Nuovo redditometro

Tutti noi hanno conoscenti da 15/20k all'anno, professionisti, titolari di piccola impresa individuale, ecc... con il Suv intestato all'azienda che viene usato personalmente e spesso con il minisuv per la moglie... con le agevolazioni che "IO" dipendente gli pago con le "MIE" tasse... e se voglio prendermi una Punto usata del 2003 la pago al 100% in contanti.

Questo, sinceramente, ha rotto il Gazprom a quei 15.000.000 di buste paghe.

Ed è per questo che nel calcolo del tuo carico fiscale c'è una "detrazione per il reddito da lavoro dipendente" molto più alta rispetto a quella del lavoro autonomo. Proprio per il fatto che, a differenza degli autonomi, non puoi dedurti i costi per la produzione del tuo reddito.
 
Ed è per questo che nel calcolo del tuo carico fiscale c'è una "detrazione per il reddito da lavoro dipendente" molto più alta rispetto a quella del lavoro autonomo. Proprio per il fatto che, a differenza degli autonomi, non puoi dedurti i costi per la produzione del tuo reddito.

Non vedi che è uno che divide il mondo in due categorie:

i dipendenti (onesti)

gli autonomi (evasori)

Altro "cittadino al di sopra di ogni sospetto" (dal film).
 
Mi aspetto che gli onesti non abbiano nulla da temere dal nuovo redditometro, e che sia "tarato" in modo da non far penare nemmeno i "quasi onesti"...

Insomma: mi aspetto che punti verso gli evasori "seri", non quelli da 10k lordi all'anno.

Un pò come l'autovelox:
- limite a 130
- taratura a 135

Sottoscrivo tutto.

Se il redditometro sarà gestito e applicato con buon senso per me è uno strumento ottimo e che risolve molti problemi di evasione.

Purtroppo, come disse una volta ad un convegno un noto relatore/pubblicista, il Prof. Deotto, da circa 40 anni in ambito fiscale il buon senso latita.

Da quanto trapela sullo strumento ormai da un anno, purtroppo temo per questa latitanza...
 
Non vedi che è uno che divide il mondo in due categorie:

i dipendenti (onesti)

gli autonomi (evasori)

Altro "cittadino al di sopra di ogni sospetto" (dal film).

Per quanto ho avuto modo diconoscerlo qui, Dogo è abbastanza intelligente per non arrivare a questa distinzione così semplice.

Magari è semplicemente poco informato sulla questione. Non è una materia facile, soprattutto se uno ha lavorato sempre come dipendente di un'azienda medio/grande, che almeno su questo fronte fa le cose tutte in regola.
 
Intanto cazz..eggiando su internet si leggono esperienze a dir poco originali.....


L’agenzia delle entrate e redditometro scoprono i morti di fame (veri)
[L'agenzia delle entrate e redditometro scoprono i morti di fame (veri)]

Come speculare sulle molliche dei cittadini.
di massimo mazzarini martedì 14 febbraio 2012 - 1 commento

A giugno di questo, ricevo un plico dall'agenzia delle entrate in cui mi si chiede un controllo patrimoniale su tutta la mia famiglia, perché è impossibile pagare 15 mila euro per un master quando si lavora. Si deve pagare un mutuo, in più risultavano a me intestate una sfilza di autovetture targate Cartagine e rottamate da oltre 20 anni.

Stupefatto per l'entità di tale verifica che se fosse fatta ad una azienda avrebbe un senso, ma ad un impiegato a stipendio fisso mi sembra una stupidagine, mi rivolgo ad un commercialista che essendo un familiare mi risolve la questione gratuitamente, proponendomi di accompagnarmi all'ufficio preposto di fronte al funzionario addetto alla mia pratica. Già iniziano i guai, infatti l'indirizzo esposto sulla carta intestata dell'agenzia delle entrate non corrisponde a quello del funzionario che ha in carico la mia pratica di accertamento, e così prendiamo un altro appuntamento.

Al secondo appuntamento troviamo finalmente il funzionario e nell'attesa che ci riceva cerco di guardare le altre persone che come me sono state oggetto di verifica fiscale, e noto che sono tutti povera gente, ragazzi con contratto a progetto, molti pensionati ed un nugolo di commercianti che solo per come sono vestiti (molto male) fanno capire che sono in condizione di disagio economico e sociale.

