nuove regole UE classe energetica abitazioni

Ci sono certo, quest'hanno la temperatura ambiente l'hanno abbassata per il decreto Putin, 18-19° si arriva in soggiorno.

La mattina infatti integro con pompa di calore in soggiorno che la faccio andare 1 ora e mi scalda la casa per bene mattina alle 6:30 21-22 gradi.

Non abbiamo nè cappotto nè infissi nuovi, ma solo quelli anni 60 in vetro singolo da pochi mm. :rotfl:
Te lo chiedo perché sto cercando di capire come è stata tarata la normativa sulla classificazione energetica.

Per rendersi conto a spanne di quale sia la classe energetica in cui si ricade suggeriscono di prendere i costi annui di riscaldamento (ad es. 2000€), dividere per il costo al m3 (c.ca 1€) per avere i consumi (2000m3), trasformarli in Kw/h moltiplicando per 10 (20000Kw/h) e dividere per i m2 di superfice (100m2).
Si ottiene così un consumo di 200Kw/h annui/m2 e si ricade in classe G.

classe%20energetica%20eph(1).jpg


Però nelle zone climatiche più mediterranee, come si vede nella tabellina che avevo postato, non si arriva mai a consumi annui superiori a 1000€ per 100m2 e le fasce F e G non dovrebbero proprio esistere...
 
Te lo chiedo perché sto cercando di capire come è stata tarata la normativa sulla classificazione energetica.

Per rendersi conto a spanne di quale sia la classe energetica in cui si ricade suggeriscono di prendere i costi annui di riscaldamento (ad es. 2000€), dividere per il costo al m3 (c.ca 1€) per avere i consumi (2000m3), trasformarli in Kw/h moltiplicando per 10 (20000Kw/h) e dividere per i m2 di superfice (100m2).
Si ottiene così un consumo di 200Kw/h annui/m2 e si ricade in classe G.

classe%20energetica%20eph(1).jpg


Però nelle zone climatiche più mediterranee, come si vede nella tabellina che avevo postato, non si arriva mai a consumi annui superiori a 1000€ per 100m2 e le fasce F e G non dovrebbero proprio esistere...
Onestamente mi sembra un criterio davvero troppo approssimativo, non tiene conto di un'infinità di variabili (cito in ordine sparso le prime che mi vengono in mente):
1) bisognerebbe considerare solo il periodo dell'anno di effettiva accensione dell'impianto di riscaldamento
2) si dovrebbe scorporare il consumo di gas per altri usi (acqua calda, piano cottura, forno)...immaginiamo, a parità di appartamento da 100 mq, un single che fa una doccia al giorno ed una famiglia di 4 persone dove magari si arriva a 6 docce al giorno (con figli che fanno sport)
3) i valori di temperatura impostati nelle differenti ore del giorno e la presenza di un impianto multizona (anche solo un banale bizona giorno / notte) incidono sul risultato finale
4) la presenza di appartamenti adiacenti al proprio vuoti, non riscaldati o con riscaldamento al minimo
5) il consumo di un nucleo familiare di 2 giovani lavoratori che possono tenere il riscaldamento al minimo in ore diurne sarà evidentemente diverso, a parità di appartamento, da quello di 2 pensionati, specie se usi trascorrere molto tempo a casa
6) c'è chi vive quasi 365 gg l'anno nell'unica casa di proprietà e chi nel periodo autunno-invernale "scappa" tutti i week-end (quando avrebbe un consumo maggiore) nella seconda casa in montagna
 
Onestamente mi sembra un criterio davvero troppo approssimativo, non tiene conto di un'infinità di variabili
La mia critica alla normativa delle classi energetiche è proprio questa.

La certificazione mette in conto una pletora di valori e di calcoli che poi alla fine si traduce in un numerino che ti dice che per il riscaldamento (che è l'unico rilevante per l'abitabilità, a differenza del raffrescamento) quell'abitazione lì consuma tot Kw/h annui/m2.

Ma in quali condizioni di uso?

E' questo che vorrei cercare di capire.
Cioè come è stata tarata la normativa.
 
la normativa stabilisce solo i valori di consumo e la relativa classe(a,bc,g ecc...)
è l'esecutore della certificazione che deve essere accurato nel valutare tecnicamente l'immobile e dare un valore di consumo Coerente al vero.
 
La mia critica alla normativa delle classi energetiche è proprio questa.

La certificazione mette in conto una pletora di valori e di calcoli che poi alla fine si traduce in un numerino che ti dice che per il riscaldamento (che è l'unico rilevante per l'abitabilità, a differenza del raffrescamento) quell'abitazione lì consuma tot Kw/h annui/m2.

