Ragazzi: la nostra storia è densa di inefficienze dove l'evasione era anche cene, vacanze, mezzi usati per uso personale quando vietati.
Non ci nascondiamo dietro ad un dito... e non arroccatevi su auto e computer o sui tempi più recenti.
Il tema è sempre lo stesso:
- in Italia ci sono troppi furbi altrimenti l'evasione ABNORME non si spiegherebbe... ed è difficile essere furbi quando hai il netto in busta.
- il nuovo redditometro nessuno lo conosce e chi lo teme credo abbia scheletri nell'armadio... dopotutto non è una leggenda metropolitana la % di evasori in Italia... almeno che non vi sia una sola persona che guadagni miliardi di Euro...
e
- dove può, il professionista ci marcia a spese di chi non può evadere.
In parte è vero.
Però ci si dimentica una cosa che giustmente ho sentito sottolineare in una trasmissione su La7 questo WE dove era ospite Visco (che addirittura ho leggermente rivalutato).
Il nostro Stato in quello che fa è inefficiente. Lo è oggi e lo è sempre stato.
Per questo, sostanzialmente dal dopoguerra e parzialmente fino al '92, è esistito un patto "segreto" tra Stato e cittadini, in particolare gli autonomi.
Il patto era sostanzialmente questo:
"Io Stato sono un defic.ente. Non sono in grado di creare un ambiente come quello tedesco o americano dove possono nascere l'IBM, la BASF, 2-3 case automobilistiche, un grande settore elettronico, informatico, ecc... Qui ringraziamo di avere una casa atomobilistica, una informatica (al tempo Olivetti), una chimica (Montedison), qualcosa di alimentare e qualcos'altro qua e là.
Se il lavoro dovesse venire solo dalle grandi imprese strutturate e in regola al 100%, qui la disoccupazione sarebbe al 50%. E se dovessi garantire a tutti questi disoccupati le tutele di legge siamo in default domani.
Insomma, qui la gente dovrebbe fare una rivoluzione ogni giorno, ma la guerra è finita da poco e non è il caso.
Quindi, cari cittadini, non rompete i cog.lioni, il lavoro inventatevolo e peraltro lasciateci mangiare un po' che pure noi politici teniamo famiglia e se prendessimo lo stipendio che meritiamo faremo sì e no le vacanze a Riccione, altro che Maldive.
In cambio voi vi fate la fabbrichetta senza tanti controlli, ai vostri dipendenti date del fuoribusta che tanto quando vedono le banconote non vi denuncieranno di certo, fate un 20-30% di nero, intestate la macchina all'impresa, dite pure che spendete 10 milioni in benzina anche se in realtà ne spendete 2, ecc... Di tanto in tanto faremo qualche controllo, mettete un po' di soldi da parte per quel giorno.
Vi garantiamo questo. Voi fatevi i caz.zi vostri, noi ci facciamo i nostri. E assumete qualche dipendente, così che la disoccupazione anzichè essere al 50% sarà al 20%, che diventa 8% con quelli che lavorano in nero."
Ecco, questo è stato il patto, inutile negarlo. Un patto sbagliato, ipocrita e mafioso quanto si vuole, ma che comunque dagli anni '50 agli anni '70 (lasciamo starela parentesi spendacciona degli '80) ci ha permesso di fare ciò che abbiamo fatto e sputarci sopra non mi sembra corretto.
Poi dal '92 in parte e negli ultimi 10 anni soprattutto, con quel patto i soldi racimolati non erano più sufficienti. E lo Stato ha deciso di rompere questo patto.
Ora, mentre sono d'accordo che quel sistema andava superato e che nell'anno 2012 non si può pensare di competere in questo modo, capisco le ragioni anche di chi si lamenta.
Concordi, spero, che se uno rompe un patto e chiede alla sola controparte di pagare le penali, puoi aspettarti che quest'ultima un po' si incaz.zi.
Tradotto, alla controparte viene chiesto di pagare con una fedeltà fiscale simile a quella scandinava le aliquote tra le più alte al mondo. Peccato che in quella classifica stilata ogni anno dei paesi business friendly l'Italia è molto, molto sotto rispetto ai paesi che hanno aliquote simili (e sotto anche a paesi che le hanno minori).
A questo punto, questa controparte del patto si domanda cosa, al di là del sole e della bontà del cibo, obblighi a stipulare questo nuovo patto meno conveniente, anzichè ad esempio fare pochi chilometri ed andare a stipulare un patto con un paese che in quella classifica è prima (Svizzera).
E questa è una cosa che riguarda anche i dipendenti. Perchè è facile dire che imprese e autonomi evadono sulla pelle di chi non può evadere. Ma quanti dipendenti in meno ci sarebbero se nei decenni scorsi non si fossero formate quelle migliaia di imprese nate e cresciute anche sull'evasione? Quanti dipendenti, oggi o in passato, non hanno felicemente preso 100 fuori busta, anzichè 40 in busta? Quanti dipendenti si sono mai lamentati quando, comprando casa, dichiaravano 100 anzichè 150 per risparmiare sull'imposta di registro o altro? Quanti dipendenti messi dall'idraulico di fronte alla scelta 100 in nero e 120 con fattura hanno scelto la seconda opzione?
Perchè a casa mia i patti si fanno in due e quindi se tu dipendente trai vantaggio dall'idraulico che lavora in nero o dal costruttore che ti chiede di dichiarare meno al rogito, poi hai poco da lamentarti.
Perchè io i miei polli li conosco bene. Se l'idraulico ti dice che è 100+ IVA = 121 il dipendente-cliente ti dice: "Ma come, l'altra volta x quell'intervento era solo 100". Il fatto che 21 vadano allo stato non è che lo capisca benissimo (o fa finta, ma è lo stesso).
Ripeto, io sono il primo a dire che tale sistema va superato. Però non si può risolvere tutto dicendo che bisogna combattere l'evasione. Qui c'è ben altro da fare (anche perchè le entrate tributarie in Italia sono già al top in Europa, quindi evasione o meno i soldi ci sono). Bisogna che anno dopo anno iniziamo a scalare un po' quella classifica. Invece sono anni che scendiamo.
E se così è, io scusa ma un po' cerco di capire anche le ragioni di chi è sempre più incaz.zato perchè può evadere sempre meno e ha visto rompere unilatermalmente il patto con le penali tutte a suo carico.