Pace Contributiva - il riscatto delle scoperture contributive.

Sì sapevo di questa carognata.
Ma avevano aderito al contribuivo puro ?
Io essendo di quelli "a cavallo" ho rinunciato alla parte retributiva per usufruire del riscatto agevolato anche per la parte pre-1996.
Da quanto mi ricordo avevano aderito al calcolo contributivo ma il problema è che il regime pensionistico passava a misto.
Ma prima di riscattare tu eri un contributivo puro o avevi dei versamenti ante '96?
Perchè da quanto mi risulta se hai riscattato periodi ante '96 anche tu potresti aver perso l'anticipata contributiva anagrafica.
 
Da quanto mi ricordo avevano aderito al calcolo contributivo ma il problema è che il regime pensionistico passava a misto.
Ma prima di riscattare tu eri un contributivo puro o avevi dei versamenti ante '96?
Perchè da quanto mi risulta se hai riscattato periodi ante '96 anche tu potresti aver perso l'anticipata contributiva anagrafica.
Io sono contributivo puro ma la mia laurea era legalmente 01-Nov-1994...30-Ott-1999.
Quindi ho riscattato il periodo 01-Gen-1996...30-Ott-1999 con tariffa agevolata.
Poi avrei potuto in teoria riscattare il periodo 01-Nov-1994...31-Dic-1995 con il metodo tradizionale rientrando nel misto.
Ma mi sarebbe costato di più di quanto mi sia costato tutto il resto...
Quindi ho fatto la rinuncia al misto e ho riscattato anche il periodo 01-Nov-1994...31-Dic-1995 con la tariffa agevolata.
 
Quindi ho fatto la rinuncia al misto e ho riscattato anche il periodo 01-Nov-1994...31-Dic-1995 con la tariffa agevolata.
Attenzione, sei sicuro che riscattando il periodo sopra indicato tu sia rimasto nel contributivo puro?
Parlo dal punto di vista delle regole pensionistiche non del calcolo.
Esistono infatti due criteri di maturazione dellla pensione che l'INPS chiama "al calcolo" e "al diritto".
Il primo si riferisce ai contributi utili al calcolo ai fini della quantificazione dell'assegno pensionistico.
Il secondo si riferisce ai contributi utili ad acquisire il diritto ad una forma di pensione.
Le tipologie di pensioni disponibili sono retributiva, contributiva o mista e prevedono regole differenti.
Puoi anche aver riscattato optando per il calcolo contributivo ma quei contributi saranno considerati "contributivi" solo "al calcolo".
Dal punto di vista del "diritto" invece quei contributi si incastrano in un periodo ante '96 e il tuo regime, sempre dal punto di vista del diritto e non del calcolo, diventerebbe misto con le relative regole di pensionamento.
Le regole dei contributivi puri prevedono due forme di pensione anticipata, quella che si basa sui contributi versati (es. 41-44 anni di contribuzione indipendentemente dall'età) e quella che si basa sull'età anagrafica (es. 65 anni + 20 anni col famoso coefficiente 2,8 ora in procinto di passare a 3).
Le regole dei misti invece prevedono solo l'anticipata che si basa sulle annualità contributive versate e non sull'età anagrafica.
In definitiva potresti aver perso l'anticipata contributiva anagrafica, ti suggerisco di andare nella tua pagina personale inps ed effettuare una simulazione pensionistica per valutare se il risultato finale preveda ancora l'anticipata contributiva anagrafica.
Ovviamente la simulazione va fatta quando i periodi riscattati risultano anche accreditati, cosa che è possibile verificare nel riepilogo della situazione contributiva.
 
Attenzione, sei sicuro che riscattando il periodo sopra indicato tu sia rimasto nel contributivo puro?
Parlo dal punto di vista delle regole pensionistiche non del calcolo.
Esistono infatti due criteri di maturazione dellla pensione che l'INPS chiama "al calcolo" e "al diritto".
Il primo si riferisce ai contributi utili al calcolo ai fini della quantificazione dell'assegno pensionistico.
Il secondo si riferisce ai contributi utili ad acquisire il diritto ad una forma di pensione.
Le tipologie di pensioni disponibili sono retributiva, contributiva o mista e prevedono regole differenti.
Puoi anche aver riscattato optando per il calcolo contributivo ma quei contributi saranno considerati "contributivi" solo "al calcolo".
Dal punto di vista del "diritto" invece quei contributi si incastrano in un periodo ante '96 e il tuo regime, sempre dal punto di vista del diritto e non del calcolo, diventerebbe misto con le relative regole di pensionamento.
Le regole dei contributivi puri prevedono due forme di pensione anticipata, quella che si basa sui contributi versati (es. 41-44 anni di contribuzione indipendentemente dall'età) e quella che si basa sull'età anagrafica (es. 65 anni + 20 anni col famoso coefficiente 2,8 ora in procinto di passare a 3).
Le regole dei misti invece prevedono solo l'anticipata che si basa sulle annualità contributive versate e non sull'età anagrafica.
In definitiva potresti aver perso l'anticipata contributiva anagrafica, ti suggerisco di andare nella tua pagina personale inps ed effettuare una simulazione pensionistica per valutare se il risultato finale preveda ancora l'anticipata contributiva anagrafica.
Ovviamente la simulazione va fatta quando i periodi riscattati risultano anche accreditati, cosa che è possibile verificare nel riepilogo della situazione contributiva.

