Nella mia provincia In Piemonte,zona Rossa, il lockdown sta funzionando

maste

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Siamo passati da 116 persone in attesa del mio distretto (popolazione di 50000 abitanti) di essere contattate/visitate intorno al 9-11 novembre (con una media di 30-40 segnalazioni al giorno da parte dei medici di famiglia).

Ieri eravamo a zero pazienti in attesa.

Siamo arrivati ad un massimo di 19 visite al giorno, con una media di 13-15 visite al giorno.

Persone ancora in carico (quindi sintomatiche) 771.

Sta aumentando la mortalità delle persone che abbiamo ricoverato,ahimè...nonostante la terapia di supporto messa in atto anche a domicilio e quella ospedaliera.

Mentre i ricoveri sono calati ,dai 4-5 ricoveri o rifiuto di ricovero, siamo passati ad 1-2.

Senza il lockdown e la chiusura di alcuni settori (bar,ristoranti) ed il dirottamento di molti studenti alle lezioni online non avremmo retto (In Usca siamo 5 medici di cui 2 neolaureati; risorse umane non ce ne sono,andavano formate nei 30 anni precedenti).
L'unico rinforzo arrivato (il sesto medico) è al primo lavoro della sua vita (quindi lo stiamo aiutando ad ambientarsi,gli stiamo insegnando e lo proteggiamo un minimo; prima di lanciarlo nella mischia...).

In 21 giorni ho visitato circa 85 persone differenti (alcune visitate anche più di una volta). Idem i miei 5 colleghi (chi più chi meno).

Rimane il problema delle RSA (che ha anche decimato,come contagi, la guardia medica della mia zona).


Sequele (dolori muscolari, oppressione al petto ,danni polmonari cronici, cefalea, nevropatie,affanno,psicosi,assenza di gusto ed olfatto) rimangono a quasi tutti i sintomatici, indistintamente dall'età. Principalmente nella fascia 40-100. La mortalità ed i ricoveri si impennano sopra i 70 anni ed in pazienti ''giovani'' (40-70) con patologie: trapiantati, obesi, diabetici, cardiopatici, oncologici, fumatori, pazienti in dialisi). Pazienti che comunque avrebbero avuto un'aspettativa di vita superiore a 10 anni.

Senza contare il principale problema che pone il covid : l'ospedalizzazione e la deviazione di risorse umane sanitarie da altre patologie.

Un lockdown come quello attuale si è rivelato efficace in modo similare a quello più duro di marzo/aprile.

Su future previsioni non dico niente,perchè non sono il mago Otelma, vivo alla giornata e son contento di essere tornato a pranzare,urinare e bermi un caffè a lavoro.

Un pò di speranza e di ottimismo sono obbligatori :)
 
Grazie per il lavoro tuo e dei tuoi colleghi.
 
Siamo passati da 116 persone in attesa del mio distretto (popolazione di 50000 abitanti) di essere contattate/visitate intorno al 9-11 novembre (con una media di 30-40 segnalazioni al giorno da parte dei medici di famiglia).

Ieri eravamo a zero pazienti in attesa.

Siamo arrivati ad un massimo di 19 visite al giorno, con una media di 13-15 visite al giorno.

Persone ancora in carico (quindi sintomatiche) 771.

Sta aumentando la mortalità delle persone che abbiamo ricoverato,ahimè...nonostante la terapia di supporto messa in atto anche a domicilio e quella ospedaliera.

Mentre i ricoveri sono calati ,dai 4-5 ricoveri o rifiuto di ricovero, siamo passati ad 1-2.

Senza il lockdown e la chiusura di alcuni settori (bar,ristoranti) ed il dirottamento di molti studenti alle lezioni online non avremmo retto (In Usca siamo 5 medici di cui 2 neolaureati; risorse umane non ce ne sono,andavano formate nei 30 anni precedenti).
L'unico rinforzo arrivato (il sesto medico) è al primo lavoro della sua vita (quindi lo stiamo aiutando ad ambientarsi,gli stiamo insegnando e lo proteggiamo un minimo; prima di lanciarlo nella mischia...).

