lunedì 15 agosto 2016
Rallentano le partenze della Libia mentre si diffondono allarmi sulla presenza di terroristi sui barconi. Scompaiono le navi umanitarie e ritorna Frontex. Verso il blocco navale ?
Prima hanno censurato i numerosi soccorsi operati dalle navi umanitarie. Adesso sembra che le stesse navi umanitarie siano state costrette a spostarsi più lontano dalla costa libica, verso cui sta invece dirigendo la nave SIEM PILOT di Frontex. Nave che sempre più spesso sembra impegnata in attività di pattugliamento piuttosto che di salvataggio, fermandosi ad una distanza di circa 80 miglia dalla costa libica ed andando avanti ed indietro, in una zona nella quale i gommoni che partono dalla Libia non potranno mai arrivare. Affonderebbero prima se non fossero soccorsi entro le 30-40 miglia della costa. Come potrebbe succedere ancora in queste ore. In quella zona sembrano rimaste solo le navi di MSF, la Dignity e la Bourbon Argos e il battello dell'organizzazione tedesca Sea Watch, attivo fino a due giorni fa, in mezzo ad una pletora di navi militari. La nave umanitaria di Moas opera piu' ad oriente, quasi a presidiare la rotta verso Malta. Rari comunicati stampa da Aquarius di SOS Meditarreneè. Ma sulla loro attività è calato il silenzio più totale. Forse perchè testimoni di una presenza militare che appare più finalizzata al contenimento ed alla sorveglianza, che alla ricerca e al salvataggio.
Diminuiscono le partenze dalla Libia, ma il mare davanti Tripoli e Sabratah è calmissimo, al contrario di quanto afferma qualche cronista che si attiene alle veline ufficiali.
Le persone in fuga rimangono intrappolate in Libia ed anche raggiungere la costa del Mediterraneo diventa sempre piu'difficile.
Appare evidente come non siano le condizioni del mare che influiscono sul rallentamento delle partenze.
Le ragioni di questo rallentamento sono ben altre.
I dati diffusi di recente non fanno riferimento alle catastrofiche previsioni di pochi mesi fa e si riferiscono a periodi isolati scelti a convenienza da un anno all'altro senza dare conto del 2014 o dello sviluppo dei soccorsi su base annua, mensile e giornaliera. Dati che sono in possesso dell'Agenzia, ormai al bivio tra il rinforzo delle missioni di EUNAVFOR MED ed il lancio della nuova Guardia Costiera europea alla quale si vorrebbero affidare, sulla base di accordi con i paesi terzi, compiti di respingimento e di rimpatrio congiunto.
Appare evidente una presenza sempre più massiccia di navi militari di fronte le coste libiche,per garantire la sicurezza dei traffici commerciali. Alle persone migranti non pensa più nessuno, si affida ai paesi di transito il compito di bloccarli prima che possano imbarcarsi.