Non avevo ancora provato il nuovo simulatore, è fatto piusttosto bene, il vecchio era parecchio limitato. Consente anche di simulare l'incremento di reddito, eventuali uscite anticipate dal lavoro e aggiungere periodi di riscatto non ancora accreditati. Nel mio caso quelli 1994-1995 sono già accreditati perchè li avevo pagati in soluzione unica e te li accreditano subito. Quelli 1996-1999 non li ho ancora perchè li sto pagando a rate, e li accreditano solo dopo il pagamento dell'ultima rata. Comunque ho potuto simulare i casi reali e sembra che io abbia comunque diritto anche all'anticipata contributiva anagrafica. Il simulatore infatti mi indica anche il fatto che ho fatto la scelta del contributivo. In ogni caso essendo molto lontano dalla pensione, è un diritto di cui difficilmente potrei usufruire essendo che l'età verrà spostata progressivamente verso i 67 anni entro il 2035.

1699008640151.png
 
Il simulatore ti chiarisce che il calcolo della pensione è stato eseguito con il sistema retributivo/misto.
Ti fa anche una domanda, prova a fare una simulazione optando per il sistema contributivo e un'altra senza questa opzione.
Se le due date di pensionamento simulate coincidono allora vuol dire ti hanno tagliato l'anticipata anagrafica e lasciato solo l'anticipata basata sulle annualità di contribuzione.
Tieni presente che con le regole ancora vigenti l'anticipata contributiva anagrafica scatta all'età di 65 anni a partire dal 2030 fino ad arrivare a 66 anni nel 2050 circa.
Verifica la tua situazione in tal senso.
 
Per chi, è interamente nel sistema retributivo e andrà in pensione quindi a 67 anni con 20 anni di contributi (e oltre) e qualche periodo di disoccupazione non credo che gli convenga aderire perché (credo) che il montante contributivo su cui si calcolerà l’assegno pensionistico aumenterà davvero di poco.
O mi sfugge qualcosa?

Conviene sicuramente a chi deve arrivare almeno ai fatidici 20 anni.
 
Per chi, è interamente nel sistema retributivo e andrà in pensione quindi a 67 anni con 20 anni di contributi (e oltre) e qualche periodo di disoccupazione non credo che gli convenga aderire perché (credo) che il montante contributivo su cui si calcolerà l’assegno pensionistico aumenterà davvero di poco.
O mi sfugge qualcosa?

Conviene sicuramente a chi deve arrivare almeno ai fatidici 20 anni.
Sono d'accordo, riscattare la laurea "agevolata" con il solo scopo di incrementare l'assegno pensionistico porta di fatto ad una perdita economica, nonostante la deduzione.
 
Ultima modifica:
Per chi, è interamente nel sistema retributivo e andrà in pensione quindi a 67 anni con 20 anni di contributi (e oltre) e qualche periodo di disoccupazione non credo che gli convenga aderire perché (credo) che il montante contributivo su cui si calcolerà l’assegno pensionistico aumenterà davvero di poco.
O mi sfugge qualcosa?

Conviene sicuramente a chi deve arrivare almeno ai fatidici 20 anni.
Ovviamente l'adesione ha senso se si punta alla pensione di anzianità contributiva con le regole di oggi, o nella speranza di qualche finestra futura anticipata, altrimenti ha poco senso.

L'assegno aumenta di poco, ma anche ciò che devi versare con l'agevolata è ben poca roba.
 
Il simulatore ti chiarisce che il calcolo della pensione è stato eseguito con il sistema retributivo/misto.
Ti fa anche una domanda, prova a fare una simulazione optando per il sistema contributivo e un'altra senza questa opzione.
Se le due date di pensionamento simulate coincidono allora vuol dire ti hanno tagliato l'anticipata anagrafica e lasciato solo l'anticipata basata sulle annualità di contribuzione.
Tieni presente che con le regole ancora vigenti l'anticipata contributiva anagrafica scatta all'età di 65 anni a partire dal 2030 fino ad arrivare a 66 anni nel 2050 circa.
Verifica la tua situazione in tal senso.
Sì ho diritto, vedi post precedente.

