Pec false di banche online, svuotati centinaia di conti correnti

soros75

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L'ultima frontiera delle cybertruffe: Pec false di banche online, svuotati centinaia di conti correnti

Cinque arresti dei carabinieri di Messina che portano alla luce una organizzazione criminale che in tutta Italia si frapponeva tra clienti e istituti di credito con il metodo "man in the middle"

L'ultima frontiera delle cybertruffe: Pec false di banche online, svuotati centinaia di conti correnti - Repubblica.it

Mi domando come abbiano fatto senza il token dispositivo. Forse nella pec chiedevano anche questo codice ?
 
l'articolo sembra scritto da uno che non ha idea di come funzioni un conto corrente di una banca online...

:) quanti di questi articoli senza capo nè coda abbiamo riportato sul forum ?

a me sembra una forma leggermente più raffinata di phishing: gli mandavano via pec (sai che roba...) il solito messaggio col link e questi poveretti ci cliccavano sopra inserendo le credenziali.

insomma se la banca ti manda una mail, che sia pec o ordinaria, e ti chiede le credenziali del conto, tu gliele scrivi ? :rolleyes:
 
l'articolo sembra scritto da uno che non ha idea di come funzioni un conto corrente di una banca online...

:) quanti di questi articoli senza capo nè coda abbiamo riportato sul forum ?

a me sembra una forma leggermente più raffinata di phishing: gli mandavano via pec (sai che roba...) il solito messaggio col link e questi poveretti ci cliccavano sopra inserendo le credenziali.

insomma se la banca ti manda una mail, che sia pec o ordinaria, e ti chiede le credenziali del conto, tu gliele scrivi ? :rolleyes:

Concordo con quanto hai scritto. Secondo me chi ha abboccato non e' nemmeno in grado di distinguere tra mail PEC e non PEC.

Riguardo alla tua domanda...certo, gli mando anche una decina di codici token cosi' possono disporre in liberta' :)
 
su adnkronos si descrivono le modalità abbastanza tradizionali con cui alcune persone sono state raggirate.
La cosa grave sembra essere la facilità con cui un elenchi di dominio pubblico possono essere manipolati...
In principio è simile alla manipolazione dei sistemi DNS (che con i nuovi standard possono essere "blindati")
 
al di là della truffa bancaria, la cosa grave è che ci sono dentro anche le PEC, se possono essere manipolate perdono la ragione di esistere
 
Dalla lettura degli articoli io ho capito che non c’è stata alcuna manipolazione ma semplicemente i truffatori hanno messo su una organizzazione che ha acquistato in maniera regolare indirizzi PEC a cui sono stati dati nomi che apparivano, da una lettura non attenta ,riferirsi alla propria banca ,come esempio Bancacredito.pec invece BancaCredito.pec ; la fase successiva è simile ad altre truffe attuate tramite phishing ovvero ottenendo dal truffato i dati per compiere la sottrazione di denaro o chiedendoli direttamente al soggetto (si parla di attivazione si SDD tramite soggetti che credevano di lavorare per una società di recupero crediti)
 
Ultima modifica:
Dalla lettura degli articoli io ho capito che non c’è stata alcuna manipolazione ma semplicemente i truffatori hanno messo su una organizzazione che ha acquistato in maniera regolare indirizzi PEC a cui sono stati dati nomi che apparivano, da una lettura non attenta ,riferirsi alla propria banca ,come esempio Bancacredito.pec invece BancaCredito.pec ; la fase successiva è simile ad altre truffe attuate tramite phishing ovvero ottenendo dal truffato i dati per compiere la sottrazione di denaro o chiedendoli direttamente al soggetto (si parla di attivazione si SDD tramite soggetti che credevano di lavorare per una società di recupero crediti)

Non è una novità che l'uso di nomi simili (così come accade per i siti internet) sia ampiamente sfruttato per scopi illeciti :yes: ma il 'cuore' di questa truffa sembra un altro :yes:

Se è vero quanto scritto, le PEC fake sono state 'inserite' al posto di quelle effettive in siti istituzionali (per intendersi, quelli tramite i quali l'utente cerca la PEC dell'azienda di interesse) inducendo quindi il cliente ad inviare una mail all'indirizzo PEC farlocco credendolo quello della banca.
 
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Se è vero quanto scritto, le PEC fake sono state 'inserite' al posto di quelle effettive in siti istituzionali (per intendersi, quelli tramite i quali l'utente cerca la PEC dell'azienda di interesse) inducendo quindi il cliente ad inviare una mail all'indirizzo PEC farlocco credendolo quello della banca.

Questo aspetto andrebbe chiarito perché mi riesce difficile credere che sia possibile farlo senza la complicità di qualcuno all’interno delle organizzazione in questione ; se non fosse così sicuramente necessario intervenire per correggere quello che appare ,nel ipotesi che non ci sia un intervento umano ,un “bug” enorme di detti sistemi
 
Non è una novità che l'uso di nomi simili (così come accade per i siti internet) sia ampiamente sfruttato per scopi illeciti :yes: ma il 'cuore' di questa truffa sembra un'altro :yes:

Se è vero quanto scritto, le PEC fake sono state 'inserite' al posto di quelle effettive in siti istituzionali (per intendersi, quelli tramite i quali l'utente cerca la PEC dell'azienda di interesse) inducendo quindi il cliente ad inviare una mail all'indirizzo PEC farlocco credendolo quello della banca.
Esatto, questo e' l'elemento nuovo.

E' interessante notare che i conti sono stati svuotati anche grazie a SDD.
In effetti ho sempre avuto il sospetto che domicialiare un pagamento tramite SDD fosse fin troppo facile...Quando c'e' un nuovo SDD la banca non avvisa mai. Secondo me sarebbe meglio prevedere una conferma tramite PIN/token dispositivo.

