Malerte
Target crack
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Dato che certi trader naif - è un eufemismo - continuano a invitare a investire long su FTSE MIB e sugli indici azionari più in generale, rispolvero, a distanza di molti anni oramai, il messaggio con cui invitavo a prendere atto della paurosa e insanabile frattura grafico-temporale tra Dow Jones ed FTSE MIB.
Nuove considerazioni sul mercato mobiliare dopo la fine della recessione.
Era la fine del 2009, e di lì a pochi mesi avrei annunciato l'inizio il Medioevo Globale.
Così scrivevo, svolgendo considerazioni che sono sempre attuali, ma che, oggi, vanno lette alla luce delle nuove tensioni tra USA e Cina e, soprattutto, alla luce della decomposizione dell'Unione Europea, come da interpretazione (Europa, addio):
"In questo momento l'EUROPA è il principale problema per i mercati mobiliari.
Dubai.
Grecia.
Spagna.
E presto, io ne sono sicuro, Gran Bretagna.
Per l'EUROPA si prepara una crisetta finanziaria.
Quello che gli USA hanno vissuto dopo il 15 settembre 2008 presto potrebbe interessare l'EUROPA.
Gli USA probabilmente ne resteranno al riparo.
Ma la frattura grafico-temporale fra gli indici S&P 500, Dow Jones e il nostro indice principale è destinata ad ampliarsi.
Gli USA resteranno al riparo della prossima crisetta finanziaria che interesserà l'EUROPA perché oggi il sistema degli investimenti e dei consumi mondiale si basa sul rapporto fra gli USA e la CINA.
I due Stati costituiscono un sistema di scambi economico-finanziari autosufficiente.
Forse un sistema di scambi non in grado di determinare una forte crescita economica per entrambi, ma senz'altro un sistema di scambi in grado di affrontare il 2010 al riparo di una nuova recessione e di permettere così agli USA di completare le riforme strutturali che si sono sviluppate a partire dal 2008.
A questo bisogna aggiungere che gli USA e la CINA beneficeranno della crescita economica del BRASILE, dell' INDIA e dell' AUSTRALIA.
La RUSSIA resta un sistema economico indescrivibile di cui niente si può dire riguardo il futuro".


Nuove considerazioni sul mercato mobiliare dopo la fine della recessione.
Era la fine del 2009, e di lì a pochi mesi avrei annunciato l'inizio il Medioevo Globale.
Così scrivevo, svolgendo considerazioni che sono sempre attuali, ma che, oggi, vanno lette alla luce delle nuove tensioni tra USA e Cina e, soprattutto, alla luce della decomposizione dell'Unione Europea, come da interpretazione (Europa, addio):
"In questo momento l'EUROPA è il principale problema per i mercati mobiliari.
Dubai.
Grecia.
Spagna.
E presto, io ne sono sicuro, Gran Bretagna.
Per l'EUROPA si prepara una crisetta finanziaria.
Quello che gli USA hanno vissuto dopo il 15 settembre 2008 presto potrebbe interessare l'EUROPA.
Gli USA probabilmente ne resteranno al riparo.
Ma la frattura grafico-temporale fra gli indici S&P 500, Dow Jones e il nostro indice principale è destinata ad ampliarsi.
Gli USA resteranno al riparo della prossima crisetta finanziaria che interesserà l'EUROPA perché oggi il sistema degli investimenti e dei consumi mondiale si basa sul rapporto fra gli USA e la CINA.
I due Stati costituiscono un sistema di scambi economico-finanziari autosufficiente.
Forse un sistema di scambi non in grado di determinare una forte crescita economica per entrambi, ma senz'altro un sistema di scambi in grado di affrontare il 2010 al riparo di una nuova recessione e di permettere così agli USA di completare le riforme strutturali che si sono sviluppate a partire dal 2008.
A questo bisogna aggiungere che gli USA e la CINA beneficeranno della crescita economica del BRASILE, dell' INDIA e dell' AUSTRALIA.
La RUSSIA resta un sistema economico indescrivibile di cui niente si può dire riguardo il futuro".


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