Tutti hanno controlli su piccoli parametri di non coerenza e tutti tirano avanti grazie all'aiuto come me di un genitore che con qualche sacrificio partecipa alla quadratura del ménage economico, infatti io ero fuori parametri perché avevo speso l'equivalente di una utilitaria din istruzione, ma non posseggo autovetture ed ho aiuti dalla famiglia.

Scopro che l'aiuto diventa quasi un reddito, e quindi come tale va dimostrato e verificato, e così mi trovo costretto a portare gli estratti conto di mezza famigli, costringendomi ad una spesa di oltre 200 euro in spese bancarie, (come al solito gli unici in Italia che ci guadagnano da qualunque situazione) consegnare il tutto al funzionario il quale visti i miei disastrosi conti, mi congeda rassicurandomi di aver compreso l'errore, anche perché avendo effettuato la spesa del master a rate di molti anni sarei rientrato nei parametri.

Un commento vorrei farlo serenamente, mi fa piacere che questi controlli ci siano, perché ci da la misura di essere come strumenti investigativi allineati, ai paesi più virtuosi e tecnologicamente più devoti alla ricerca informatica del nostro; perché, però, siamo sempre noi che dobbiamo presentare montagne di carte alle quali i Ministeri hanno accesso?

Infatti pur non avendo ricevuto nessuna multa, una sono stato costretto a pagarla, e cioè, tre giorni persi di lavoro, miei e del commercialista, e tutta la documentazione bancaria di 5 componenti della famiglia arrivando quasi alla seconda generazione. Tutto questo è giusto?

E secondo voi anche nel qual caso avessi avuto una ammenda, di quanto sarebbe potuta essere? L'evasione di un povero cristo che si trova per lavoro fuori casa 14 ore al giorno a quanto può ammontare, tenuto conto che nella vita esiste anche il sacrosanto riposo.Di un migliagliodi euro? Allora non sarebbe più proficuo indirizzare tali controlli verso evasioni più sostanziose e sicure invece di andare a raccattare le solite briciole ai soliti poveri cristi?

Commentate ed un saluto.
 
Per quanto ho avuto modo diconoscerlo qui, Dogo è abbastanza intelligente per non arrivare a questa distinzione così semplice.

Magari è semplicemente poco informato sulla questione. Non è una materia facile, soprattutto se uno ha lavorato sempre come dipendente di un'azienda medio/grande, che almeno su questo fronte fa le cose tutte in regola.

Sicuramente è molto poco informato.
Se uno si permette, poi, di dissentire circa questi fantastici strumenti dell'Ade ti prendi anche dell'evasore o di chi ha qualcosa da nascondere.
 
Ed è per questo che nel calcolo del tuo carico fiscale c'è una "detrazione per il reddito da lavoro dipendente" molto più alta rispetto a quella del lavoro autonomo. Proprio per il fatto che, a differenza degli autonomi, non puoi dedurti i costi per la produzione del tuo reddito.

Caro: l'uso privato di mezzi per i quali la detrazione è garantita in quanto "strumenti di lavoro" è vietata e non corretta.

Stai prendendo un granchio...
 
Per quanto ho avuto modo diconoscerlo qui, Dogo è abbastanza intelligente per non arrivare a questa distinzione così semplice.

Magari è semplicemente poco informato sulla questione. Non è una materia facile, soprattutto se uno ha lavorato sempre come dipendente di un'azienda medio/grande, che almeno su questo fronte fa le cose tutte in regola.

Come già scritto, ho vissuto direttamente (figlio di "perseguitati"):
- redditometro 1992 ed ufficio IVA
- cause fino al 1998 contro lo Stato, rientranti nel penale essendo oltre 100mln di vecchie lire
- assoluzione nel 1998 di fronte al Giudice

Io quando parlo di qualcosa è perchè:
- l'ho studiata
- l'ho vissuta
- l'ho digerita

;-)

Qui invece c'è chi fa parla di temi macroeconomici emettendo rutti (non te).

Sottoscrivo tutto.