In 21 giorni ho visitato circa 85 persone differenti (alcune visitate anche più di una volta). Idem i miei 5 colleghi (chi più chi meno).

Rimane il problema delle RSA (che ha anche decimato,come contagi, la guardia medica della mia zona).


Sequele (dolori muscolari, oppressione al petto ,danni polmonari cronici, cefalea, nevropatie,affanno,psicosi,assenza di gusto ed olfatto) rimangono a quasi tutti i sintomatici, indistintamente dall'età. Principalmente nella fascia 40-100. La mortalità ed i ricoveri si impennano sopra i 70 anni ed in pazienti ''giovani'' (40-70) con patologie: trapiantati, obesi, diabetici, cardiopatici, oncologici, fumatori, pazienti in dialisi). Pazienti che comunque avrebbero avuto un'aspettativa di vita superiore a 10 anni.

Senza contare il principale problema che pone il covid : l'ospedalizzazione e la deviazione di risorse umane sanitarie da altre patologie.

Un lockdown come quello attuale si è rivelato efficace in modo similare a quello più duro di marzo/aprile.

Su future previsioni non dico niente,perchè non sono il mago Otelma, vivo alla giornata e son contento di essere tornato a pranzare,urinare e bermi un caffè a lavoro.

Un pò di speranza e di ottimismo sono obbligatori :)

che zona delpiemonte sei?
 
Siamo passati da 116 persone in attesa del mio distretto (popolazione di 50000 abitanti) di essere contattate/visitate intorno al 9-11 novembre (con una media di 30-40 segnalazioni al giorno da parte dei medici di famiglia).

Ieri eravamo a zero pazienti in attesa.

Siamo arrivati ad un massimo di 19 visite al giorno, con una media di 13-15 visite al giorno.

Persone ancora in carico (quindi sintomatiche) 771.

Sta aumentando la mortalità delle persone che abbiamo ricoverato,ahimè...nonostante la terapia di supporto messa in atto anche a domicilio e quella ospedaliera.

Mentre i ricoveri sono calati ,dai 4-5 ricoveri o rifiuto di ricovero, siamo passati ad 1-2.

Senza il lockdown e la chiusura di alcuni settori (bar,ristoranti) ed il dirottamento di molti studenti alle lezioni online non avremmo retto (In Usca siamo 5 medici di cui 2 neolaureati; risorse umane non ce ne sono,andavano formate nei 30 anni precedenti).
L'unico rinforzo arrivato (il sesto medico) è al primo lavoro della sua vita (quindi lo stiamo aiutando ad ambientarsi,gli stiamo insegnando e lo proteggiamo un minimo; prima di lanciarlo nella mischia...).

In 21 giorni ho visitato circa 85 persone differenti (alcune visitate anche più di una volta). Idem i miei 5 colleghi (chi più chi meno).

Rimane il problema delle RSA (che ha anche decimato,come contagi, la guardia medica della mia zona).


Sequele (dolori muscolari, oppressione al petto ,danni polmonari cronici, cefalea, nevropatie,affanno,psicosi,assenza di gusto ed olfatto) rimangono a quasi tutti i sintomatici, indistintamente dall'età. Principalmente nella fascia 40-100. La mortalità ed i ricoveri si impennano sopra i 70 anni ed in pazienti ''giovani'' (40-70) con patologie: trapiantati, obesi, diabetici, cardiopatici, oncologici, fumatori, pazienti in dialisi). Pazienti che comunque avrebbero avuto un'aspettativa di vita superiore a 10 anni.

Senza contare il principale problema che pone il covid : l'ospedalizzazione e la deviazione di risorse umane sanitarie da altre patologie.

Un lockdown come quello attuale si è rivelato efficace in modo similare a quello più duro di marzo/aprile.

Su future previsioni non dico niente,perchè non sono il mago Otelma, vivo alla giornata e son contento di essere tornato a pranzare,urinare e bermi un caffè a lavoro.

Un pò di speranza e di ottimismo sono obbligatori :)

Dottore grazie per il servizio, una domanda tecnica, perchè un obeso iperteso (ma non diabetico) ha più probabilità di morire? visto che se non diabetico ha il sistema immunitario ok?

