~Qohèlet~
Tutto non è che fumo
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Martedì 26 Settembre 2006, 15:39
Competitivita': Debito e Burocrazia, Italia Giu'(42/Ma)
(ANSA) - ROMA, 26 set - Il debito pubblico rimane nei primi tre posti del mondo. E ad allontanare le imprese straniere sono la burocrazia asfissiante, la difesa dei"campioni nazionali" e una forte criminalità organizzata. Ma, a fronte anche di un mercato del lavoro che rimane ancora bloccato, ci sono punti forti: la capacità di innovare delle imprese è di alto livello e il sistema scolastico rimane di grande qualità.
A scattare la fotografia della competitività dell' Italia nel 2006 è il World Economic Forum. Il Belpaese ha perso ancora terreno. Il nuovo indice del Wef, sempre più complesso, fa scivolare ancora l' Italia nella classifica mondiale: dal 38/mo al 42/mo posto. Il sorpasso del Botswana, che era stato l' incubo del 2005, si è dissolto grazie all' introduzione di nuovi indicatori, come quelli che misurano il sistema sanitario e quello scolastico. Ma per il resto i primi mesi del 2006 non hanno fatto segnare progressi.
L' anno elettorale, come avviene in tutti i Paesi del mondo - emerge dall' analisi del World Economic Forum - è stato nefasto. Tutto è rimasto fermo. Di fatto è rimasto bloccato anche il punteggio dell' indice generale. Ma la competitività é un concetto che si misura sul confronto. Così, mentre l' Italia, immobilizzata, era alle prese con i nodi politici, è stata superata dalla Lettonia, dal Qatar, da Malta e dalle Barbados. A conti fatti, poi, tra i Paesi del "nocciolo duro" dell' Europa solo la Grecia è dietro, al 47/mo posto. Le grandi economie industriali che siedono al tavolo del G7 sono ben più avanti di noi: gli Usa sesti lasciano il primo posto alla piccola Svizzera, il Giappone è settimo, la Germania ottava e il Regno Unito decimo; più distanti dalla vetta il Canada (16/mo) e la Francia (18/ma), che rimane comunque 24 posti avanti all' Italia.
Il World Economic Forum ha quest' anno misurato sette diversi macro-settori, contro i due dell' anno precedente. E la classifica è stata stilata per 125 Paesi, contro i 117 dell' anno precedente. Così la classifica della competitività consente una lettura più attenta delle dinamiche mondiali. L' Italia è parte del primo gruppo di Paesi, quelli innovativi. Ma rimane comunque nelle retrovie.
A pesare - ma anche gli Usa dividono lo stesso nostro destino - sono i conti pubblici. "L' Italia ha il terzo debito più alto del mondo - spiega un economista del Forum - e sarà difficile risolvere questo problema nel breve tempo". Per questo indice è al 100/mo posto al mondo. Più facile da aggredire sarà invece il nodo dell' inefficienza della burocrazia (l' Italia è 116/ma al mondo), che viene considerato il problema più importante anche se - viene spiegato - "qualcosa si sta muovendo". Rimane il nodo della rigidità del mercato del lavoro: per la flessibilità (non solo per i licenziamenti ma anche sul fronte salariale), l' Italia è 124/ma su 125 Paesi. "Certo c'é bisogno di maggiore flessibilità - viene spiegato - ma non può essere fatta a scapito della sicurezza sociale. Così il modello al quale ispirarsi, più che quello Usa, è quello olandese dove l' uscita e l' ingresso dal lavoro è più facile, ma anche guidata attentamente da incentivi e penalizzazioni".
I nodi non sono solo politici. Ma anche economici e sociali.
Sul fronte dell' eticà delle società si conquista il 73/mo posto mentre si è al 117 posto per crimine organizzato. A preoccupare sono i favoritismi del governo nelle decisioni (95/mo posto) e le restrizioni a far entrare società straniere nella proprietà di imprese italiane. Per quest' ultimo fattore l' Italia è 103/ma al mondo e fa sfigurare anche la Francia (56/ma) da sempre considerata la patria del protezionismo.
Il Forum tiene però a mandare un messaggio di cambiamento.
"Ci sono forze su cui costruire la competitività", spiegano al World Economic Forum. L' Italia è ventesima al mondo per capacità di innovazione, quarta per l' utilizzo di telefonini, 21/ma per l' accesso ad internet e 28/ma per possesso di personal computer. Forte è anche la capacità delle imprese di governare processi sofisticati (24/mi). Un segnale sulle potenzialità future è poi rappresentato dall' educazione primaria, che vede il Belpaese al 13/mo posto, e dalla qualità dell' educazione in generale (18/mo). Per gli standard della salute, poi, gli italiani si collocano al quinto posto, con un solo neo: i dati relativi ai malati affetti da Hiv e Aids.
