Rivolgo questo post a tutti gli appassionati che come me seguono il forum.
Mi piacerebbe capire come mai nel forum si parli poco di Transavanguardia, specialmente di Paladino e Cucchi che personalmente trovo due super artisti (perlomeno a me piacciono molto, soprattutto il secondo).
Vorrei la vostra opinione in merito, anche alla luce di un andamento altalenante del mercato per capire se ad oggi li trovate un buon investimento o ritenete che tutta la corrente possa andare nel dimenticatoio.
Grazie
Ciao Enrico,
ho vissuto gli anni del "boom" della Transavanguardia e li ricordo molto bene. Mostre pubbliche, esposizioni in gallerie, presenze abbondanti nelle fiere, mercato ai massimi. Insomma, per oltre un ventennio l'hanno fatta da padroni.
Poi piano piano dalla seconda metà degli anni '90 ha iniziato a riprendere piede l'Arte Povera che a partire poi dai primi anni 2000 ha iniziato a re-imporsi sulla scena nazionale ed internazionale.
Si potrebbe dire che la stessa Arte Povera fu in qualche modo "uccisa" proprio dal ritorno alla pittura della Transavanguardia dal 1979-80. Lì cambiò tutto. Immaginiamo artisti abituati a usare materiali poveri e minimali (metalli, pietre, cementi, addirittura animali) e improvvisamente il loro linguaggio viene soppiantato dalla pittura, dall'olio su tela, dal colore e dalle forme dei Cinque della Transavanguardia (e non solo: aggiungiamo Anacronismo, Nuovi Nuovi, Scuola Romana...)
Dopo 20 anni dal 1980 è stata la volta dell'Arte Povera di prendersi la rivincita, che ancora perdura.
La riscoperta di questo fondamentale gruppo di artisti ha rimescolato le carte e indubbiamente dal punto di vista storico-artistico, la sedimentazione del tempo ha fatto emergere con chiarezza che l'Arte Povera sia stato un momento artistico di importanza assoluta.
La Transavanguardia nel frattempo ebbe il suo "colpo di grazia" con la crisi Lehman e dal 2008 si assiste ad un calo delle quotazioni, che tutt'ora perdura.
Anche io come Ale ritengo Cucchi l'esponente di maggiore interesse, pur essendo Clemente quello ancora oggi trattato ai livelli più alti (e personalmente la sua evoluzione mi ha piuttosto deluso).
Paladino ha avuto dei momenti più e meno buoni. Naturalmente gli anni '80 sono stati il suo periodo migliore e dal punto di vista pittorico nel tempo non riesco a vedere evoluzioni significative. A parte alcune opere del periodo d'oro che ritengo davvero magnifiche, probabilmente è addirittura più interessante come scultore.
De Maria ha toccato delle punte di lirismo e inventiva astratta notevoli sempre entro gli anni '80 inizi '90, da lì in avanti mi pare di non vedere passi in avanti.
Idem Chia: alcune opere super negli anni '80 e poi ...
Sicuramente questi artisti verranno a un certo punto recuperati dal mercato, perchè hanno dato un contributo importante a un periodo dell'arte italiana e internazionale, e obiettivamente oggi come oggi si possono comperare a prezzi "bassi" rispetto a un tempo.
Quindi personalmente non direi che possa andare nel dimenticatoio, certamente il suo peso storico-artistico ce l'ha, e tornerà ad avere la sua luce. Non è detto che questa luce si sparga contemporaneamente su tutti e cinque.
Ricordati che una regola sempre valida è quella di comperare principalmente ciò che a ognuno di noi piace, cercando magari di pagare il giusto. Le potenzialità di investimento in questo settore sono sempre di difficile interpretazione.
Oggi il "gusto medio dominante" fa si che si compri poca "pittura" quindi i prezzi sono scesi e possono essere interessanti per chi ama questo tipo di linguaggio molto ricco, carico, e forte.
Come ho scritto, penso che a un certo punto i riflettori torneranno e anche il mercato ripartirà, ma a queste cose bisogna fare attenzione e cercare di interpretare bene, perchè le quotazioni possono tornarare anche a scendere.
Per come la vedo io, se un artista piace e oggi lo si compra bene, l'investimento va guardato esattamente per questo: potersi mettere in collezione qualcosa di un artista che si ama pagandolo il "giusto".
Che questo "giusto" sia meno di ieri è un dato di fatto, che poi possa un domani essere più o meno di oggi, questo è impossibile dirlo.
PS. visto che pappardella?