Una affermazione invece, dai protocolli, mi sembra di capire che non si da' alcuna cura che combatte il virus ai non ricoverati o sbaglio?

la spiego meglio: tachipirina per abbassare la febbre
eparina per fluidicare il sangue
cortisone per abbassare l'infiammazione

ma perchè non si da a tutti dal Primo giorno (primi sintomi) il rendesivir + plasma iperimmune + se ne cessario anticorpo monoclonari?
 
Grazie per il lavoro che tu e i tuoi (ahimè pochi) colleghi state facendo.
Sarebbe interessante correlare l'andamento dei contagi in una zona rossa con una gialla e arancione per valutare quali provvedimenti si siano dimostrati maggiormente efficaci e quali invece potrebbero essere allentati.

Spiace poi constatare che misure così draconiane e sanguinose per le attività produttive dipendano in parte dalla grave mancanza di risorse (materiali e umane) del sistema sanitario e fa molta rabbia vedere i principali responsabili dello smantellamento del SSN sull'altare del rapporto debito/PIL pontificare in tv ancora saldamente al potere.
 
Siamo passati da 116 persone in attesa del mio distretto (popolazione di 50000 abitanti) di essere contattate/visitate intorno al 9-11 novembre (con una media di 30-40 segnalazioni al giorno da parte dei medici di famiglia).

Ieri eravamo a zero pazienti in attesa.

Siamo arrivati ad un massimo di 19 visite al giorno, con una media di 13-15 visite al giorno.

Persone ancora in carico (quindi sintomatiche) 771.

Sta aumentando la mortalità delle persone che abbiamo ricoverato,ahimè...nonostante la terapia di supporto messa in atto anche a domicilio e quella ospedaliera.

Mentre i ricoveri sono calati ,dai 4-5 ricoveri o rifiuto di ricovero, siamo passati ad 1-2.

Senza il lockdown e la chiusura di alcuni settori (bar,ristoranti) ed il dirottamento di molti studenti alle lezioni online non avremmo retto (In Usca siamo 5 medici di cui 2 neolaureati; risorse umane non ce ne sono,andavano formate nei 30 anni precedenti).
L'unico rinforzo arrivato (il sesto medico) è al primo lavoro della sua vita (quindi lo stiamo aiutando ad ambientarsi,gli stiamo insegnando e lo proteggiamo un minimo; prima di lanciarlo nella mischia...).

In 21 giorni ho visitato circa 85 persone differenti (alcune visitate anche più di una volta). Idem i miei 5 colleghi (chi più chi meno).

Rimane il problema delle RSA (che ha anche decimato,come contagi, la guardia medica della mia zona).


Sequele (dolori muscolari, oppressione al petto ,danni polmonari cronici, cefalea, nevropatie,affanno,psicosi,assenza di gusto ed olfatto) rimangono a quasi tutti i sintomatici, indistintamente dall'età. Principalmente nella fascia 40-100. La mortalità ed i ricoveri si impennano sopra i 70 anni ed in pazienti ''giovani'' (40-70) con patologie: trapiantati, obesi, diabetici, cardiopatici, oncologici, fumatori, pazienti in dialisi). Pazienti che comunque avrebbero avuto un'aspettativa di vita superiore a 10 anni.

Senza contare il principale problema che pone il covid : l'ospedalizzazione e la deviazione di risorse umane sanitarie da altre patologie.

Un lockdown come quello attuale si è rivelato efficace in modo similare a quello più duro di marzo/aprile.

Su future previsioni non dico niente,perchè non sono il mago Otelma, vivo alla giornata e son contento di essere tornato a pranzare,urinare e bermi un caffè a lavoro.

Un pò di speranza e di ottimismo sono obbligatori :)

Plasma iperimmune lo usate ?

Se non lo usate , perché?

Grazie se vorrai rispondere
 
Siamo passati da 116 persone in attesa del mio distretto (popolazione di 50000 abitanti) di essere contattate/visitate intorno al 9-11 novembre (con una media di 30-40 segnalazioni al giorno da parte dei medici di famiglia).

