opere da major o da museo?

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

..Non sembra nè fantasioso nè irreale..è semplicemente il tuo metodo ( Accipicchia ) e di chi la pensa come te. Ma esistono altre specie di Collezionisti, sicuramente meno " rigorosi " e non mi sembra giusto catalogarli come " Volpi di Fedro " ...Non mi sembra che esista il Pensiero Unico del Grande Collezionista ...Non riesco a capire perchè una persona, sicuramente acculturata come te, non " sopporti " che esistono altre vie al Collezionare Arte..Buona serata.

Guarda che non mi riferivo a chi compricchia qualche quadro, ma a chi ne accumula un bel po’. Hai idea di quanta gente ha centinaia di quadri ammassati dappertutto? Secondo te costoro li comprano per goderseli riempiendo garage e cantine? Dai per favore
 
Io procedo.
Forse ci vorrebbe tanto “Coraggio” (mai vista la sua opera immensa al Castello di Rivoli, così intitolata ?:cool:) a citare Enzo Cucchi, uno “fieramente antimoderno”.
Potrei menzionare di qualche piccolo museo come Kunsthalle, Guggenheim, Stedelijk, Tate Gallery, Würth di Künzelsau, oppure dire di Documenta 7 a Kassel o lo Zeitgeist a Berlino.
Ma anche una personale da Paul Maenz a Colonia, un paio da Sperone Westwater Fischer, qualcosa da Bruno Bischofberger, tanto è arrivato pure al Louisiana di Copenaghen.

E temo andreste a gogolare una di quelle ridicole banche dati delle aste per farmi notare se mi sono bevuto il cervello una ventina di giorni prima di natale, visto che costa poco più di un buon pennacchio di un albero addobbato a festa:boh::boh:

Seppoi noterete i suoi disegni, passati in asta a poco e che paiono opere minori, vi rammento che Guggenheim presentò due sculture a terra e un mucchio di piccoli disegni su una sola parete, lasciando lo spazio fondamentalmente vuoto.

Detto ciò non è un Artista che rientra nelle mie voglie, ma certo è entrato in quelle di importanti istituzioni, o no?:o
 
Ahah... :rotfl::rotfl: Secondo te costoro li comprano per goderseli riempiendo garage e cantine? Dai per favore
 
Io procedo.
Forse ci vorrebbe tanto “Coraggio” (mai vista la sua opera immensa al Castello di Rivoli, così intitolata ?:cool:) a citare Enzo Cucchi, uno “fieramente antimoderno”.
Potrei menzionare di qualche piccolo museo come Kunsthalle, Guggenheim, Stedelijk, Tate Gallery, Würth di Künzelsau, oppure dire di Documenta 7 a Kassel o lo Zeitgeist a Berlino.
Ma anche una personale da Paul Maenz a Colonia, un paio da Sperone Westwater Fischer, qualcosa da Bruno Bischofberger, tanto è arrivato pure al Louisiana di Copenaghen.

E temo andreste a gogolare una di quelle ridicole banche dati delle aste per farmi notare se mi sono bevuto il cervello una ventina di giorni prima di natale, visto che costa poco più di un buon pennacchio di un albero addobbato a festa:boh::boh:

Seppoi noterete i suoi disegni, passati in asta a poco e che paiono opere minori, vi rammento che Guggenheim presentò due sculture a terra e un mucchio di piccoli disegni su una sola parete, lasciando lo spazio fondamentalmente vuoto.

Detto ciò non è un Artista che rientra nelle mie voglie, ma certo è entrato in quelle di importanti istituzioni, o no?:o

Da una recensione sul libro 'Vita sconnessa di Enzo Cucchi'
.