Premesso che poco mi frega visto che io alle regole attuali raggiungerei comunque entrambi i requisiti lo stesso anno.
 
Per chi, è interamente nel sistema retributivo e andrà in pensione quindi a 67 anni con 20 anni di contributi (e oltre) e qualche periodo di disoccupazione non credo che gli convenga aderire perché (credo) che il montante contributivo su cui si calcolerà l’assegno pensionistico aumenterà davvero di poco.
O mi sfugge qualcosa?

Conviene sicuramente a chi deve arrivare almeno ai fatidici 20 anni.
Qualcuno è riuscito a quantificare questo "POCO", anche se a grosse linee?
 
Che è esattamente ciò a cui ho aderito io.

E che ho gli stessi identici diritti di chi ha contributi solo dopo l'1/1/1996 lo dice chiaramente il modulo dell'INPS che ho dovuto consegnare per la domanda.



Vedi l'allegato 2951888

Questa avvertenza dell'INPS chiarisce in particolare che:
<< Ai soggetti che ..... optano per la liquidazione del trattamento pensionistico esclusivamente con le regole di calcolo del sistema contributivo si applicano i requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata previsti per i lavoratori in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 >>.

Quindi per un contributivo puro (nessun versamento ante '96) una volta richiesto un riscatto ante '96 (laurea, militare, pace contributiva, ecc.) pur esercitando l'opzione del ricalcolo "contributivo", il calcolo verrà determinato con le regole contributive ("al calcolo") mentre i requisiti per l'accesso pensionistico saranno quelli previsti per i lavoratori in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 ("al diritto").
Per quest'ultima categoria di lavoratori (retributivi o misti) non è prevista l'anticipata contributiva anagrafica che è propria di chi invece non è in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.

Esempio pratico.
Chi va in pensione nel 2036 ed ha contributi versati tutti successivi al 31 dicembre 1995 può andare in pensione anticipata con le seguenti regole:
- 44 anni di contributi versati (uomo) o 43 anni (donne)
o alternativamente
- 65 anni e due mesi anagrafici di età (uomini e donne con almeno 20 anni di contributi effettivi versati e un assegno pensionistico pari ad almeno 3 volte l'assegno sociale)

Chi invece va in pensione sempre nel 2036 ma con una parte di contributi versati ante 31 dicembre 1995 può andare in pensione anticipata con l'unica seguente regola:
- 44 anni di contributi versati (uomo) o 43 anni (donne)

Il discorso ovviamente riguarda solo chi è nel contributivo puro (tutti contributi post '96) e si appresta a riscattare periodi ante '96.
La situazione può essere ininfluente per chi ha una vita lavorativa lunga e continua in termini di contribuzione in quanto il requisito anagrafico può diventare ininfluente se intervengono i 44 anni di contribuzione prima di aver compito i 65 anni e due mesi di età.
Per chi invece ha una vita lavorativa discontinua e non riesce nel 2036 (a 65 anni e due mesi di età) ad arrivare ai 44 anni di contribuzione il discorso può diventare determinante.
Questo discorso interessa particolarmente ai rentier con 20 anni o poco più di contribuzione che si sono ritirati precocemente dal lavoro e attendono che si sblocchi la pensione INPS.
Chiaramente il tutto al netto di ulteriori riforme, quote varie di uscita agevolata, categorie precoci, lavori usuranti, ecc.
 
Certo, dammi la cifra che intendi versare a titolo volontario all'inps e ti dico di quanto ti aumenta la pensione con le regole attuali.
Grazie per disponibilità
All'epoca della pace contributiva uscì fuori che per sanare i miei periodi senza contributi erano necessari 18k euro mentre ad un mio amico ne chiesero 36k ... saresti così gentile da dirmi a quanto corrisponderebbe quel POCO di cui parlavo e chiedevo in entrambe le situazioni?
 
