loro lavoro riescono solo a mantenere il padrone di casa: Vedi l'allegato 2942950

Da questi articoli emergono le solite questioni:
- necessità di stipendi differenziati per aree;
- necessità di rilocazione da parte di aziende, pubbliche o private, e dell'università.

Pensare che esista una soluzione che possa accomunare luoghi turistici, università enormi e lavoro senza conseguenze sull'immobiliare è totalmente scollegato dalle dinamiche economiche, infatti non avviene.
 
non sono di milano ma per motvi di famiglia vi è la possibilità che mi debba trasferire.
ora, domanda da 1 milione di dollari capisco, ma vorrei capire come vedete le prospettive a 12-18 mesi. I prezzi secondo me sono distaccati dalla realtà in molte zone (quella che mi interessa non è economica essendo in zona piazza lotto) e soprattutto con i tassi attuali immagino che a un certo punto i compratori con liquidità in tasca finiranno...
in poche parole è realistico pensare che siamo al picco e che nel giro di 12-18 mesi ci si possa trovare con prezzi del 10-15% in meno?
grazie

Chi ti risponde deciso o è un mago o sta inventando.

Semplicemente è impossibile avere prospettive di breve termine, e lo è ancor di più se consideriamo una zona limitata in cui pesano dinamiche specifiche (cosa arriva sul mercato, progetti di nuovo, la M4, ecc. ecc.).

Se dovessi dare un'opinione, sarei estremamente scettico di fronte alla prospettiva di un -15% in un anno o poco più, ma è opinione basata sul niente.
Inoltre, pesa molto il fatto di pagare o meno affitto. Se stai pagando hai un timer decisamente differente.
 
Ultima modifica:
se "vivi" Milano dentro la circonvallazione, ricchezza ne vedi ovunque
la realtà è un po' diversa
gli effetti dell'inflazione (e di altro) iniziano a farsi sentire
sono dentro la circonvallazione, e vedo tanta miseria altrochè.
 
lavoro in pieno centro, vicino Montenapoleone, vedo i soliti ricchi, turisti, ecc ma anche tanta gente che chiede soldi e una marea di negozi che chiudono e non riaprono, vedi in buenos aires, via mazzini, ecc.
 
lavoro in pieno centro, vicino Montenapoleone, vedo i soliti ricchi, turisti, ecc ma anche tanta gente che chiede soldi e una marea di negozi che chiudono e non riaprono, vedi in buenos aires, via mazzini, ecc.
Buenos Aires non è area C
comunque....che ci sia impoverimento sono d'accordo, ma che sia percepibile all'interno dell'area C, NO!
se percepisci povertà in area C, mi sa che devi trasferirti nel Brunei :D
 
Buenos Aires non è area C
comunque....che ci sia impoverimento sono d'accordo, ma che sia percepibile all'interno dell'area C, NO!
se percepisci povertà in area C, mi sa che devi trasferirti nel Brunei :D
SI sara' confuso con area B.
 
Ma Area B è letteralmente tutta la città, magari intendeva 90/91. Per me la circonvalla è quella.
 
Da questi articoli emergono le solite questioni:
- necessità di stipendi differenziati per aree;
- necessità di rilocazione da parte di aziende, pubbliche o private, e dell'università.

Pensare che esista una soluzione che possa accomunare luoghi turistici, università enormi e lavoro senza conseguenze sull'immobiliare è totalmente scollegato dalle dinamiche economiche, infatti non avviene.

Mah, non sono le solite questioni, è il problema che Milano si trova ad affrontare in questo suo periodo storico.

Ricordo che l'Europa è piena di città abbastanza ricche, turistiche e universitarie dove ovviamente esistono certe dinamiche ma non agli stessi livelli; almeno, nelle città che conosco (e dove quindi posso confrontare i vari quartieri/zone senza andare a medie del pollo che servono a poco) non è in discussione che un professionista possa abitare in città e non in un ghetto, e non è ovvio che una coppia con due stipendi debba spostarsi fuori città.

Certo c'è un trend di urbanizzazione molto forte che va a creare il problema quasi ovunque, ma poi ogni città ha le sue proprie dinamiche, in generale la sensazione è che Milano non sia un modello positivo da questo punto di vista.