Ma in quali condizioni di uso?

E' questo che vorrei cercare di capire.
Cioè come è stata tarata la normativa.

(...)
La prestazione energetica dell'immobile dipende quanto questo è più o meno performante rispetto ad un edificio di riferimento. L’edificio di riferimento ha le stesse caratteristiche geometriche, di esposizione e di localizzazione dell’immobile da certificare ma con parametri energetici performanti equivalenti ad una classe A1.

Immobili migliori dell’edificio di riferimento hanno classi da A1 ad A4. Andando dalla fascia B alla G troviamo invece gli immobili sempre meno performanti rispetto all’edificio di riferimento. Prima del 1 ottobre 2015, secondo la normativa nazionale, la differenza tra gli intervalli delle varie classi dipendeva solamente da due variabili: i gradi giorno e il rapporto S/V.

fonte:
Indice di prestazione energetica APE
 
(...)
La prestazione energetica dell'immobile dipende quanto questo è più o meno performante rispetto ad un edificio di riferimento. L’edificio di riferimento ha le stesse caratteristiche geometriche, di esposizione e di localizzazione dell’immobile da certificare ma con parametri energetici performanti equivalenti ad una classe A1.
Queste sono sempre descrizioni generiche, che non rispondono minimamente al quesito di fondo.

Per quante ore al giorno e a che temperatura ambiente deve considerarsi riscaldato l'immobile di riferimento?

Alla fine tutto si riduce al numero di Kw necessari a riscaldare "a puntino" l'immobile (che può essere tradotto nel numero necessario di m3 di gas equivalenti).

Adesso le classi energetiche sono solo un'indicazione di quanto si spenderà di riscaldamento se si rientra nella casistica di ore/temperature di accensione previste dalla certificazione.

Imporre per legge dei requisiti minimi di classe energetica per avere l'abitabilità significa entrare nelle "vite degli altri" e annullare le libertà individuali.

P.S.
Nel link che hai indicato c'è scritto questo:
< dobbiamo considerare che in inverno i sistemi di riscaldamento vengono progettati affinchè la temperatura interna delle residenze sia 20°. >

Le classi energetiche vengono quindi calcolate prevedendo che la temperatura ambiente sia di 20 gradi 24h su 24h per tutti i 6 mesi invernali?
 
Ultima modifica:
Queste sono sempre descrizioni generiche, che non rispondono minimamente al quesito di fondo.

Per quante ore al giorno e a che temperatura ambiente deve considerarsi riscaldato l'immobile di riferimento?

Alla fine tutto si riduce al numero di Kw necessari a riscaldare "a puntino" l'immobile (che può essere tradotto nel numero necessario di m3 di gas equivalenti).

Adesso le classi energetiche sono solo un'indicazione di quanto si spenderà di riscaldamento se si rientra nella casistica di ore/temperature di accensione previste dalla certificazione.

Imporre per legge dei requisiti minimi di classe energetica per avere l'abitabilità significa entrare nelle "vite degli altri" e annullare le libertà individuali.

P.S.
Nel link che hai indicato c'è scritto questo:
< dobbiamo considerare che in inverno i sistemi di riscaldamento vengono progettati affinchè la temperatura interna delle residenze sia 20°. >

Le classi energetiche vengono quindi calcolate prevedendo che la temperatura ambiente sia di 20 gradi 24h su 24h per tutti i 6 mesi invernali?
Per la mia casa (nuova costruzione classe A4 NZEB) hanno fatto i calcoli con temperatura interna invernale 20 gradi centigradi (ottobre-aprile), temperatura interna estiva 26 gradi centigradi (da maggio a settembre) e umidità relativa 50%. La relazione tecnica è un documento di 60 pagine...
 
Ultima modifica:
Per la mia casa (nuova costruzione classe A4 NZEB) hanno fatto i calcoli con temperatura interna invernale 20 gradi centigradi (ottobre-aprile), temperatura interna estiva 26 gradi centigradi (da maggio a settembre) e umidità relativa 50%. La relazione tecnica è un documento di 60 pagine...
Se si usano questi standard per le certificazioni APE... le potranno continuare ad usare solo a fini pubblicitari...

Gli impianti di raffrescamento sono forse obbligatori per avere l'abitabilità?
A 26 gradi h24 per 6 mesi... :asd:
Umidità 50% nelle città di mare? :rotfl:

Se dovessero imporre una temperatura minima di riscaldamento invernale per avere l'abitabilità, non potrebbero andare oltre i 18 gradi h24.