Grazie per disponibilità
All'epoca della pace contributiva uscì fuori che per sanare i miei periodi senza contributi erano necessari 18k euro mentre ad un mio amico ne chiesero 36k ... saresti così gentile da dirmi a quanto corrisponderebbe quel POCO di cui parlavo e chiedevo in entrambe le situazioni?
Ciao,
ti faccio il calcolo e colgo l'occasione per dimostrare numericamente che non è conveniente riscattare con il solo scopo di aumentare l'assegno pensionistico.
Può risultare invece conveniente farlo se serve ad anticipare la data di pensionamento ma occorre fare bene i conti ed anche in questo caso resta comunque una scommessa visto che le riforme pensionistiche sono ormai all'ordine del giorno e potrebbero intervenire dei peggioramenti ulteriori in futuro.
Partiamo dai tuoi 18k€.
Premetto che utilizzerò le regole attuali ossia come se andassi in pensione oggi.
Per il futuro servirebbe fare discorsi differenti in quanto i coefficienti di trasformazione del montante potrebbero peggiorare o migliorare anche se è molto ma molto più probabile che peggiorino.
C'è anche da aggiungere che in futuro i tuoi 18k€ si rivaluteranno di anno in anno in base ai coefficienti di rivalutazione ma mettiamoci in una situazione positiva e immaginiamo che rivalutazione e peggioramento dei coefficienti di trasformazione in qualche modo si compensino.
Torniamo al presente, devo iniziare col fare delle ipotesi sulla tua età di pensionamento.
Caso 1: mettiamo che tu vada in pensione oggi a 64 anni di età (pensione anticipata).
Avendo versato 18k€ il tuo assegno mensile aumenterà di 72€ lorde.
Caso 2: mettiamo che tu vada in pensione oggi a 67 anni di età (pensione di vecchiaia).
Avendo versato 18k€ il tuo assegno mensile aumenterà di 80€ lorde.
Se parliamo di 36k€ versati puoi raddoppiare pari pari quelle cifre.
Adesso passo a dimostrarti perchè non conviene riscattare con il solo scopo di aumentare l'assegno pensionistico.
Inzialmente investi 18k€ e se puoi fruire di una detrazione (mettiamoci nella situazione migliore) ne recuperi la metà per cui l'esborso reale sarà di 9k€.
72€ lordi mesnili equivalgono a 936€ lordi annui.
A seconda di quanto sarà la tua pensione questi 936€ ti saranno tassati e mettiamoci sempre nella situazione più favorevole per cui immaginiamo che tu ricada nell'aliquita più bassa ossia il 23%.
Questo vuol dire che netti ti entreranno 721€ annui circa.
In pratica per recuperare i tuoi 9k€ avrai bisogno di attendere circa 12 anni e mezzo ossia vedrai il tuo investimento rientrare (tale e quale e senza un solo euro di interesse) all'età di 76 anni e mezzo.
A questo punto dovresti anche valutare i potenziali interessi che quei 9k€ ti potrebbero fruttare se invece di darli all'inps ne facessi altro.
Ad esempio se li versassi semplicemente su un deposito che oggi rende il 4% netto e anche più il potenziale interesse perso per quei 12,5 anni che ti separano dal rientro dell'investimento inps sarebbe di circa 4500€ nette.
Inutile fare i calcoli per far rientrare anche questo interesse perchè credo si capisca bene che con l'inps non recuperi più il tuo investimento.
Il riscatto inps al solo fine di accrescere l'assegno pensionistico rappresenta solo una perdita di denaro.
Abbiamo ragionato sul pensionamento a 64 anni ma anche per la pensione a 67 anni il discorso generale non cambierebbe granchè.
E tieni conto che ci siamo messi nella situazione migliore ossia detrazione al 50%, aliquota di tassazione più bassa, coefficienti che non peggiorano e vita lunga (molto lunga) del pensionato.
Viceversa se il riscatto viene effettuato per anticiprare la pensione allora va valutato con più attenzione ma anche qui ci sono molte trappole sul percorso e più anni mancano alla pensione maggiore sarà il rischio.
Il riscatto ai fini di anticipare la pensione potrebbe comunque essere vanificato o ridimensionato da riforme pensionistiche, scivoli pensionistici che le aziende propongono in prossimità dell'età pensionabile (isopensione, naspi, solidarietà, mobilità, accordi vari, ecc.), eventuali fp con anticipi, Rita, quote di uscita (103-104-105), opzioni varie e chi più ne ha più ne metta.
 
Ultima modifica:
LA SPIEGAZIONE PIU' ESAUSTIVA MAI LETTA SULL'ARGOMENTO

GRAZIE


e quando mi sarà possibile leggerò con più attenzione ciò che mi hai scritto per poter essere di aiuto a molti altri

OK! OK! OK! OK! OK! OK! OK! OK! OK!
 
propongono in prossimità dell'età pensionabile (isopensione, naspi, solidarietà, mobilità, accordi vari, ecc.), eventuali fp con anticipi, Rita, quote di uscita (103-104-105), opzioni varie e chi più ne ha più ne metta.
Solo una nota a margine. L'importo della pensione viene annualmente rivalutato in base all'inflazione secondo i coefficienti definiti, per importi medio/bassi di pensione la rivalutazione è del 100%.
 
