Pf e password del cliente

Salentino

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Ho appena scoperto che il promotore di mia zia, tramite il quale questa aveva aperto un conto online, era in possesso dei codici e delle password della zia in questione. Non ne fa un mistero e probabilmente non aveva nessuna intenzione truffaldina (oltre quella, inevitabile, di riempirla di prodotti inefficienti e costosi che le sto facendo vendere). Non ha mai effettuato operazioni non autorizzate, ma credo che sia comunque un abuso detenere i codici. Qualcuno mi può fornire riferimenti normativi più precisi?
 
Salentino ha scritto:
Ho appena scoperto che il promotore di mia zia, tramite il quale questa aveva aperto un conto online, era in possesso dei codici e delle password della zia in questione. Non ne fa un mistero e probabilmente non aveva nessuna intenzione truffaldina (oltre quella, inevitabile, di riempirla di prodotti inefficienti e costosi che le sto facendo vendere). Non ha mai effettuato operazioni non autorizzate, ma credo che sia comunque un abuso detenere i codici. Qualcuno mi può fornire riferimenti normativi più precisi?
Non so se la cosa è illegale, poco legale o del tutto lecita. Certo è che chiunque ha la possibilità di variare la propria password in maniera rapida ed in piena autonomia. E credo anche che una persona, tipo il promotore cui tu fai riferimento, pur in possesso della password si aspetterebbe che il proprio cliente la cambi quanto prima.

Ciao. Massimo
 
Il codice è personale e quindi se uno lo dà nei campi come il verderame sono affari suoi....
 
Massimo S. ha scritto:
Non so se la cosa è illegale, poco legale o del tutto lecita. Certo è che chiunque ha la possibilità di variare la propria password in maniera rapida ed in piena autonomia. E credo anche che una persona, tipo il promotore cui tu fai riferimento, pur in possesso della password si aspetterebbe che il proprio cliente la cambi quanto prima.

Ciao. Massimo

Non mi sono spiegato: il pf detiene la password non per caso, ma con finalità dichiaratamente operative, cioè apposta per effettuare le operazioni indicate dalla sua cliente.
 
ricpast ha scritto:
Il codice è personale e quindi se uno lo dà nei campi come il verderame sono affari suoi....

Non credo che sia così. Cioè, è così se uno lo dà al fratello all'amico o al vicino di casa, ma un pf, per deontologia professionale (e probabilmente per prescrizioni normative) dovrebbe essere lui stesso il primo a rifiutarsi di entrare in possesso dei codici.
 
Il promotore che acquisisce, anche temporaneamente, somme di pertinenza dell'investitore è passibile di radiazione dall'albo (art. 98 del regolamento consob 11522, attuativo del testo unico). Il fatto può anche configurare illecito sotto la forma di prestazione abusiva di servizi di investimento.

Poi ci sono disposizioni dell'intermediario, poi disposizioni riguardanti la riservatezza.

Molte persone se la vanno a cercare affidando i codici ad altri, quello sì, ma la legge è chiara, e specie i promotori non possono accampare scusanti di alcun genere.
 
Salentino ha scritto:
Ho appena scoperto che il promotore di mia zia, tramite il quale questa aveva aperto un conto online, era in possesso dei codici e delle password della zia in questione. Non ne fa un mistero e probabilmente non aveva nessuna intenzione truffaldina (oltre quella, inevitabile, di riempirla di prodotti inefficienti e costosi che le sto facendo vendere). Non ha mai effettuato operazioni non autorizzate, ma credo che sia comunque un abuso detenere i codici. Qualcuno mi può fornire riferimenti normativi più precisi?


radiazione....punto e basta
 
Salentino ha scritto:
Non mi sono spiegato: il pf detiene la password non per caso, ma con finalità dichiaratamente operative, cioè apposta per effettuare le operazioni indicate dalla sua cliente.

Ciao Salentino,
non sono un Pf ma, nel corso degli anni passati ad investire in ogni campo, ne ho conosciuti parecchi, diciamo una quindicina.