Se il redditometro sarà gestito e applicato con buon senso per me è uno strumento ottimo e che risolve molti problemi di evasione.

Purtroppo, come disse una volta ad un convegno un noto relatore/pubblicista, il Prof. Deotto, da circa 40 anni in ambito fiscale il buon senso latita.

Da quanto trapela sullo strumento ormai da un anno, purtroppo temo per questa latitanza...

La temo anche io mio stimato amico di Forum... ma non posso non sperare che questi tizi di oggi siano differenti da quelli di ieri.

Non vedi che è uno che divide il mondo in due categorie:

i dipendenti (onesti)

gli autonomi (evasori)

Altro "cittadino al di sopra di ogni sospetto" (dal film).

Hai presente il dialogo ne "gli Intoccabili", le parole che in tribunale Al Capone rivolge al commissario che lo ha "incastrato"?

Te le ricordo io:
- "non conti niente, non sei nessuno, non sei niente"...

Caro, nella mia famiglia ci sono dipendenti ed autonomi, io vivo qui e dal vicino, la mia erba è sempre verde (Slevin - Patto criminale).

Anche un inetto capisce che un dipendente non può evadere per "costruzione del suo reddito".
Può contribuire all'evasione e va punito per questo.

Ma sempre il suddetto inetto comprende che l'evasione nel momento in cui si forma il reddito, da parte di chi gode in modo diretto di tale "flusso" è ad un piano di ragionamento prioritario.

Dopotutto basta conoscere l'ABC della macroeconomia.

Anche perchè non è fantascienza il seguente siparietto che tutti abbiamo vissuto:
- acquirente: "quanto costa questo prodotto servizio"
- venditore:" sono 1000€ senza fattura, 1.200€ con fattura"...
 
Caro: l'uso privato di mezzi per i quali la detrazione è garantita in quanto "strumenti di lavoro" è vietata e non corretta.

Stai prendendo un granchio...

no dogo, primo c'e' il principio di accessorialita': tipo il computer portatile che ti porti anche a casa
o il camion con cui puoi andare in pizzeria se hai finito una consegna
in secondo ci sono i beni ad uso promiscquo tipo l'autovettura appunto che vengono imputati come costo aziendale solo in parte (purtroppo fissa e non soggettiva)
 
Caro: l'uso privato di mezzi per i quali la detrazione è garantita in quanto "strumenti di lavoro" è vietata e non corretta.

Stai prendendo un granchio...

Non è così.

L'auto ad uso promiscuo non ti impedisce di usare l'auto per i tuoi comodi. Ma proprio per questo, la detrazione (anzi, meglio dire deduzione dal reddito di impresa) è concessa solo per il 40% e fino ad un limite di 18.000 e qualcosa. In pratica il fisco ti dice: "Senza farci tante segh.e mentali, conti, ecc..., ti dico che la tua auto è usata al 40% per l'attività e al 60% per i caz.zi tuoi e per l'attività non ti serve una Ferrari, ma un'auto che costa meno di 18.000 euro".

Poi se uno immatricola il SUV come autocarro e si scarica tutto è un altro discorso, ma lì il problema non è l'uso personale, bensì l'errata immatricolazione considerata a fini fiscali. E' un problema risolto da tempo (2007) con apposite Risoluzioni Ministeriali che prevede coefficienti matematici per evitare le immatricolazioni di comodo. E un professionista non può avere autocarri.

Quindi, in quel caso x risolvere il problema non serve il redditometro, basta vedere l'incongruenza degli ammortamenti se non fare dei routinari controlli x strada e segnalare i SUV immatricolati autocarro, i quali non necessariamente hanno dietro un evasore, ma sono ovviamente più a rischio.
 
lo zimbabwe :clap:

ho capito, sei un barzellettiere... lassà stà
qui si parla di macroeconomia. Cose serie.

e tu allora che c'azzecchi direbbe un noto politico un po' scorbutico :D

ma visto che oggi non sono scorbutico ti invito a riflettere sul fatto che la crescita del nostro paese e' addirittura inferiore a quella dello zimbawe...sara' perche' li' non si evade:D:D
 
Non è così.

