grazie per i complimenti.
vorrei rispondere ad alcune richieste ma ho poco tempo.
sinteticamente:
In merito ad Unicredit io parlavo di credito e rischio perdite da default, non di corsi azionari, dove, lo ricordo, le perdite sono un trasferimento di denaro non una obbligazione non onorata.
Anche considerando la volatilità ed i terribili recenti corsi azionari , unicredit a me non sembra sull'orlo del default.
Le quotazioni delle obbligazioni Unicredit tendono a riprodurre in modo abbastanza lineare la curva del yield nominale + cds. da questo chiunque puo' estrarsi un sostanziale Bond Implied rating che da una idea del rischio default stimato per unicredit...
se lo compariamo col bond default rating estraibile dalle quotazioni dei BTP si ricava a spanne il rischio default unicredit rispetto al rischio default Italia.
La misura della vulnerabilità paese rispetto al rischio di default bancari è piu' complessa ed opinabile.
semplificando si sommano agli spread CDS sovrani l'incidenza degli asset ed i prestiti bancari ripetto al GDP..
Dai dati che ho, per ora l'affermazione: se salta unicredit salta l'italia, non è corretta.
Il rischio Austria ed est europa è cresciuto, venerdi i CDS 5y Austria battevano 240pb.
ma nessuno dei paesi east europe ha una vulnerabilità bancaria tipo islanda ( dove gli asset bancari erano 10 volte il GDP ) per cui la crisi a me sembra meno critica di come la raccontano, a patto che la politica ed in particolare l'euroscetticismo non ci metta lo zampino.
Le valutazioni su mediobanca e italease sono personali ( su italease non tanto direi
) e collegate al discorso dove evidenziavo che banche vecchia maniera che hanno bilanci attivi prevalentemente per attività tradizionali di sportello, sono in realtà in questa crisi , meno a rischio.
Antiteticamente banche senza sportelli, maggiormente esposte con prodotti strutturati, in questa crisi per me sono "comunque" più a rischio.
I CDS Mediobanca con la crisi Lehmann erano andati sopra quota 300 quando UCG e ISP giravano sotto 200...poi la pesante svalutazione degli asset partecipativi oggi non viene rilevata solo perchè di punto in bianco hanno cancellato il mark to market. A me queste "politiche di bilancio" non piacciono, puoi far risultare che hai una capitalizzazione con partecipazioni che hai comprato a 15 quando oggi in realtà valgono 3 se va bene...
L'inizio della raccolta con Che Banca è giusto ma decisamente tardivo ed oggi pesa a bilancio negativamente...Per intenderci le pesanti provviste fatte da Mediobanca a gennaio per Selmaleasing in BCE hanno un tasso inferiore a quello che riconoscono ai clienti CHEBANCA.
Comunque sono opinioni assolutamente personali. ..
ultima oservazione: Non è vero che le banche italiane non possono fallire, anzi.. abbiamo una storia di fallimenti ( Privata e Ambrosiano ) e di salvataggi per il rotto della cuffia dove con incorporazioni varie negli ultimi anni i grandi gruppi si sono messi in casa dei catorci bancari ( traducendo una espressione dialettale : un polmone che anche il gatto lo schifa... ) .