atima
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L'autore del testo da cui e tratto il brano sottostante, è professore aggiunto al COURANT INSTITUTE OF MATAMATICAL SCIENCES della NEW YORK UNIVERSITY
(e operatotore nei mercati finanziari con una sua società di intermediazione)
(pag. 220 - 221)
“…Si ricorderà che ormai da molto tempo ho dichiarato guerra alla ciarlataneria di alcuni economisti finanziari in vista. Ecco le mie ragioni. Un certo Harry Markowitz ha ricevuto qualcosa chiamato premio Nobel per l'economia (che poi non è neanche un premio Nobel, visto che è assegnato dalla banca centrale svedese in onore di Alfred Nobel, e non è stato istituito da lui). Per quali meriti? Per aver creato un elaborato metodo per calcolare il rischio futuro se si conosce l'incertezza futura, ovvero nel caso che i mercati abbiano regole chiaramente definite; il che, evidentemente, non è vero. Ho spiegato la cosa a un tassista che si è messo a ridere all'idea che qualcuno possa aver pensato che esista qualche metodo scientifico per comprendere i mercati e prevederne le caratteristiche. Quando si viene coinvolti nel campo dell'economia finanziaria, si tende in qualche modo a dimenticare, per via della cultura specifica del settore, questi fatti basilari.
Un risultato immediato della teoria del dottor Markowitz è stato il mezzo collasso del sistema finanziario nell' estate del 1998 (come abbiamo visto nei capitoli 1 e 5) causato da Long Term Capital Management (LTCM), un fondo con sede a Greenwich, nel Connecticut, guidato da due colleghi di Markowitz, anch' essi "Nobel". Si tratta di Robert Merton (lo stesso che nel capitolo 3 critica Shiller) e Myron Scholes, i quali pensavano di poter in qualche modo misurare scientificamente i loro rischi. I due non hanno dato alcuno spazio, nell' episodio di LTCM, all' eventualità di non capire i mercati o alla possibilità che i loro metodj fossero sbagliati. Non si trattava di un'ipotesi degna di considerazione. Mi capita invece di essere specializzato nel trarre profitti dai cigni neri e dalle crisi del sistema, e di scommettere contro gli economisti finanziari. In conseguenza del crollo di LTCM e dei profitti che ne trassi, molti cominciarono a mostrarmi un rispetto adulatorio e irritante. Merton e Scholes hanno contribuito a rendere noto il vostro umile autore e hanno favorito la nascita dell'azienda del vostro cacciatore di crisi, Empirica, poiché i soldi hanno cominciato ad arrivare a chi faceva per vivere l'esatto opposto di quei due.
Si penserebbe che, quando gli scienziati commettono un errore, sviluppino poi una nuova scienza che incorpora la lezione che ne hanno tratto. Quando dei professori universitari saltano in aria facendo trading, ci si aspetterebbe che integrino tale informazione nelle loro teorie, e riconoscano eroicamente di essersi sbagliati e di aver imparato qualcosa sul mondo reale. Nulla di tutto ciò. Merton e Scholes di sono invece lamentati del comportamento delle controparti di mercato, che sono piombate come avvoltoi per aggravare la loro caduta. Accettare quel che è successo, che è chiaramente la cosa coraggiosa da fare, invaliderebbe le idee che hanno elaborato nel corso di tutta la loro carriera accademica. Tutti i responsabili di LTCM che hanno discusso l'accaduto hanno dato vita a una farsa scientifica, adducendo spiegazioni ad hoc e dando la colpa a un evento raro (problema induttivo: come fanno a sapere che si tratta di un evento raro?). Hanno speso le proprie energie per difendersi invece di provare a guadagnare da ciò che hanno imparato. Li si confronti con Soros, che va in giro a dire di essere fallibile a chiunque abbia la pazienza di starlo ad ascoltare. La lezione che ho tratto da, Soros è di iriiziare ogni riunione nel mio ufficio di trading convincendo tutti che siamo solo un mucchio di ****** che non sanno nulla, inclini a commettere errori, ma dotati del raro privilegio di saperlo...”