L'auto ad uso promiscuo non ti impedisce di usare l'auto per i tuoi comodi. Ma proprio per questo, la detrazione (anzi, meglio dire deduzione dal reddito di impresa) è concessa solo per il 40% e fino ad un limite di 18.000 e qualcosa. In pratica il fisco ti dice: "Senza farci tante segh.e mentali, conti, ecc..., ti dico che la tua auto è usata al 40% per l'attività e al 60% per i caz.zi tuoi e per l'attività non ti serve una Ferrari, ma un'auto che costa meno di 18.000 euro".

Poi se uno immatricola il SUV come autocarro e si scarica tutto è un altro discorso, ma lì il problema non è l'uso personale, bensì l'errata immatricolazione considerata a fini fiscali. E' un problema risolto da tempo (2007) con apposite Risoluzioni Ministeriali che prevede coefficienti matematici per evitare le immatricolazioni di comodo. E un professionista non può avere autocarri.

Quindi, in quel caso x risolvere il problema non serve il redditometro, basta vedere l'incongruenza degli ammortamenti se non fare dei routinari controlli x strada e segnalare i SUV immatricolati autocarro, i quali non necessariamente hanno dietro un evasore, ma sono ovviamente più a rischio.

I know I know tutto il tema, mi becco sempre dei pipponi giganti tra amici e familiari in argomento
... infatti "oggi" già tutto funziona meglio.... ma fino a ieri? E non è un "ieri" lontano?
Il tema è il seguente:
- dove può, il professionista ci marcia a spese di chi non può evadere.

Pare ovvio e sarebbe inutile sottolinearlo, che questo fosse un mero aneddoto.
 
Ragazzi: la nostra storia è densa di inefficienze dove l'evasione era anche cene, vacanze, mezzi usati per uso personale quando vietati.

Non ci nascondiamo dietro ad un dito... e non arroccatevi su auto e computer o sui tempi più recenti.

Il tema è sempre lo stesso:
- in Italia ci sono troppi furbi altrimenti l'evasione ABNORME non si spiegherebbe... ed è difficile essere furbi quando hai il netto in busta.
- il nuovo redditometro nessuno lo conosce e chi lo teme credo abbia scheletri nell'armadio... dopotutto non è una leggenda metropolitana la % di evasori in Italia... almeno che non vi sia una sola persona che guadagni miliardi di Euro...
 
Questo è un esempio di ciò che mi aspetto.

Quando scatta l'accertamento fiscale a seguito dell'acquisto dell'abitazione

Compri casa da 200k e ne dichiari 30k: dimmi come fai.
Fai il mutuo da 1.000k e dichiari 20k: dimmi come fai.

Se si è in regola, la risposta non è difficile.

Se i soldi arrivano da vendite in nero o da "soldi" di parenti che arrivano da fonti "in nero", allora tutti gli italiani che non evadono sono curiosi di sapere come fai.
 
I know I know tutto il tema, mi becco sempre dei pipponi giganti tra amici e familiari in argomento
... infatti "oggi" già tutto funziona meglio.... ma fino a ieri? E non è un "ieri" lontano?
Il tema è il seguente:
- dove può, il professionista ci marcia a spese di chi non può evadere.

Pare ovvio e sarebbe inutile sottolinearlo, che questo fosse un mero aneddoto.

Come hai detto le cose vanno già meglio ma fino a ieri? Si tratta di un ieri che come dici non è lontanissimo, ma fiscalmente è un'era geologica, perchè i comportamenti cambiano lentamente. Un provvedimento del 2007 ci mette anche 10 anni per essere ben accetto dai contribuenti. Prima si pensa che dicono dicono, ma non faranno nulla, poi qualcuno ci sbatte il muso pesantemente, poi i più furbi e incaz.zerecci fanno 1000 ricorsi e si arriva in Cassazione, intanto lentamente la gente si adegua.

E probabile che i malcostumi ante 2007 saranno definitivamente rimossi da qui ad 1-2 anni, poi man mano saranno considerati normali i provvedimenti del 2008-2009-ecc...