Il risultato è il ritratto di un artista libero e istintuale, insofferente alle categorizzazioni della critica e alle imposizioni del mercato, che afferma le sue idee e le sue modalità espressive comunque e sempre, anche a costo di deludere le aspettative degli altri. Si pensi alla mostra svolta al Guggenheim di New York nel 1986, che Brunella Antomarini – moglie di Enzo Cucchi – ricorda nel libro con queste parole: “E’ stato veramente uno spartiacque nell’itinerario di Enzo. Una mostra al Guggenheim poteva farne l’artista del momento. Ma Enzo non ama essere al centro dell’attenzione.
Così al Guggenheim presenta due sculture a terra e un mucchio di piccoli disegni su una sola parete, lasciando lo spazio fondamentalmente vuoto. Ci furono recensioni molto controverse sulla mostra, tanto che il direttore del Guggenheim, Tom Messer. ci chiese se ci fossimo dispiaciuti. In realtà moltissimi giovani artisti all’inaugurazione si complimentarono con Enzo perchè la sua scelta apriva loro nuovi spazi, dava loro l’opportunità di poter usare un museo in modo diverso. Il gesto di Enzo era nel senso della libertà, della sperimentazione, contro la storicizzazione della sua figura di artista, per di più giovane. Fu un modo di tradire le aspettative. Non fece dichiarazioni programmatiche. Seguì solo il suo istinto. Enzo si tenne la libertà, rinunciando a un ruolo di protagonista per non allineare la sua immagine alla percezione degli altri. Enzo è un solitario, che rifugge da situazioni teatrali o da appartenenza”.

Artista immenso, lo conosco a fondo e lo adoro :)
 
Certo che Acci e Kiappo viaggiate proprio su binari paralleli. Ammetto che condivido di Acci l'approccio metodico e scientifico al collezionismo, ma diamine una qualche concessione d'istinto per puro piacere anche se non segue appieno il filo conduttore o a favore di qualche giovane non è un delitto a cifre che non corrompono il budget. Anche nelle diete più rigide ci si concede qualche trasgressione!
Mi pare ci siamo confrontati sul tema parecchio tempo fa mantenendo su questo una visione divergente e sai che ti ho riconosciuto un imprinting da "entomologo" che trafigge le farfalle con gli spilli... la troppa razionalità uccide i sogni. ;)

Brixia bello l'approccio idealista ma poi alla fine i risultati d'asta li guardano un pò tutti, come accade per le televendite. Pochi ammettono di seguirle, ma siamo proprio sicuri?!:cool::D
 
Certo che Acci e Kiappo viaggiate proprio su binari paralleli. Ammetto che condivido di Acci l'approccio metodico e scientifico al collezionismo, ma diamine una qualche concessione d'istinto per puro piacere anche se non segue appieno il filo conduttore o a favore di qualche giovane non è un delitto a cifre che non corrompono il budget. Anche nelle diete più rigide ci si concede qualche trasgressione!
Mi pare ci siamo confrontati sul tema parecchio tempo fa mantenendo su questo una visione divergente e sai che ti ho riconosciuto un imprinting da "entomologo" che trafigge le farfalle con gli spilli... la troppa razionalità uccide i sogni. ;)

Brixia bello l'approccio idealista ma poi alla fine i risultati d'asta li guardano un pò tutti, come accade per le televendite. Pochi ammettono di seguirle, ma siamo proprio sicuri?!:cool::D

Beh, Lory ..io ammetto candidamente che NON essendo Collezionista..per me è facile spezzare una lancia a favore del " Collezionismo Romantico"...per così dire ..poi capisco che metterci tanti soldi in un Investimento d'Arte non sia facile, e che si speri sempre, almeno, di rientrare delle spese ..questo lo capisco benissimo ...dico solo che non è l'unico modo di Collezionare, e che conosco persone ( anche Utenti del FOL ) che collezionano senza l'assillo dell'investimento, e che se "toppano" un acquisto per qualcosa di piacevole, ma senza speranza di rivalutazione...non si strappano le vesti, e neppure saltano un pasto ...e, FORSE, sono anche la maggioranza degli Appassionati o Collezionisti "normali" ...tutto qui
 
Brixia bello l'approccio idealista ma poi alla fine i risultati d'asta li guardano un pò tutti, come accade per le televendite. Pochi ammettono di seguirle, ma siamo proprio sicuri?!:cool::D

i risultati d'asta identificano il prezzo che in un determinato momento il mercato è disposto a decretare.