Ieri eravamo a zero pazienti in attesa.

Siamo arrivati ad un massimo di 19 visite al giorno, con una media di 13-15 visite al giorno.

Persone ancora in carico (quindi sintomatiche) 771.

Sta aumentando la mortalità delle persone che abbiamo ricoverato,ahimè...nonostante la terapia di supporto messa in atto anche a domicilio e quella ospedaliera.

Mentre i ricoveri sono calati ,dai 4-5 ricoveri o rifiuto di ricovero, siamo passati ad 1-2.

Senza il lockdown e la chiusura di alcuni settori (bar,ristoranti) ed il dirottamento di molti studenti alle lezioni online non avremmo retto (In Usca siamo 5 medici di cui 2 neolaureati; risorse umane non ce ne sono,andavano formate nei 30 anni precedenti).
L'unico rinforzo arrivato (il sesto medico) è al primo lavoro della sua vita (quindi lo stiamo aiutando ad ambientarsi,gli stiamo insegnando e lo proteggiamo un minimo; prima di lanciarlo nella mischia...).

In 21 giorni ho visitato circa 85 persone differenti (alcune visitate anche più di una volta). Idem i miei 5 colleghi (chi più chi meno).

Rimane il problema delle RSA (che ha anche decimato,come contagi, la guardia medica della mia zona).


Sequele (dolori muscolari, oppressione al petto ,danni polmonari cronici, cefalea, nevropatie,affanno,psicosi,assenza di gusto ed olfatto) rimangono a quasi tutti i sintomatici, indistintamente dall'età. Principalmente nella fascia 40-100. La mortalità ed i ricoveri si impennano sopra i 70 anni ed in pazienti ''giovani'' (40-70) con patologie: trapiantati, obesi, diabetici, cardiopatici, oncologici, fumatori, pazienti in dialisi). Pazienti che comunque avrebbero avuto un'aspettativa di vita superiore a 10 anni.

Senza contare il principale problema che pone il covid : l'ospedalizzazione e la deviazione di risorse umane sanitarie da altre patologie.

Un lockdown come quello attuale si è rivelato efficace in modo similare a quello più duro di marzo/aprile.

Su future previsioni non dico niente,perchè non sono il mago Otelma, vivo alla giornata e son contento di essere tornato a pranzare,urinare e bermi un caffè a lavoro.

Un pò di speranza e di ottimismo sono obbligatori :)

ottimo , maste, le stesse misure andrebbero applicatre in tutta italia
 
Dottore grazie per il servizio, una domanda tecnica, perchè un obeso iperteso (ma non diabetico) ha più probabilità di morire? visto che se non diabetico ha il sistema immunitario ok?

Una affermazione invece, dai protocolli, mi sembra di capire che non si da' alcuna cura che combatte il virus ai non ricoverati o sbaglio?

la spiego meglio: tachipirina per abbassare la febbre
eparina per fluidicare il sangue
cortisone per abbassare l'infiammazione

ma perchè non si da a tutti dal Primo giorno (primi sintomi) il rendesivir + plasma iperimmune + se ne cessario anticorpo monoclonari?

L'obesità crea uno stato di stato infiammatorio premanente a bassa intensità. Il Covid,provocando uno stato infiammatorio diffuso, amplificherebbe questa sistuazione preesistente. Inoltre l'obesità rappresenta un fattore importante di rischio cardiovascolare ed il Covid ha dimostrato di poter creare danni a livello cardiaco e delle arterie coronarie (infarto) oltre a stati infiammatori (miocardite). In un cuore già malato (ipertensione ed obesità viscerale) il problema è importante.

A domicilio eseguiamo una terapia appunto come hai scritto con tachipirina,antibiotico,eparina e cortisone.

Il Remdesivir ha alcune problematiche per la gestione territoriale:

-scorte del farmaco risicate (tieni conto che stiamo mandando in deficit le scorte persino del cortisone nella nostra zona)
-il farmaco dev'essere infuso sotto stretta osservazione di un medico/infermiere (ed è impossibile avere così tanti medici ed infermieri per ogni paziente); presenta tossicità epatica, una importante tossicità renale. Quindi è solo per uso ospedaliero in casi selezionati in pazienti gravi.
-l'infusione è in endovena (la quasi totalità dei pazienti e delle famiglie non è in grado di gestire tali situazioni a casa. Mi sono trovato in difficoltà addirittura con il Plasil in endovena.Oppure addirittura con l'eparina sottocute...).