Sul fatto che i professionisti ci marciano a spese degli altri ti rispondo nel prossimo messaggio.
 
dogo la storia recente e' piena di accertamenti basati, non sulla logica, ma sulla pura matematica dove le preferenze personali, le propensioni al risparmio, le situazioni umane si cerca di immetterle in una logica numerica anche abbastanza infantile

tieni presente che il nuovo redditometro ad esempio si basa ancora su valori e coefficienti delle passate normative e circolari, dai quali si ricava che un mutuo incideva solo per un quarto del reddito del nucleo o che le autovetture hanno ancora i cavalli fiscali di quando le utilitarie erano 900cc di cilindrata

l'automatismo dell'accertamento sintetico pone te contribuente al servizio dello stato e di fatto ti trasforma in ragioniere di te steso con obbligo di contabilita' personale documentata

l'automatismo consentira' in pochi minuti di far partire lettere precompilate dal computer e spettera' al contribuente tutto l'onere in termini di lavoro, consulenza tributaria e pratica burocratica il provare il contrario

questo sistema irrealistico, troppo si presta ad abuso, volontario o accidentale, ed infrange il principio per cui il cittadino non debba lavorare per lo stato gratuitamente

se si fossero voluti scovare gli evasori almeno cospicqui, non vi sarebbe stato affatto bisogno d'ideare un siffatto sistema, ma sarebbe bastato andare a richiedere conto a chi dichiarando importi bassi avesse effettuato acquisti elevati

chi aveva il ferrari e dichiarava poco o nulla, gia' lo sapevano, e chi si serviva di prestanomi sarebbe stato scovato facilmente con i controlli su strada

questo meccanismo cosi' capillare ed invasivo invece scoprira' milioni di irregolarita', apparenti o poco incidenti e generera' un caos che in breve mendera' in pensione questo sistema che sara' giudicato inapplicabile, facendoci perdere un'altra occasione per modernizzare veramente il paese

in pratica si vuole passare dal non fare nulla al metterte tutti i cittadini sottto accertamento....quando si vuole applicare l'inapplicabile di solito ci si rende conto che non e' possibile...e si butta il tutto

a perderci sartanno i primi a restare imbrigliati nel meccanismo e chi si ritrovera' accertamenti sintetici di bassa entita' che preferira' pagare per evitare rompimenti di scatole

un sistema simile e' assolutamente non in grado di stare in piedi...perche' lo fosse le tabelle di riferimento dovrebbero essere assolutamente rese aderenti alla realta'

considera che secondo le tabelle il valore di un immobile e' distinto solo tra nord, centro e sud come se un appartamento al centro di roma costasse come lo stesso nel paesino sperduto dell'umbria

questa e' la realta' ad oggi
 
Ragazzi: la nostra storia è densa di inefficienze dove l'evasione era anche cene, vacanze, mezzi usati per uso personale quando vietati.

Non ci nascondiamo dietro ad un dito... e non arroccatevi su auto e computer o sui tempi più recenti.

Il tema è sempre lo stesso:
- in Italia ci sono troppi furbi altrimenti l'evasione ABNORME non si spiegherebbe... ed è difficile essere furbi quando hai il netto in busta.
- il nuovo redditometro nessuno lo conosce e chi lo teme credo abbia scheletri nell'armadio... dopotutto non è una leggenda metropolitana la % di evasori in Italia... almeno che non vi sia una sola persona che guadagni miliardi di Euro...

e

- dove può, il professionista ci marcia a spese di chi non può evadere.

In parte è vero.

Però ci si dimentica una cosa che giustmente ho sentito sottolineare in una trasmissione su La7 questo WE dove era ospite Visco (che addirittura ho leggermente rivalutato).

Il nostro Stato in quello che fa è inefficiente. Lo è oggi e lo è sempre stato.

Per questo, sostanzialmente dal dopoguerra e parzialmente fino al '92, è esistito un patto "segreto" tra Stato e cittadini, in particolare gli autonomi.

