Concordo solo in parte
E' sicuramente
un quadro importante che fa parte della serie "Eyes of the Dove", ma personalmente tra quelle degli anni '50 non la trovo un'opera bellissima (com'è quella - della stessa serie - di Prato) né tantomeno un quadro top a livello museale. Paradossalmente trovo più interessante il retro dell'opera: come appunto dicevo, il titolo
"Eyes of the Dove", seguito dalla parola chiave
"OUR TAOS" che indubbiamente fa riflettere sul suo interesse per Lao Tse Tung nel Tao Te Ching e, allo stesso tempo, può aprire interessanti scenari interpretativi grazie alle comuni scelte artistiche condivise con i suoi colleghi di quel tempo. Mi riferisco agli artisti dell'astrazione lirica e in particolare a Norman Bluhm; nome che, nel caso di quest'opera, è presente nel telaio. E' un quadro che sta già facendo gara e spero tu riesca a prenderlo - nonostante il mio parere che si basa esclusivamente su un giudizio sull' equilibrio compositivo - perché rimane comunque un opera importante di Jenkins. Auguri!
PS. Ora non volermene e non dirmi vedremo cosa succederà ad asta conclusa. A prescindere dal risultato finale, a mio modesto avviso non è un'opera museale! Chi si espone pubblicamente deve accettare ogni parere …
Buon Weekend!