(ANSA).
Fonte: Yahoo Notizie
Competitivita': Debito e Burocrazia, Italia Giu'(42/Ma)
(ANSA) - ROMA, 26 set - Il debito pubblico rimane nei primi tre posti del mondo. E ad allontanare le imprese straniere sono la burocrazia asfissiante, la difesa dei"campioni nazionali" e una forte criminalità organizzata. Ma, a fronte anche di un mercato del lavoro che rimane ancora bloccato, ci sono punti forti: la capacità di innovare delle imprese è di alto livello e il sistema scolastico rimane di grande qualità.
A scattare la fotografia della competitività dell' Italia nel 2006 è il World Economic Forum. Il Belpaese ha perso ancora terreno. Il nuovo indice del Wef, sempre più complesso, fa scivolare ancora l' Italia nella classifica mondiale: dal 38/mo al 42/mo posto. Il sorpasso del Botswana, che era stato l' incubo del 2005, si è dissolto grazie all' introduzione di nuovi indicatori, come quelli che misurano il sistema sanitario e quello scolastico. Ma per il resto i primi mesi del 2006 non hanno fatto segnare progressi.
L' anno elettorale, come avviene in tutti i Paesi del mondo - emerge dall' analisi del World Economic Forum - è stato nefasto. Tutto è rimasto fermo. Di fatto è rimasto bloccato anche il punteggio dell' indice generale. Ma la competitività é un concetto che si misura sul confronto. Così, mentre l' Italia, immobilizzata, era alle prese con i nodi politici, è stata superata dalla Lettonia, dal Qatar, da Malta e dalle Barbados. A conti fatti, poi, tra i Paesi del "nocciolo duro" dell' Europa solo la Grecia è dietro, al 47/mo posto. Le grandi economie industriali che siedono al tavolo del G7 sono ben più avanti di noi: gli Usa sesti lasciano il primo posto alla piccola Svizzera, il Giappone è settimo, la Germania ottava e il Regno Unito decimo; più distanti dalla vetta il Canada (16/mo) e la Francia (18/ma), che rimane comunque 24 posti avanti all' Italia.
Il World Economic Forum ha quest' anno misurato sette diversi macro-settori, contro i due dell' anno precedente. E la classifica è stata stilata per 125 Paesi, contro i 117 dell' anno precedente. Così la classifica della competitività consente una lettura più attenta delle dinamiche mondiali. L' Italia è parte del primo gruppo di Paesi, quelli innovativi. Ma rimane comunque nelle retrovie.
A pesare - ma anche gli Usa dividono lo stesso nostro destino - sono i conti pubblici. "L' Italia ha il terzo debito più alto del mondo - spiega un economista del Forum - e sarà difficile risolvere questo problema nel breve tempo". Per questo indice è al 100/mo posto al mondo. Più facile da aggredire sarà invece il nodo dell' inefficienza della burocrazia (l' Italia è 116/ma al mondo), che viene considerato il problema più importante anche se - viene spiegato - "qualcosa si sta muovendo". Rimane il nodo della rigidità del mercato del lavoro: per la flessibilità (non solo per i licenziamenti ma anche sul fronte salariale), l' Italia è 124/ma su 125 Paesi. "Certo c'é bisogno di maggiore flessibilità - viene spiegato - ma non può essere fatta a scapito della sicurezza sociale. Così il modello al quale ispirarsi, più che quello Usa, è quello olandese dove l' uscita e l' ingresso dal lavoro è più facile, ma anche guidata attentamente da incentivi e penalizzazioni".
I nodi non sono solo politici. Ma anche economici e sociali.
Sul fronte dell' eticà delle società si conquista il 73/mo posto mentre si è al 117 posto per crimine organizzato. A preoccupare sono i favoritismi del governo nelle decisioni (95/mo posto) e le restrizioni a far entrare società straniere nella proprietà di imprese italiane. Per quest' ultimo fattore l' Italia è 103/ma al mondo e fa sfigurare anche la Francia (56/ma) da sempre considerata la patria del protezionismo.
Il Forum tiene però a mandare un messaggio di cambiamento.
"Ci sono forze su cui costruire la competitività", spiegano al World Economic Forum. L' Italia è ventesima al mondo per capacità di innovazione, quarta per l' utilizzo di telefonini, 21/ma per l' accesso ad internet e 28/ma per possesso di personal computer. Forte è anche la capacità delle imprese di governare processi sofisticati (24/mi). Un segnale sulle potenzialità future è poi rappresentato dall' educazione primaria, che vede il Belpaese al 13/mo posto, e dalla qualità dell' educazione in generale (18/mo). Per gli standard della salute, poi, gli italiani si collocano al quinto posto, con un solo neo: i dati relativi ai malati affetti da Hiv e Aids.
(ANSA).
Fonte: Yahoo Notizie