Quindi le certificazioni per rispettare le nuove regole UE sulla classe energetica delle abitazioni dovranno essere moooolto diverse da quelle che attualmente si fanno per le APE.
 
Quindi le certificazioni per rispettare le nuove regole UE sulla classe energetica delle abitazioni dovranno essere moooolto diverse da quelle che attualmente si fanno per le APE.
Già quelle per il superbonus erano diverse da quelle "classiche"
 
AMBIENTE CAMBIAMENTI CLIMATICI
Efficientamento energetico

L'Europarlamento approva la direttiva case green, Pichetto Fratin: "Non considera contesto italiano"​

Il pacchetto Fit for 55 punta a raggiungere un parco edifici a emissioni zero entro il 2050, ma ci sono dubbi per le possibilità di effettiva realizzazione in Italia​

circa un'ora
L'Europarlamento approva la direttiva case green, Pichetto Fratin: Non considera contesto italiano

Il Parlamento Europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha approvato la direttiva proposta dalla Commissione Europea per l'efficienza energetica degli edifici. I voti favorevoli sono stati 343, quelli contrari 216 e gli astenuti 78. E' subito polemica per le possibilità di effettiva realizzazione nel nostro Paese di questo piano ambizioso che ormai viene chiamato direttiva “Case green”.

Sostenitori e detrattori​

La direttiva prevede la classe energetica E entro il 2030 e la classe energetica D entro il 2033 per gli edifici residenziali. L’obiettivo della direttiva è di agire prioritariamente sul 15% degli edifici più energivori, che andranno così collocati dai diversi paesi membri nella classe energetica più bassa, la G. In Italia si tratta di circa 1,8 milioni di edifici residenziali (sul totale di 12 milioni, secondo l’Istat).
Secondo i sostenitori si tratta di un piano fondamentale per creare maggiore efficienza energetica e quindi risparmi e minore inquinamento, ma per i suoi detrattori significherà costi gonfiati per le ristrutturazioni e nuove distorsioni del mercato. Il testo definitivo sarà approvato dopo la negoziazione tra Stati e manca ancora tutta la parte relativa ai finanziamenti, sia europei che dei singoli paesi membri.

Insoddisfatto il ministro Pichetto Fratin​

"E' insoddisfacente per l'Italia. Anche nel Trilogo (la fase di negoziati tra istituzioni europee che porterà al testo definitivo, ndr) come fatto fino a oggi, continueremo a batterci a difesa dell'interesse nazionale". Lo afferma il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. "Non mettiamo in discussione - spiega il Ministro - gli obiettivi ambientali di decarbonizzazione e di riqualificazione del patrimonio edilizio, che restano fondamentali. Manca però in questo testo - osserva Pichetto - una seria presa inconsiderazione del contesto italiano, diverso da quello di altriPaesi europei per questioni storiche, di conformazione geografica, oltre che di una radicata visione della casa come 'bene rifugio' delle famiglie italiane".
"Individuare una quota di patrimonio edilizio esentabile per motivi di fattibilità economica - prosegue Pichetto - è stato un passo doveroso e necessario, ma gli obiettivi temporali, specie per gli edifici residenziali esistenti, sono ad oggi non raggiungibili per il nostro Paese". "Nessuno - chiarisce il ministro - chiede trattamenti di favore, ma solo la presa di coscienza della realtà: con l'attuale testo - prosegue - si potrebbe prefigurare la sostanziale inapplicabilità della direttiva, facendo venire meno l'obiettivo 'green' e creando anche distorsioni sul mercato". "Forti anche della mozione approvata dal nostro Parlamento -conclude Pichetto - agiremo per un risultato negoziale che riconosca le ragioni italiane".
 
Vecchietti cari, è ora di muovere un po' l'economia e lasciare il vostro appartamento gigante che non potete ristrutturare
 
bla bla bla bla...con gli Italiani che stentano sempre più a tirare al 20 del mese voglio proprio vedere.
da Roma in giù poi è un fiorire di case senza nemmeno l'intonaco esterno....altro che cappotto. :clap:
 
Sarà l'ennesimo modo per far pagare di più chi ha meno: non ti puoi permettere le ristrutturazioni, IMU maggiorata del 100%
Comunque sono curioso di capire come riusciranno a determinare se una casa è abitata meno di 4 mesi l'anno
 
Forse questo tipo di case potrebbero rappresentare una soluzione meno costosa e più veloce...