(e operatotore nei mercati finanziari con una sua società di intermediazione)
(pag. 220 - 221)
“…Si ricorderà che ormai da molto tempo ho dichiarato guerra alla ciarlataneria di alcuni economisti finanziari in vista. Ecco le mie ragioni. Un certo Harry Markowitz ha ricevuto qualcosa chiamato premio Nobel per l'economia (che poi non è neanche un premio Nobel, visto che è assegnato dalla banca centrale svedese in onore di Alfred Nobel, e non è stato istituito da lui). Per quali meriti? Per aver creato un elaborato metodo per calcolare il rischio futuro se si conosce l'incertezza futura, ovvero nel caso che i mercati abbiano regole chiaramente definite; il che, evidentemente, non è vero. Ho spiegato la cosa a un tassista che si è messo a ridere all'idea che qualcuno possa aver pensato che esista qualche metodo scientifico per comprendere i mercati e prevederne le caratteristiche. Quando si viene coinvolti nel campo dell'economia finanziaria, si tende in qualche modo a dimenticare, per via della cultura specifica del settore, questi fatti basilari.
Un risultato immediato della teoria del dottor Markowitz è stato il mezzo collasso del sistema finanziario nell' estate del 1998 (come abbiamo visto nei capitoli 1 e 5) causato da Long Term Capital Management (LTCM), un fondo con sede a Greenwich, nel Connecticut, guidato da due colleghi di Markowitz, anch' essi "Nobel". Si tratta di Robert Merton (lo stesso che nel capitolo 3 critica Shiller) e Myron Scholes, i quali pensavano di poter in qualche modo misurare scientificamente i loro rischi. I due non hanno dato alcuno spazio, nell' episodio di LTCM, all' eventualità di non capire i mercati o alla possibilità che i loro metodj fossero sbagliati. Non si trattava di un'ipotesi degna di considerazione. Mi capita invece di essere specializzato nel trarre profitti dai cigni neri e dalle crisi del sistema, e di scommettere contro gli economisti finanziari. In conseguenza del crollo di LTCM e dei profitti che ne trassi, molti cominciarono a mostrarmi un rispetto adulatorio e irritante. Merton e Scholes hanno contribuito a rendere noto il vostro umile autore e hanno favorito la nascita dell'azienda del vostro cacciatore di crisi, Empirica, poiché i soldi hanno cominciato ad arrivare a chi faceva per vivere l'esatto opposto di quei due.
Si penserebbe che, quando gli scienziati commettono un errore, sviluppino poi una nuova scienza che incorpora la lezione che ne hanno tratto. Quando dei professori universitari saltano in aria facendo trading, ci si aspetterebbe che integrino tale informazione nelle loro teorie, e riconoscano eroicamente di essersi sbagliati e di aver imparato qualcosa sul mondo reale. Nulla di tutto ciò. Merton e Scholes di sono invece lamentati del comportamento delle controparti di mercato, che sono piombate come avvoltoi per aggravare la loro caduta. Accettare quel che è successo, che è chiaramente la cosa coraggiosa da fare, invaliderebbe le idee che hanno elaborato nel corso di tutta la loro carriera accademica. Tutti i responsabili di LTCM che hanno discusso l'accaduto hanno dato vita a una farsa scientifica, adducendo spiegazioni ad hoc e dando la colpa a un evento raro (problema induttivo: come fanno a sapere che si tratta di un evento raro?). Hanno speso le proprie energie per difendersi invece di provare a guadagnare da ciò che hanno imparato. Li si confronti con Soros, che va in giro a dire di essere fallibile a chiunque abbia la pazienza di starlo ad ascoltare. La lezione che ho tratto da, Soros è di iriiziare ogni riunione nel mio ufficio di trading convincendo tutti che siamo solo un mucchio di ****** che non sanno nulla, inclini a commettere errori, ma dotati del raro privilegio di saperlo...”