Il valore è altra cosa, quello magari lo si può intravedere dentro un museo - più musei - più istituzioni di rilievo - eccetera eccetera ...

Non è solo un approccio idealista, paradossalmente trovo più surreale una o più aggiudicazioni d'asta, sai?
(considerando i tanti meccanismi che "muovono" appunto tale prezzo)
 
PS

alla tua :cool::D sulle televendite attendo vostre news se Carlo verrà vestito da babbonatale, allora ti garantisco che accenderò la TV;)
 
Ma siamo così sicuri che "TUTTE", mi ripeto "tutte", le opere che sono nei musei internazionali, mi riferisco ai grandissimi nomi MOMA, Tate ,Pompidou ecc.. ecc. valgono cifre mirabolanti?
O è il mercato che crea, anche grazie alle Casa d'aste Major, a far sì che questi raggiungono certe valutazioni?
Come ha evidenziato @Lloryred in un post precedente, esistono anche musei nazionali, pensiamo agli Uffizi, dove sono presenti anche artisti che commercialmente oggi valgono poco e qui sono bistrattati.
Se invece riteniamo che si può avere come target/metodo collezionistico solo un certo periodo storico , una determinata corrente artistica e una valenza solo internazionale, ne prendo atto ma ritengo che non coinvolge tutto il "mondo".
 
Ma siamo così sicuri che "TUTTE", mi ripeto "tutte", le opere che sono nei musei internazionali, mi riferisco ai grandissimi nomi MOMA, Tate ,Pompidou ecc.. ecc. valgono cifre mirabolanti?
O è il mercato che crea, anche grazie alle Casa d'aste Major, a far sì che questi raggiungono certe valutazioni?
Come ha evidenziato @Lloryred in un post precedente, esistono anche musei nazionali, pensiamo agli Uffizi, dove sono presenti anche artisti che commercialmente oggi valgono poco e qui sono bistrattati.
Se invece riteniamo che si può avere come target/metodo collezionistico solo un certo periodo storico , una determinata corrente artistica e una valenza solo internazionale, ne prendo atto ma ritengo che non coinvolge tutto il "mondo".

Esatto, lo stare in uno o più musei non significa affatto avere quotazioni di mercato elevate, il mercato è altra cosa :o
 
Un tempo la presenza in un museo era giustificata a testimonianza dei valori culturali, storici e sociali (e non monetari) dell'opera di un artista in un preciso momento storico che spesso segnavano il passaggio da una stagione ad un'altra, sempre in funzione dell'indirizzo del museo.

Oggi si utilizza la scorciatoia della presenza museale (temporanea nel caso delle mostre, permanentemente comprendendo i sottoscala) per dare visibilità all'artista e spinta ai prezzi senza badare troppo ai significati e linguaggi utilizzati e proposti.

Sono testimonianza della nostra epoca e forse è giusto sia documentata nei musei e soprattutto nelle aste che ne sono diventate una dépendance con relativo bookshop.

Sempre a livello generale e a mio parere.
:) Ciao!!
 
Ultima modifica:
Un tempo la presenza in un museo museo era giustificata a testimonianza dei valori culturali, storici e sociali (e non monetari) dell'opera di un artista in un preciso momento storico che spesso segnavano il passaggio da una stagione ad un'altra, sempre in funzione dell'indirizzo del museo.

Oggi si utilizza la scorciatoia della presenza museale (temporanea nel caso delle mostre, permanentemente comprendendo i sottoscala) per dare visibilità all'artista e spinta ai prezzi senza badare troppo ai significati e linguaggi utilizzati e proposti.