Entrando in possesso del nominativo di un titolare di c/c e del relative IBAN penso che non avrei problemi a sottoscrivere un contratto tipo luce/gas/pay tv, anche solo per dispetto. Diverso e' il caso di aprire un SDD per fregare I soldi, ma sono convinto che basterebbe spendere un po' di tempo a pensarci...

Credo che oggi il vero uovo di Colombo per svuotare un c/c sia proprio il SDD.
 
Non hanno contraffatto le PEC.
Hanno modificato gli indirizzi sulle pagine web ufficiali...
 
Bisogna vedere anche a CHI hanno svuotato il conto corrente. Se parliamo di Calabria, l'arretratezza culturale del medio - piccolo imprenditore (quei pochi che ci sono) è disarmante. Ne conosco un paio che non sanno neanche configurare uno smartphone (ovviamente di ultima generazione).
 
Solo per capire i termini della questione ,in uno degli articoli citati si parla di inserimento di PEC che potevano trarre in inganno dal punto di vista della denominazione in siti istituzionali esterni ,quelli che cui sono riportati gli indirizzi PEC,ma non nei siti delle banche oggetto di truffe
 
L'ultima frontiera delle cybertruffe: Pec false di banche online, svuotati centinaia

L'ultima frontiera delle cybertruffe: Pec false di banche online, svuotati centinaia di conti correnti

Cinque arresti dei carabinieri di Messina che portano alla luce una organizzazione criminale che in tutta Italia si frapponeva tra clienti e istituti di credito con il metodo "man in the middle"

di ALESSANDRA ZINITI


E’ la frontiera più avanzata dei cybercriminali, lo stratagemma con il quale un’organizzazione attiva in tutto il territorio italiano, dalla Calabria alla Lombardia al Trentino Alto Adige, è riuscita a sottrarre cifre ingenti dai conti di ignari correntisti di istituti di credito che lavorano prevalentemente online.

Per la prima volta è stato violato il muro della Pec, la posta certificata, ritenuta fino ad ora garanzia della sicurezza delle comunicazioni e delle operazioni più delicate con banche e pubblica amministrazione.

Si può definire con l’acronimo “man in the middle� la tipologia di attacco cibernetico studiata da un’organizzazione di cybercriminali scoperta dai carabinieri del comando provinciale di Messina che, a conclusione di una complessa indagine coordinata dalla Dda guidata da Maurizio de Lucia, hanno arrestato cinque persone ritenute a vario titolo responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla frode informatica, riciclaggio, accesso abusivo a sistema informatico o telematico e sostituzione di persona.

Banca Mediolanum, Banca Fineco, CheBanca!, Ing Bank, Iw Banck e Barclays Bank i più noti istituti di credito in cui centinaia di conti correnti sono stati saccheggiati grazie a Pec falsificate. Gli arrestati erano in grado di modificare, sui principali siti web istituzionali ( tra cui Telemaco Infocamere, Home Page - INI-PEC - INI-PEC, Registro Imprese) gli indirizzi di posta elettronica certificata di banche online italiane ed estere, sostituendoli con quelli di analoghe caselle di posta certificata appositamente attivate su provider specializzati ( in particolare Aruba e Legalmail) e intestate a soggetti ignari o inesistenti. Con questo espediente i pirati informatici riuscivano, da una parte, ad interporsi tra i titolari dei conti correnti online e i rispettivi istituti di credito ( dunque “man in the middleâ€�) e dall’altro ad entrare in possesso delle credenziali di accesso ai rapporti finanziari. Con in mano le “chiaviâ€� dei conti correnti effettuavano una sequenza di operazioni di home-banking spostando somme nella disponibilitÃ* dei correntisti su altri conti bancari intestati ad altre persone a loro volta ignare di essere vittima di furto d’identitÃ* ma gestiti dagli appartenenti all’organizzazione criminale.

Parte delle cifre così accumulate venivano riciclate con investimenti in bitcoin, la moneta virtuale organizzata su un sistema di crittografia che rende anonime le transazioni. Bitcoin con i quali venivano successivamente acquistate anche armi e munizioni nel deep web.

Gli arrestati, alcuni dei quali giÃ* coinvolti
in passato in cybertruffe, sono quasi tutti calabresi: Giuseppe Cesare e Davide Tricarico, di 37 anni e 32 anni, Nicola Ameduri, 35 anni, Antonello Cancelli, 34 anni e Nicodemo Porporino di 54 anni.
Su richiesta delle pm titolari dell’indagine, il procuratore aggiunto Giovannella Scaminaci e il sostituto Antonella FradÃ*, il gip ha disposto anche un sequestro preventivo di un milione e 200.000 euro trovati nei conti correnti degli indagati.
 
Mi sfugge come fanno a svuotare il conto senza usare il token.

Ormai per fare operazioni dispositive tra cellulare certificato, token fisico, token app, calcolatrice genera codici etc etc è un impresa...
 
Forse le procedure per autorizzare i bonifici (tra imprese?) sono ancora vecchio stampo, basata su usi e consuetudini che a noi possono apparire insicure (come tra amici al bar)
Basti pensare ad un famoso chef che mandava disposizioni via semplice mail alla direttrice...
 
Mi sfugge come fanno a svuotare il conto senza usare il token.

Ormai per fare operazioni dispositive tra cellulare certificato, token fisico, token app, calcolatrice genera codici etc etc è un impresa...
In alcuni casi ,purtroppo le informazioni sono frammentarie ,tramite la PEC e dichiarando di essere una società di recupero crediti i truffatori hanno convinto i truffati che dovevano attivare un SDD su un determinato conto ,intestato a soggetti che inconsapevolmente facevano da tramite,dal quale conto poi venivano “girati” su quello dei truffatori
 
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