A parte tutto io non riesco a capire perché Orcel venga preso così poco sul serio quando dice che non gli interessano le banche italiane e punta sull'Europa Orientale (peraltro un deal lo ha già fatto con Alpha Bank).
Unicredit è in una posizione ideale come banca paneuropea intanto perché il rischio Italia è gestibile anche perché essendo mezza tedesca (tedesca germanica e tedesca austriaca) in un'eventuale crisi degli spread tipo Bunga Bunga si troverebbe in pancia tanti titoli di stato che si apprezzano mentre altri si deprezzano.
Ma è in posizione ideale anche perché essere paneuropea le permette di andare a caccia di occasioni in praterie ampie.
Che ne sappiamo noi se in Ungheria o in Austria non c'è un'opportunità anche migliore di MPS?
Escluderei che qualcuno qua dentro sia così qualificato da essere in grado di analizzare un'area così grande.
Oltretutto, "povero" (si fa per dire
) Orcel: un cervello in fuga dall'Italia vero, non di quelli che vanno a fare i camerieri in Irlanda, torna con la reputazione di "Cristiano Ronaldo dei banchieri" (oh, mica Cicciobombo cannoniere) fa delle dichiarazioni programmatiche nette e chiare e viene trattato come un Salvini qualsiasi.
Fino a prova contraria non è un c@zz@ro e si può ragionevolmente presumere che sia credibile quando dice che non gli interessano banche italiane.
Non capisco questa fissa di infilare a forza Unicredit in deal italiani.
Non dico nemmeno che sia proprio impossibile, ma decisamente non è probabile.
Quanta poca voglia abbia di banche italiane si è visto in maniera monumentale proprio con MPS: è vero che all'epoca la mina delle cause appariva enormemente più pericolosa di adesso, ma non la volle letteralmente nemmeno regalata, chiese pure dei soldi aggiuntivi pur di farsi dire di no...
Con il senno di poi si può benissimo dire che abbia pure esagerato, ma Orcel ha la sindrome di Marchionne: più internazionalizza l'azienda più si sente sicuro (e non è che non abbia motivi validi, purtroppo).