Sono testimonianza della nostra epoca e forse è giusto sia documentata nei musei e soprattutto nelle aste che ne sono diventate una dépendance con relativo bookshop.

Sempre a livello generale e a mio parere.
:) Ciao!!
Ma quanto sei bravo a scrivere, hai espresso in maniera semplice il mio pensiero. 👏👏👏
 
Ammetto che condivido di Acci l'approccio metodico e scientifico al collezionismo, ma diamine una qualche concessione d'istinto per puro piacere anche se non segue appieno il filo conduttore o a favore di qualche giovane non è un delitto a cifre che non corrompono il budget. Anche nelle diete più rigide ci si concede qualche trasgressione!
Mi pare ci siamo confrontati sul tema parecchio tempo fa mantenendo su questo una visione divergente e sai che ti ho riconosciuto un imprinting da "entomologo" che trafigge le farfalle con gli spilli... la troppa razionalità uccide i sogni. ;)

Ciao Lory,
lo so, ne abbiamo già discusso. Ma io spero sempre di poter essere utile a chi inizia, come tutti, a collezionare in modo "dilettantesco". Anch'io ho iniziato così, comprando quello che mi pareva interessante al momento, senza pensare al domani e al dopodomani. Ti ho già raccontato di come dei Collezionisti davvero bravi (che non ringrazierò mai abbastanza) mi abbiano fatto riflettere sul senso da dare a ogni Collezione che non sia un semplice accumulo di quadri. All'epoca, il giovane Acci, aveva comprato 4 quadri di autori che erano molto gettonati ma di cui già da tempo non parla più nessuno. Li ho venduti e sono rimasto fermo per qualche anno, senza comprare più niente, ma frequentando proprio quei Collezionisti che mi hanno presentato molti Artisti e introdotto nel mondo dei Galleristi. Ho parlato tanto, viaggiato moltissimo per Gallerie e musei, visto innumerevoli mostre, letto libri su libri. Poi ho ricominciato a collezionare con ben altra visione. Ho cercato sempre pochi quadri ma giusti per qualità e valore, all'inizio per "aggiungere" opere, e poi per "migliorare" il livello della collezione. Ho sempre evitato con cura la tentazione di privilegiare la quantità. Tu mi definisci un entomologo troppo razionale, ma non è così: semplicemente seguo una strada, senza deviazioni, con gli occhi ben aperti. Il mondo del collezionismo è un mondo difficilissimo: è facilissimo farsi prendere da illusioni e facili entusiasmi. Poi però, quando si tirano le somme, errori e debolezze si pagano. Chi non ha pentimenti? Sai quanti collezionisti hanno comprato opere che ora non ricomprerebbero? Hai idea di quanti collezionisti abbiano speso cifre molto importanti per avere in collezione opere mediocri? Basta leggere anche qui, forum di persone molto più abili e preparate della media, per capire tra le righe quanti soldi girino in un vortice di operette di mezza tacca. C'è chi gareggia in ogni asta su 4 o 5 opere, chi compra a destra e a sinistra, pensando di spendere bene decine decine di migliaia di euro. Poi però... Come scrivevo qualche post indietro, bisognerebbe sempre pensare ad una eventuale liquidazione della collezione, perchè come tutto ciò che ha valore, deve essere un valore liquidabile. Certe operette sono facilmente liquidabili? Chi ha speso decine o addirittura qualche centinaio di migliaia di euro, secondo te se ne frega se per un'eventuale liquidazione potrà realizzare si e no la metà? Lascia che dicano, tanto fare i puri a parole è facile. In realtà tutti i puri ci rimarrebbero malissimo! Prova ne sia che appena ad un'asta ridicola un quadro del loro beniamino fa un invenduto, si disperano! Eh già si disperano perchè non ci badano. Come no?
Mi scuso per l'OT ma mi piaceva rispondere a Lory per la quale, come è noto, ho un debole.
 