1) Se tua zia gli ha dato i codici volontariamente, avrà avuto i suoi motivi.

2) Per efettuare operazioni indicate dal cliente, il Pf non ha bisogno di codici, basta che il cliente gli lasci firmati gli ordini e, con una semplice telefonata gli dica di passarli.

3) Se fossi un Pf me ne guarderei bene dal passare gli ordini di un cliente usando i suoi codici e la sua password, con la crittografia a 128 bit ogni dialogo col computer è registrato quindi, se tua zia impazzisce o s'*******, il promoter non ha difese, perde il posto e viene radiato, anche se è in buona fede.

4) Per i motivi di cui sopra, il Pf di tua zia è veramente un fessacchiotto, rischia grosso.

5) Tua zia può cambiare la sua password anche ogni giorno.

Bye,

Black
 
codici

i codici personali vengono spediti o consegnati alla persona intestataria del contratto di internet banking o telephone banking,
quindi se il promotore li ha, vuol dire che qualcuno glieli ha consegnati.
Probabilmente per il promotore esisterà una sanzione, ma sicuramente ha operato solo tramite internet (per telefono è tutto registrato e la voce maschile è differente da quella femminile!)
quindi c'è poco da lamentarisi!
 
Fry ed m-helga, i vostri discorsi non sono affatto condivisibili. E' chiaro che ciò è avvenuto perché mia zia non sa usare il computer e non sa nulla di finanza. E' chiaro che i codici glieli ha dati lei. Il pf (in realtà poi è una pf) sarà anche in buona fede, ma ciò non toglie che non doveva contravvenire alle leggi e non doveva accettare i codici.
Se un cliente desse soldi in contanti ad un pf, secondo voi, sarebbe tutto in regola perché i contanti gli sono stati dati volontariamente dal cliente? Scherziamo? Se un cliente dà volontariamente contanti ad un pf, il pf viene radiato. Ci mancherebbe altro. Il caso in questione è del tutto simile a questo.
 
Ultima modifica:
e' illegale...ma forse tua zia si fida di questa persona al contrario di te.....certo con i codici puo' rubare tutto e scappare ma se invia per esempio un bonifico di esso rimane traccia ....se vende le azioni beh tua zia avrà i soldi sul conto e dunque non spariscono...
l'unica cosa i soldi dati ad un promotore devono essere sempre intestati o alla società di gestione con la clausola non trasferibile o a se stesso.. MAI DARE CONTANTI.b
 
Il PF non puo' ricevere soldi in contanti ne avere le password dei clienti, puo' operare assieme al cliente per operazioni on line facendo inserire al cliente le varie password e facendosi firmare documento che attesti l'operazione dal cliente e la regolarita' dell'operazione ogni volta e per ogni operazione. Se uno vuole rovinarsi e' libero. Basta ricordarsi che se si fa' guadagnare un cliente si e' fatto il proprio dovere, se lo si fa' perdere e' colpa del PF.
 
infatti!

chissà da quanto tempo il promotore aveva i codici e quante operazioni ha fatto!
finchè va bene si sta zitti e poi...
Ma se uno scrivesse una bella lettera alla società del promotore finanziario, siete proprio sicuri che la radiazione sia il loro primo pensiero?
penseranno subito:" è perchè la zia gli ha dato i codici?"


giancarlo55 ha scritto:
Il PF non puo' ricevere soldi in contanti ne avere le password dei clienti, puo' operare assieme al cliente per operazioni on line facendo inserire al cliente le varie password e facendosi firmare documento che attesti l'operazione dal cliente e la regolarita' dell'operazione ogni volta e per ogni operazione. Se uno vuole rovinarsi e' libero. Basta ricordarsi che se si fa' guadagnare un cliente si e' fatto il proprio dovere, se lo si fa' perdere e' colpa del PF.
 