Il patto era sostanzialmente questo:

"Io Stato sono un defic.ente. Non sono in grado di creare un ambiente come quello tedesco o americano dove possono nascere l'IBM, la BASF, 2-3 case automobilistiche, un grande settore elettronico, informatico, ecc... Qui ringraziamo di avere una casa atomobilistica, una informatica (al tempo Olivetti), una chimica (Montedison), qualcosa di alimentare e qualcos'altro qua e là.
Se il lavoro dovesse venire solo dalle grandi imprese strutturate e in regola al 100%, qui la disoccupazione sarebbe al 50%. E se dovessi garantire a tutti questi disoccupati le tutele di legge siamo in default domani.
Insomma, qui la gente dovrebbe fare una rivoluzione ogni giorno, ma la guerra è finita da poco e non è il caso.

Quindi, cari cittadini, non rompete i cog.lioni, il lavoro inventatevolo e peraltro lasciateci mangiare un po' che pure noi politici teniamo famiglia e se prendessimo lo stipendio che meritiamo faremo sì e no le vacanze a Riccione, altro che Maldive.

In cambio voi vi fate la fabbrichetta senza tanti controlli, ai vostri dipendenti date del fuoribusta che tanto quando vedono le banconote non vi denuncieranno di certo, fate un 20-30% di nero, intestate la macchina all'impresa, dite pure che spendete 10 milioni in benzina anche se in realtà ne spendete 2, ecc... Di tanto in tanto faremo qualche controllo, mettete un po' di soldi da parte per quel giorno.

Vi garantiamo questo. Voi fatevi i caz.zi vostri, noi ci facciamo i nostri. E assumete qualche dipendente, così che la disoccupazione anzichè essere al 50% sarà al 20%, che diventa 8% con quelli che lavorano in nero."

Ecco, questo è stato il patto, inutile negarlo. Un patto sbagliato, ipocrita e mafioso quanto si vuole, ma che comunque dagli anni '50 agli anni '70 (lasciamo starela parentesi spendacciona degli '80) ci ha permesso di fare ciò che abbiamo fatto e sputarci sopra non mi sembra corretto.

Poi dal '92 in parte e negli ultimi 10 anni soprattutto, con quel patto i soldi racimolati non erano più sufficienti. E lo Stato ha deciso di rompere questo patto.

Ora, mentre sono d'accordo che quel sistema andava superato e che nell'anno 2012 non si può pensare di competere in questo modo, capisco le ragioni anche di chi si lamenta.

Concordi, spero, che se uno rompe un patto e chiede alla sola controparte di pagare le penali, puoi aspettarti che quest'ultima un po' si incaz.zi.

Tradotto, alla controparte viene chiesto di pagare con una fedeltà fiscale simile a quella scandinava le aliquote tra le più alte al mondo. Peccato che in quella classifica stilata ogni anno dei paesi business friendly l'Italia è molto, molto sotto rispetto ai paesi che hanno aliquote simili (e sotto anche a paesi che le hanno minori).
A questo punto, questa controparte del patto si domanda cosa, al di là del sole e della bontà del cibo, obblighi a stipulare questo nuovo patto meno conveniente, anzichè ad esempio fare pochi chilometri ed andare a stipulare un patto con un paese che in quella classifica è prima (Svizzera).

E questa è una cosa che riguarda anche i dipendenti. Perchè è facile dire che imprese e autonomi evadono sulla pelle di chi non può evadere. Ma quanti dipendenti in meno ci sarebbero se nei decenni scorsi non si fossero formate quelle migliaia di imprese nate e cresciute anche sull'evasione? Quanti dipendenti, oggi o in passato, non hanno felicemente preso 100 fuori busta, anzichè 40 in busta? Quanti dipendenti si sono mai lamentati quando, comprando casa, dichiaravano 100 anzichè 150 per risparmiare sull'imposta di registro o altro? Quanti dipendenti messi dall'idraulico di fronte alla scelta 100 in nero e 120 con fattura hanno scelto la seconda opzione?
Perchè a casa mia i patti si fanno in due e quindi se tu dipendente trai vantaggio dall'idraulico che lavora in nero o dal costruttore che ti chiede di dichiarare meno al rogito, poi hai poco da lamentarti.
Perchè io i miei polli li conosco bene. Se l'idraulico ti dice che è 100+ IVA = 121 il dipendente-cliente ti dice: "Ma come, l'altra volta x quell'intervento era solo 100". Il fatto che 21 vadano allo stato non è che lo capisca benissimo (o fa finta, ma è lo stesso).