Ce la vedo Satispay ad attrarre i suoi professionisti da Francia, Olanda, UK e USA, dargli 40k e spiegargli che devono andare a Garbagnate... :rolleyes:
 
Ma Area B è letteralmente tutta la città, magari intendeva 90/91. Per me la circonvalla è quella.
Facciamo chiarezza: Milano è formata da tre cerchi concentrici, dal più interno al più esterno: cerchia dei navigli, cerchia dei bastioni (ex mura spagnole), circonvallazione (percorso della 90/91). Fuori dalla circonvallazione, come dice il milanese imbruttito, è tutta Giargianaland :D
 
Mah, non sono le solite questioni, è il problema che Milano si trova ad affrontare in questo suo periodo storico.

Ricordo che l'Europa è piena di città abbastanza ricche, turistiche e universitarie dove ovviamente esistono certe dinamiche ma non agli stessi livelli; almeno, nelle città che conosco (e dove quindi posso confrontare i vari quartieri/zone senza andare a medie del pollo che servono a poco) non è in discussione che un professionista possa abitare in città e non in un ghetto, e non è ovvio che una coppia con due stipendi debba spostarsi fuori città.

Certo c'è un trend di urbanizzazione molto forte che va a creare il problema quasi ovunque, ma poi ogni città ha le sue proprie dinamiche, in generale la sensazione è che Milano non sia un modello positivo da questo punto di vista.

Ce la vedo Satispay ad attrarre i suoi professionisti da Francia, Olanda, UK e USA, dargli 40k e spiegargli che devono andare a Garbagnate... :rolleyes:
Però i confronti andrebbero fatti a iso-dimensioni se mi passate il termine.
Perché quello che per Milano è fuori città, che ne so, Cinisello, magari per Parigi o Berlino è invece ancora all’interno del territorio del comune.
Sarebbe più corretto paragonare i costi degli immobili a parità di distanza dal centro città, indipendentemente dalla municipalità.
 
SI sara' confuso con area B.
Non ho detto che c'è povertà ovunque, è chiaro che se parliamo di Montenapoleone, ecc c'è ricchezza, ma si vedono sacche di povertà anche in centro, che anni fa non erano presenti, non sto qui a spiegare ma per motivi di servizio ho casa in queste zone.
 
Mah, non sono le solite questioni, è il problema che Milano si trova ad affrontare in questo suo periodo storico.

Ricordo che l'Europa è piena di città abbastanza ricche, turistiche e universitarie dove ovviamente esistono certe dinamiche ma non agli stessi livelli; almeno, nelle città che conosco (e dove quindi posso confrontare i vari quartieri/zone senza andare a medie del pollo che servono a poco) non è in discussione che un professionista possa abitare in città e non in un ghetto, e non è ovvio che una coppia con due stipendi debba spostarsi fuori città.

Certo c'è un trend di urbanizzazione molto forte che va a creare il problema quasi ovunque, ma poi ogni città ha le sue proprie dinamiche, in generale la sensazione è che Milano non sia un modello positivo da questo punto di vista.

Ce la vedo Satispay ad attrarre i suoi professionisti da Francia, Olanda, UK e USA, dargli 40k e spiegargli che devono andare a Garbagnate... :rolleyes:

Milano paga gli stipendi italiani, ma il trend è quello.
Barcellona farà la stessa fine, e Barcellona ha Madrid in Spagna, cosa che Roma non rappresenta a livello italiano.
Porto e Lisbona idem.

Parigi e Londra sono enormi come aree urbane per cui nella megalopoli si avrà una situazione più variegata e distribuita, con lo sviluppo del trasporto conseguente.

Milano è passata in 15 anni dall'essere una città turisticamente scarsa a essere una delle mete preferite in Italia, Roma ha vissuto un calo di appeal lavorativo aumentando il carico, lato università non saprei il trend in essere.

Ma le questioni rimangono proprio le stesse: spostare e costruire, spostare e costruire.
C'è pressione abitativa? Si costruisce.
C'è bisogno di favorire lo studio? Si piazzano i campus a Rho (vedesi Mind), Rogoredo e pure più fuori se serve. E questo non solo a Milano, si segua il modello Pavia, così si ravviva qualche dormiente località di provincia e si distribuisce il carico che oggi pesa sulla città.
Le aziende non trovano personale? Alzino gli stipendi! Non basta? Spostino la sede.

Il resto sono appunto fantasie inefficaci, infatti non esiste nessun esempio di funzionamento perché finché la domanda non viene spostata, l'unica è aspettare che venga distrutta dai prezzi elevati o da una recessione.
 
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