Acci, conosco bene il tuo percorso e ho scritto che lo condivido pur partendo dalla condizione opposta di "pseudo-accumulatrice" da mercatini pure un po' troppo sentimentale.

Ho sempre fatto la distinzione tra il collezionismo serio e rigoroso che pratichi e che apprezzo. Quello che ti "rimprovero" e' il non concedere nulla non dico all'istinto ma a quello che non segue il filo logico del tematismo, perché vincolarsi ad una rigidità così assoluta.
Rispetto a chi acquista in modo più "quantitativo" credo che giochi anche una forma di insicurezza, la diversificazione e diluizione della spesa nel tempo da un lato soddisfa l'impulso all'acquisto di cui parla eelle, dall'altro riduce l'ansia e la responsabilità di puntare tutto il banco su un unico numero della roulette. Una rassicurazione psicologica rispetto al rischio e la sensazione di spendere meno.
 
Sono davvero felice che ci sia un thread che ha portato a scrivere persone che, per i contenuti che esprimono qui, ammiro tanto: non me ne vogliano tutti gli altri, ma trovo i contributi di Accipicchia, Biagio (vi assicuro che non siamo la stessa persona! Ma potrebbe essere il mio raffinato interprete, tanto riesce regolarmente a mettere in testo quello che io penso), Lory e l'amico Antipole (perdonami ancora per non essere riuscito a passare a trovarti) davvero importanti e appassionanti. Alla fine il thread ci ha nuovamente portati ad analizzare l'origine, il metodo e il fine delle collezioni nostre e altrui.
Non ho opinioni da aggiungere, posso solo sottoscrivere praticamente tutto quello che hanno espresso i 4 amici citati.
 
PS: acci ha ragionissima sul tema acquisti. Io mi ritengo uno "studioso" e mi piace approfondire, ma non mi vergogno a dire che almeno 10-15 opere che ho in collezione sono "operette di mezza tacca" difficilmente liquidabili. Le considero cicatrici sulla mia pelle, più che opere (in alcuni, pochi casi è così) che mi piacciono indipendentemente dalla loro perdita di valore commerciale. Il ragionamento di Lory sulla componente istintiva, emotiva, sentimentale è altrettanto comprensibile: diciamo che io mi posiziono in una via di mezzo. Sicuramente i tonfi in asta di artisti che ho non mi fanno piacere, ma non li vivo come drammi. In questo l'età aiuta, lo dice uno dei circa 400.000 italiani che a inizio millennio aveva in portafoglio un po' obbligazioni argentine :wall:
 
PS: acci ha ragionissima sul tema acquisti. Io mi ritengo uno "studioso" e mi piace approfondire, ma non mi vergogno a dire che almeno 10-15 opere che ho in collezione sono "operette di mezza tacca" difficilmente liquidabili. Le considero cicatrici sulla mia pelle, più che opere (in alcuni, pochi casi è così) che mi piacciono indipendentemente dalla loro perdita di valore commerciale. Il ragionamento di Lory sulla componente istintiva, emotiva, sentimentale è altrettanto comprensibile: diciamo che io mi posiziono in una via di mezzo. Sicuramente i tonfi in asta di artisti che ho non mi fanno piacere, ma non li vivo come drammi. In questo l'età aiuta, lo dice uno dei circa 400.000 italiani che a inizio millennio aveva in portafoglio un po' obbligazioni argentine :wall:

Ciao JN, diamo un valore convenzionale a quelle 15 opere (che per fortuna ti piacciono). Diciamo X. Con maggior attenzione in passato sempre spendendo X si potevano comprare 2 o 3 opere migliori? Non dico 1, perchè il rischio sarebbe stato forse troppo elevato, ma 2 o 3. Sicuramente sì. E questo è valido sempre e per chiunque. La razionalità premia molto più dell'impulso. Quindi...
 
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