Il plasma iperimmune è anche esso di solo uso ospedaliero.
- anche in questo caso il farmaco dev'essere infuso in endovena (quindi stesse problematiche del Remdesivir).
-essendo plasma di un altro paziente, ci possono essere effetti avversi molto seri (shock anafilattico,disfunzioni della coagulazione, insufficienza polmonare...). Quindi va usato in ambito ospedaliero quando è utile,ma serve sempre l'osservazione da parte di un medico.
-non ci sono abbastanza donatori (sia per il fatto che pochi pazienti siano inclini a donare, sia per motivi tecnici). I protocolli sono rigidi perchè serve una determinata concentrazione di anticorpi,il donatore dev'essere sano e non avere oltre i 65 anni, serve una compatibilità tra plasma donatore e plasma ricevente, il paziente dev'essere guarito.

L'anticorpo monoclonale (parlo per esempio il bamlanivimab, che forse arriverà a febbraio marzo da noi)
-sempre somministrazione endovena...e somministrazione molto specialistica (anche nella preparazione)
 
Plasma iperimmune lo usate ?

Se non lo usate , perché?

Grazie se vorrai rispondere

Noi in ambito domiciliare non lo usiamo.

Il plasma iperimmune è anche esso di solo uso ospedaliero.
- anche in questo caso il farmaco dev'essere infuso in endovena (quindi stesse problematiche del Remdesivir).
-essendo plasma di un altro paziente, ci possono essere effetti avversi molto seri (shock anafilattico,disfunzioni della coagulazione, insufficienza polmonare...). Quindi va usato in ambito ospedaliero quando è utile,ma serve sempre l'osservazione da parte di un medico.

Viene utilizzato nell'ospdele di Alessandria, che è quello di riferimento per la mia provincia. Però viene usato in modo parsimonioso perchè i donatori sono pochi... ( a parole tutti sono disposti a donare,ma nella pratica reale no. Oltre a problemi anche tecnici per proteggere la vita di donatore e ricevente).

I protocolli sono rigidi perchè serve una determinata concentrazione di anticorpi,il donatore dev'essere sano e non avere oltre i 65 anni, serve una compatibilità tra plasma donatore e plasma ricevente, il paziente dev'essere guarito (no falsi negativi).
 
Attualmente il nostro principale problema sono le case di riposo.

Come gestione (in molte il personale sanitario infermieri ed oss sono infetti, molti in malattia. In qualche casa di riposo è saltata la separazione percorso pulito e percorso sporco). In alcune strutture il direttore non è un medico e quindi ogni paziente ha il proprio medico di famiglia (con una notevole frammentazione, sia come segnalazione dei pazienti a noi medici Usca per visitarli,sia come impostazione delle terapie,approvvigionamento dei farmaci).

Come età degli ospiti ed annesse patologie croniche.

Luoghi chiusi che diventano in poco tempo enormi focolai.

Abbiamo difficoltà nell'avere informazioni sui pazienti, l'esame obbiettivo è difficile (alzheimer/demenza), abbiamo difficoltà a comunicare bene con le varie strutture (soprattutto quelle gestite da coperative private).

Per migliorare questa situazione abbiamo amplificato gli accessi in una struttura duramente colpita (anche con accessi durati 5 ore). Abbiamo anche portato i nostri infermieri (visto il personale decimato della struttura). Abbiamo trasferito in ambito ospedaliero alcuni pazienti trasferibili.
 
Noi in ambito domiciliare non lo usiamo.

Il plasma iperimmune è anche esso di solo uso ospedaliero.
- anche in questo caso il farmaco dev'essere infuso in endovena (quindi stesse problematiche del Remdesivir).
-essendo plasma di un altro paziente, ci possono essere effetti avversi molto seri (shock anafilattico,disfunzioni della coagulazione, insufficienza polmonare...). Quindi va usato in ambito ospedaliero quando è utile,ma serve sempre l'osservazione da parte di un medico.