Klimahouse 2023, Cree Building: le case in legno saranno la scelta del futuro​

Salvadori: nuovi edifici multipiano 5-10 per cento del totale
Commenti: 0
Case in legno


Pixabay
Autore
Askanews
10 Marzo 2023, 10:51

Il 5-10 per cento degli edifici nuovi multipiano in Italia e 4-5 nuove case su 10 sono realizzati in legno e il volume d'affari delle case in legno è destinato a crescere. Ne è convinto Vittorio Salvadori, Business development manager di Cree building, azienda austriaca di consulenza per la costruzione di edifici multipiano in legno e relatore alla Fiera Klimahouse 2023 in corso a Bolzano.
"Dall'Europa e dagli investitori privati - spiega Salvadori - arriva la spinta a realizzare edifici sostenibili e sostenibilità vuol dire legno, a livello di materiale di costruzione. E' una scelta obbligata". Il settore "crescerà di sicuro in maniera esponenziale" perché la realizzazione degli edifici, spiega, "è veloce" e c'è una grande di richiesta di realizzazione di volume di edifici che il sistema di costruzione tradizionale non ce la farà mai a soddisfare nei tempi richiesti dai clienti".

I vantaggi della costruzione in legno​

Oltre alla rapidità di costruzione che il legno permette, con il giusto progettista si ottiene, secondo Salvadori, "qualità superiore". I clienti, aggiunge l'esperto, "a volte sono disposti a spendere un po' di più e sanno che il criterio legno rispetta i criteri Esg". "Ecco perché secondo me - prosegue - i clienti si renderanno conto che il legno è l'unica soluzione per avere un asset che durerà per sempre". Per costruire un palazzo di otto piani, ad esempio, se la progettazione è fatta bene, "ci vuole un anno e poco più se in legno contro i quasi due di un edificio costruito con i materiali tradizionali".
La casa in legno è già, per molti, una "filosofia" del costruire." Chi vuole vivere bene ha capito che deve avere una casa in legno - osserva Salvadori - non solo per la sostenibilità ma per la qualità della costruzione e della qualità della vita all'interno dell'abitazione".

I costi delle case in legno​

Riguardo i costi, occorre fare riferimento, secondo Salvadori, "non solo a quelli della materia prima", che sono certamente più alti, ma ai costi che vanno "dalla progettazione alla consegna". Vanno quindi considerato che con la riduzione dei tempi di costruzioni si arriva a un costo simile" grazie a "minori spese per logistica, manodopera, pratiche edilizie".
Salvadori spazza via i timori che un massiccio utilizzo del legname in edilizia possa compromettere il patrimonio boschivo. "Il rischio non c'è perché tutto il legno che viene usato in è certificato e le aziende devono rispettare le condizioni di certificazione". Inoltre, "le aziende che producono il legno hanno una mentalità a lungo termine, sono abituate a piantare un albero e a sapere che tra venti anni lo utilizzeranno e questa modo di fare rimane anche nei loro processi". L'importante però è "affidarsi a progettisti competenti".
"In Italia - conclude Salvadori - il progetto multipiano principale è senz'altro quello di via Cenni a Milano, che è stato il punto di riferimento a livello globale per le soluzioni tecnologiche innovative adottate. Ma ci sono vari progetti che continueranno a spingere l'Italia come pioniera nella realizzazione di edifici multipiano in legno"
 
Forse questo tipo di case potrebbero rappresentare una soluzione meno costosa e più veloce...

Klimahouse 2023, Cree Building: le case in legno saranno la scelta del futuro​

Salvadori: nuovi edifici multipiano 5-10 per cento del totale
Commenti: 0
Case in legno


Pixabay
Autore
Askanews
10 Marzo 2023, 10:51

Il 5-10 per cento degli edifici nuovi multipiano in Italia e 4-5 nuove case su 10 sono realizzati in legno e il volume d'affari delle case in legno è destinato a crescere. Ne è convinto Vittorio Salvadori, Business development manager di Cree building, azienda austriaca di consulenza per la costruzione di edifici multipiano in legno e relatore alla Fiera Klimahouse 2023 in corso a Bolzano.
"Dall'Europa e dagli investitori privati - spiega Salvadori - arriva la spinta a realizzare edifici sostenibili e sostenibilità vuol dire legno, a livello di materiale di costruzione. E' una scelta obbligata". Il settore "crescerà di sicuro in maniera esponenziale" perché la realizzazione degli edifici, spiega, "è veloce" e c'è una grande di richiesta di realizzazione di volume di edifici che il sistema di costruzione tradizionale non ce la farà mai a soddisfare nei tempi richiesti dai clienti".