Ripeto, io sono il primo a dire che tale sistema va superato. Però non si può risolvere tutto dicendo che bisogna combattere l'evasione. Qui c'è ben altro da fare (anche perchè le entrate tributarie in Italia sono già al top in Europa, quindi evasione o meno i soldi ci sono). Bisogna che anno dopo anno iniziamo a scalare un po' quella classifica. Invece sono anni che scendiamo.
E se così è, io scusa ma un po' cerco di capire anche le ragioni di chi è sempre più incaz.zato perchè può evadere sempre meno e ha visto rompere unilatermalmente il patto con le penali tutte a suo carico.
 
Ultima modifica:
e



In parte è vero.

Però ci si dimentica una cosa che giustmente ho sentito sottolineare in una trasmissione su La7 questo WE dove era ospite Visco (che addirittura ho leggermente rivalutato).

Il nostro Stato in quello che fa è inefficiente. Lo è oggi e lo è sempre stato.

Per questo, sostanzialmente dal dopoguerra e parzialmente fino al '92, è esistito un patto "segreto" tra Stato e cittadini, in particolare gli autonomi.

Il patto era sostanzialmente questo:

"Io Stato sono un defic.ente. Non sono in grado di creare un ambiente come quello tedesco o americano dove possono nascere l'IBM, la BASF, 2-3 case automobilistiche, un grande settore elettronico, informatico, ecc... Qui ringraziamo di avere una casa atomobilistica, una informatica (al tempo Olivetti), una chimica (Montedison), qualcosa di alimentare e qualcos'altro qua e là.
Se il lavoro dovesse venire solo dalle grandi imprese strutturate e in regola al 100%, qui la disoccupazione sarebbe al 50%. E se dovessi garantire a tutti questi disoccupati le tutele di legge siamo in default domani.
Insomma, qui la gente dovrebbe fare una rivoluzione ogni giorno, ma la guerra è finita da poco e non è il caso.

Quindi, cari cittadini, non rompete i cog.lioni, il lavoro inventatevolo e peraltro lasciateci mangiare un po' che pure noi politici teniamo famiglia e se prendessimo lo stipendio che meritiamo faremo sì e no le vacanze a Riccione, altro che Maldive.

In cambio voi vi fate la fabbrichetta senza tanti controlli, ai vostri dipendenti date del fuoribusta che tanto quando vedono le banconote non vi denuncieranno di certo, fate un 20-30% di nero, intestate la macchina all'impresa, dite pure che spendete 10 milioni in benzina anche se in realtà ne spendete 2, ecc... Di tanto in tanto faremo qualche controllo, mettete un po' di soldi da parte per quel giorno.

Vi garantiamo questo. Voi fatevi i caz.zi vostri, noi ci facciamo i nostri. E assumete qualche dipendente, così che la disoccupazione anzichè essere al 50% sarà al 20%, che diventa 8% con quelli che lavorano in nero."

Ecco, questo è stato il patto, inutile negarlo. Un patto sbagliato, ipocrita e mafioso quanto si vuole, ma che comunque dagli anni '50 agli anni '70 (lasciamo starela parentesi spendacciona degli '80) ci ha permesso di fare ciò che abbiamo fatto e sputarci sopra non mi sembra corretto.

Poi dal '92 in parte e negli ultimi 10 anni soprattutto, con quel patto i soldi racimolati non erano più sufficienti. E lo Stato ha deciso di rompere questo patto.

Ora, mentre sono d'accordo che quel sistema andava superato e che nell'anno 2012 non si può pensare di competere in questo modo, capisco le ragioni anche di chi si lamenta.

Concordi, spero, che se uno rompe un patto e chiede alla sola controparte di pagare le penali, puoi aspettarti che quest'ultima un po' si incaz.zi.

Tradotto, alla controparte viene chiesto di pagare con una fedeltà fiscale simile a quella scandinava le aliquote tra le più alte al mondo. Peccato che in quella classifica stilata ogni anno dei paesi business friendly l'Italia è molto, molto sotto rispetto ai paesi che hanno aliquote simili (e sotto anche a paesi che le hanno minori).
A questo punto, questa controparte del patto si domanda cosa, al di là del sole e della bontà del cibo, obblighi a stipulare questo nuovo patto meno conveniente, anzichè ad esempio fare pochi chilometri ed andare a stipulare un patto con un paese che in quella classifica è prima (Svizzera).