Viene utilizzato nell'ospdele di Alessandria, che è quello di riferimento per la mia provincia. Però viene usato in modo parsimonioso perchè i donatori sono pochi... ( a parole tutti sono disposti a donare,ma nella pratica reale no. Oltre a problemi anche tecnici per proteggere la vita di donatore e ricevente).

I protocolli sono rigidi perchè serve una determinata concentrazione di anticorpi,il donatore dev'essere sano e non avere oltre i 65 anni, serve una compatibilità tra plasma donatore e plasma ricevente, il paziente dev'essere guarito (no falsi negativi).

Grazie per la risposta

Ha i risultati fenomenali con cui lo presentano o no ?

Per i donatori, se il problema è la carenza , io metterei un piccolo premio , es 1000 euri .. vedi come corrono a " donare " dopo
Per il ricevente mille euro sono spiccioli se si salva la vita presto e bene , magari ( in ipotesi, non lo so ) evitando rischi o cure lunghe , dolorose , incerte
 
Dottore grazie per il servizio, una domanda tecnica, perchè un obeso iperteso (ma non diabetico) ha più probabilità di morire? visto che se non diabetico ha il sistema immunitario ok?

Una affermazione invece, dai protocolli, mi sembra di capire che non si da' alcuna cura che combatte il virus ai non ricoverati o sbaglio?

la spiego meglio: tachipirina per abbassare la febbre
eparina per fluidicare il sangue
cortisone per abbassare l'infiammazione

ma perchè non si da a tutti dal Primo giorno (primi sintomi) il rendesivir + plasma iperimmune + se ne cessario anticorpo monoclonari?

non ti sbagli tachipirina e poco altro. Ma non tutti i medici seguono quei protocolli.
Basta informarsi in giro.
Il protocollo è tachipirina e speriamo che ti passa. Quando devi usare cortisone ed eparina è già in fase avanzata. E vai cmq ad agire su infiammazione e coagulazione non sul virus.
 
non ti sbagli tachipirina e poco altro. Ma non tutti i medici seguono quei protocolli.
Basta informarsi in giro.
Il protocollo è tachipirina e speriamo che ti passa. Quando devi usare cortisone ed eparina è già in fase avanzata. E vai cmq ad agire su infiammazione e coagulazione non sul virus.



La nostra Asl come linee guida (approvate dalla regione Piemonte e uguali in tutta la regione) nella cura domiciliare ha inserito come antibiotici:
Amoxicillina
Ceftriaxone

Come EBPM principalmente enoxaparina.
Come altro anticoagulante fondaparinux

Come corticosteroidi: desametasone,metilprednisolone,idrocortisone

Come farmaci inalatori per il broncospasmo budesonide,mometasone insieme a broncodilatatori come il formoterolo o insieme ad anticolinergici come il glicopirronio.

Ci sono linee guida simili in Emilia,Toscana,Lombardia,Veneto.

E questi farmaci vengono prescritti da subito nei pazienti sintomatici (da noi medici Usca o da moltissimi medici di medicina generale).
 
Grazie per la risposta

Ha i risultati fenomenali con cui lo presentano o no ?

Per i donatori, se il problema è la carenza , io metterei un piccolo premio , es 1000 euri .. vedi come corrono a " donare " dopo
Per il ricevente mille euro sono spiccioli se si salva la vita presto e bene , magari ( in ipotesi, non lo so ) evitando rischi o cure lunghe , dolorose , incerte

Ahimè la pozione magica non è ancora stata trovata.
Ci sono studi contrastanti sull'argomento. Un punto fermo e' l'efficacia nel breve periodo di tempo (che ti fa guadagnare tempo) e l'efficacia in pazienti presenti in rianimazione ,ma non troppi compromessi (sotto I 10 giorni di rianimazione). Cercherò di leggermi alcuni di questi studi per avere una visione piu' chiara e dopo ti saprò dare un mio giudizio (ma rimane un mio giudizio) il piu' possibile oggettivo.
 
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