I vantaggi della costruzione in legno​

Oltre alla rapidità di costruzione che il legno permette, con il giusto progettista si ottiene, secondo Salvadori, "qualità superiore". I clienti, aggiunge l'esperto, "a volte sono disposti a spendere un po' di più e sanno che il criterio legno rispetta i criteri Esg". "Ecco perché secondo me - prosegue - i clienti si renderanno conto che il legno è l'unica soluzione per avere un asset che durerà per sempre". Per costruire un palazzo di otto piani, ad esempio, se la progettazione è fatta bene, "ci vuole un anno e poco più se in legno contro i quasi due di un edificio costruito con i materiali tradizionali".
La casa in legno è già, per molti, una "filosofia" del costruire." Chi vuole vivere bene ha capito che deve avere una casa in legno - osserva Salvadori - non solo per la sostenibilità ma per la qualità della costruzione e della qualità della vita all'interno dell'abitazione".

I costi delle case in legno​

Riguardo i costi, occorre fare riferimento, secondo Salvadori, "non solo a quelli della materia prima", che sono certamente più alti, ma ai costi che vanno "dalla progettazione alla consegna". Vanno quindi considerato che con la riduzione dei tempi di costruzioni si arriva a un costo simile" grazie a "minori spese per logistica, manodopera, pratiche edilizie".
Salvadori spazza via i timori che un massiccio utilizzo del legname in edilizia possa compromettere il patrimonio boschivo. "Il rischio non c'è perché tutto il legno che viene usato in è certificato e le aziende devono rispettare le condizioni di certificazione". Inoltre, "le aziende che producono il legno hanno una mentalità a lungo termine, sono abituate a piantare un albero e a sapere che tra venti anni lo utilizzeranno e questa modo di fare rimane anche nei loro processi". L'importante però è "affidarsi a progettisti competenti".
"In Italia - conclude Salvadori - il progetto multipiano principale è senz'altro quello di via Cenni a Milano, che è stato il punto di riferimento a livello globale per le soluzioni tecnologiche innovative adottate. Ma ci sono vari progetti che continueranno a spingere l'Italia come pioniera nella realizzazione di edifici multipiano in legno"
La tipica vista della periferia romana, ma anche milanese o palermitana.
 
La tipica vista della periferia romana, ma anche milanese o palermitana.
In effetti la vista ricorda quella che vedo a casa.

La mia è in legno con pareti a telaio, immersa nel verde. Tutta la struttura, tetto incluso, è stata montata in una settimana.

Tempi rapidi costi medio alti.

Oggi facendo colazione ho intravisto pure due caprioli nel giardino a 100m da casa.
 
La tipica vista della periferia romana, ma anche milanese o palermitana.
La mentalità e i metodi costruttivi potrebbero cambiare, e quindi anche i materiali inserendosi in un contesto più urbano, anche se ci vorrano decenni.
 
In effetti la vista ricorda quella che vedo a casa.

La mia è in legno con pareti a telaio, immersa nel verde. Tutta la struttura, tetto incluso, è stata montata in una settimana.

Tempi rapidi costi medio alti.

Oggi facendo colazione ho intravisto pure due caprioli nel giardino a 100m da casa.
Ti posso chiedere quanto hai speso al mq per costruirla,

grazie
 
Queste sono sempre descrizioni generiche, che non rispondono minimamente al quesito di fondo.

Per quante ore al giorno e a che temperatura ambiente deve considerarsi riscaldato l'immobile di riferimento?

Alla fine tutto si riduce al numero di Kw necessari a riscaldare "a puntino" l'immobile (che può essere tradotto nel numero necessario di m3 di gas equivalenti).

Adesso le classi energetiche sono solo un'indicazione di quanto si spenderà di riscaldamento se si rientra nella casistica di ore/temperature di accensione previste dalla certificazione.

Imporre per legge dei requisiti minimi di classe energetica per avere l'abitabilità significa entrare nelle "vite degli altri" e annullare le libertà individuali.

P.S.
Nel link che hai indicato c'è scritto questo:
< dobbiamo considerare che in inverno i sistemi di riscaldamento vengono progettati affinchè la temperatura interna delle residenze sia 20°. >

Le classi energetiche vengono quindi calcolate prevedendo che la temperatura ambiente sia di 20 gradi 24h su 24h per tutti i 6 mesi invernali?
Perchè negli ultimi anni hai notato cambiamenti nelle libertà individualil?
 
Indietro