E questa è una cosa che riguarda anche i dipendenti. Perchè è facile dire che imprese e autonomi evadono sulla pelle di chi non può evadere. Ma quanti dipendenti in meno ci sarebbero se nei decenni scorsi non si fossero formate quelle migliaia di imprese nate e cresciute anche sull'evasione? Quanti dipendenti, oggi o in passato, non hanno felicemente preso 100 fuori busta, anzichè 40 in busta? Quanti dipendenti si sono mai lamentati quando, comprando casa, dichiaravano 100 anzichè 150 per risparmiare sull'imposta di registro o altro? Quanti dipendenti messi dall'idraulico di fronte alla scelta 100 in nero e 120 con fattura hanno scelto la seconda opzione?
Perchè a casa mia i patti si fanno in due e quindi se tu dipendente trai vantaggio dall'idraulico che lavora in nero o dal costruttore che ti chiede di dichiarare meno al rogito, poi hai poco da lamentarti.
Perchè io i miei polli li conosco bene. Se l'idraulico ti dice che è 100+ IVA = 121 il dipendente-cliente ti dice: "Ma come, l'altra volta x quell'intervento era solo 100". Il fatto che 21 vadano allo stato non è che lo capisca benissimo (o fa finta, ma è lo stesso).

Ripeto, io sono il primo a dire che tale sistema va superato. Però non si può risolvere tutto dicendo che bisogna combattere l'evasione. Qui c'è ben altro da fare (anche perchè le entrate tributarie in Italia sono già al top in Europa, quindi evasione o meno i soldi ci sono). Bisogna che anno dopo anno iniziamo a scalare un po' quella classifica. Invece sono anni che scendiamo.
E se così è, io scusa ma un po' cerco di capire anche le ragioni di chi è sempre più incaz.zato perchè può evadere sempre meno e ha visto rompere unilatermalmente il patto con le penali tutte a suo carico.

quoto tutto meno l'ultima parte
perche' l'incazzatura maggiore e' di chi ha sempre pagato tutto perche' se pure impresa laqvora solo per altre imprese, non ha la dimensione necessaria a fare giochetti tra sedi internazionali e dopo tutto questo si veda controllato e chiamato a rispondere anche nel privato di proventi che scaturiscono da ontabilita' in partita doppia con nessuna possibilita' di sgarrare

non posso sopportare, di fatto, l'obbligo alla contabilita' di famiglia con tanto di pezze d'appoggio come in azienda
tu stato mi imponi una marea di adempimenti di natura contabile per l'attivita'....poi basta con i soldi guadagnati e tassati...se permetti ne facio cio' che voglio e senza dover dare giustificazioni a nessuno...punto


in realta' e' molto piu' ********* chi ha sempre sopportato tutti i sacrifici ed ora invece di veder riconosciuti i propri sforzi viene sottoposto ad un controllo privato inaccettabile
 
- il nuovo redditometro nessuno lo conosce e chi lo teme credo abbia scheletri nell'armadio... dopotutto non è una leggenda metropolitana la % di evasori in Italia... almeno che non vi sia una sola persona che guadagni miliardi di Euro...

Ecco, anche di questo ne parlerei.

E' oltre un anno che si ciacia del nuovo redditometro. Lo vogliao fare uscire questo caz.zo di software o no?
No, perchè a me non è che piace molto essere accertato, peraltro pure per le annualità pregresse, con software che nemmeno conosco, soprattutto se poi inverti su di me l'onere della prova. Come faccio oggi (e addirittura x il passato) ad impostare i miei comportamenti in termini di carte, giustificativi, pezze d'appoggio, ecc... se non mi dici cosa mi chiederai giustificare.

Credo io che uno stato di diritto dovrebbe:

1 - Far uscire il software
2 - Dire: "Da oggi (non anche dalle annualità precedenti) la vostra congruità sarà valutata con questo software"

Così uno si attrezza.
 
Indietro