La cosa fondamentale, aldilà della normativa che prevede che i PF non abbiano i codici del cliente, è il rapporto tra cliente e persona che lo segue.
Se c'è fiducia a mio modesto avviso si possono avere i codici per operare, non certo per fare bonifici. Le società piu' serie prevedono che sui rapporti di investimento siano consentiti bonifici in uscita solo ed esclusivamente a favore di c/c presso altro Istituto avente medesima intestazione. In questo modo anche i "colpi di matto" non possono mai accadere.
 
Salentino ha scritto:
Ho appena scoperto che il promotore di mia zia, tramite il quale questa aveva aperto un conto online, era in possesso dei codici e delle password della zia in questione. Non ne fa un mistero e probabilmente non aveva nessuna intenzione truffaldina (oltre quella, inevitabile, di riempirla di prodotti inefficienti e costosi che le sto facendo vendere). Non ha mai effettuato operazioni non autorizzate, ma credo che sia comunque un abuso detenere i codici. Qualcuno mi può fornire riferimenti normativi più precisi?

Il promotore ha la sua password per operare sui conti dei clienti, e non deve avere la password del cliente, e non ci sono riferimenti normativi precisi ma bensi' la contrattualistica firmata tra l'istituto e tua zia dove senz'altro prevede le modalita' di questo genere. fammi sapere che azienda e' mi sa che sia la mia
 
Salentino ha scritto:
Fry ed m-helga, i vostri discorsi non sono affatto condivisibili. E' chiaro che ciò è avvenuto perché mia zia non sa usare il computer e non sa nulla di finanza. E' chiaro che i codici glieli ha dati lei. Il pf (in realtà poi è una pf) sarà anche in buona fede, ma ciò non toglie che non doveva contravvenire alle leggi e non doveva accettare i codici.
Se un cliente desse soldi in contanti ad un pf, secondo voi, sarebbe tutto in regola perché i contanti gli sono stati dati volontariamente dal cliente? Scherziamo? Se un cliente dà volontariamente contanti ad un pf, il pf viene radiato. Ci mancherebbe altro. Il caso in questione è del tutto simile a questo.
Il pf non viene radiato automaticamente se prende i soldi in contanti, perche' la consob prevede che in sede processuale puo' irrorare la sanzione piu' alta o piu' bassa rispetto a quella prevista dalla legge, mi spiego meglio se io oggi prendo 10000 euro e sottoscrivo 10000 euro di fondi o titoli a nome del cliente negli stessi giorni la consob non ha radiato il pf in quanto non e' stato riconosciuto nessun dolo nei confronti del cliente, potete vedere esempi di questa roba sul sito del consob..... c'e' un'ampia casistica riportata integralmente tranne le generalita' dei clienti
 
arbre ha scritto:
La cosa fondamentale, aldilà della normativa che prevede che i PF non abbiano i codici del cliente, è il rapporto tra cliente e persona che lo segue.
Se c'è fiducia a mio modesto avviso si possono avere i codici per operare, non certo per fare bonifici. Le società piu' serie prevedono che sui rapporti di investimento siano consentiti bonifici in uscita solo ed esclusivamente a favore di c/c presso altro Istituto avente medesima intestazione. In questo modo anche i "colpi di matto" non possono mai accadere.

Certo se c'e' la fiducia si puo' fare tutto, purche' ci sia la piena consapevolezza di cio' che si fa, acquistando con i codici del cliente, il cliente assume in piena persona la responsabilita' di cio' che compra o vende, senza aver diritto ai warning, operazioni non adeguate, operazioni in conflitto di interessi.... , diritto di recesso,....e via e via e via.....
 
vik1930 ha scritto:
Il promotore ha la sua password per operare sui conti dei clienti, e non deve avere la password del cliente, e non ci sono riferimenti normativi precisi ma bensi' la contrattualistica firmata tra l'istituto e tua zia dove senz'altro prevede le modalita' di questo genere. fammi sapere che azienda e' mi sa che sia la mia

E' San Paolo Invest, ma non importa: la mia era una questione di principio.
Aveva il portafoglio pieno delle solite porcherie, che le ho fatto vendere per poi chiudere definitivamente il conto.
 
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