Ciao,
ti faccio il calcolo e colgo l'occasione per dimostrare numericamente che non è conveniente riscattare con il solo scopo di aumentare l'assegno pensionistico.
Può risultare invece conveniente farlo se serve ad anticipare la data di pensionamento ma occorre fare bene i conti ed anche in questo caso resta comunque una scommessa visto che le riforme pensionistiche sono ormai all'ordine del giorno e potrebbero intervenire dei peggioramenti ulteriori in futuro.
Partiamo dai tuoi 18k€.
Premetto che utilizzerò le regole attuali ossia come se andassi in pensione oggi.
Per il futuro servirebbe fare discorsi differenti in quanto i coefficienti di trasformazione del montante potrebbero peggiorare o migliorare anche se è molto ma molto più probabile che peggiorino.
C'è anche da aggiungere che in futuro i tuoi 18k€ si rivaluteranno di anno in anno in base ai coefficienti di rivalutazione ma mettiamoci in una situazione positiva e immaginiamo che rivalutazione e peggioramento dei coefficienti di trasformazione in qualche modo si compensino.
Torniamo al presente, devo iniziare col fare delle ipotesi sulla tua età di pensionamento.
Caso 1: mettiamo che tu vada in pensione oggi a 64 anni di età (pensione anticipata).
Avendo versato 18k€ il tuo assegno mensile aumenterà di 72€ lorde.
Caso 2: mettiamo che tu vada in pensione oggi a 67 anni di età (pensione di vecchiaia).
Avendo versato 18k€ il tuo assegno mensile aumenterà di 80€ lorde.
Se parliamo di 36k€ versati puoi raddoppiare pari pari quelle cifre.
Adesso passo a dimostrarti perchè non conviene riscattare con il solo scopo di aumentare l'assegno pensionistico.
Inzialmente investi 18k€ e se puoi fruire di una detrazione (mettiamoci nella situazione migliore) ne recuperi la metà per cui l'esborso reale sarà di 9k€.
72€ lordi mesnili equivalgono a 936€ lordi annui.
A seconda di quanto sarà la tua pensione questi 936€ ti saranno tassati e mettiamoci sempre nella situazione più favorevole per cui immaginiamo che tu ricada nell'aliquita più bassa ossia il 23%.
Questo vuol dire che netti ti entreranno 721€ annui circa.
In pratica per recuperare i tuoi 9k€ avrai bisogno di attendere circa 12 anni e mezzo ossia vedrai il tuo investimento rientrare (tale e quale e senza un solo euro di interesse) all'età di 76 anni e mezzo.
A questo punto dovresti anche valutare i potenziali interessi che quei 9k€ ti potrebbero fruttare se invece di darli all'inps ne facessi altro.
Ad esempio se li versassi semplicemente su un deposito che oggi rende il 4% netto e anche più il potenziale interesse perso per quei 12,5 anni che ti separano dal rientro dell'investimento inps sarebbe di circa 4500€ nette.
Inutile fare i calcoli per far rientrare anche questo interesse perchè credo si capisca bene che con l'inps non recuperi più il tuo investimento.
Il riscatto inps al solo fine di accrescere l'assegno pensionistico rappresenta solo una perdita di denaro.
Abbiamo ragionato sul pensionamento a 64 anni ma anche per la pensione a 67 anni il discorso generale non cambierebbe granchè.
E tieni conto che ci siamo messi nella situazione migliore ossia detrazione al 50%, aliquota di tassazione più bassa, coefficienti che non peggiorano e vita lunga (molto lunga) del pensionato.
Viceversa se il riscatto viene effettuato per anticiprare la pensione allora va valutato con più attenzione ma anche qui ci sono molte trappole sul percorso e più anni mancano alla pensione maggiore sarà il rischio.
Il riscatto ai fini di anticipare la pensione potrebbe comunque essere vanificato o ridimensionato da riforme pensionistiche, scivoli pensionistici che le aziende propongono in prossimità dell'età pensionabile (isopensione, naspi, solidarietà, mobilità, accordi vari, ecc.), eventuali fp con anticipi, Rita, quote di uscita (103-104-105), opzioni varie e chi più ne ha più ne metta.
Spiegazione esaustiva, si recuperano dopo molti anni…ma non è così (e talvolta anche peggio) con qualunque fondo pensione a rendita?
 
Indietro